Anime & Manga > Haikyu!!
Segui la storia  |       
Autore: GoldenRing    18/04/2021    1 recensioni
"Solo dopo pochi istanti Tadashi riconobbe cosa gli stesse succedendo. Sentì pizzicare gli angoli degli occhi. Ma non poteva permettersi di piangere proprio lì, in quel momento davanti a tutti, davanti ai suoi kohai, ai professori, ai suoi senpai ma soprattutto davanti a Tsukki. Non era più un bambino."
[...]
"Perché pensi sia sbagliato?" gli chiese. "È amore, come potrebbe essere sbagliata una cosa così bella?"
[Sscond Years] [Yamaguchi centric] [TsukkiYama][KageHina] [NoSpoiler!] [Nuovo personaggio]
Genere: Fluff, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kei Tsukishima, Nuovo personaggio, Shouyou Hinata, Tadashi Yamaguchi, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Il caldo afoso era trattenuto al di fuori del bus grazie all’aria condizionata. Yamaguchi e gli altri membri della squadra di pallavolo erano diretti a Tokyo per quella che sarebbe stata la settimana di allenamenti congiunti più sfiancante dell’anno.

Tadashi ascoltava la musica appoggiato al finestrino, e cercava di tenere il più lontano possibile le urla di Hinata.

"È impossibile che tu mi possa battere Bakeyama" ripeteva il rosso come risposta ad un’ipotetica corsa tra lui e Kageyama da Miyagi a Tokyo.

Come se fosse stato possibile, per uno dei due avere la resistenza fisica per correre per circa 400 km. Yamaguchi li guardò prendersi per i capelli e strattonarsi per la tredicesima volta, forse quattordicesima, dall’inizio del viaggio.

Forse avrebbero potuto correre per così a lungo, pensò. Forse, se lo avessero fatto sarebbe stato un viaggio più tranquillo.
Ritornò a guardare poi fuori dal finestrino. Circa mezz’ora ancora e si sarebbero fermati per una sosta.

Tadashi si trovava al secondo anno. Ennoshita aveva preso il posto come capitano da Daichi che insieme agli altri del terzo anno aveva lasciato il liceo per l'università, promettendo di tornare appena possibile.

Erano tutti un po' cresciuti in altezza, anche Nishinoya. I lineamenti erano più marcati e duri. Tadashi aveva fatto crescere, seppur di poco, i capelli che di solito raccoglieva in una mezza coda. Il suo corpo era più tonico ed allenato, temprato dai duri allenamenti quotidiani a cui si sottoponeva la squadra. Stava cambiando, stava crescendo così come una nuova consapevolezza si insinuava tra le sue viscere.

Una leggera gomitata lo fece destare dal proprio momento di relax. Guardò Tsukishima che con uno sguardo gli indicò Takeda- sensei. Yamaguchi tolse una delle due cuffie dalle orecchie con uno svogliato gesto della mano.

“Ragazzi anche questo anno siamo stati invitati dal coach Nekomata" iniziò il professore richiamando a sé l'attenzione dei ragazzi.

"Come sapete questa è per noi una grande opportunità, cerchiamo di approfittarne soprattutto dopo la nostra sconfitta agli Inter High...” un silenzio assordante colpì tutti i ragazzi che in un istante riportarono alla mente la finale delle qualificazioni della prefettura di Miyagi.

La partita tra la Shiratorizawa e la Karasuno fu completamente un disastro. Il mitico duo formato da Hinata e Kageyama aveva fatto acqua da tutte le parti destando lo stupore del pubblico e risollevando il morale della squadra avversaria. I problemi nacquero quando, seppur ormai perfezionata rispetto alle prime volte, la veloce strana venne sempre di più bloccata dal muro avversario. Neanche le abilità sovraumane di Nishinoya, la determinazione di Tanaka e i muri di Tsukishima riuscirono ad assicurare alla squadra una possibilità di vittoria. Il malumore dei due corvi aveva incrementato il malessere di tutti i giocatori. La pressione era alta, la stanchezza rendeva i movimenti più lenti, il sudore sgocciolava dalle fronti di tutti.

Con 2 set a 1 per la Shiratorizawa, Yamaguchi credeva ancora in una loro vittoria. Senza entrare in campo spesso però, i suoi incoraggiamenti sembravo non arrivare alla squadra. La sua speranza di poter cambiare il ritmo del gioco venne schiacciata definitivamente quando battè nell'ultimo set. Quell'anno alla forza bruta si erano unite anche le capacità del nuovo libero, Kimura Genki, che riusciva a ricevere anche i tiri più difficili. Per le float di Tadashi non ci fu salvezza, vennero tutte alzate al palleggiatore e schiacciate a terra senza pietà.

Quanto aveva odiato quel senso di impotenza.

Dopo neanche dieci secondi, Yamaguchi aveva smesso di ascoltare. Voleva farlo, voleva davvero ascoltare qualche parola incoraggiante da parte del suo professore ma la sua mente era offuscata e le orecchie tappate dalla gran pressione che lo stava soffocando. Cercò di rilassarsi non appena si rese conto di essersi irrigidito troppo e dopo lo sguardo titubante di Kei, che per fortuna non si fece troppo domande.

Appoggiò le spalle allo schienale. Voleva passarsi una mano tra i capelli, sbuffare così che con l’aria sarebbe andato via anche quel magone in gola che gli impediva di deglutire. Ma si rese conto di non riuscire a muoversi. Guardò in alto, focalizzò la propria attenzione sul motivo geometrico, giallo e rosso dell’autobus e sulle lucine che si accendevano di solito la notte, quando era troppo buio e le finestre non filtravano più la luce del sole.

Solo dopo pochi istanti Tadashi riconobbe cosa gli stesse succedendo. Sentì pizzicare gli angoli degli occhi. Ma non poteva permettersi di piangere proprio lì, in quel momento davanti a tutti, davanti ai suoi kohai, ai professori, ai suoi senpai ma soprattutto davanti a Tsukki. Non era più un bambino.

Erano iniziati un po’ per caso, un po’ senza motivo e un po’ senza avvisare nessuno: erano degli attacchi di pianto. Le lacrime scendevano libere senza essere chiamate, nei momenti meno opportuni e Tadashi non riusciva a fermarle. Erano capaci di tenerlo lì, inchiodato nel bagno di casa sua, della scuola o all’angolo del suo letto per ben dieci minuti. Nessun singhiozzo, nessun respiro affannato, solo le lacrime, una sensazione strana in petto e il suo riflesso nello specchio che gli sorrideva amaro.
Non lo aveva raccontato a nessuno, né a Tsukki né ai suoi genitori perché pensava fosse qualcosa di passeggero, di poco conto, dovuto alla sconfitta agli Inter High. Di tempo però ne era passato, l'equilibrio della squadra era ritornato ma le lacrime scorrevano ancora sulle sue guance.

Ma il motivo di quegli attacchi che lo costringeva la sera a sciacquarsi gli occhi con l'acqua fredda e ad indossare un sorriso che di sincero aveva sempre meno, Tadashi lo aveva scoperto solo poche settimane prima, quando il suo cuore prese a battere freneticamente alla vista di due occhi dorati, di capelli biondi e di un paio di occhiali familiari che gli sorridevano timidamente. Uno di quei sorrisi riservati agli amici più stretti. Yamaguchi stava cambiando, stava crescendo così come una nuova consapevolezza di sé si faceva strada nella sua coscienza.

Chiuse gli occhi impendendo così alle lacrime di scendere. Era così che doveva fare, giusto? Perché allora non stava funzionando? Era come cercare di coprire con le mani i buchi di uno scolapasta per non far scorrere l’acqua. Semplicemente impossibile, l’acqua sarebbe passata anche se ad attappare i piccoli fori ci fosse stato tutto il suo corpo.

Si maledì mentalmente perché quella volta era fin troppo difficile rimanere fermo e aspettare la calma. Sentiva una punta di vergogna farsi strada nel groviglio che erano le sue emozioni. Il nodo alla gola era lì, la pressione all’inizio del naso era insostenibile e le lacrime premevano per uscire nonostante il tentativo straziante di reprimerle. Non ce la faceva più.

La situazione peggiorò quando una voce lo chiamò più volte. La voce di Tsukishima.

"Yamaguchi, ci fermiamo per una sosta" gli disse mentre cercava la sua sacca rossa da sotto il sedile.

Ma Tadashi non riusciva a rispondere, le parole gli morivano in bocca. Da quanto tempo era rimasto così, a trattenere le lacrime?  Era già passata mezz’ora?

Ne era sicuro: se avesse aperto gli occhi avrebbe pianto e se avesse risposto la sua voce avrebbe tremato.

"Oi Yamaguchi, sveglia" ripeté il biondo iniziando a scuotergli il braccio.

'Per favore Kei, smettila. Potrei davvero vomitare tutto questa volta.' Yamaguchi pregava rimanendo ancora con gli occhi chiusi.

“Se non ti svegli, ti rimarrò qui con i primini” sghignazzò alzandosi dopo che il bus si fermò del tutto.

Il biondo non ricevette ancora nessuna risposta.

"Oi Tadashi" la presa sul braccio si intensificò mentre una vena di preoccupazione colorava il tono di Tsukishima.

Il moro aprì gli occhi incontrando quelli dell'amico di lato che si era avvicinato sempre di più. Una lacrima gli sfuggì dall'occhio sinistro. Per fortuna era la parte di viso rivolta verso il finestrino.

Dio Kei, non chiamarmi così. Ti prego. Preferisco il distacco a questa intimità che non mi basta più.

"Gomen Tsukki" sorrise, con una mano si asciugò la lacrima senza farsi vedere. Si diede una spinta per alzarsi e fuggire dal bus.

Si fece spazio dando spallate ad Hinata e Kageyama. Per la prima volta la corsa al bagno non sarebbe stata vinta da nessuno dei due.

Sapeva di amarlo, lo aveva capito ma ingenuamente, cercava di reprimerlo con tutte le sue forze perché era così sbagliato, perché lui si sentiva così sbagliato.

“TADASHI” lo richiamò.

Smettila Kei, per favore.
 
 
 
Angolo me:
Ciao a tutti!
Questa è la mia prima fanfiction in assoluto su efp ed è anche la prima in assoluto su Haikyuu. Spero vi piaccia. Sono iscritta su questo sito da più di sei anni. Sono sempre stata una lettrice silenziosa per questo forse non mi conoscete. Tuttavia, vi invito a lasciare una recensione (anche piccolina piccolina *plis*) oppure di mettere la storia tra le seguite oppure preferite così io possa capire che vi piace. Il prossimo capitolo è già pronto. Lo carico appena completato il terzo.
Un bacio, Raffa.

 
   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Haikyu!! / Vai alla pagina dell'autore: GoldenRing