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Autore: Spaponci    29/08/2009    4 recensioni
-siamo finalmente salvi… lontani da tutto ciò che di doloroso ci avrebbe riservato il futuro!-. -ma di cosa parli?-. -nel paese delle meraviglie il tempo è fermo… non dovremo mai crescere, né invecchiare e neppure… MORIRE! Non è questo che volevi?-. -io… non lo so…-. -sì, invece. Il dolore, Trunks, è questo che ti spaventa. Sei così terrorizzato dall’idea di soffrire che eviti ogni rischio, usando le tue fobie come scusa. Preferisci la compagnia dei personaggi immaginari dei libri a quella delle persone reali. Perché le persone vere possono deludere, tradire… e ferirti-. spero che questa fic vi piaccia ^^ e per favore commentate
Genere: Triste, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Marron, Trunks
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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WONDERLAND

 

 


“Quando sei bambino le cose sembrano molto diverse da come sono realmente.
Il tempo pare infinito, gli odori e i colori sono più intensi tutto è meno grigio.
Ti meravigli delle cose più insignificanti e magari non ti accorgi di quelle davvero importanti.
E quando la realtà si scontra con il sogno…


Si trovava lì davanti a quel cancello enorme.


…È quasi sempre il sogno a vincere.”


-allora, Trunks, hai visto che avevo ragione?-.
dietro quel cancello si trovava la sua migliore amica, una ragazzina non molto alta, magra con occhi blu ghiaccio e lunghi capelli biondi.
- l’ingresso al paese delle meraviglie esiste… e noi l’abbiamo trovato!-.
Trunks era un ragazzino normale con i capelli di un vivace turchese.
-va bene, Marron, ma adesso possiamo andarcene?-.
-se vuoi tornare indietro… libero di farlo, ma io voglio arrivare fino in fondo-.
E iniziò ad incamminarsi in quel boschetto così tetro.
-lo sai bene che non ti posso lasciare qui da sola. Sei la mia migliore amica e…-.
 lei comparve dal cespuglio in cui era sparita facendo sobbalzare il ragazzo.
-…i veri amici non si abbandonano mai-.
Disse ridendo.
-lo dici spesso, e so che lo pensi davvero, infatti accanto a te mi sento al sicuro…-.
-per questo non voglio che ti fai delle illusioni. La realtà è che questo posto non ha nulla di…-.
-nulla di straordinario, volevi dire?-.
Il ragazzo aprì la bocca con grande sgomento.
-scommetti?-.
Trunks non ci poteva credere, davanti a loro si ergeva una montagna enorme.


Inizio flash back

Trunks si trovava sotto un cipresso del cimitero a leggere un libro, quando una voce lo fece sobbalzare.
-ehi, tu, amico…-.
Si giro e vide dietro un muretto una ragazzina magra con occhi blu ghiaccio e lunghi capelli biondi che le ricadevano sulle spalle.
-scommetti che ci sono posti più allegri per leggere un libro?-.
Trunks si alzo e la raggiunse, lei gli porse la mano.
-ciao, mi chiamo Marron-.
Lui le strinse la mano.
-io sono Trunks. Non ricordo di averti mai vista, qui a Crossgate, sei la nipote dei signori Morgan?-.
-no. Ma i miei genitori hanno affittato questa casa da loro per l’intera stagione-.
-quindi sei qui in vacanza?-
-non proprio… il fatto è che sono stata poco bene. Una specie di allergia. Perciò ho bisogno di riposo. Però qui comincio un po’ ad annoiarmi-.
-se vuoi ti posso mostrare il paese, così come i dintorni-.
-sai anche come arrivare al paese delle meraviglie?-.
-il paese delle…? Mi prendi in giro? Quel posto non esiste realmente… è solo una favola per bambini-.
-certo che esiste. Me lo ha detto mia nonna prima di partire e mi ha anche confidato il modo per raggiungerlo… il paese delle meraviglie si trova tanto più vicino quanto più forte è il desiderio di trovarlo…-.

Fine flash back


“… e io lo desidero con tutte le mie forze!”.


I ragazzi avevano iniziato a scalare la montagna, Trunks era visibilmente stanco mentre Marron saltellava da una parte all’altra.
-aspetta! Non ho più fiato… e poi soffro anche di vertigini…-
-basta non guardare in basso… ancora un piccolo sforzo e sei in cima!-
-ma tutto questo non ha senso! Come può esserci qui una montagna come questa!? L’avremmo dovuta vedere da lontano-.
-smettila di pensare con la testa, Trunks… usa il cuore e lascia libera la tua immaginazione… è in questo modo che accadono le cose,qui. Non per caso, ma credendoci-.
Marron aveva finalmente raggiunto la vetta e si era fermata per aspettare Trunks.
-cioè dovrei credere che non mi spiaccicherò come una frittella?-.
Trunks arrivo finalmente in cima e iniziò a guardare il punto da cui era venuto.
-e che, arrivato, in cima, ci sarà un modo più facile per scendere?-.
-che cosa ti avevo detto?-.
Si voltò verso di lei e vide tre carrelli che di solito si usano nelle miniere.
-basta crederci-.
-sai, Marron, mi hai convinto-.
Marron salì sul primo carrello.
-ora credo davvero che salire su quel coso… sia un suicidio!-.
-scommetti che invece ti diverti?-.
Così Trunks la seguì a ruota e salì nello stesso carrello.
-come no. Muoio già dal ridere…-.
-sei pronto fifone?-


THUD THUD THUD.


Trunks fu l’unico ad accorgersi di quel rumore, allora si voltò.
-aspetta un momento, ho sentito un rumore, come di…?-.
All’improvviso dal nulla sbuco una figura nera che si stava per buttare su Trunks, quando all’improvviso il carrello iniziò a muoversi.
-SI PARTE!-.
-AAH!-.
-è ancora presto per urlare…-.
Ormai il carrello stava prendendo sempre più velocità.
-ORA PUOI URLARE!-.
-AHHH-.
Ormai era una discesa ripidissima.
-NOOO!-.
A meta del binario si ergevano mucchi di pietre.
-laggiù!-.
Trunks indicò a Marron il punto in cui si ergeva il cumulo.
-è…è un BINARIO MORTO!-.
La velocità aumentava sempre di più.
-CI SCHIANTIAMO!-.


“no finche crediamo hai sogni”.


Erano completamente immersi nel buio.
-d-dove siamo?-.
-dentro la montagna-.
Comminarono forse per ore.
-la c’è una luce-.
-e una luce strana… è così colorata così…-.
Raggiunsero il punto da cui proveniva la luce colorata, era l’entrata di una grotta. Entrarono e rimasero a bocca aperta.
Davanti a loro c’erano migliaia di cristalli colorati.
-…incredibile!-.
Marron gli mise una mano davanti alla bocca.
-mmm…?!-.
-quella parola…-.
Levò la mano.
-giurami che non la ripeterai più!-.
Poi si rattristo.
-o vuoi che la magia finisca?-
-no, scusami, ti prometto che da adesso crederò a tutto, fosse anche l’Uomo Nero…-.
Poi si porto una mano alla bocca e quando la levò disse.
-l’Uomo Nero?! Accidenti! L’avevo scordato!-.
-ma che…?-.
Trunks le prese per la mano e inizio a correre.
-vieni! Dobbiamo nasconderci prima che arrivi!-.
-arrivi chi?-.
-te l’ho appena detto…-.

…L’UOMO NERO.”


Quella figura nera li stava cercando, proprio come aveva detto Trunks. I bambini si nascosero sotto una radice che usciva fuori dal terreno dietro a un maestoso albero.
La figura si avvicinava sempre di più al loro nascondiglio.
Trunks fece segno a Marron di non parlare.
La figura nera si sporse per vedere se erano nascosti la sotto.
Ormai Trunks sudava freddo.
Quando quell’essere tocco la radice questa si trasformo in ferro, Trunks sene accorse e se ne meravigliò.
All’improvviso Marron afferrò la sua mano e la strinse.


Inizio flash back

Trunks stava sudando freddo, quando Marron afferrò la sua mano.
Erano nascosti dietro un muretto, mentre una donna molto bella alta con capelli lunghi fino alle spalle biondi e con occhi blu ghiaccio e un uomo basso con capelli li cercavano, erano i genitori di Marron.
-ma dove può essere andata?-.
Disse la donna con una nota di preoccupazione nella voce.
-non ti preoccupare C-18, non penso si sia allontanata troppo. Non senza avvisarci… non dopo tutte le nostre raccomandazioni-.
-hai ragione Crilin. Forse si è solo nascosta in casa mentre noi uscivamo fuori a cercarla…-.
-proviamo a guardare dentro!-.
Una volta che i due rientrarono in casa Marron uscì dal nascondiglio.
-nessun nemico in vista. Possiamo andare-.
E iniziò a correre via.
-sei sicura? Sembravano molto preoccupati. Forse dovresti…-.
-te l’ho già detto, Trunks i genitori esistono per preoccuparsi, è il loro lavoro ma i miei ce l’hanno anche come hobby-.
Poi si fermo e disse.
-lo so che lo fanno perché mi vogliono bene…però certe volte mi soffocano. Sono più di due mesi che mi conosci. E in tutto questo tempo quante volte mi hai vista uscire? Neppure fossi in prigione!-.
-va bene. Facciamo come vuoi tu, però a una condizione…-.


Fine flash back.


“...niente giochi dove ci si può fare male.”


Marron uscì fuori dal nascondiglio.
-pericolo scampato. Ora possiamo uscire…-.
Scavalcarono la radice.
-quel mostro se n’è andato-.
-l’avevo già visto prima…in cima alla montagna, credo volesse precederci! Ma non capisco il perché, non gli abbiamo fatto nulla-.
-vieni. Andiamo via di qui prima che torni…-.
Lo prese per il braccio e iniziarono a correre, a un tratto Marron si fermo ed indico ha Trunks un tubo.
-aspetta, non vorrai che ci infiliamo lì dentro? Lo sai che gli spazzi stretti e chiusi mi terrorizzano-.
-dobbiamo farlo. Se ci sta ancora cercando non potrà seguirci in quel buco. Dovrà trovare un'altra strada e questo lo rallenterà-.
Così Marron inizio a strisciare dentro il tubo e Trunks la seguì.
-ascolta, Marron, e se… se provassimo a parlargli… a capire casa vuole?-
-è un mostro, Trunks, e quello che vuole è solo farci male…forse perfino rubare i nostri sogni-.
-allora che facciamo? Andiamo a chiamare aiuto, oppure ci nascondiamo finche non va via?-.
-scommetti che ho un’idea migliore?-.
Marron era arrivata in cima al tubo e si ritrovò in un canyon ( non so come si scrive) e in mezzo a questo tante alture di pietre.
Su quella dove si trovavano loro c’era un grande masso. L’uomo nero era infondo al Canyon, proprio sotto di loro.
-sta arrivando. Preparati-.
-sicura che non ci sia un altro modo?-.
-devi credermi…-.
Marron cerco di spingere il masso verso l’uomo nero che arrivava.
-è troppo pesante per me… aiutami…-.
-spingi-.
-e quello che sto facendo-.
-non sembra, è come se fossi solo io a…-.
Il masso inizio a muoversi.
-ci siamo-.
Il masso rotolo giù per il canyon e cascò in testa all’uomo nero.
-credi che lo abbiamo…?!-.
-certo, scommetti?-.
Scesero e si avvicinarono a la figura in terra, sembrava morta. Invece, dopo un po’ una mano spostò il macigno.
-via! Si muove ancora e sposta quelle rocce come fossero di…-.
-scappa!-.
-e dove?-.
-lontano da qui…-.


Inizio flash back.

“... in un posto dove non ci potrà seguire.”


I due ragazzini erano seduti su un tronco.
-che cosa significa io non capisco-.
-te l’ho detto. I miei genitori hanno deciso di tornare in città e io devo andare con loro-.
-possiamo comunque scriverci e, un giorno, rivederci. Vero?-
-io…io non lo so…-.
-ho capito, se non mi vuoi più sentire basta che lo dici, senza tante…-.
-no, non è questo io voglio rivederti, Trunks, ma il fatto è che… che non so se potrò farlo-.
-cosa te lo impedisce?-.
-è difficile da spiegare…la verità e che…-.
La ragazzina si alzo di scatto da dov’ era seduta con un gridolino.
-AHI!-.
-che cosa ti è successo?-.
-qualcosa mi ha punto…-.
-un ape!-.
In mezzo all’erba c’era un’ape senza pungiglione.
-beh, non è grave… però e meglio metterci del disinfettante, ti riporto a casa.-
-non devi-.
-invece sì. L’hai dimenticato?I veri amici non si abbandonano mai.


Fine flash back.

-datemi una nave... e una stella da seguire!-.
All’improvviso si ritrovarono sulla poppa di una nave, con una bandiera da pirati e Marron si ritrovo al timone.
-possibilmente qualcosa contro il mal di mare…-.
-quale mare?-.
Trunks si sporse dalla nave e vide che in effetti sotto di loro non si trovava nessun mare, ma il cielo pieno di nuvole soffici e candide.
-stiamo volando! Ma dove…-.
-vieni a vedere, Trunks!-.
Marron inizio a correre verso la prua della nave e si arrampicò sul pennone.
-è bellissimo!-.
-fermati sei impazzita? Torna indietro… è pericoloso!-.
-te l’ho già detto, qui non può capitarci nulla di brutto!-.
Si aggrappò alla corda che manteneva la vela, Trunks aveva incominciato ad arrampicarsi per raggiungerla.
-siamo finalmente salvi… lontani da tutto ciò che di doloroso ci avrebbe riservato il futuro!-.
-ma di cosa parli?-.
-nel paese delle meraviglie il tempo è fermo… non dovremo mai crescere, né invecchiare e neppure… MORIRE! Non è questo che volevi?-.
-io… non lo so…-.
-sì, invece. Il dolore, Trunks, è questo che ti spaventa. Sei così terrorizzato dall’idea di soffrire che eviti ogni rischio, usando le tue fobie come scusa. Preferisci la compagnia dei personaggi immaginari dei libri a quella delle persone reali. Perché le persone vere possono deludere, tradire… e ferirti-.
Trunks si era seduto.
-ma ora sei al sicuro. Devi solo fidarti di me e andrà tutto bene. Se mi credi… allora alzati e vieni qui, non è difficile…-.
Marron gli tese la mano Trunks si rialzo.
-sono solo pochi passi e…-.
Trunks stava per afferrare la sua mano quando sentì una voce alle sue spalle.
-no! Fermo!-.
Si girò e vide l’uomo nero che li tormentava tanto.
-non muoverti! Vengo a prenderti!-.
-no, Trunks… non lasciare che ti tocchi!-.
il ragazzo mise il piede in fallo e scivolò e insieme a lui anche la ragazza.
-AHH!-.
-non aver paura…-.
Trunks guardò l’uomo che lo aveva afferrato, ne era sicuro, era proprio quello che credeva essere l’uomo nero, era un uomo alto con capelli corvini e portava indosso una giacca di pelle con sotto una maglietta rossa e dei jeans.
-… ti tengo io! Presto aggrappati con entrambe le mani…-.
-no. Non posso lasciare Marron-.

 

Inizio flash back.

“non posso perderla un’altra volta!”.


Trunks si trovava sotto le coperte del suo letto, quando un uomo e una donna entrarono nella stanza, l’uomo era di altezza media con dei capelli corvini sparati e degli occhi glaciali, mentre la donna aveva i capelli corti di un vivace turchese e degli occhi da cerbiatto, entrambi erano vestiti di nero.
-Trunks?!-.
Lo chiamo l’uomo.
-cosa fai ancora a letto? Se non ti alzi subito faremo tardi-.
Gli disse la donna scuotendolo delicatamente.
-io non vengo-.
-che cosa dici? Non vuoi dare un ultimo saluto alla tua amica Marron?-.
La donna si porto le mani sui fianchi.
-so che è difficile accettare quanto è accaduto, ma devi cercare di essere forte. Un giorno capirai che…-
-no! Io non voglio capire!-.
poi si rigirò nel letto e si mise a pancia in sotto, con la faccia completamente affondata nel cuscino e incominciò a piangere.
-l’unica cosa che voglio è restare solo!-.
-è davvero questo che desideri?-.
trunks si accorse che quella non era la voce della madre ma quella di…
-M-Marron?ma come…?io credevo che tu fossi…-.
-fossi partita senza salutarti?No. E poi dobbiamo ancora trovarlo, ricordi?-.
-trovare cosa?-.
-wonderland!-.
intanto non molto lontano nelle stradine del paese si svolgeva la processione di un funerale.


Fine flash back.


-ti suplicco, Trunks, non lasciarmi… ho tanta paura…-.
-no, non ti credo più… tu non sei reale… Marron… la vera Marron, è morta! E per colpa mia che l’ho portata in quel prato dove un’ape l’ha punta. E lei… lei doveva essere allergica…-.
-“i veri amici non si abbandonano mai”… così mi hai detto. E invece tu mi hai lasciata sola, nel buio e nel freddo…di una tomba…-.
-non potevo seguirti…-.
-ne sei sicuro? Scommetti?-.
I sui bei capelli biondi diventarono completamente bianchi, i suoi occhi da blu diventarono gialli e la sua bellissima carnagione di un rosa chiaro si trasformo in un viola scuro.
-AAAH!-.
-giuda ballerino! Non c’è lo fatta… l’avevo quasi tirato su, ma poi, all’improvviso, ha lasciato la presa…-.

 

“se suo padre no lo avesse afferrato al volo… non me lo sarei mai potuto perdonare. Così mentre riportavo Trunks Brief dalla madre, ho avuto l’occasione per provare a spiegargli ciò che era accaduto. Gli ho raccontato di come, a quell’età, le cose sembrano molto diverse da come sono realmente. Di come un vecchio luna park abbandonato possa apparire come un magico paese dove rifugiarsi per scappare dalle proprie angosce… e dai rimorsi nati dalla convinzione di aver provocato la morte di qualcuno a cui si voleva bene. Marron, una ragazzina già molto malata, che aveva inventato la storia delle allergie solo per non spaventare quel suo nuovo amico. Forse perché sapeva fin troppo bene che quando la realtà fa troppa paura… la sola via di fuga è quella di credere ai sogni! Ma può anche capitare di smarrirsi in uno di quei sogni. O, come diranno i medici, in un’allucinazione creata dai sensi di colpa. Una Marron immaginaria che ha portato il piccolo Trunks lontano dalla realtà. In un mondo dove io gli apparivo come uno spaventoso UOMO NERO. Un mostro che forse non lo avrebbe trovato in tempo senza un piccolo aiuto. Un aiuto sceso dal cielo…”.


Mentre scriveva queste parole da lui si stacco l’immagine dell’uomo nero che si trasformo nella bella Marron con due candide ali e un sorriso angelico.


…perché i veri amici non si abbandonano mai”.

 

Spero che vi piaccia lo scritta un po’ di tempo fa ^^

Se non avete capito chi era l’uomo nero … era il nostro indagatore dell’ incubo il bellissimo Dylan Dog!

Non so da dove mi sia uscito di metterlo in una fan fic di Dragon Ball -_-“

Comunque vi prego di commentare ^^

KiSs X_MaNgA_X 

 

 

   
 
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