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Autore: ale81194    16/05/2021    1 recensioni
La vita spesso ci permette di conoscere e incontrare diverse persone con le quali creiamo diversi legami: alcuni sono molto belli e duraturi, altri sono brevi ma intesi e altri ancora sono poco importanti.
Capita, qualche volta, a causa del caso o di piccole coincidenze, di ritrovare vecchie conoscenze e di riesumare rapporti, avendo la possibilità di dargli un una nuova forma.
La storia si apre così, con un incontro casuale che provocherà dei cambiamenti nella vita dei suoi personaggi.
Una storia di incontri, di separazioni, di paure, di formazione e di scoperta personale e altrui.
{Bluemoon ~ University!AU}
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Lione, Nuovo Personaggio, Rein, Shade
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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La luna si tinge di blu

Ore 09.45
«Fight – flight – freeze 1 sono le tre risposte che il nostro corpo mette in atto in una situazione di pericolo. Viene chiamata anche "reazione acuta da stress" e ha degli effetti non solo psicologici ma anche fisici, infatti, abbiamo dei cambiamenti importanti anche a livello ormonale.»
La mano di una ragazza dai lunghi capelli turchesi scorreva veloce, ma con ritmo costante, sulla pagina del quaderno, cercando di non perdere nessun concetto chiave che il professore di psicobiologia stava esponendo. Improvvisamente la domanda della ragazza seduta accanto a lei interruppe il suo stato di trance.
«C’è modo di sapere quale risposta sia più probabile che si attivi in una situazione rispetto a un’altra?»
«Purtroppo, no. Ognuno di noi, nella stessa situazione, avrà risposte differenti . Inoltre, il contesto, le nostre capacità cognitive, la stanchezza e altri elementi, possono influenzare quale di queste tre risposte si attiverà; nonostante io possa aver sempre avuto fino a quel momento il fight come risposta non è detto che mi si attiverà sempre quella, anche in una situazione analoga a una già sperimentata in precedenza.
È un bene o un male? Probabilmente entrambe, ma a questa domanda non ci sono risposte definitive.
E con questo abbiamo terminato la lezione di oggi. Buon proseguimento ragazzi.»
L’uomo sistemò i suoi fogli e si diresse all’uscita dell’aula insieme alla maggior parte degli studenti.
«Spero di non trovarmi mai in una situazione di pericolo»
Era stata la ragazza che aveva fatto la domanda a parlare.
«Quasi tutti lo sperano, Selene»
«Sì, hai ragione, Rein»
Gli occhi color cobalto di Selene mostravano quello strano scintillio che la turchina aveva imparato, in quei tre anni di amicizia, a interpretare.
«Stai bene?»
«No, ma tra poco passerà»
«Va bene, aspettiamo allora»
Uno scambio di battute decisamente insolito e chiunque le avesse sentite si sarebbe sorpreso, ma per le due ragazze quella conversazione era diventata quasi un’abitudine.
Rein le accarezzò la chioma corvina per poi posare la mano sopra la sua in segno di conforto. A quel gesto l’amica le sorrise debolmente, riconoscente.
Passarono qualche minuto lì, sedute, in silenzio, mano nella mano, finché Selene lentamente si alzò. Quel gesto indicava che il senso di oppressione che provava la sua amica stava iniziando ad affievolirsi.
Vedendola, Rein fece lo stesso, e dopo aver raccolto il materiale scolastico, finalmente uscirono dall’aula.

Ore 12.00
«Ray!»
Sentendo il suo nome un ragazzo alto e dai capelli neri si fermò a pochi passi dall’uscita dell’università, appena scorse una ragazza dai lunghissimi capelli arancioni a conciati in una coda alta avvicinarsi, capì chi l’aveva chiamato. Pochi passi dietro c’era anche un ragazzo dai capelli violacei.
Sorrise ai suoi migliori amici.
«Lione, Shade» li salutò appena i due furono vicini.
«Andiamo a casa tutti insieme?» chiese la ragazza. Il cenno positivo del corvino le scaturì una piccola reazione di gioia.
Vedendola felice un senso di calore al petto pervase il suo petto, la presenza di Lione gli faceva sempre quell’insolito effetto.
Amore? Profonda amicizia? Infatuazione?
Ray non lo sapeva, aveva parlato a lungo con Shade, ma l’amico più di ascoltare e condividere il suo punto di vista, non poteva fare. La risposta doveva trovarla da solo, e il prima possibile.
Si voltò verso Shade, il quale lo osservava divertito, intuendo quale fosse il suo dilemma in quel momento. Avrebbe voluto dirgli qualcosa, ma non poteva, perché a parti invertite, lui si sarebbe comportato nello stesso modo.
Sospirò.
«Avviamoci o perderemo l’autobus» disse sconfitto prima di avviarsi verso il cancello con Lione e Shade accanto.

Ore 12.35
«Dovrai capire cosa provi prima o poi.» disse Shade portandosi una forchetta piena di cibo vicino alla sua bocca.
«Grazie capitan ovvio, non ci sarei mai arrivato senza di te»
«Prego, so che sono fondamentale nella tua vita»
I due si guardarono e scoppiarono a ridere. Shade e Ray si erano incontrati durante il discorso di apertura per le matricole della triennale, da allora erano passati quasi quattro anni e oltre a diventare migliori amici, con l’inizio della magistrale, erano diventati anche conviventi. Avevano preso in affitto un bilocale distante 10 minuti di autobus dall’università, cosa estremamente comoda per loro, visto che gli anni scorsi trascorrevano più tempo sui mezzi di trasporto che a frequentare le lezioni.
«E tu principe della Luna? Nessuna ragazza che ti interessa?
«Dovresti smetterla di chiamarmi così solo perché somiglio vagamente a un personaggio di un anime»
«Vagamente? Shade tu sei identico a quel principe, hai pure i suoi stessi capelli e occhi! E poi ti si addice il titolo di principe» Il sorriso provocatore di Ray fece alzare gli occhi al cielo al corvino.
«Se lo dici tu»
«E riguardo l’altro discorso?»
«Non c’è nessuna ragazza. E sinceramente, per ora, credo sia meglio così. Dopo Fine ho bisogno di riflettere e rimanere da solo con i miei pensieri per un po’.»
«Non hai tutti i torti.»
Finirono di mangiare senza dirsi altro, l’unico rumore che rompeva il silenzio in quella casa era il ticchettio dell’orologio sopra la porta della cucina.
Shade si alzò per primo, sparecchiò, mise i piatti dentro la lavastoviglie e si diresse verso il salotto, dove avrebbe letto per un po’, prima di cominciare a fare gli esercizi per la lezione di lunedì.
Ray rimase a fissare la parete, immerso nei suoi pensieri, finché il suo cervello decise che era passato abbastanza tempo a fissare il vuoto e che se doveva perdere tempo, tanto valeva andare a dormire. Pulì il resto della cucina per poi dirigersi in camera, pronto a recuperare le ore di sonno perse a causa di un nuovo anime visto ieri; si tolse i due orecchini sporgenti presenti sull’orecchio destro e si inserì dentro le coperte, addormentandosi poco dopo.

Ore 13.00
Il parco vicino a casa di Rein era uno degli spazi più grandi della loro città ed era davvero bellissimo: era ben tenuto e aveva, oltre a uno spazio dedicato ai bambini, un campo da calcio, un campo da pallavolo e uno spazio completamente verde, dove ci si poteva sedere sull’erba e passare lì le ore. Selene e Rein avevano steso una tovaglia dove, poi, si erano comodamente sedute a pranzare.
Quando iniziava la primavera spesso si fermavano a mangiare lì e ad ammirare gli alberi in fioritura con le risate dei bambini appena usciti da scuola che si erano fermati lì a giocare.
Quel luogo era il loro posto sicuro2.


Ore 16.00
«Dovevi proprio svegliarmi?»
«Sì, conosci la regola.»
«Lo so, lo so, ma pensavo che avresti fatto un’eccezione questa volta»
Loro due avevano delle regole precise per avere una convivenza ottimale, e una di queste regole era di andare il venerdì pomeriggio a fare la spesa, insieme. Non solo perché il venerdì il frigo era praticamente vuoto ed entrambi avevano il pomeriggio libero, ma anche perché così si potevano controllare a vicenda e fare una spesa decente. Ogni volta che ci andava solo uno di loro due la spesa era estremamente squilibrata – Ray comprava principalmente dolci, Shade snack salati – e finivano per spendere troppi soldi senza comprare altri alimenti fondamentali, come la frutta e la verdura.
Dopo diversi tentativi scoprirono che il metodo più efficace era quello di andarci entrambi.
«Perché tu hai deciso di stare sveglio fino alle cinque di mattina per recuperarti Jujutsu Kaisen3?
Puoi scordartelo. Inoltre, la prossima volta fai la persona matura e vai a dormire un orario decente o ti sveglierò alle 6.00 di mattina per un mese.»
Un brivido percorse la schiena di Ray, quello era l’orario in cui Shade si svegliava quasi tutti i giorni, ma per lui era davvero infattibile, era troppo stanco a quell’ora, ma se l’amico lo stava minacciando significava che la notte passata aveva disturbato il suo sonno. Si promise di stare più attento, dopotutto condividevano la camera, non poteva fare sempre quello che voleva ogni volta.
«Scusa»
«Se ti dispiace davvero, muovi quel culo e andiamo a fare la spesa, il frigo è vuoto.»
Ray sbuffò, ma si alzò comunque dal letto.

Ore 16.40
«Vorrei proprio capire come fanno ad avere un prezzo così elevato i burger vegetali»
«Ti scandalizzi troppo Rein, sai come funziona il mercato. E poi, a te nemmeno piacciono»
«Ciò non significa che sia giusto»
«Nessuno ha detto questo, ma ci vorrà un po’ di tempo prima che i prezzi diventino più accessibili.»
Rein sbuffò, sapeva che la sua amica aveva ragione.
Di solito facevano la spesa insieme il lunedì mattina, ma quella sera i genitori della turchina volevano fare una cena tutti insieme, Selene compresa, e quindi si erano trovate al supermercato a fare rifornimenti anche per tutta la settimana ventura, evitando così di venirci di nuovo il lunedì.
«Vado a prendere la verdura che mi ha chiesto mia madre. Ne prendo anche per te, Sele?»
«Sì, grazie, però nient – »
«Niente peperoni, lo so»
«Io vado a prendere la pasta allora, due confezioni di conchiglie per me e quattro per te, giusto?»
«Esattamente. Ci vediamo tra cinque minuti alla cassa numero 2.»
Annuirono e si separarono.

«Al reparto detersivi che devo prendere?»
Alla domanda, il cobalto gli tese un pezzo di carta con scritto qualcosa sopra.
«Hai tutto scritto lì. Io vado a prendere la pasta, ci vediamo tra poco»
E così Shade lasciò il corvino lì, dirigendosi verso l’altro reparto.

Ore 16.45
Svoltando a destra e dopo aver superato due o tre corsie, giunse a destinazione. Shade posò il cestino vicino e andò a prendere diverse confezioni di pasta, stava per prendere le conchiglie quando una mano minuta e femminile si scontrò con la sua.
Scusa fu la risposta pronta di lei.
Il ragazzo si voltò verso la ragazza per scusarsi a sua volta, ma nel vederla qualcosa lo bloccò e la parola finì per morirgli in gola. Qualcosa in quella minuta ragazza dai grandi occhi cobalto – molto simili ai suoi – le ricordava qualcuno. Anche lei lo stava fissando intensamente. Dopo un po’, i loro cervelli giunsero a una soluzione ed entrambi i loro occhi si sgranarono per la sorpresa.
«Shade, sei tu?!»
«Selene, sei tu?!»
Esclamarono in contemporanea i due.
Sentendo la domanda dell’altro entrambi scoppiarono a ridere, avendo la tacita conferma alla loro domanda. Si abbracciarono, ancora divertiti dallo strano incontro. Un abbraccio affettuoso, intimo. La ragazza arrivava all’altezza del petto di lui e Shade si ritrovò a doversi inchinare un po’ per lasciarle un bacio sui capelli.
Nel vedere quella tenera scena alcuni passanti sorrisero, altri non ci fecero proprio caso, alcuni li guardavano curiosi, due persone però, che erano appena giunte in quella corsia, per vedere perché i loro amici non arrivassero più, li fissavano stupiti.
Sentendosi osservati, i due si lasciarono e guardandosi in giro videro chi era la causa di quella sensazione.
Selene, appena vide la chioma turchina, capì perché Rein era lì. Guardò l’orologio che portava spesso al polso sinistro: erano in ritardo sulla tabella di marcia e probabilmente avrebbero fatto tardi per la cena.
Prese i pacchi di pasta e li getto nel suo secchio che aveva lascito lì vicino, si voltò verso Shade, il quale stava scambiando una serie di sguardi con un ragazzo alto e pieno di orecchini - che si era avvicinato a loro -, e gli chiese il telefono. Lo vide guardala stranito, ma, senza dire niente, lo prese, lo sbloccò e glielo diede. Lei ci scrisse qualcosa e glielo riconsegnò, mugugnò un ciao per poi correre via verso la sua amica. Shade e Ray videro le due ragazze scomparire in pochi secondi.
Il cobalto, vedendo di sfuggita la chioma azzurra dell’altra ragazza, si sentì percorrere un piccolo brivido, ma non ci fece molto caso, anche perché il suo coinquilino iniziò a tempestarlo di domande.
«Ray, una domanda alla volta.»
«È una tua ex di cui hai ancora una cotta?»
«Eh? NO!» Shade quasi urlò.
«Allora chi? Nemmeno con Fine eri così… Ti ho visto così amorevole solo con i membri della tua famiglia» Nonostante sembrasse calmo, gli occhi estremamente chiari del suo amico esprimevano tutta la sua curiosità e incredulità.
«Ti sei risposto da solo»
Ray fece un’espressione strana. «Amico, io conosco bene la tua famiglia4, lei non l’ho mai vista»
«Perché nessuno non la vede da quando io ho finito la quinta superiore. Ray, la ragazza che hai visto è mia cugina, ed è stata una delle persone più importanti della mia vita.»

 

 

1 Fight – flight – freeze : sempre termini psicologici che indicano le possibili reazioni di paura a una situazione di pericolo/minaccia. Può essere di attacco o fuga o di "congelamento".
2 Posto sicuro: termine utilizzato in psicologia clinica per indicare quel luogo dove ci sentiamo bene, protetti e al sicuro. Dove siamo in pace con noi stessi. Lo userò anche più avanti.
3 Jujutsu Kaisen: anime sugli stregoni e le maledizioni che è uscito l’autunno del 2020. Recuperatelo che è molto figo.
4 Famiglia: in questo caso si intende famiglia allargata – quindi anche nonni, zii e cugini.

 


 

Angolo autrice

  Buonsalve!
Nuova avventura, chissà se giungerà al termine, lo spero tanto.
Che bei presupposti, eh? Io ci proverò, anche perché sento il bisogno di scrivere questa storia.
Avverto che tratterà delle tematiche delicate, niente di così eccessivo – no stupri, no violenza fisica, abusi o scene crude, no autolesionismo – ma tematiche psicologiche sì, anche importanti, almeno secondo me. Spero solo di essere in grado di trattarle nella maniera migliore e con la delicatezza che necessitano.
Io sono al terzo anno di psicologia, quindi troverete dei termini tecnici, ma farò in modo che siano spiegati e resi di facile comprensione. Se non lo facessi trovate alla fine le note.
L’ora che ho usato in questo capitolo, non la userò sempre, anzi. Qui mi serviva per fare capire un attimo le vite dei personaggi e la coincidenza finale, tipo un countdown; mi è sembrato carino farlo così, tutto qua.
I protagonisti, come avete visto, non sono solo Rein e Shade, ma ci sono anche altre due persone che sono personaggi inventati da me. Poi c’è Lione che mi è sempre stata molto carina nell’anime e ho voluto includerla, e Fine, come si è intuito, ha avuto una relazione con Shade. Non so ancora se Fine e Rein saranno sorelle, delle parenti o niente di tutto ciò, lo deciderò scrivendo i prossimi due capitoli. Sarà importante, ma più per Shade e il suo personaggio, quindi non apparirà molto.
L'età specifica dei vari personaggi, qualche corso frequentano ve li dirò nei prossimi capitoli. Vi anticipo solo che i due ragazzi e Lione fanno il primo anno di magistrale, le ragazze la triennale e che sono a inizio maggio.
Vi aggiungo un’immagine di come mi immagino Ray, ma potete pure non vederla se preferite farvi una vostra rappresentazione mentale. È un disegno che ho fatto scopiazzando parti di diversi disegni presi su pintrest, quindi è solo per scopo illustrativo. Metto anche l’immagine di Selene, di lei ho trovato un’immagine che è come me la sono immaginata io, ho solo modificato il colore degli occhi.
Se i link non vanno, segnalatemelo per favore, grazie.
Detto questo, non so quanto ci metterò ad aggiornare, forse una volta al mese, ma non ne sono sicura. In questo periodo ho sia tirocinio sia diversi esami da preparare, quindi potrebbe saltare il mese di giugno.
Se riesco a preparare il secondo capitolo in anticipo ci vediamo a inizio giugno, se no potrebbe arrivare a fine luglio.
Spero di fare un buon lavoro e che vi piaccia la storia. Se ci sono cose strane o che non vi convincono dite pure, lo apprezzerei molto, almeno aggiusto il tiro.
~ Ale

  
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