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Autore: Onda nel silenzio    17/05/2021    3 recensioni
Sono immobili. Gli occhi dell'uno puntati in quelli dell'altro. I volti vicini, troppo vicini. La mano di Sanji è ancora posata sulla coscia di Zoro, pericolosamente vicina al cavallo dei suoi pantaloni.
Non reagiscono.
Nessuno parla. Nessuno, semplicemente, respira più.
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Sanji | Coppie: Nami/Zoro
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il canto delle onde, il profumo degli alberi in fiore, il sole mite che tramonta pigramente sul mare - questa sì che è vita.
Sanji è sdraiato a terra con gli occhi chiusi e le braccia incrociate dietro la nuca. Ha un mozzicone di sigaretta spento da tempo fra le labbra, ma non se ne cura. Stava facendo un sogno stupendo e desidera soltanto riaddormentarsi. Si lascia cullare dal vento leggero che gli sfiora il viso, tendendo le orecchie per ascoltare il suono delle onde, e finalmente, dopo non molto, precipita con dolcezza in un nuovo paradiso.
Non è più sulla Sunny. È in acqua. Osserva le onde, respira al loro ritmo, e poi le vede cambiare lentamente forma. Deglutisce nel dormiveglia, mentre una parte di lui diventa decisamente sveglia. Al posto delle onde adesso ci sono i seni di Nami che ondeggiano su e giù. Sono bianchi e morbidi, e Sanji muove istintivamente una mano. Quel sogno è così reale che gli sembra di toccare davvero qualcosa... un corpo caldo, che non lo respinge.
Le sue dita iniziano a palpare, ed ecco che insieme ai seni di Nami spuntano anche quelli di Robin. E le onde lo chiamano con la sua voce sensuale, mentre fioriscono delle mani su quei seni prosperosi.
"Sì, sono qui, mie adorate..."
La visuale diventa sempre più vicina, sempre più luminosa, mano a mano che s'incentra sull'oggetto del desiderio di Sanji. E poi fra quelle onde prendono forma anche due volti. Nami e Robin lo guardano lascive, si slacciano il reggiseno...
"Arrivo... arrivo!"
È così vicino, così vicino...
Le onde s'inseguono e si scontrano dolcemente, portandogli l'eco lontana delle loro risate. Delle sue Nami e Robin, che inarcano la schiena e iniziano a toccarsi da sole, e poi si voltano l'una verso l'altra, seno contro seno, le bocche dischiuse e... e...





~~~




"Aaah...!"
Nami si stiracchia, rilassata e sorridente. La soddisfazione che prova subito dopo aver terminato una cartina non ha prezzo. È appena uscita dalle cabine e il panorama mozzafiato che l'ha accolta sembra volerle regalare un ulteriore premio per i suoi sforzi.
Il tramonto ha incendiato l'orizzonte, la luce del sole danza sulle onde e tutto si tinge di ombre, di fiamme. Sembra di vedere il fuoco che fa l'amore con l'acqua.
Nami si appoggia al parapetto, mentre le voci di Rufy, Usopp e Chopper si levano dal basso. È bello sentirli ridere e scherzare.
"Chopper, posso provarlo io il lettino gonfiabile?"
"Non dirlo neanche per scherzo, citrullo! Chopper, dai retta a me, fidati. Se lo lasci a lui ti ritrovi con un capitano annegato e un lettino bucato nel giro di cinque secondi."
"Vuoi scommettere?"
"Sui miei ottomila uomini!"
"Insomma, ragazzi... smettetela, dai!" Nami sorride con affetto. Non è il tipo che si lascia intenerire, ma in quel momento è particolarmente di buon umore. Dopotutto quegli scalmanati sono -
Eh? M-ma...
I suoi occhi si spostano sulla destra, in un angolo del ponte un po' più lontano. Zoro sonnecchia appoggiato al parapetto, a braccia conserte, la testa mollemente reclinata di lato. Fin lì nulla di strano, se non fosse per un piccolo particolare.
C'è una mano appoggiata sulla sua coscia che si sta muovendo. E Nami sa perfettamente che Zoro non abbassa la guardia, mai, neanche nel sonno, se qualcosa gli si avvicina.
Ho le allucinazioni? Incredula, sporge la testa di lato per avere una visuale completa, e per poco la mascella non le rotola a terra, perché in quello stesso istante il proprietario della misteriosa mano fa la mossa successiva.
Sanji, gli occhi chiusi e le narici che emettono fiato a forma di cuoricini, è mezzo seduto e sporge la testa in avanti, verso Zoro, biascicando parole incomprensibili per Nami, attutite dal chiacchiericcio di Rufy, Usopp e Chopper.
D'istinto la ragazza scatta in avanti, ma la sua lei più sadica la fa fermare immediatamente. Non riesce a pensare, vinta dal desiderio di gustarsi quella scenetta impagabile.
Zoro non si muove, il volto di Sanji è sempre più vicino al suo, le labbra tese ed unite che si preparano al bacio. Non restano altro che un paio di centimetri a dividerli, basta un solo, minuscolo, infinitesimale istante.
"Oh, eccoti, cara!"
Succede tutto troppo in fretta. Un millesimo di secondo prima che Nami possa assistere all'evento più esilarante di sempre, in quello successivo un teschio con una capigliatura afro gli blocca completamente la visuale, parandosi davanti a lei. La ragazza non realizza cosa sia realmente successo, caccia uno strillo e colpisce il teschio con una violenta manata.
Difficile immaginare una reazione diversa al posto di qualcun altro.
Brook scivola a terra con un bernoccolo fumante sul cranio.
"RAZZA DI IDIOTA! TI SEMBRA IL MODO DI AVVICINARTI ALLA GENTE!?"
Rufy, Usopp e Chopper hanno smesso di chiacchierare e fissano in alto, verso di loro. Robin e Franky, arrivati di corsa dalle cabine con la convinzione di non potersi perdere la scena, fissano un Brook gemente mugugnare un 'scusami tanto', mentre Zoro e San -
ZORO E SANJI!
Disperata, Nami si mette le mani nei capelli e punta lo sguardo in direzione dei due ragazzi.
È evidente che i suoi toni pacati, purtroppo, li hanno svegliati. Sono immobili. Gli occhi dell'uno puntati in quelli dell'altro. I volti vicini, troppo vicini. La mano di Sanji è ancora posata sulla coscia di Zoro, pericolosamente vicina al cavallo dei suoi pantaloni.
Non reagiscono.
Nessuno parla.
Nessuno, semplicemente, respira più.
Finché una tonante voce femminile squarcia il silenzio sotto forma di un uragano.
"SEI UN MALEDETTO GUASTAFESTE!"
Nami ha afferrato Brook da terra e lo sta scuotendo furiosamente come un sacco di patate, le mani strette attorno al suo scheletro nel punto in cui dovrebbe esserci il collo.
"Ti prego pie... tà! Co... sa... ho fatto? Mi... sof... fochi...! Anche se... in verità -"
"NIENTE FREDDURE, STAVOLTA! QUELLA LINGUA TE LA PRENDO, TE LA TAGLIO, POI L'ARROTOLO COME UN SALAME E TI CI FRUSTO FINCHÉ NON DIMENTICHI PURE IL TUO NOME!"
Nel frattempo, Zoro e Sanji si sono pietrificati. I loro volti assumono varie tonalità di blu per il disgusto, finché lo spadaccino non estrae le sue katane, puntandone una alla gola e l'altra alla mano del cuoco, che si ritrae di scatto, come ustionato.
"Che diavolo stavi facendo, viscido pervertito!?"
"È quello che vorrei sapere io, lattuga rinsecchita!"
"Si dà il caso che mi stessi toccando" nemmeno Rufy si perde il brivido schifato che precede quella parola, "mentre stavo dormendo, brutto malato di mente!"
"E secondo te volevo farlo!? Ero nel mondo dei sogni con Nami e Robin, idiota! E mi sono risvegliato nel mezzo del peggior incubo! Si può sapere perché mi stavi appiccicato se volevi dormire!?"
"Con quella stupida camicia floreale e quei capelli a banana che ti ritrovi ti avevo scambiato per il lettino gonfiabile di Chopper! Altrimenti secondo te mi sarei messo lì!?"
"Sei un imbecille!"
"Taci, lurido cuoco arrapato!"
"Cetriolo marcio!"
"Maiale con la parrucca!"
"Broccolo putrefatto!
Alle loro voci si sommano quella furente di Nami, quella disperata di Brook, e quelle di Rufy e Robin che scoppiano a ridere.





~~~




"Ah-ah... ferma qua, piccola strega."
Nami sente una mano grande e calda stringerle il polso e trattenerla sull'uscio della propria stanza. Non ha bisogno di voltarsi per capire di chi si tratta.
"Avresti davvero lasciato campo libero a quel sopracciglio a ricciolo?" domanda Zoro mezzo arrabbiato e mezzo indignato.
Nami sospira, affranta. "Se solo quell'idiota di Brook non avesse rovinato tutto... beh, ovvio che sì."
"Maledetta serpe."
Zoro le si para davanti senza mollare la presa. La fissa dritto negli occhi con aria di sfida, a denti stretti. Lei sostiene il suo sguardo, per nulla intimidita, nemmeno quando lo sente premere il torace contro il proprio seno e solleticarle il viso col suo respiro.
"Ammetto che in un primo momento l'istinto mi ha suggerito di intervenire, ma poi..."
Nami s'inarca verso di lui, un sorrisino malizioso sulle labbra non appena lo sente trattenere il fiato alla sua contromossa, "ho pensato che me ne sarei pentita per il resto della mia vita" struscia il seno contro il suo torace e si morde il labbro inferiore, "se mi fossi privata" gli accarezza il braccio dall'alto verso il basso, indugiando distrattamente sul cavallo dei suoi pantaloni, "dello spettacolo" conclude a voce bassa, quasi sussurrando.
Zoro le restituisce uno sguardo duro e tagliente. "Non ho reagito perché pensavo che fossi tu a toccarmi" puntualizza, mentre è qualcos'altro di suo a diventare evidentemente duro. "Tante grazie per la solidarietà, ti meriti una punizione, ragazzina impertinente."
"Ah, sì?" soffia Nami sulle sue labbra, fissandolo languida e afferrandogli saldamente il cavallo dei pantaloni.
"Qualcuno qui sembra pensarla diversamente, però..."
Zoro la spinge dentro la stanza e sbatte la porta dietro di sé, apparentemente dimentico della discrezione - eppure, con sorpresa di Nami, è ancora del tutto padrone di sé, malgrado la sua evidente erezione. È serio, quasi minaccioso, e per poco non la spaventa.
Qualcosa nel suo viso deve averla tradita, perché Zoro accenna a un ghigno di vittoria.
"Ho detto" avanza verso di lei, lentamente, implacabile, "che ti meriti una punizione."
Improvvisamente Nami non è più inquieta - anzi, sente di essere già bagnata, mentre indietreggia verso il muro. Zoro la intrappola contro alla parete, appoggiando le braccia ai lati della sua testa. Mormora tre parole soltanto, prima di avventarsi sulle sue labbra.
"Stasera comando io."












Note: chiedo scusa per il titolo osceno, non mi venivano in mente altre alternative. Grazie mille per aver letto questa follia!
  
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