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Autore: MiMiMiki    27/05/2021    0 recensioni
Di tutte quelle volte in cui Ron c’è stato per Hermione.
È ovviamente ispirata dalla canzone del grande maestro Battiato che da poco ci ha lasciati.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hermione Granger, Ron Weasley
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ti proteggerò dalle paure delle ipocondrie 
Dai turbamenti che da oggi incontrerai per la tua via

Si svegliò tutta sudata e con i capelli umidi sparsi per tutto il cuscino.
Voltò leggermente il capo e vide la sveglia che segnava le 3.30 del mattino.   
In un attimo si alzò dal letto ed andò in bagno a darsi una rinfrescata, ne aveva decisamente bisogno. 
Quando tornò trovò il fidanzato sveglio, seduto nella sua parte del letto mentre Grattastinchi ronfava tranquillamente sul suo cuscino.
“Stai bene?” Gli chiese il rosso appena la vide varcare la soglia della stanza.
“Si sì, è sempre lo stesso incubo, ormai ci sto facendo l’abitudine.” Affermò la ragazza cercando di essere convincente. 
“Vuoi parlarne?” Domandò il ragazzo in tono comprensivo mentre con la mano sistemava dietro l’orecchio un ciuffo ribelle. 
“No…ti prego.” Rispose immediatamente lei mentre prendeva il gatto di peso e lo rimetteva nella sua cuccia e con un incantesimo ripuliva il cuscino e risistemava le coperte. 
“Cosa posso fare per farti stare meglio?” Chiese nuovamente lui incrociando il suo sguardo. 
“Mi abbracci?” Lo supplicò lei in tono acuto. 
“Anche per tutta la vita se fosse necessario!” Aspettò che lei si sdraiasse di lato per poi con un braccio avvolgerla e far aderire la schiena conRon il petto di lui. 
“Grazie.” Soffiò lei prima di addormentarsi in un sonno senza sogni.

 

Dalle ingiustizie e dagli inganni del tuo tempo

“Non è giusto!” urlò la ragazza appena vide il risultato del suo esame sulla bacheca.
“Vedrai che lo supererai!” Cercò di rincuorarla il ragazzo passandogli una mano sulla spalla.
“È già la terza volta che ci provo. Di questo passo prenderò la patente a 80 anni.” Continuò lei drammatica.
“Devi solo fare più guide, ti avevo detto che non eri ancora pronta!”
“Ma come Merlino hai fatto tu a passare al primo colpo?”
“Sono stato fortunato…” Mentì lui. Se avesse saputo che durante il suo esame aveva utilizzato un piccolo stratagemma non glielo avrebbe mai perdonato.
“Dai, torniamo a casa.” Riferì la ragazza incamminandosi verso l’uscita dell’edificio.  
“Da ora ti farò lezione io!” Esclamò il rosso convinto uscendo dal palazzo e girandosi verso la fidanzata.
“Ma che dici?”
“Sono un bravissimo insegnante.” Continuò il ragazzo dandosi una pacca sul petto. A quella rivelazione la riccia iniziò a ridere di gusto mentre lui rimase serio ed impassibile.
“Di-dicevi sul serio?” Domandò lei quando si accorse che il ragazzo era ancora immobile con le braccia incrociate.
“Si..” Affermò ancora serio il rosso tirando fuori dalla tasca le chiavi dell’auto e porgendole alla riccia. “Oggi sarai tu a portarmi a casa.”
“Ne sei sicuro?” Domandò incerta la ragazza.  
“Mi fido di te.” Affermò convinto il rosso dandogli un bacio sulla guancia.
“A tuo rischio e pericolo.” Concluse la ragazza salendo in macchina e mettendo in moto. 

 

Dai fallimenti che per tua natura normalmente attirerai

“Sono difettosa.” Esclamò con voce rotta la donna guardando l’ennesimo test di gravidanza negativo.
“Non dirlo nemmeno per scherzo.” Rispose il rosso prendendogli le mani con le proprie.
“E allora perché non rimango incinta? Ginny ed Harry aspettano già il secondo bambino mentre noi…”
“Potrebbe anche essere colpa mia..” Affermò l’uomo incrociando lo sguardo della moglie.
“Impossibile.” Ribattè lei convinta.
“Magari sono la pecora nera dei Weasley.” Cercò di scherzare lui ma senza successo.
“Tu sei perfettamente in salute, abbiamo fatto gli esami.” Continuò lei prendendo la cartelletta in cui erano contenuti tutti gli accertamenti fatti negli ultimi 5 anni.
“Ed anche tu lo sei, lo ha confermato la dottoressa.” Ribatté l’uomo picchiettando l’indice sulla medesima cartelletta.
“E allora perché non?” Non riuscì nemmeno a concludere la domanda che scoppiò nuovamente a piangere.
“Tu pensi troppo!” Gli tolse la cartelletta dalle mani e la lanciò sul tavolo per poi stringerla tra le sue braccia.
Passarono qualche minuto in quella posizione fino a che la donna non ebbe nuovamente coraggio il parlare.
“Come faccio a non pensarci?” Esclamò con voce grave cercando di non farsi nuovamente risucchiare da quella tristezza.
“Così” Concluse lui baciandola con tutta la passione che aveva in corpo.
La sollevò portandola in camera da letto, proprio come aveva fatto il giorno in cui si erano sposati.
La spogliò e baciò tutte le parti del corpo che pian piano scopriva.
Lei si abbandonò a tutte quelle attenzioni e smise finalmente di pensare.
Passarono la notte a fare l’amore e si addormentarono nudi ed abbracciati.
Alcune mattine più tardi la donna si svegliò con uno strano malessere.
L’idea che fosse rimasta incinta fu la prima cosa che le venne in mente ma non voleva illudersi nuovamente.
Andò in bagno e senza dire nulla a Ron fece il test.
Quei cinque minuti sembrarono interminabili.
Aveva il test rivolto verso il basso e non aveva il coraggio di girarlo, era troppa la paura dell’ennesima delusione.
“Mione tutto ok?” La voce del marito, dall’altra parte della porta la riportò alla realtà.
“Si…Ecco…Diciamo di si.”
“Che succede?” Domandò dubbioso il marito.
“Ho fatto il test..” Riuscì appena a dire la donna.
“E?”
“Non ho il coraggio di guardarlo.” Continuò lei cercando di mascherare il terrore e l’ansia che in quel momento la stava torturando.
“Lo faccio io se vuoi.”
“Ok…” Rispose dopo aver fatto un lungo ed intenso respiro.
L’uomo aprì la porta e, dopo aver guardato la moglie, prese il test tra le mani. Lo girò lentamente e la sua espressione, dopo aver visto il risultato mutò notevolmente.
Sembrava triste, commosso, come se stesse per iniziare a piangere.
“No.. non mi dire che…” Iniziò ad allarmarsi la donna, non aveva la forza di sopportare l’ennesima delusione.
“Avremo un bambino.” Disse con tono roco cercando di trattenere le lacrime.
“Cosa?” Domandò la donna, incredula di quello che aveva appena sentito.
“Avremo un bambino Mione! Diventeremo genitori!” Ripetè il rosso quasi urlando. Abbracciò la moglie con entusiasmo sollevandola quasi da terra.
“Avremo un bambino..” Ripetè ancora incredula Hermione. “ Un bambino..”
“O una bambina..” Continuò Ron sorridendogli. 

 

Ti solleverò dai dolori e dai tuoi sbalzi d'umore

Mancavano ormai pochi giorni al parto.
La pancia, nelle ultime settimane, era cresciuta così tanto da costringerla a chiedere aiuto per ogni cosa.
Non era nemmeno più capace di vestirsi autonomamente.
Avrebbe potuto benissimo usare la magia ma la medimaga gli aveva sconsigliato qualsiasi tipo di sforzo, incantesimi compresi.
E così doveva chiedere sempre aiuto al marito.
“Ronnie!” Urlò la ragazza dal letto.
“Arrivò.” Esclamò lui avvicinandosi alla moglie ed aiutandola ad alzarsi. Dopo alcuni tentativi riuscì finalmente a metterla in piedi.
La donna si avviò all’armadio e cercò un abito che gli stesse ma nessuno di quelli che trovò gli entrava.
“Sono una balena!” Iniziò a dire sconsolata la donna gettando magliette e pantaloni sul pavimento.
“É normale… Aspetti due gemelli.” Cercò di consolarla il marito mentre raccoglieva i vestiti buttati a terra poco prima dalla moglie.
“Non tornerò più come prima.. Durante le prime due gravidanze è stato più semplice, la pancia a momenti nemmeno si vedeva.. Ma ora..”
“Per me sei sempre bellissima.”
“Bugiardo”
“Non mi credi?” Disse in tono di sfida l'uomo guardando il suo riflesso allo specchio.
“Nemmeno un pò” Rispose la moglie incrociando le braccia al petto.
Si avvicinò e da dietro iniziò a baciarle il collo mentre con le mani percorreva i suoi fianchi.
Quella piccola attenzione le provocò un brivido per tutta la schiena.
Era incredibile come nonostante gli anni il suo tocco le provocasse ancora quelle reazioni, si sentiva come se fosse ancora un’adolescente alle prime esperienze.
“Amo le tue curve..” gli sussurrò all’orecchio mentre passava le mani sui suoi seni prosperosi.
La sentì ansimare quando con i polpastrelli sfiorò i capezzoli e questo lo incitò a continuare.
Si avvicinò con il ventre vicino al suo fondo schiena per fargli avvertire il suo membro.
“Vedi che reazioni mi provochi..” Sussurrò nuovamente l’uomo alla moglie, poi continuò “Ora mi credi?”
“Si” riuscì appena a rispondergli prima di girarsi per poterlo finalmente baciare sulle labbra. 

 

Dalle ossessioni delle tue manie

“Ti prego basta!” Ripetè l’uomo per la milionesima volta togliendole la pergamena di mano.
“Aspetta, manca ancora una cosa..” Protestò la donna cercando invano di riprendersi il documento.
“Mione, la storia del discorso ti sta sfuggendo di mano. Sono settimane che ci lavori. È perfetto così, non c’è bisogno che continui a cambiarlo.”
“Tu non capisci! Settimana prossima verrò eletta Ministra. Sarò la prima donna nata babbana a ricoprire quella carica. Devo fare un discorso memorabile.”
“È perfetto così, fidati.”
“Ma se non lo hai manco letto!”
“Si, invece. Lo avrai ripetuto almeno 100 volte negli ultimi giorni. Perfino Rose, Hugo  ed i gemelli lo avranno imparato a memoria.”
“Ma se…”
“Niente ma. Ora smetti di pensare e vatti a preparare, fra poco partiamo.”
“Partiamo?” Domandò dubbiosa la donna guardando il marito.
“Si, ho già preparato le valigie tue e dei ragazzi. Trascorreremo un meraviglioso week end al mare.”
“Ma devo ancora…” Tentò invano di protestare.
“Ci penserai al ritorno. Per qualche giorno devi staccare la spina, ne hai bisogno!” Concluse in tono autoritario il marito indicandole il bagno. La donna, arresa, si recò nella stanza indicatagli e l’immagine che vide riflessa sullo specchio la lasciò spiazzata.I capelli arruffati, le occhiaie profonde, indossava gli stessi vestiti da quanto? Una settimana? Non si riconosceva minimamente.
Come si era ridotta così? Ma soprattutto perché non se ne era accorta prima?
Senza perdere un attimo entrò in doccia e dopo essersi lavata i capelli ed il corpo si asciugò e si vestì con gli indumenti lasciati sul mobile dal marito.
Con un incantesimo asciugò e lisciò i capelli che ora ricadevano lunghi sulle spalle e la schiena semi-scoperta.
Si truccò leggermente le guance, si passò il mascara sulle ciglia ed infine applicò un leggero strato di rossetto sulle labbra.
Uscì dal bagno proprio mentre il marito stava portando le ultime valigie di sotto.
“Sei bellissima!” Esclamò l’uomo rapito dalla sua semplice bellezza.

 

Supererò le correnti gravitazionali
Lo spazio e la luce per non farti invecchiare


Avevano entrambi appena compiuto 40 anni. Sui loro volti iniziavano ad intravedersi le rughe, testimoni di tutte le peripezie che avevano vissuto in quegli anni.
Hermione si osservò allarmata allo specchio intravedendo una ciocca argento sulla chioma riccia.
“Sto invecchiando! Ron guarda, ti prego vieni a vedere!” Esclamò  preoccupata la donna chiamando il marito.
“Stiamo invecchiando!” Puntualizzò l’uomo raggiungendola.
“È orrenda..” Continuò lei ignorando l’affermazione del marito.
“Io la trovo meravigliosa invece.” Si intromise lui accarezzandogli i capelli e catturando la chioma con le dita.
La osservò un attimo prima di lasciarla libera tra i capelli.
“Significa che siamo vivi. Che il tempo è passato… è vero, ma…sai, questi anni sono stati così meravigliosi. La vita ci ha donato quattro figli stupendi e queste..” Continuò lui passando le dita vicino alle rughe che si erano formate vicino agli occhi.  
“Sono il prezzo da pagare.” Concluse l’uomo osservando l’espressione colpita della moglie notevolmente stupita da quelle parole. 

 

E guarirai da tutte le malattie

Era lì, seduto sulla poltrona accanto al suo letto da giorni, settimane o forse mesi, ormai aveva perso il conto.
Respirava da sola, era stabile, ma tutt’ora incosciente.
Passava le giornate a tenergli la mano, ad accarezzargli il viso, gli cantava le sue canzoni preferite.
Sul comodino l’inconfondibile radiolina.
Lasciò la sua mano un attimo per poter cambiare stazione.
“Sai, papà l’ha modificata. Ora prende anche le stazioni babbane.” Esclamò muovendo entrambe le manovelle prima di raggiungere una stazione che non aveva mai ascoltato, una melodia nuova ma che nel profondo gli sembrava di aver già sentito.
La ascoltò estasiato dalle parole che sembravano descrivere la loro storia d’amore fatta di paure, fallimenti, dolore e ora quella orrenda malattia.
Strinse nuovamente la sua mano ed insieme al cantante iniziò a sussurrargli all’orecchio le parole che avrebbe voluto pronunciargli il giorno del loro matrimonio.
La canzone era quasi terminata.
Una lacrima solitaria gli rigò il viso.
Cercò di trattenersi ma la sua voce, con il susseguirsi delle parole diventava man mano più roca.
Arrivò infine l’ultima strofa.
Era stato un illuso, per un attimo la canzone gli aveva dato l’illusione che avrebbe potuto fare qualcosa, che avrebbe potuto risvegliarla.
Nonostante la melodia fosse terminata lui continuò a cantargli le ultime strofe. 
Perché sei un essere speciale. Ed io, avrò cura di te. Io, si che avrò cura di te.” 
Rimase in silenzio alcuni istanti, dalla radio ora si sentiva un’altra canzone, troppo allegra forse per l’umore che in quel momento aveva l’uomo.
Con un gesto veloce cliccò il pulsante e la radio si spense.
Lentamente la donna aprì gli occhi, colpita da quelle parole così profonde.
Si guardò intorno e vide Ron, il suo Ron tenergli la mano.
“È mol-to bella.” Esclamò la riccia con un filo di voce.
“Hermione… C’è l’hai fatta. ” Esclamò l’uomo alzandosi in piedi colto da un’improvvisa ed immensa felicità.
Gli posò un leggero bacio sulle labbra.
“Sapevo che c’e l’avresti fatta!” Continuò allegro senza lasciare la presa dalla sua mano.
“Sempre questo tono sorpreso.” Rispose lei sorridendogli e ricambiando la stretta. 

  
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