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Autore: Scintilla19    01/06/2021    1 recensioni
Rei chiede a Rin di aiutarlo a perfezionare la tecnica a delfino. Rin accetta, così si incontrano di sera alla piscina dell’Iwatobi. Ma la rivalità tra loro non è ancora svanita, e la tensione è più alta che mai...
[RinxRei] [accenni MakoHaru, RinHaru]
Genere: Commedia, Erotico, Sportivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Rei Ryugazaki, Rin Matsuoka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Ciao a tutti e benvenuti alla mia prima fiction sul fandom di Free!
In realtà questa storiella è stata scritta parecchi anni fa ma non l’ho mai reputata degna di essere pubblicata. Rileggendola dopo tanto tempo non mi è sembrata così pessima da meritare la damnatio memoriae e ho pensato di darle una chance sul fandom.
L’idea è nata così: avendo praticato nuoto per qualcosa come 19 anni, ho trovato assurdo che Rei imparasse da solo e alla perfezione il delfino che è lo stile più difficile di tutti. Per cui, ho pensato che avesse bisogno quantomeno di perfezionare la sua tecnica, e chi meglio di Rin poteva aiutarlo??
La fiction è ambientata alla fine della prima stagione, motivo per cui tra i due c’è ancora una certa “tensione”. Non so voi, ma io quando vedo due che si scazzottano, si picchiano o anche solo si guardano male, penso subito a tensioni sessuali irrisolte. XD 
Ho scoperto solo di recente che Rei prende davvero lezioni di nuoto da Rin nella seconda stagione, ma penso che la fic possa comunque considerarsi come un missing moment tra i due senza togliere nulla alla storia originale.
Un’ultima precisazione: quando parlo dello stile delfino intendo quello che nell’anime chiamano farfalla. Io l’ho sempre chiamato delfino, in quanto lo stile farfalla è caratterizzato da una sola gambata a rana per ogni singola bracciata, mentre il delfino è quello che effettivamente vediamo nell’anime, per cui ho preferito attenermi a questa definizione.
Buona lettura!


 

 

Lezioni di nuoto con Rin Matsuoka

 

Rei guardò l’orologio. Erano le otto di sera quando arrivò all’ingresso dell’Iwatobi, ormai deserta, per il suo appuntamento con Rin Matsouka.
Si era avviato con mezz’ora di anticipo per farsi trovare già scaldato prima di cominciare l’allenamento.
Dopo la squalifica ai campionati regionali, durante i quali Rin aveva preso il suo posto nella staffetta, le acque sembravano essersi calmate tra loro, anzi cominciavano addirittura ad andare d’accordo - non per niente Rin aveva accettato di aiutarlo; tuttavia il ricordo del loro primo, turbolento faccia a faccia, durante il quale erano quasi venuti alle mani, e la mancanza di un chiarimento vero e proprio dopo quell’episodio mettevano Rei a disagio, soprattutto quando si ritrovavano loro due soli senza gli altri.
Il ragazzo si diresse verso la piscina all’aperto, notando subito dopo, con un certo sgomento, che Rin era già in acqua ad esibirsi in una superba tecnica a delfino.
Rei deglutì: improvvisamente si sentì insicuro, mentre lo stomaco gli si stringeva come in una morsa. 
Ciononostante, con lo spiccato senso estetico che si ritrovava, non poté non restare ammaliato dallo stile di Rin, mentre toccava il bordo, raccoglieva le gambe ed eseguiva una perfetta virata: nulla da fare, il delfino era spettacolare!
Sì, voleva a tutti i costi diventare bravo come lui. Per il suo team.
In un batter d’occhio, Rin finì la vasca e riemerse rumorosamente, liberandosi di cuffia e occhialini.
«Slippino Quattrocchi» lo apostrofò una volta fuori, avvicinandosi e sgocciolando qua è là. «Sei in anticipo.»
Rei sobbalzò per il tono rude con cui gli si era rivolto, portandosi istintivamente una mano agli occhiali, come faceva ogni volta che era sulla difensiva. «Lo sei anche tu... Rin-San» disse sottolineando il titolo onorifico con cui gli si rivolgeva, sperando che l'altro facesse lo stesso.
Rin non replicò, benché avesse la sensazione che trovasse divertente il modo in cui si imbarazzava per ogni minima cosa.
«Allora, hai intenzione di nuotare vestito?» disse invece, squadrandolo dalla testa ai piedi.
Rei si sistemò gli occhiali. «Faccio sempre esercizi di stretching prima di entrare in acqua. Come riscaldamento.»
Ebbe l’impressione che le sue parole suonassero come una timida e insensata giustificazione in risposta all’atteggiamento strafottente di Rin, ma quest’ultimo gli sorrise con benevolenza.
«Ma certo, fai pure. Io nuoterò ancora un po’» disse salendo sul blocco di partenza e preparandosi al tuffo.
Rei espirò di colpo, rendendosi conto che per tutto quel tempo aveva inspiegabilmente trattenuto il fiato.
Rin risultava essere per lui una persona oltremodo difficile da comprendere e con cui essere in sintonia, a causa soprattutto dei suoi atteggiamenti ora scontrosi, ora amichevoli. Forse che la loro quasi scazzottata gli bruciasse ancora? O magari ce l’aveva ancora con lui per aver preso il suo posto nel team?
Decise di non pensarci, concentrandosi sui soliti esercizi a corpo libero e lo stretching.
La passeggiata fino a scuola gli aveva già messo in moto la circolazione, per cui in poco tempo si sentì accaldato e pronto all’allenamento vero e proprio. Si liberò velocemente della tuta, e voltandosi vide Rin appoggiato al bordo della piscina intento ad osservarlo.
Si schiarì la voce. «Adesso sono pronto.»
«Bene» sorrise Rin, arrampicandosi sul bordo. «Allora, per prima cosa, vediamo come nuoti.»
Rei annuì e si posizionò sul trampolino.
«Posto... Via!»
Rei eseguì i suoi cento metri delfino, mentre Rin osservava attentamente la sua tecnica, annotandosi mentalmente i vari errori da correggere.
Quando Rei finì, gli tese una mano per aiutarlo ad uscire dall’acqua.
«Come sono andato?» chiese scrollandosi l’acqua di dosso.
Rin si appoggiò al trampolino della corsia accanto e cominciò ad elencare i difetti da correggere.
«Non troppo male, fortunatamente hai il fisico già preparato, ma la tecnica non si impara da un giorno all’altro, non prima di aver appreso i fondamentali del nuoto.»
«Ho letto tutto quello che c’è da sapere sul nuoto, tutte le teorie, i movimenti, gli esercizi...»
Rin rise sommessamente. «Ehi, Slippino Sottutto... Qui i libri non c’entrano. La tecnica si affina con la pratica.»
«Facciamo pratica, allora!» lo esortò Rei, animandosi. «Per favore, Rin-San.»
Rin rise soddisfatto allo sguardo supplichevole ma motivato di Rei, facendogli segno di rientrare in acqua, mentre lui, a bordo vasca, cominciava il suo discorso.
«Dunque, il delfino è il più spettacolare e difficile dei quattro stili di nuoto, all’apparenza faticoso, ma se eseguito con una tecnica appropriata, il dispendio di energia sarà minore, e quindi non ti affaticherai tanto facilmente...» disse alludendo al fiatone di Rei.
«Già... In effetti... mi stanco molto presto» ammise, cercando di recuperare le energie il più in fretta possibile.
«Bene. Ho visto che fai molto affidamento su braccia e gambe, quando il loro movimento dovrebbe servire ad aiutare l’ondeggiamento del corpo, che nel delfino è la cosa più importante. Quindi cominceremo col ripassare alcuni esercizi per l’immersione. Guarda attentamente.» 
A questo punto, Rin prese fiato, si tuffò ed eseguì una serie di gambate a delfino subacquee che misero in mostra tutta la potenza e la forza dei suoi muscoli. 
Rei guardava affascinato il suo corpo fendere l’acqua come una lama e spostarsi velocemente senza neanche l’ausilio della bracciata. Come accidenti faceva? Quei movimenti così fluidi e letali lo rendevano più simile ad una creatura dell’oceano... Uno squalo, magari...
«Chiaro?» disse Rin riemergendo e facendo sobbalzare Rei per la sorpresa. «Adesso prova tu.»
Rei si schiarì la voce, imbarazzato. Non gli era ancora ben chiaro quale fosse il segreto di quella tecnica all’apparenza tanto semplice, ma decise di cimentarsi lo stesso.
Si sistemò con determinazione gli occhialini, si mise in posizione d’assetto e portò giù la testa, col risultato che non successe un bel niente, così d’istinto eseguì una gambata, che lo fece annaspare poco più avanti.
«NO NO NO. NON CI SIAMO» gridò Rin prendendolo per le spalle e sollevandolo. «Proprio come temevo. Un nuotatore come si deve è in grado di eseguire un simile esercizio di base. Questo accade quando non si imparano i fondamentali. Hai una tecnica del tutto sbagliata. Ma come accidenti hai fatto a vincere la staffetta??» protestò stizzito, mollandolo improvvisamente e facendolo ripiombare in acqua in malo modo.
Rei riemerse tossendo e sputacchiando, battendosi un pugno sul petto.
«Rin-San, sei impazzito?!» strillò tra i singulti.
«Ehi, Speedo, non dirmi che hai bevuto?! Guarda che si inspira in aria e si espira in acqua... Mai fare il contrario!»
Rei lo guardò malissimo. Aveva l’impressione che si stesse divertendo parecchio a strapazzarlo in quel modo.
«Scusa, Slippino» disse con una pacca sulla spalla, «non volevo farti male. Stai bene?»
«Sì... Più o meno.»
«È che non sono molto bravo a spiegare. Sono più un tipo fisico, io» disse con le mani sui fianchi, come a volersi mettere in mostra. «Per certe cose Haru sarebbe l’ideale...»
«Già, il senpai Haru non è così rude...» borbottò Rei. 
Rin fece finta di non sentirlo.
«Ho trovato!» disse Rin, sollevando un indice, mentre Rei cominciava a temere il peggio.
Rin si piazzò in piedi di fronte a lui a gambe divaricate, creando una sorta di tunnel sott’acqua.
«Immergiti e passa sotto le mie gambe. Senza usare le braccia! Sono certo che in questo modo imparerai.»
Rei non se lo fece ripetere due volte, si immerse ed eseguì quanto ordinatogli, con un risultato disastroso... per Rin.
Diverse testate nei testicoli dopo, Rin boccheggiava sul bordo vasca, decisamente K.O., davanti a un Rei più mortificato che mai.
«D’accordo, cercherò di spiegartelo a parole...» disse recuperando la solita baldanza quando il dolore si fu attenuato. «Uhm... È un movimento che parte dalla testa. Butti giù la testa, il collo e le spalle. Quando va giù anche il bacino, la testa riemerge da sola... È più facile farlo, credimi. Guarda» disse, mimando col bacino il movimento che doveva eseguire, fluido e regolare, che dalla testa giungeva fino alle punte dei piedi.
Rei sembrava ipnotizzato dai movimenti flessuosi di Rin. Sembrava attraversato da una scarica elettrica che dal petto scendeva giù, facendo contrarre e rilassare un muscolo dopo l’altro, fino allo scatto del bacino... così sensuale.
«Beh, che fai? Non ci provi?» lo riprese Rin.
Rei sbatté le palpebre e tornò sulla terra, cominciando ad imitare timidamente i movimenti di Rin.
«Devi oscillare i fianchi. No, più fluido, vedi come sei rigido qui?» disse indicando la zona lombare di Rei. «Concentrati sugli addominali, devi contrarli e rilassarli.»
Rei si concentrò sul movimento di Rin e cercò di andare a tempo con lui.
«Così, senpai?» domandò.
Rin si fermò, facendo un giro attorno a Rei per osservarlo meglio.
«Meglio, ma ancora non ci siamo. Fai dei movimenti ancora troppo scattosi.»
Rei lo guardava interrogativo.
«Come posso spiegare? Uhm... Dov’è Haruka quando serve?» disse tra sé e sé. «Immagina di muoverti come un’onda...»
«Che significa?»
«È quello che direbbe Haru.»
«Sì, ma io non capisco i discorsi del senpai Haru. Sono troppo campati in aria. Io sono una persona razionale, amo la scienza e...»
«Sì, sì certo, allora muoviti come un’onda elettromagnetica...»
«Rin-San, dillo a modo tuo!» protestò Rei.
«E va bene! Muoviti come se stessi facendo sesso con qualcuno!» sbottò Rin.
«Che...?!» Rei rimase interdetto e divenne rosso come un peperone.
«Ma sì, insomma, il movimento è quello. Non sto scherzando.»
Rei non riuscì a sostenere lo sguardo di Rin.
«Cosa c’è? Non ti scandalizzerai per così poco?» rise Rin, «è il paragone più calzante. Io ho imparato così, grazie al mio istruttore...»
«Hai imparato a nuotare a delfino facendo sesso col tuo istruttore?!»
«NO!!! Ma che vai a pensare?!» sbottò Rin, la cui voce salì di un paio di ottave, «voglio dire, il mio istruttore in Australia mi diede questo consiglio, e così ho assimilato la tecnica.»
Tra i due calò un silenzio imbarazzante, tanto che per alcuni minuti non riuscirono a guardarsi in faccia.
«Beh, adesso riprendi l’esercizio, ti sarà certamente più chiaro, no?» suggerì Rin, senza ricevere però alcuna risposta. «...No?»
«...No.»
Rin lo guardò sollevando un sopracciglio, per poi scoppiare a ridere quando gli fu tutto chiaro.
«Vuoi dire che non hai mai...?»
«Rin-San!!»
«Cioè, tu... Nemmeno con Nagis..»
«Rin-San!!»
Lo sguardo torvo di Rei lo indusse a tornare serio.
«Beh, scusa tanto, Speedo. È che sei un bel ragazzo, non immaginavo che fossi ancora... Sì, insomma, hai capito. Scusa.»
«Non credere che mi manchino le occasioni. È solo che voglio farlo con la persona giusta!»
Rin si trattenne dallo scoppiare a ridere. Non che ci fosse qualcosa da ridere in particolare, semplicemente quando Rei si arrabbiava era piuttosto buffo.
«Che hai da sorridere adesso?»
Rin si cancellò l’espressione idiota dal volto, mettendone su una più strafottente.
«Ma niente, figurati. Anzi, sono d’accordo con te» disse issandosi e sedendosi sul bordo, «e comunque, puoi sempre immaginare di... essere un’onda...» disse, ondeggiando poco convinto una mano per indicare il movimento.
Rei sbuffò.
«Ehi, non vorrai mica che ti insegni anche quello??»
«MA CHE TI SALTA IN MENTE!» sbottò Rei indignato, «forse per oggi è meglio finirla qui» decretò, facendo per andarsene.
Rin rise ancora: decisamente, quando si arrabbiava, oltre ad essere buffo era anche piuttosto carino.
«Aspetta» disse afferrandolo per un polso. Rei aveva già un ginocchio sul bordo, pronto a tirarsi su. «Aspetta, Rei-Chan!...»
Rei si bloccò. Rin si morse la lingua: come diavolo gli era saltato in mente di chiamarlo così?
«Torna in acqua, Quattrocchi.» 
Tremando al solo pensiero della nuova trovata di Rin, Rei rientrò in acqua.
«Che idea, sentiamo» disse, non nascondendo una certa preoccupazione nella voce.
«Mani sul bordo» fu la sola risposta di Rin.
Aveva una strana luce negli occhi che non prometteva nulla di buono, motivo per cui Rei rimase pietrificato senza muovere un muscolo.
«Che c’è, non ti fidi? Hai paura?» chiese Rin intuendo il disagio dell’altro, «dovrei essere io ad averne, dopo tutte le testate che ho ricevuto tu sai dove!» aggiunse piccato.
«Rin-San, le tue idee sono piuttosto infelici oggi!»
«Questa ti piacerà! Avanti, mani sul bordo. Fai come me» disse, puntellandosi con le braccia sul bordo vasca. Rei lo imitò titubante, guardandolo con sospetto.
«E adesso?»
Neanche il tempo di dirlo, che Rin lo aveva già agguantato alle spalle e imprigionato contro il bordo della vasca.
«Idiota! Che stai facendo?!» gridò assestandogli una gomitata nelle costole nel tentativo di divincolarsi.
«Dannato Quattrocchi! Sto cercando di insegnarti qualcosa!» si lamentò Rin col respiro mozzato.
«Levati! Levati! Levati!»
«Sta’ zitto, e segui i miei movimenti!» gridò Rin, aderendo di più al corpo di Rei e cominciando a mimare la tipica ondeggiatura del delfino.
«Rin-San...»
«Smettila di frignare.»
«Ok...»
«Sta’ dritto. Rilassa le braccia. E ricorda: il movimento parte dalla testa» disse intrufolandosi nell’incavo della spalla di Rei e spingendo la testa in avanti con la sua. «Spalle e torace affondano... Mentre il sedere si alza» e con una mano spinse indietro il ventre di Rei, facendolo aderire di più al suo. «E adesso... la spinta…»
«Rin-San, che diavolo stai facendo?!» strillò Rei sentendo il colpo di bacino sul proprio sedere.
Le mani di Rin afferrarono più saldamente i fianchi di Rei, imponendo il movimento corretto.
«Ti insegno a nuotare, mi pare ovvio.»
«Lo sai che se gli istruttori di nuoto usassero questi metodi, si chiamerebbero molestie sessuali?»
«Chiudi il becco e muoviti con me. Prima impari, prima finiamo» rispose stizzito Rin.
«Rin-San, i tuoi metodi sono discutibili...»
«Senti, Slippino, dovresti ringraziarmi per quello che sto facendo! Non tutti gli istruttori di nuoto sarebbero disposti a tanto!»
«E vorrei vedere!!»
«ZITTO! Avanti, muovi i fianchi con me... E vedi di non eccitarti.»
«A me sembra che quello eccitato sia tu, Rin-San...»
«Guarda che è ancora a riposo. Ma posso sempre svegliarlo...»
«E comunque dovremmo invertirci di posto! Non vedo come potrebbe tornarmi utile un esercizio talmente ridicolo!»
«Fidati, ti sarà utile!»
«E poi non è menzionato in nessun manuale di nuoto!»
«REI. TACI.»
Rin si morse le labbra. Lo aveva chiamato di nuovo per nome, e per qualche inspiegabile motivo si sentì a disagio. Rei aveva girato il viso verso di lui e lo guardava stupefatto. Per lo meno, era riuscito a farlo ammutolire per un po’.
«Allora... Senti il mio movimento?» chiese Rin, tanto per dire qualcosa.
L’altro annuì, imitandolo.
Rin fece scivolare una mano sullo stomaco di Rei, schiarendosi la voce. «Ricorda di usare gli addominali. Contrai... E rilassa. Ancora. Più sciolto.»
«È un po’ come... ballare...»
«Qualcosa del genere» sorrise Rin.
Lo sguardo di Rei venne catturato da quel raro sorriso, dall’aria vagamente pericolosa, per poi tornare ad agganciare gli occhi di Rin, che non avevano smesso di fissarlo, così come il suo corpo non aveva smesso di muoversi appiccicato al suo, tanto che ora eseguivano un unico, fluido movimento.
La tecnica era stata assimilata, eppure nessuno dei due sembrava aver voglia di sciogliere quell’ambiguo abbraccio, piuttosto, sembravano chiedersi come sarebbe stato se...
«Rei...»
Gli occhi di Rin erano pericolosamente fissi sulle labbra di Rei.
«Haru?»
Rin sbatté le palpebre, accigliato per essere stato scambiato per un altro, ma si accorse che Rei stava fissando qualcosa alle sue spalle.
«SENPAI HARUKA!!!»
Rin si voltò all’urlo scioccato di Rei, trovandosi Haruka in persona, seduto a bordo vasca dall’altra parte della piscina, apparentemente allibito.
I due si staccarono come se avessero improvvisamente preso fuoco.
«Oddio, avrà visto tutto?» bisbigliò Rei.
Rin imprecò qualcosa che Rei non riuscì a capire, fiondandosi poi verso il rivale che comunque non sembrava intenzionato a scappare.
«Haru... Haru...»
«Senpai Haruka...»
I due arrivarono senza fiato dall’altro lato della piscina, gettandosi letteralmente ai piedi di Haruka.
«Da... Da quanto tempo sei qui?» ansimò Rin.
«Abbastanza» fu la laconica risposta di Haru.
«Senpai, come mai sei qui a quest’ora?» chiese invece Rei.
«Avevo voglia di nuotare.»
«Ah...»
«E voi, cosa stavate facendo?»
«Ehm... Rin-San mi aiutava a migliorare la tecnica a delfino...»
«È vero, Haru, è come dice lui. Gli stavo insegnando la... il... movimento ondulatorio...»
«Sì, ondeggiavamo alla grande, mai ondeggiato così prima d'ora!» rimarcò nervosamente il concetto Rei, beccandosi un calcio da Rin.
«Facevate uno strano esercizio...» cominciò Haruka allusivo.
«Ehm... Sì, un esercizio che si impara in Australia. Sì. Infatti non lo conoscono in molti qui, in Giappone...»
«Makoto lo conosce.»
Rin fu colto da uno strano tic all’occhio a quella notizia.
«Come sarebbe che lo conosce?»
«Voleva farlo qualche giorno fa... Per imparare la tecnica a delfino.»
Rin divenne improvvisamente rosso e una vena sospetta cominciò a pulsare sulla sua tempia.
«E l’avete fatto??» intervenne Rei, improvvisamente interessato alla questione.
«Sì, ma credo che sia rimasto deluso.»
«Cos’è, non sapevi muoverti?» alluse velenosamente Rin.
«No, anzi sembrava piuttosto contento durante l’esecuzione. Dev’essere stato per quello che ho detto dopo. Forse si aspettava altro.»
«Perché, che cosa gli hai detto?»
«Io nuoto solo a stile libero.»

 


 

Ehm ehm...

Allora, innanzitutto spero che la fiction vi sia piaciuta e di non essere andata OOC con i personaggi.
Quando la scrissi ero certa che Rin avesse affibbiato qualche nomignolo a Rei nell’anime, ma quando l’ho rivisto un po’ di tempo fa non mi pare di aver notato questa sua caratteristica, quindi onestamente non so proprio da dove mi sia uscita xD in ogni caso non mi dispiace, trovo che sia in linea con il suo essere un po’ “tsundere”. E voi, cosa ne pensate? :)

Non so se ci sia qualcuno che shippa questa coppia nel fandom, in realtà, come dicevo anche all’inizio, se non fosse stato per l’incontro/scontro che abbiamo visto nell’anime, non avrei mai visto del potenziale tra questi due. Penso comunque che Rin sia fin troppo ossessionato da Haru per pensare a qualcun altro, ed è giusto così.
Ma Free! è chiaramente studiato a tavolino affinché tutti siano shippabili con tutti e questa fiction, per ora, è il mio piccolo contributo a questa bellissima causa. :)

Grazie per aver letto fin qui. :)

Scintilla19

 

 

 

 

   
 
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