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Autore: cartacciabianca    30/08/2009    4 recensioni
La canzone è “Breath Me” di“Sia”, con rispetto ai diritti di copyright della Ubisoft Montreal e Prince of Persia, dal cui trailer ho estrapolato la song. Trattasi di una raccolta, se vi ho incuriosito leggete, ascoltate e commentate! ^-^
Anima e corpo:
"Mi sento piccolo e insignificante di fronte alla cruda realtà: sono impotente dinnanzi l'immenso desiderio che ho di soffocare i miei peccati, consumare le mie colpe. E' troppo il sangue che ho versato, è troppa la fatica che soccombo nel tentativo di annullare da solo ciò che non mi è concesso dimenticare. Viaggio in solitario verso una redenzione che non potrò mai raggiungere se accanto a me non ci sei tu. Mi danno il tormento gli occhi vuoti degli uomini che ho ucciso, ed io uomo do il tormento a te che sembri essere l'unico mezzo che ho per raggiungere il mio scopo. Oggi combatto per difendere la mia carne, e finalmente giungo al momento che reclama la fine della mia missione: affondo la lama nel petto di quest'essere immondo. Poche ore mi separano dal nostro incontro, e già penso che ti troverò ad attendere in pena per me e la mia vita, continuamente a rischio in ogni mio gesto. Quando sono con te tra le lenzuola, stretto al tuo piccolo e fragile corpo che mi pervade del suo calore... Immagino una vita diversa. Felice."

[Personaggi: Altaïr Ibn-La'Ahad x Nuovo Personaggio]
Perdono:
“Ripercorrendo le buie strade dei ricordi hai rischiato di perderti in un bosco oscuro dal quale non si fa ritorno molto in fretta e facilmente. Il dolore che saggiamo sulla nostra pelle potrà mai essere scacciato dalle acque del perdono? Ci sarà mai un giorno in cui riuscirai a dimenticare assaporando le scuse che ti sto ancora porgendo? Un giorno in cui vedrò sorgere l’alba e guarderò il cielo senza il dubbio che anche oggi potresti trovarti nella piazza di Masyaf perdendoti nella selva oscura che è diventata il tuo tormento e la tua tortura…”
[Personaggi: Altaïr Ibn-La’Ahad + Malik Al-Sayf]
Genere: Romantico, Song-fic, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altaïr Ibn-La Ahad , Malik Al-Sayf , Nuovo personaggio
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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[Help, I have done it again
I have been here many times before
Hurt myself again today
And, the worst part is there's no-one else to blame]

[Aiuto, l'ho fatto ancora
Sono stato qui già tante volte
Mi faccio del male ancora oggi
E la cosa peggiore è che non c'è nessun altro a cui dare la colpa]


La lama penetra nella sua gola.
I suoi occhi scuri si stingono, si spalancano; la sua bocca si schiude e lascia traspirare un ultimo respiro. Il suo petto si sgonfia dell’aria che serbava, il suo viso si stira, la sua pelle diventa fredda, il suo peso si annulla, la sua vita se ne va, ed io ho l’ho presa con me.
L’ho fatto di nuovo.
Ancora una volta la mia lama nascosta scivola via dalla sua carne, dalla carne di un uomo a cui ho rubato l’anima. Tra le mie braccia lo sento perdere tutto il vigore di un’esistenza trascorsa a vendere schiavi e puttane. Ancora una volta macchio la piuma di sangue che non è il mio. Lo sento scorrere tra le dita della mia mano, lo sento macchiarmi i vestiti. Come serpenti, si dirama tra le pietre della strada; la gente si scansa spaventata e urlante.
Depongo il suo corpo, mi alzo, e prima che una sola guardia possa urlami contro qualcosa, fuggo verso il luogo nel quale sono stato troppe volte, il luogo che continua a farmi del male.
Consegno la piuma, e già sono costretto a partire portando con me solo la consapevolezza che non sono riuscito ad odiarmi abbastanza per fermare quello che ho fatto.
Ed è solamente colpa mia.

[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]

[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]


Il Maestro mi da congedo, m’inchino e fuggo altrove, non potendo più tollerare quella marea di pensieri e immagini che si susseguono in un turbinio di sofferenze.
C’è un salottino che precede gli alloggi degli assassini.
Appena entro lì, ho solo il tempo di chiudere gli occhi e sentirmi stringere da un corpo sottile e fragile che potrei spezzarlo alzando solo un dito. Le tue braccia mi circondano il collo, il tuo calore mi pervade dalla testa ai piedi. Sollevo una mano e ti carezzo dolcemente la testa, sentendo soffici i capelli che ti ricadono sulle spalle in morbidi boccoli scuri, di un castano fluido e pulito.
Ho bisogno di sentirti.
Ho bisogno che sia tu l’unica che può fare di me, in questi pochi e corti momenti rispetto ad un’intera esistenza di morte e sacrifico, un uomo migliore.
Ti stringi a me con forza, aderendo completamente al mio petto, mentre io ricambio quel tuo modo di essere felice che sia tornato da te…
Vivo.

[Ouch, I have lost myself again
Lost myself and I am nowhere to be found,
Yeah I think that I might break
I've lost myself again and I feel unsafe]

[Ouch, Mi sono perso ancora
Perso e sono dove non mi possono trovare
Sì, penso che potrei mollare
Mi sono perso ancora e non mi sento al sicuro]


È notte fonda.
I corridoi della fortezza sono bui, schiariti dalla tenue luce soffusa che fanno i bracieri appesi al soffitto e lungo le pareti. Mirabili tappeti decorati e di sgargianti colori traversano il pavimento, e arazzi maestosi solcano i muri di un luogo che è stato allungo la nostra casa. E’ ormai notte fonda, giungo dal Gran Maestro con la notizia del mio terzo omicidio compiuto. C’è un silenzio strano, lo avverto poco a poco che i miei passi salgono i gradini di una scalinata che so per certo dove conduce. I lembi bianchi della mia veste volteggiano accompagnando i miei movimenti, e il mio respiro calmo s’infrange nell’aria immobile muta dell’immenso salone d’ingresso. I miei compagni dal cappuccio grigio vegliano sulla mia figura, e i loro occhi scrutano il buio seguendo la mia ombra nera che sale le scale.
Fuori nel giardino è buio, le grate sono abbassate e l’erba danza nel vento che traversa le piante e smuove le chiome degli alberi. C’è pace nella nostra casa di Angeli della Morte. C’è pace nelle sue stanze, nei suoi corridoio, tra gli scaffali di libri polverosi e nei cuori della gente che riposa nelle proprie case a valle.
C’è pace in loro.
Ma c’è guerra in me.

[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]

[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]

Esiste qualcos’altro che può rendermi più felice di un tuo abbraccio? No, assolutamente nient’altro. Sono sicuro che questa volta non dimenticherò nulla di quello che stiamo passando assieme. Se c’è qualcuno che può farmi sentire un altro, un uomo libero e felice almeno per una notte, quella sei tu. La donna di cui mi sono innamorato, e la donna da cui torno vittorioso e perdente ogni qual volta sento l’emerito bisogno di consumare la mia anima in qualcosa di migliore, piuttosto che uccidere e versare sangue altrui. Il tuo corpo, la tua pelle così morbida celata sotto vesti delicate e di poco trasparenti addolcisce la mia anima e la fa desiderosa della tua. E tu, che sei l’unica che sappia perdonarmi e amarmi nonostante sei consapevole di cosa faccio alla gente, continui a bearti del mio reciproco affetto riuscendo a sentirti la donna più fortunata del mondo.
Delle volte penso di non meritarti. Di non meritare la tua dolcezza, le tue mani così docili e innocenti che traversano il mio petto nudo in carezze che sussurrano, assieme alla tua voce, il mio nome.

[Be my friend
Hold me, wrap me up
Unfold me
I am small
I'm needy
Warm me up
And breathe me]

[Sii mio amico
Stringimi, avvolgimi
Sfogliami
Sono piccolo
Sono bisognoso
Scaldami
E respirami]


Altre volte penso che sei l’unica amica che ho, e anche l’unico mezzo che ho di annullare le mie colpe, i miei peccati e i miei dolori. Tutto questo è quello che tu e il tuo corpo, quando diventa mio, sapete fare bene.
Vorrei che certi momenti restassero così per sempre. Vorrei che il tempo si fermasse in quegli istanti in cui siamo insieme. Momenti in cui so che dall’altra parte del mondo un uomo sta respirando perché io che dovrei trafiggerlo sono impegnato altrove. Ho perso ormai il conto delle vite che ho consumato, delle anime che ho rubato e delle persone alle quali ho taciuto tutto quello che ho detto a te.
Riesci a leggere sul mio viso quello che provo e riesci a consolarmi sfogliandomi come un libro. Riesci a fare quello che non credevo possibile, io che un assassino muto e riservato sono sempre stato. Riesci a scaldare il freddo che sente il mio cuore solamente guardandomi, lasciando che precipiti nel verde intenso e fluido dei tuoi occhi mentre ti guardo dall’alto.

[Instrumental part]

[Parte Strumentale]


La notte si consuma nei nostri gesti lenti di spogliarci dei vestiti che non ci servono più. Tu ed io che viviamo insieme di nuovo, mentre il tuo respiro s’infrange sul mio palato. In piedi nel centro di una stanza sul quale abbandoniamo le nostre vesti poco a poco. Carezzo la pelle dei tuoi fianchi, ti stringo a me con vigore avvertendo ogni tua soffice e bollente superficie scontrarsi con la mia. Ti bacio, accompagnando i tuoi passi che vanno all’indietro, e cadiamo entrambi tra le lenzuola del mio letto che ci ospita ancora una volta. Avverto di nuovo il calore delle tue mani che lambiscono i miei muscoli sfiorando con delicatezza ciascuna delle mie cicatrice. E quel tocco brucia nella mia coscienza un ricordo alla volta. Uno ad uno, i pesi sulla mia anima si annullano nella follia del desiderio che ho di te.
Ti imploro di trascinare via da me tutto quanto, pezzo dopo pezzo. Esprimo il desiderio che il tuo amore possa salvarmi un’altra volta dai miei peccati che mi corrodono. La tua lingua che si scontra e danza con la mia consuma ciò che resta dei miei più dolorosi pensieri, e finalmente sono libero di concludere quello che ho iniziato.
Ma incombe il timore che da domani ricomincerà tutto da capo, e di nuovo sarò costretto a venire qui e implorarti di respirare l’aria di morte che quest’Angelo Maledetto ha accumulato attorno a sé. Quest’aura fatta delle anime delle persone che ho ucciso, tu la respiri come fosse ossigeno, te ne cibi avida allo stesso modo di come io riempio il tuo corpo di baci smaniosi. Ti sovrasto, scivolando tra le tue gambe, stringendoti sotto un ginocchio e sollevandotelo oltre il mio fianco, accompagnando i nostri respiri mescolati ai primi sussulti di entrambi.
La mia anima immonda consuma l’innocenza del tuo dolce nome.

“Sii mia amica…
…Per sempre.”













Ta-daaaaa!
Ecco come promessa la song-fic, la cui canzoncina l’ho ascoltata a ripetizione almeno un centinaio di volte tra ieri e oggi. Si tratta infatti, col dovuti rispetto ai copyright della Ubisoft, della song che accompagna il trailer d’annuncio di Prince of Persia. Allego link alla song originale e al trailer distintamente.
Detto ciò, spero che sia stata di vostro gradimento come fan fiction! ^^ Mi ci è voluta meno tempo per scriverla di quanto pensassi, ma volevo comunque avvertire che potrei farne una specie di doppio, dedicato però ad Alty e Malik. Ce l’ho già pronta, ma ho ancora il dubbio se postarla a sé, oppure unirla a questa e farne una specie di raccolta. Fatemi sapere cosa credere più giusto secondo il vostro parere.
Ora chissà se qualcuno di voi ha pensato che la donna potesse essere Adha! XD Ah-ah! Si sbagliava di grosso! Ovviamente la tentazione di metterci lei al posto della giovane dal nome che nessuno sa era forte. Nel senso che le vicende trattano durante il gioco, molto probabilmente dopo l’omicidio di quel mercante di schiavi a Gerusalemme. Ho gonfiato parecchio anche l’ambientazione, facendo accadere molti passi di notte. Ma vabbé, cosa perdonabile, spero! ^^’’
Forza e coraggio che ci mancano solo una dozzina di storie per arrivare alla lista di personaggi!!! *eroe*
Possiamo farcela! Olhè!
Elik.

   
 
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