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Autore: Onda nel silenzio    13/06/2021    2 recensioni
Fa caldo, un caldo terribile, ma la temperatura fuori dalla norma non è sufficiente a fermarli, non è nulla in confronto all'arsura che entrambi sentono all'interno.
Genere: Comico, Erotico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Monkey D. Rufy, Nami, Roronoa Zoro | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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Zoro scalcia via il lenzuolo con un ringhio rabbioso, fiondandosi subito dopo sulle labbra di Nami, le sue mani che le toccano con foga la vita, i fianchi, il fondoschiena. Fa caldo, un caldo terribile, ma la temperatura fuori dalla norma non è sufficiente a fermarli, non è nulla in confronto all'arsura che entrambi sentono all'interno.
Nami reclina la testa di lato, tremando di piacere. Zoro le fa scivolare la lingua sul collo scoperto, le mordicchia il lobo dell'orecchio piegando le labbra in un sorriso compiaciuto contro la sua pelle, e torna a leccarla, le dita di una mano che ora le stuzzicano il seno sinistro. Lei si lascia sfuggire un breve gemito prima di tapparsi la bocca con una mano. È completamente assuefatta alle spinte rapide e profonde con cui Zoro la sta possedendo, totalmente persa in quelle fitte di puro godimento. Lo stringe a sé come a volerlo fare prigioniero, smaniosa di ricevere l'orgasmo, ma lui cambia ritmo all'improvviso. Lo fa di proposito quando sente che sta per portarla al culmine, il bastardo. Nami gli morde il labbro inferiore di scatto, per punirlo, ma Zoro si eccita ulteriormente a quel gesto e le afferra le braccia, immobilizzandogliele sopra la testa ai lati del cuscino. Il messaggio è chiaro, Nami deve lasciarsi torturare da lui, deve permettergli di farla impazzire senza protestare. Lo odia e lo ama, quando fa così.
"Dio, sei fradicia..."
Zoro la morde nell'incavo fra il collo e la spalla, e Nami simula un gemito di dolore, irrigidendosi. Lui rallenta le proprie spinte sino a fermarsi, molla la presa sui suoi avambracci e alza la testa per guardarla negli occhi. Nami vede un'ombra di apprensione sul suo volto e sorride vittoriosa nella mente. "Mi hai morso troppo forte" mormora, corrugando il volto.
"Merda" Zoro porta le mani sulle sue spalle e inizia ad accarezzarle, "mi dispiace." Fa per avvicinarsi con le labbra al punto in cui l'ha morsa, ma lei gli posa una mano sul petto in un gesto eloquente che lo in invita ad alzarsi. "Sei un idiota" gli dice, fingendosi arrabbiata.
Zoro rimane fermo un secondo, poi si ritrae da lei con espressione colpevole. Fa per tirarsi su dal letto, ma prima che possa riuscirci Nami lo spinge di lato contro al materasso, invertendo le loro posizioni. All'espressione spaesata di lui ridacchia divertita, salendogli a cavalcioni.
"Piccola stre-
Zoro si blocca quando la sente entrare in lui. Nami non ha pietà, inizia a muoversi subito a ritmo sostenuto, contraendo il fondoschiena a ogni affondo per stringere le proprie pareti interne il più possibile attorno al suo sesso. "Che cosa sono io?" gli chiede, senza fermarsi. Alcune ciocche di capelli le si attaccano alla schiena per il caldo, Nami sente delle goccioline di sudore scivolarle lungo la clavicola, ma non le importa. Vedere Zoro completamente in suo potere, vinto dal piacere che gli sta procurando, la eccita oltremodo. Le mani di lui le stringono i fianchi come a volerle impedire di scappare, attirandola a sé per prolungare quel contatto.
Nami sente la pelle bruciare nei punti in cui lui la tocca, e sa che non resisterà a lungo prima di ripagarlo con la sua stessa moneta, ma le piacciono le sfide, così inarca la schiena all'indietro per dargli una visuale migliore dei suoi seni prosperosi, e inizia a gemere languidamente. Le dita di Zoro si stringono attorno ai suoi fianchi tanto forte da minacciare di lasciarle i lividi. Nami continua a gemere, si porta un dito alle labbra e lo succhia lentamente, in modo che lui possa seguire ogni movimento della sua lingua, poi se lo passa sul capezzolo e stringe i seni l'uno contro l'altro, massaggiandoli lasciva. Zoro l'attira brusco a sé, bacia e lecca quelle rotondità che dondolano contro al suo viso a ogni suo movimento, poi le avvicina le labbra all'orecchio. "Ti farò gridare" le dice in un tono così torbido e allusivo che le viene un capogiro.
Nami si aggrappa alle sue spalle e torna a sollevarsi su di lui, accelerando il movimento del bacino, la testa reclinata all'indietro, gli occhi chiusi. All'improvviso sente le stelle. Si ferma un attimo, colta di sorpresa, il respiro mozzato, la bocca spalancata, poi rilascia un forte gemito.
"Ssh, controllati..."
Nami spalanca gli occhi sul soffitto, riprendendo a muoversi su di lui. Zoro le sta stuzzicando l'apertura bagnata dell'intimità con un dito, accompagnando quei movimenti a quelli del suo sesso già dentro di lei - il piacere che sta sentendo Nami è troppo intenso, è qualcosa di illegale. Non può più trattenersi, e sa che anche Zoro sta per raggiungere il culmine, percepisce quell'inconfondibile tensione del suo corpo che precede l'arrivo dell'orgasmo. Nami gli artiglia le spalle, tendendosi verso di lui, il calore che si concentra nel suo bassoventre - e in quell'esatto istante la porta della camera si apre.
Nami raggela, senza fiatare. Zoro l'attira rapidamente verso di sé, cingendole la schiena con un braccio, una mano che si precipita a cercare il lenzuolo scalciato via in precedenza. Lei non può vedere nulla perché è di spalle rispetto alla porta, ma sente il cuore di Zoro premuto contro al suo battere furiosamente.
"Gne gne... gggh..."
Nami rabbrividisce, inquietata.
"Non. ti. muovere" le soffia lui all'orecchio, mentre finalmente lo sente riuscire a coprire entrambi con il lenzuolo.
"Gnec.... sssh..."
Nami riconosce la voce che sta producendo quei versi. Purtroppo.
Un sonoro pop, tipico di chi ha una goccia al naso che esplode, le suggerisce che l'intruso stesse dormendo fino a un attimo prima e che ora si sia svegliato.
Le dita di Zoro tremano sulle sue scapole, Nami si azzarda soltanto a sbattere le palpebre, poi dopo quelli che le sembrano attimi interminabili volta leggermente il capo.
"Uffa, è successo di nuovo... Oh, ciao, Zoro!" un intontito Rufy solleva la mano verso di lui e sbadiglia.
Zoro non respira. Nami, praticamente pietrificata, vede il suo capitano strabuzzare gli occhi e metterla a fuoco. "Ehi, ma c'è anche Nami con te! Ho capitooo..." lo sente mormorare in tono meravigliato, "le stai raccontando la favola della buonanotte! Posso sentirla anch'io? Posso, posso?"
Nessuno dei due ha il tempo di reagire, di sbattere le palpebre, di prendere fiato.
'Serrature nelle porte delle camere? E perché mai dovrei metterle?', diceva Franky.
Evidentemente, non aveva pensato a Rufy sonnambulo che si introduce a sorpresa nelle stanze altrui.

Il ragazzo di gomma si fionda sul letto di Zoro, ai piedi dei due compagni, e batte le mani come un bimbo al parco giochi, il sorriso smagliante. "Allora, volete che stavolta inizi io a raccontare?"



"Ehm, fossi in te... me ne andrei molto in fretta" mormora Usop, smettendo di masticare la propria colazione.
"Uhm?" Franky alza lo sguardo dal proprio piatto, il braccio bloccato a mezz'aria, il cucchiaio fermo davanti alla bocca semiaperta. Sente insolitamente caldo dietro di sé.
Due ombre riflesse nelle parete di fronte a lui si ingrossano minacciosamente, mentre Usop, seduto davanti a lui, indietreggia sulla sedia con gli occhi fuori dalle orbite e la bocca spalancata.
Franky ha soltanto il tempo di sentire un sinistro tintinnio di lame mischiarsi a un forte sfrigolio elettrico, poi tutto si fa nero intorno a lui.












Note: giuro, giuro dal più profondo del cuore che non mi faccio di acidi. È colpa del caldo, e di Oda che ha creato un protagonista meravigliosamente sfruttabile <3
Alla prossima!
  
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