Era una giornata di piena estate e faceva un gran caldo. Gilbert, non riuscendo più a sopportarlo, si alzò a malavoglia dal divano, spostandosi da davanti il ventilatore, l’unica cosa che gli permetteva di non perdere la testa a causa delle alte temperature.
Entrando in cucina, aprì il freezer, afferrando l’ultimo ghiacciolo al limone che era rimasto. Non vedeva l’ora di assaporarlo, si sarebbe di certo sentito meglio. Stava per liberarlo dall’involucro di plastica quando si ritrovò la mano vuota: il ghiacciolo era improvvisamente scomparso.
“Mio!”
Esclamò Vincent che era entrato come una furia, afferrando il desiderio di Gilbert che gli lanciò un’occhiataccia.
“Ehi! Sono arrivato prima io. Quindi è mio!”
Tentò di riprenderselo ma il più piccolo glielo impedì, mostrando un sorrisetto divertito che si trasformò presto in un broncio adorabile.
“Ma Nii-san, ho caldo. Vuoi negare al tuo fratellino l’unica possibilità che ha di rinfrescarsi?”
Gilbert a quel punto si bloccò per un istante. Non riusciva a resistere a quello sguardo e Vincent, sapendolo, ne approfittava.
Spostando il viso altrove, così da non guardarlo e rischiare di cedere, rispose:
“Stai forse insinuando che il fratello maggiore può morire dal caldo?”
“Sì, esattamente”
Rise Vincent liberando il ghiacciolo. Stava per assaporarlo quando Gilbert, afferrandogli il polso, lo fermò.
“Non ci provare, piccola peste, faremo a metà”
Vincent acconsentì, non riuscendo a dirgli di no. Era questo di cui il maggiore poteva approfittare. Stavolta fu il suo turno di togliergli il ghiacciolo di mano.
“Visto che sono il più grande-“
“Solo di un anno”
“A me va il primo assaggio”
Terminò leccando la punta del gelato, godendosene la freschezza, portandolo successivamente in bocca. Il gusto leggermente aspro lo fece sentire molto meglio.
Dopodiché lo porse al più piccolo. Vincent stava per fare la stessa cosa quando si bloccò, avvampando di colpo.
Gilbert, accorgendosene, gli chiese cosa ci fosse che non andava.
“N-nulla…solo…Nii-san lo ha posato sulle labbra per primo…questo vuol dire che…”
Non terminò la frase ma Gilbert capì ugualmente e divenne completamente rosso.
Un bacio indiretto.
Pensarono entrambi, senza guardarsi a causa del reciproco imbarazzo.
“Sì…beh…”
“Se Nii-san non vuole-“
“N-no, tranquillo. V-va tutto bene…f-fa pure. Dopotutto, a-abbiamo detto che avremmo fatto a metà”
Balbettò cercando ancora di evitare il suo sguardo. Vincent lo guardò con sorpresa, poi sorrise felice.
Portando il ghiacciolo alla bocca, lo assaporò a sua volta.
A quel punto Gilbert non riuscì più a resistere e gli puntò gli occhi addosso, solo per avvampare, diventando quasi viola alla vista di Vincent che aveva portato il gelato fino in gola, facendolo uscire e entrare nella bocca con un ritmo veloce e deciso. Alcune gocce di limone gli scivolavano ai lati delle labbra arrossate così come le sue guance.
“V-Vince! Oh mio dio! S-smettila! Smettila subito!”
Esclamò in preda all’imbarazzo. Vincent ridacchiò, leccando il ghiacciolo con una lentezza quasi snervante mentre gli rivolgeva un’espressione tutt’altro che casta.
“Ora tocca a te Nii-san”
Mi farà impazzire, ne sono sicuro!
Pensò Gilbert maledicendosi nel sentire la propria eccitazione crescere sempre di più, ma stavolta non gli avrebbe permesso di avere la meglio. Sarebbe stato lui a condurre il gioco.
“Dove stiamo andando?”
Chiese Vincent dopo che il fratello lo ebbe afferrato per il braccio, iniziando a trascinarlo fuori dalla cucina, lungo il corridoio della villa.
“In camera a fare sesso!”