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Autore: MauraLCohen    16/06/2021    1 recensioni
Quella volta in cui Sandy e Kirsten stavano per incontrarsi, ma non è successo.
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Dal testo: (…) Per quel venerdì i ragazzi dell’ultimo anno avevano organizzato una lotteria con lo scopo di racimolare i soldi necessari ad organizzare la loro festa di laurea. Non esattamente una nobile causa, ma a Kirsten ed Helen l’idea era piaciuta e non poco, almeno finché non avevano scoperto che in palio non c’erano dei premi tradizionali, ma dei ragazzi.
L’idea era stata di uno dei ragazzi che si incaricavano di organizzare tutte le feste per le matricole: disporre due grandi cestini con numeri da uno a trecento sia per le ragazze sia per i ragazzi e assemblare le coppie sulla base dei numeri uguali.
Genere: Generale, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kirsten Cohen, Nuovo personaggio, Sandy Cohen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Per la serie: ogni tanto ritornano, eccomi! Sono tornata anche io e lo faccio con una mini mini one shot su un possibile (quasi) primo incontro di Sandy e Kirsten. 
Scommetto che non vi sono mancata neanche un po', ma mi duole dirvelo: sono come la Peste. Prima o poi ritorno sempre a far danni. 🤣
(Spero) buona lettura, gente!

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The night They almost met



 
Capitavano giorni in cui Kirsten si sentiva più audace di quanto abitualmente non fossero le sue coetanee, erano eventi isolati, quasi sempre dovuti a situazioni spiacevoli che la portavano a rivalutare tutta la sua vita; ma ogni volta che accadeva si ritrovava con una sensazione di amaro in bocca e poco importava se andasse o meno fino in fondo, quella sensazione le restava addosso per giorni. Come quella sera, mentre guardava Helen prepararsi per andare all’ennesima festa di quella settimana. 
La osservava mentre sfilava davanti allo specchio e la sentiva bofonchiare contro di lei perché anche quella volta non l’avrebbe accompagnata. 
Kirsten, però, le prestava poca attenzione, un po’ perché non era interessata a farsi fare una ramanzina, un po’ perché la sua attenzione era rivolta verso un pezzo di carta stropicciato che riposava nel comodino accanto al letto in cui era seduta. 
Si era ripromessa che avrebbe messo a tacere la curiosità, ma una parte di lei non riusciva a smettere di chiedersi a chi avrebbe portato quel cinquantasette scritto con una Bic blu dal tratto disordinato.
Infatti per quel venerdì i ragazzi dell’ultimo anno avevano organizzato una lotteria con lo scopo di racimolare i soldi necessari ad organizzare la loro festa di laurea. Non esattamente una nobile causa, ma a Kirsten ed Helen l’idea era piaciuta e non poco, almeno finché non avevano scoperto che in palio non c’erano dei premi tradizionali, ma dei ragazzi. 
L’idea era stata di uno dei ragazzi che si incaricavano di organizzare tutte le feste per le matricole: disporre due grandi cestini con numeri da uno a trecento sia per le ragazze sia per i ragazzi e assemblare le coppie sulla base dei numeri uguali. 
Era sembrata una follia ad entrambe, ma Kirsten – trasportata dall’entusiasmo di Helen, aveva finito per comprare il biglietto. 
Cinquantasette.
Ora quel numero la guardava e le chiedeva perché avesse cambiato idea e la risposta era semplice quanto la domanda: perché le serate di quel tipo non facevano per lei e tantomeno gli appuntamenti alla cieca. E per quanto, a volte, volesse ardentemente essere qualcun’altra, poi si rendeva conto che era esattamente lei, così com’era, ad averla portata lì e nel bene e nel male il modo in cui era le permetteva di sopravvivere nel mondo. Così finiva sempre per ascoltarsi. 
 
« Quindi sei sicura di non voler venire? » Helen, sulla porta, tentò un’ultima volta di convincerla. 
 
« Sicura » rispose Kirsten, accennando un sorriso. 
 
« Come vuoi. A domani allora. »
 
« A domani. »
 
E così la porta si chiuse, lasciando Kirsten da sola nella stanza.
 
(…)
 
Le ore passavano e Kirsten per ogni giro d’orologio aveva divorato due capitoli del libro che stava leggendo. Più volte lo aveva riposto per guardare quel pezzo di carta sul comodino e ogni volta si diceva che aveva sprecato un’occasione, poi riabbassava lo sguardo sulle pagine ingiallite e cercava di allontanare quel pensiero. 
 
Intanto un altro pezzo di carta era rimasto sospeso tra le dita di uno dei ragazzi più chiacchierati del campus, Sandy Cohen, che si guardava intorno curioso, mentre le luci colorate della festa si riflettevano sulla sua camicia. Aveva capito che non si sarebbe presentato nessuno, in fondo era stato lui il primo a dirlo a Paul solo qualche ora prima: era un’inutile perdita di tempo. Accartocciò il biglietto e lo gettò in un bicchiere di birra abbandonato, andandosene a cercare un per sé. Non aveva mai avuto fortuna con le ragazze e più ci provava, più si rendeva conto che forse avrebbe dovuto dedicarsi solo ai suoi studi e smettere di cercare di tappare il buco lasciato da Rebecca.
 

 
   
 
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