“Questa storia partecipa a “A una parola da te - Challenge” indetta dal gruppo Facebook Il Giardino di Efp”

Prompt n.9 “Odio questi vestiti.” “Allora toglili.”

Crowley e Belzebù si conoscevano fin da bambini. Erano vicini di casa, hanno frequentato la stessa classe dall’asilo al liceo, all’università avevano scelto facoltà diverse, ma, frequentando lo stesso ateneo, la scelta di trasferirsi insieme e diventare coinquilini era stata naturale. Con il tempo erano anche diventati amici con benefici, qualche piacevole serata, spesso ad alto tasso alcolico, ma niente di più. Entrambi cinici e disincantati, pensavano che l’amore fosse solo una gran perdita di tempo, ma non per questo si negavano i piaceri del sesso.

Quel pomeriggio Crowley, da poco rientrato, si stava godendo un caffè prima di mettersi a studiare quando sentì la porta di casa aprirsi con uno scatto.  

Quando vide la sua coinquilina entrare dovette fare uno sforzo non indifferente per non scoppiarle a ridere in faccia.

Belzebù aveva fin dai tempi del liceo uno stile molto rock, jeans strappati, magliette con i loghi delle sue band preferite, dai Guns ai Nirvana, passando per Bon Jovi e i Queen, cinture borchiate, anfibi e un trucco molto pesante. Quel giorno invece indossava un vestitino a delicati fiori rosa che gli arriva al ginocchio con la gonna a balze e un paio di ballerine abbinate. L’onnipresente smalto nero poi era sparito, come anche il make-up, aveva soltanto un velo di gloss a colorarle le labbra.

“Crowley prova a ridere e giuro che sei un uomo morto!” sbraitò la ragazza in tono isterico.

“Non lo farei mai!” rispose l’amico con finta innocenza. “Ma si può sapere che cosa è successo?” aggiunse subito prima di scatenare un’inutile scenata.

“È tutta colpa di quella stronza di Michael… le avevo solo chiesto un consiglio quando ho scoperto che era amica di Gabriel e…”

“Gabriel? Quel pallone gonfiato che abbiamo conosciuto alla festa un paio di weekend fa?”

“Gabriel non è un pallone gonfiato! E poi sei tu che sei voluto andarci… From Hell to Heaven, dicevi che era un nome figo per una festa a tema!”

“Uh da quando difendi un ragazzo dai miei commenti? E poi che consiglio avresti chiesto a Michael?” ghignò Crowley davanti a quell’accesa reazione.

Belzebù arrossì colta sul fatto.

“Odio questi vestiti!” si lagnò per sviare il discorso.

“Allora toglili!” rise l’amico.

La ragazza lo prese in parola. Con un calcio si tolse le ballerine e un con un rapido movimento abbassò la cerniera del vestito, che scivolò per terra. Prima che Crowley potesse dire qualcosa si tolse anche l’intimo di cotone bianco e lo spinse contro il frigorifero, avventandosi sulle sue labbra.

Il ragazzo si divincolò e prese rapidamente le distanze.

L’amica lo guardò stranita.

“Da quando in qua tu ti tiri indietro?! Non dirmi che ora ti fai degli scrupoli di coscienza!”

Crowley sorrise.

“Nessuno scrupolo… impedisco solo a una cara amica di fare una cazzata! Ora vado a studiare che è meglio…” rispose allontanandosi dalla cucina.

*

Un paio di ore dopo suonarono alla porta.

Gabriel e Crowley si salutarono con freddezza.

Poco dopo li raggiunse Belzebù, che aveva deciso di abbandonare il vestito a fiori per un top nero di pizzo, una minigonna con una cintura borchiata e gli inseparabili anfibi. Smalto nero e rossetto rosso fuoco completavano la mise per la serata.

Crowley sorrise con approvazione.

“Trattala bene la mia rockettara preferita, se cerchi una principessina angelica hai sbagliato persona!” esclamò rivolto a Gabriel.

“Ehi vedi di non intrometterti…”

Belzebù lo interruppe.

“So difendermi da sola, grazie.”

“Crowley caro…” aggiunse poi con un sorrisetto vagamente sadico avvicinandosi a lui e abbassando la voce “forse sei tu quello che preferisce gli angioletti! E per la cronaca, Azraphel è il cugino di Gabriel, quindi non ti conviene attentare alla sua virtù al primo appuntamento!”

Crowley spalancò gli occhi sconvolto, ma si riprese subito.

“Da come ti guarda, semmai penso sia lui che non veda l’ora di strapparti i vestiti di dosso!”

La faccia scioccata di Gabriel era impagabile.

“Bel ci conosciamo da troppo tempo perché tu possa fregarmi! Ora vai a divertirti!”

 “Sei uno stronzo, lo sai, vero Cro? Però ti voglio bene lo stesso…” rise l’amica.

Gabriel li stava fissando allibito quando la ragazza lo prese a braccetto trascinandolo fuori dalla porta.

“Azraphel ciao! Andare al nuovo ristorante giapponese? Non è il mio massimo… Se facessimo pizza e film da me?

“Ho come l’impressione che il tuo amico non seguirà il tuo consiglio…” commentò Gabriel sentendo uno stralcio di chiamata mentre la porta si chiudeva.

“Domani ti racconterò tutto! Ma ora non preoccupiamoci di loro, dove mi porti a cena?” gli rispose Belzebù.

Nel frattempo dentro casa.

“No? E va bene, vada per il sushi, ma solo perché sei tu!” rispose Crowley sorridendo involontariamente contro il cellulare.

“Se solo Belzebù mi sentisse in questo momento mi prenderebbe in giro per i prossimi seimila anni!” pensò il ragazzo scuotendo la testa. “Ma sono certo che Azraphel è talmente un angioletto che non lo farà sapere a Gabriel, quindi la mia reputazione è salva ancora per un po’!”

Angolino dell’autrice

Questa è la prima volta che scrivo un AU su Good Omens. Appena ho letto il prompt ho pensato a loro, vi prego non linciatemi, ma ce li vedo troppo Crowley e Belzebù in questa situazione! In fondo, anche se sono umani, rimangono demonietti inside a cui piace divertirsi! ;) E poi troveranno comunque la loro dolce metà… ;)

Alla prossima!

Barby