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Autore: Hogwartscalling    30/06/2021    0 recensioni
"Finché ci sono stelle in cielo non sarai solo, Regulus"
"Promesso?"
"Promesso"
**
Quei giorni di freddo, giorni in cui la Guerra non c'era ancora, avevano legato a doppio filo i loro destini.
"Ho vinto la scommessa, Sunny" sospirò Regulus, prima che l'acqua lo portasse via. "io sono rimasto fino alla fine"
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Black, I Malandrini, Nuovo personaggio, Regulus Black
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Prologue

 

Sunflower “Sunny” Leonhart, quello era il suo nome – un nome che era tutto un programma.
La ragazza dagli occhi cerulei sorrise quando si sentì chiamare da una voce familiare, e l’intero suo volto s’illuminò: le labbra carnose scoprirono i denti diritti, il piccolo naso alla francese si arricciò divertito, nascondendo per un attimo alla vista le lentiggini che lo costellavano.

La Grifondoro si girò di scatto verso la porta della carrozza, trovando i suoi migliori amici esattamente come li aveva lasciati qualche mese prima.
James Potter, Jamie, il Cercatore, quello che con un solo sorriso avrebbe potuto convincere chiunque a fare qualsiasi cosa – tranne forse Bellatrix Black, poiché ci aveva provato, una volta, e non era andata tanto bene.
Accanto a Jamie, un braccio posato intorno alle sue spalle, c’era Sirius. Il cuore di Sunny fece una capovolta nel vederlo: aveva sempre avuto un debole per il suo amico dai capelli bruni, il “bello e dannato”. Qualche anno prima Sirius era riuscito a rubarle il suo primo bacio e con esso anche qualcos’altro di più intimo e importante: i sentimenti che provava per lui, però, erano presto scemati quando aveva capito che ciò che c’era tra loro non era nient’altro che una fantastica amicizia. Sirius non poteva essere legato, e neanche lei riusciva ad immaginarsi ferma e stabile con una sola persona; nonostante ciò, Sunny restava ancora affascinata dalla bellezza indolente dell’amico, dal suo sorrisetto sfatto e dagli impenetrabili occhi scuri.
“Ragazzi, vorrei entrare prima di notte…” sbuffò una vocetta sottile. Peter Minus si fece spazio tra gli amici, entrando nella carrozza e lasciandosi cadere di peso di fronte alla bruna.
Sunny storse il naso. Peter non era un brutto ragazzo, sia chiaro, e aveva la sua bella parte di contendenti: in fondo era il classico inglese biondo, dagli occhi azzurri e di buona famiglia, ma c’era qualcosa in lui che le aveva sempre dato i brividi. Nonostante ciò, non aveva mai fatto nulla di male, quindi Sunny si alzò comunque per regalargli un abbraccio.
“Hey, fiorellino” una terza persona si unì all’abbraccio, e Sunny si ritrovò a bearsi del profumo freddo e muschiato del suo migliore amico, Remus. “Lunastorta!” replicò felice, stritolandolo tra le sue braccia, felice del contatto. Erano mesi che, a causa di errori di percorso dell’anziano gufo dei Lupin, i due amici non riuscivano a mantenere una corrispondenza decente. Essere lì, l’uno in presenza dell’altro, era ancora più bello che mai, quindi.
“Bando alle ciance, il treno è partito da quasi venti minuti, sapete cosa significa?” Sirius sorrise sardonico, guardando ad uno i suoi amici.
Sunny alzò gli occhi al cielo. “Non posso proprio immaginare… sicuramente non che hai già combinato qualcosa a tuo fratello Regulus, giusto?”.
“Stavolta ci sarà da divertirsi” rise James “dobbiamo solo aspettare che arrivi ad Hogwarts…”

 

Regulus lasciò le dita scorrere nervosamente tra i capelli per l’ennesima volta, guardando la sua valigia nella quale, anziché i propri libri e vestiti, comparivano solo calzini.
Sapeva già con sicurezza chi fosse l’artefice di tale scherzo: le occhiate che Sirius gli aveva lanciato, quella sera a cena in Sala Grande, erano fin troppo eloquenti. Regulus non aveva mai capito perché il fratello, nel giurare odio eterno alla propria famiglia, avesse deciso di detestare anche lui. Forse perché era Serpeverde? In fondo l’odio dei Grifondoro verso le serpi era rinomato. Però lui era la sua famiglia. No, doveva esserci un’altra spiegazione di sicuro.
Regulus si lasciò cadere per terra, stanco. Sarebbe dovuto andare quella sera stessa dai docenti a chiedere in prestito ad ognuno una copia dei testi, ed era terribilmente umiliante per uno come lui, costretto a mantenere sempre quella patina da perfetto Purosangue di nobile Casata, che non ha mai bisogno di nessuno.
Si rialzò da terra con un sospiro, facendo evanescere in un attimo tutti quegli stupidi calzini.
Se la sarebbe vista con suo fratello più in là. Per ora doveva andare a risolvere il problema libri.
I corridoi esterni ai sotterranei erano sempre freddi, e senza i suoi maglioni con sé, solo la camicia che aveva indossato quella mattina a coprire le sue braccia, Regulus iniziava a sentire i primi brividi che lo fecero imprecare mentalmente.
“Black!”.
Il serpeverde si bloccò di scatto nel sentire quella voce. Per un attimo pensò di averla immaginata. Perché era più probabile pensare che fosse stata frutto dei suoi desideri inconsci, piuttosto che credere che Sunny, la Grifondoro tanto adorata da suo fratello e gli amici, fosse lì, di sera, nei sotterranei, cercando proprio lui.
Regulus si voltò lentamente, quasi timoroso di scoprire che adesso iniziava a sentire la voce della ragazza anche nella vita reale, non più solo nei suoi sogni.
“Black, ho qui qualcosa che potrebbe servirti” ripeté di nuovo la delicata voce femminile, e lei era lì.
Era lì con la sua camicia scomposta, con i suoi indomabili capelli neri e le sue lentiggini.
Era lì, e i suoi dolci occhi chiari erano posati su di lui, nessuna traccia dell’astio o dell’ironia che era abituato a ricevere dagli altri Grifondoro. Sunny gli rivolse un sorriso, porgendogli una sacca.
“Che cos’è?” replicò lui diffidente.
Sunny vacillò.
“Sono libri. Tutti i libri di testo che Sirius ti ha sottratto”. Regulus sgranò gli occhi impercettibilmente mentre prendeva la sacca, senza far trapelare però il suo stupore. Effettivamente, all’interno c’era tutto.
“Perché?”.
La domanda che avrebbe voluto porre era un’altra: perché rischiare di litigare con Sirius, per riportare a lui i suoi libri?
La bruna scrollò le spalle, rivolgendogli un mezzo sorriso che gli fece stringere il cuore di desiderio. Se solo, per una volta, avesse potuto essere Sirius, invece che se stesso.
“Era la cosa giusta da fare” rispose soltanto Sunny. “Allora ciao, eh” salutò poi, per poi correre via da dove era venuta. Regulus rimase a guardarla interdetto, nell’aria ancora un leggero profumo di gelsomino e incenso, un profumo che conosceva e che da anni ormai lo tormentava.
“Ciao, Sunny” sussurrò quando lei ormai non poteva sentirlo.
Ripensando agli occhi gentili della grifondoro, consapevole che non sarebbero mai stati neanche amici, figurarsi qualcosa di più, una sola lacrima solitaria scappò ai suoi occhi di ghiaccio, prima che lui la raccogliesse prontamente, nascondendo qualsiasi traccia di emozione.
No, lui decisamente non era Sirius.
E a Regulus Black quel mondo di emozioni e sorrisi era stato proibito tanti anni prima.



NdA:
Ciao fiorellini! Sono passati davvero tanti anni dall'ultima volta che ho scritto una storia qui su efp, quindi non so neanche se qualcuno lo usa più, questo sito. Io però ci provo ancora! 
Voglio solo dare pochi brevissimi avvertimenti: per comodità di narrazione, Regulus ha la stessa età dei Malandrini, ergo si trovano tutti allo stesso anno scolastico. La storia varierà leggermente dalla timeline dei libri. Regulus, inoltre, lo immagino impersonato da Thimothée Chalamet
Se c'è qualcuno ancora qui a leggere su efp, fatemi sapere cosa pensate della mia nuova storia! Vi aspetto xx

  
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