Mia comandante


Non sò dire se sia finita o solo iniziata questa tanto cercata e voluta rivoluzione. Per quanto abbia desiderato la libertà se di libertà possiamo parlare il prezzo pagato è stato alto troppo alto, troppe vittime, troppi feriti e troppo dolore per la morte soprattutto la sua morte.

O comandante! Mia comandante! La nostra battaglia tremenda è terminata;
i soldati hanno superato ogni ostacolo, l'ambito premio è conquistato;
vicini i compagni, odo le campane, tutto il popolo esulta,
mentre gli occhi seguono la vittoriosa bandiera, simbolo di libertà;
ma o cuore! Cuore! Cuore!
o gocce rosse di sangue,
la sul vicolo dove giace la mia comandante,
caduta, gelida, morta.

O comandante! Mia comandante! Risorgi, odi le campane;
risorgi, anche per te è issata la bandiera, anche per te squillano le trombe,
anche per te fiori e ghirlande ornati di nastri, anche per te le piazze affollate,
te invoca la piccola Rosalie piangente, a te sono rivolti i nostri volti ansiosi;
ecco comandante! Amata amica!
Questo braccio sotto il tuo capo!
É solo un sogno che davanti alla bastiglia
sei caduta, gelida, morta.

Non risponde la mia comandante, le sue labbra sono pallide e immobili;
non sente il padre mio il mio braccio, non ha più energia nè volontà;
la bastiglia è stata conquistata, questa battaglia conclusa finita;
i soldati vittoriosi hanno trionfato su uno scontro tremendo, l'obiettivo è raggiunto;
esulta Parigi, e suonate campane!
Mentre io con funebre passo;
percorro il vicolo dove giace la mia comandante,
caduta, gelida, morta.

"Alain, tutto bene? A cosa stai pensando?"

Avrebbe importanza se te lo dicessi Berbard?! Lei non tornerà mai più non importa quanto lo desideri. Ma non posso fare a meno di continuare a rammentare le ultime parole che mi ha rivolto.

"Alain sono stanca, molto stanca voglio riposare"

Porca miseria! Non dovrei farmi venire le lacrime agli occhi cosi facilmente.

"Alain?"

Soffoco appena una triste risata. Le risate possono essere tristi? Andrè dove diavolo sei quando servi?! Tu avresti certamente saputo la risposta.

"No niente stavo solo pensando che neanche durante quei massacranti turni davanti alla sala del'assemblea sotto il sole cocente o la piaggia battente Oscar si era mai lamentata di essere stanca."

Non me ne rendo conto, non subito almeno, ma una lacrima mi riga la guancia.





Questa è la conclusione del primo capitolo con il nostro caro Alain. Spero non me ne voglia il caro Walt Whitman per cambiato qualcosa alla sua celebre poesia "O capitano! Mio capitano" in modo da poterl adattare al personaggio di Alain. Spero sia stato di vostro gradimento.
A presto!