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Autore: musa07    22/07/2021    3 recensioni
[KageHina][TimeSkip]
"- Non è per niente divertente fare la spesa con te. -
- Non ho mai detto che lo sarebbe stato, Boke! -
E Shoyo scoppiò a ridere, inevitabilmente.
Potevano essere passati anni, potevano stare insieme da altrettanti, ma quando lui gli faceva partir l’embolo – a detta dell’alzatore, ben si intende – Tobio reagiva sempre con la stessa identica veemenza nel rivolgergli il consueto insulto.
L’embolo questa volta era partito perché Hinata continuava a buttar nel carrello della spesa una marea di quelle che Kageyama definiva “porcherie” quando il suddetto alzatore era voltato verso gli scaffali di fronte a controllare per benino le etichette dei prodotti prima di appoggiarli – e non lanciarli come faceva Shoyo – con cura e attenzione nel carrello.
E più Tobio toglieva le “porcherie” e le riponeva nel relativo scaffale, più Shoyo ne lanciava dentro al carrello altrettante [...]
- Oh, ma che carino! -
- Vai alle medie? -
- Ti sei perso? -
- Stai scegliendo le patatine per passare la serata in compagnia dei tuoi amichetti? -
- Fate pigiama party? -
- Vuoi che ti accompagni a casa ora che si è fatto buio? -
- Stai aspettando qualcuno? -
Lo sapeva! Lo sapeva, miseriaccia! Non poteva lasciarlo da solo neanche un istante[...]"
La KageHina alle prese con la spesa.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Shouyou Hinata, Tobio Kageyama
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E niente, prima ero al supermercato
e mentre mi stavo auto-boicottando con i sacchetti di patatine
mi è troppo venuta in mente la KageHina
in giro per le corsie a far la spesa.

Ah! So di dirlo ogni volta
ma preferisco ripetermi a scanso di equivoci:
nei miei timeskip il canon va a farsi benedire,
perché soffro all’idea di loro due separati.
Quindi i due pucciosi del cuore sono al primo anno di Università.

Enjoy

 

 

Qualunque cosa tu voglia fare, comincia


 

- Non è per niente divertente fare la spesa con te. -
- Non ho mai detto che lo sarebbe stato, Boke! -
E Shoyo scoppiò a ridere, inevitabilmente.
Potevano essere passati anni, potevano stare insieme da altrettanti, ma quando lui gli faceva partir l’embolo – a detta dell’alzatore, ben si intende – Tobio reagiva sempre con la stessa identica veemenza nel rivolgergli il consueto insulto.
L’embolo questa volta era partito perché Hinata continuava a buttar nel carrello della spesa una marea di quelle che Kageyama definiva “porcherie” quando il suddetto alzatore era voltato verso gli scaffali di fronte a controllare per benino le etichette dei prodotti prima di appoggiarli – e non lanciarli come faceva Shoyo – con cura e attenzione nel carrello.
E più Tobio toglieva le “porcherie” e le riponeva nel relativo scaffale, più Shoyo ne lanciava dentro al carrello altrettante.
- Ohy! - ed eccolo, il sopracciglio sinistro di Kageyama inarcarsi prepotentemente.
- Ma Kags, avevamo detto sì alle patatine. - rise l’altro.
E da come il sopracciglio si inarcò ancora di più, Hinata capì che non era l’obiezione giusta.
- Un sacchetto di patatine non una quantità tale da sfamare un esercito. - lo redarguì, indicandogli con un gesto del capo tutti i sacchetti che erano invece stati buttati dentro.
- Ma Kags… - ci riprovò ma il passo minaccioso che l’alzatore fece verso di lui, lo fece apparentemente desistere.
- Ma non so decidermi, Tobio! -
- Fallo e in fretta! Io intanto vado a recuperar la carne per il Nikujaga* di stasera. -
E come drizzò le orecchie, Shoyo! Era uno dei suoi piatti preferiti e Tobio lo cucinava da Dio!
Hinata gli fu grato per quella silente carineria. D’altra parte le carinerie silenziose nei suoi confronti erano sempre state la specialità di Tobio, lui così poco avvezzo a dimostrare l’affetto che provava per gli altri.
- Sarò qui di ritorno a breve. Sbrigati, Boke! -
Anche insultarlo e minacciarlo di morti lunghe e dolorose era rimasta indubbiamente la sua specialità.
- E te ne vai senza darmi neanche un bacino? - gli diede il tormento Shoyo, incrociando le braccia al petto divertito e attendendo.

3...
2...
1...

Ed eccole! Le guance di Tobio andar a fuoco, mentre si voltava a guardarlo minacciandolo con lo sguardo, espressione però che risultava ben poco minacciosa dato il rossore diffuso nel volto.
Non sarebbe davvero cambiato mai. Queste cose lo imbarazzavano ancora un sacco, nonostante stessero insieme da quasi quattro anni ormai. Ed era una cosa che Shoyo amava tantissimo in lui. Sì, una delle tante.
Kageyama coprì la breve distanza che li separava e, tiratogli su il cappuccio della felpa sui capelli, si abbassò quello che bastava per arrivare alle sue labbra e posarvisi sopra delicate, come era sempre stato.
E stavolta fu il turno di Hinata ad andar a fuoco. Perché non se lo sarebbe davvero mai aspettato. Ok, in quel momento la corsia era pressoché deserta ma conoscendo il naturale riserbo di Tobio, quella fu una piacevole sorpresa. Si abbassò un altro po' il cappuccio, sorridendo ma sollevando il volto prima che l’alzatore sparisse dalla sua vista. Ne guardò la schiena, perché quella – più di ogni altra cosa – gli sapeva di casa. Ed ora che da casa erano distanti chilometri e chilometri, lì a Tokyo, anche solo vedere la figura dell’altro di spalle lo rasserenava un sacco. Sapeva che in quella nuova città sarebbe stato bene, che all’Università avrebbe fatto un sacco di nuove amicizie, pallavolisticamente sarebbe cresciuto ancora di più. Ma la cosa più bella, la più rincuorante, era sapere che quando alla sera avrebbe varcato la soglia di casa, di quel minuscolo appartamentino, avrebbe trovato Tobio ad attenderlo. Avrebbero condiviso ogni momento della giornata, si sarebbero raccontati come erano andate le lezioni, gli allenamenti. Avrebbero cucinato insieme – aka lui che bruciava cose non meglio precisate e Tobio che lo insultava – poi avrebbero preso sonno accoccolati, stremati dalla lunga giornata.
Per carattere, non aveva paura delle novità, si era sempre gettato a capofitto con allegria ma c’era da dire che quella nuova avventura un po' di timore glielo incuteva. Tokyo era immensa, la quantità di gente che la attraversava ordinatamente era sorprendente e, soprattutto, era distante da casa. Dalla sua famiglia. Anche se ormai, anche Tobio, era la sua famiglia. E, oltretutto, lì, in quella città, poteva contare anche sulla presenza di altri amici.
Ce l’avrebbe fatta! Anche questa volta. Anche con quella nuova avventura che iniziava proprio quel giorno. Sì perché l’ultima parte del trasloco – che questa volta comprendeva anche loro due – era stato ultimato proprio quella mattina, ed ora eccoli lì al konbini proprio per recuperar un po' di scorte e imbastir qualcosa per cena.
Con un piccolo sospiro, e passandosi una mano tra le ciocche rosse ribelli cresciute, si voltò verso il carrello della spesa per l’ardua scelta e fu allora che le vide…

Santi Numi, quanto odiava l’umanità! Non ce l’avrebbe fatta a non far saltar in aria tipo tutti.
Ma perché la gente doveva urlare invece che parlare con un tono di voce umanamente sopportabile?
Tobio stava ritornando da Shoyo di corsa praticamente. Scioccamente temeva che il suo compagno avrebbe sofferto di solitudine distante dalla sua famiglia, tenendo conto di quanto era loro legato, quindi non voleva lasciarlo da solo più del necessario ma stava masticando insulti nei confronti di un… di un gruppo di oche starnazzati. Ecco cos’erano! Ma con chi ce l’avevano poi? Era forse scattata l’ora X per una di quelle famose offerte? Poco importava, le avrebbe insultate punto e fin… ehy, aspetta un minuto!
Praticamente arrivato nella corsia dove aveva lasciato Shoyo e la sua ardua scelta, drizzò le orecchie e quello che sentì non gli piacque per niente.

- Oh, ma che carino! -
- Vai alle medie? -
- Ti sei perso? -
- Stai scegliendo le patatine per passare la serata in compagnia dei tuoi amichetti? -
- Fate pigiama party? -
- Vuoi che ti accompagni a casa ora che si è fatto buio? -
- Stai aspettando qualcuno? -

Lo sapeva! Lo sapeva, miseriaccia! Non poteva lasciarlo da solo neanche un istante.
- Ohy… -
E ci fu solo silenzio. Il potere dello sguardo “fulmina et uccide”. D’altra parte, aveva imparato dal migliore.*
- Kags… - mormorò appena Shoyo, circondato da quella orda umana di studentesse dell’ultimo anno del Liceo che lo guardavano con sguardo intenerito, stile mamme-chiocce. Che a breve, Hinata ne era certo, sarebbe stata un’orda umana morta.
Di nuovo, con poche falcate, Tobio fu da lui.
- Sta aspettando me. - prendendolo per mano, prima di trascinarlo via, con carrello della spesa e tutto – Che sono il suo ragazzo. -

Oh, tipo wow! Era la prima volta che Kageyama, con degli estranei, palesava così apertamente il rapporto che li legava. Shoyo stava gongolando tutto felice mentre lo seguiva, girandosi appena verso il gruppetto di liceali che li stava fissando stranite per poi scoppiare di nuovo, in coro.
- Oh mio Dio, ma che cariniiii! -
- Possiamo farvi una foto? -
- Huuu, avrò una marea di filmini mentali da spararmi domani mattina in classe. -
- HAH?! - Tobio aveva immediatamente perso tutta la spavalderia di poco prima, ritornando rosso più dei capelli del suo ragazzo.
- Che bello: stasera mi precipiterò a scrivere il primo capitolo della nostra nuova long yaoi. Mi avete troppo ispirato. Vi lascio l’indirizzo del nostro blog così poi potrete andare a leggere le parti che vi riguardano. Che ne dici, Hikari? – continuarono imperterrite, seguendoli.
- Bella idea, sister! Io mi occupo della parte rossa. Scusate, qual è la vostra posizione preferita? - pensò bene di inferire la ragazza che rispondeva al nome di Hikari, rivolgendosi ai due con un sorriso a trentadue denti come se avesse chiesto loro una cosa normale.
- EH?!! – ora erano indubbiamente arrossati entrambi, mentre si guardavano alle spalle atterriti, accelerando il passo.

- Boke! È sempre colpa tua quando finiamo in queste situazioni imbarazzati! -
- Ma che colpa ne ho io, Kags? - piagnucolò Shoyo, ancora scioccato in verità – Sei stato tu ad aizzarle dicendo che sei il mio ragazzo. -
Ma tacque nel momento in cui sentì la temperatura intorno a sé rasentare lo zero assoluto. Non era mai un buon segnale quando arrivava dalla direzione di Tobio.
- Resta vicino a me! - grugnì quest’ultimo, tirandoselo malamente addosso per un fianco.
- Hai veramente paura che mi perda? -
- No, che ti importunino di nuovo. - bofonchiò, arricciando le labbra e Shoyo sollevò lentamente gli occhi verso di lui, con il sorriso che si stava facendo largo sulle labbra.
- Ohh... sei veramente geloso? -
Di nuovo la temperatura era scesa pericolosamente ma stavolta Hinata non demorse.
- Allora? - dandogli delle piccole gomitate sul fianco, divertito, attendendo la sua reazione.
- Vuoi che ti uccida, Shoyo? - e fu la calma con la quale aveva pronunciato quelle parole a renderlo spaventoso. Ma Hinata scoppiò a ridere di cuore, abituato a quel genere di minacce, perché apparivano sempre quando Kageyama era imbarazzato. E lui semplicemente lo adorava. Già solo il fatto che avesse lasciato nel carrello tutto quei sacchetti di patatine era un chiaro segnale.
- Ci prendiamo anche la Coca-Cola? - borbottò l’alzatore, sempre con le labbra arricciate, lanciandogli una piccola occhiata.
- Oh, hai intenzione di darti alla pazza gioia stasera, eh Tobio? -
Niente, era troppo adorabile quando si imbarazzava, non poteva resistere ma lo scapellotto che gli arrivo sulla nuca lo fece desistere.
- Coccoline in divano? - replicò Kageyama, mentre la mano che lo aveva bonariamente colpito ora aveva preso ad accarezzargli dolcemente i capelli, perdendosi tra le ciocche rosse.
Shoyo sgranò gli occhi felice.
- Coccoline in divano sì. - tirandolo per una manica, quel tanto che gli permetteva di farlo abbassare e arrivare a schioccargli un bacio sulle labbra.

Il fatto che non avessero ancora un divano - ma un semplice futon ricoperto con un telo arancione e nero - nel loro nuovo nido era un dettaglio del tutto irrilevante per loro in quel momento.

 

FINE
o forse no…

 

 

Mi piacerebbe scrivere una mini oneshotina per ogni coppia alle prese con il momento della spesa al supermercato. Chissà…
Sì, come potete vedere scriver robe sceme è una mia specialità. Rido anche se non c’è davvero niente da ridere ma dettagli.

 

 

*https://it.wikipedia.org/wiki/Nikujaga

*nessun riferimento ad Iwa-chan è casuale^///^

   
 
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