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Autore: Karyon    31/08/2009    4 recensioni
E’ così, è sempre così:
Quando pensi, agisci, dubiti, accetti, rifiuti, inganni – quando semplicemente respiri.
E nel sangue, nei nervi, su per i muscoli, attraverso la pelle, la vita fluisce velocemente; scorre, potente e indisturbata, stordisce e soffoca fino a quando il cuore batte in gola e nelle orecchie e sulla lingua e ovunque. E’ così perché quella – la vita – è forte (o difficile o vuota o piena o troppa) e fa male, un male da morirne
Perché non è tutto qua, non è mai tutto qua.
E quello che puoi semplicemente guardare è soltanto l’inizio.
Espiazione - Peter Minus.
Eroi - Harry Potter.
Verità - Albus Silente (Gellert Grindelwald).
Morti - Fred Weasley.
Visione - Severus Piton.
Paura - Neville Paciock.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti, Contesto generale/vago
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«-No…- Senza trattenersi a pensare, Harry cercò di tirare indietro la mano, ma non c'era modo di fermarla. L'attrezzo d’argento che Voldemort aveva dato al suo seguace più vigliacco si era rivoltata contro il suo disarmato ed indifeso proprietario. Codaliscia stava ricevendo la ricompensa per il suo vacillare, per il suo istante di pietà[…]»
(The Deathly Hallow – Chapter 23)

Espiazione

Dita gelate dalla morte si strinsero sul polso ossuto; lo sguardo acquoso si alzò su quei capelli, su quel maledetto verde.
Una voce – sussurrata - nella mente, sottile ma tagliente come gli spifferi della prigione marcia del Molfoy Manor, «Peter…»
Deglutì, si paralizzò – un attimo – tornò a guardare, di nuovo: occhi verdi, occhi miopi foderati da occhiali scuri; capelli intricati, ribelli, conosciuti.
Fa la cosa giusta. Un debito di sangue. Un debito di vita.
Secondi che scorrono come acqua tra le dita; pochi istanti per decidere della propria anima, ma il coraggio – ambizione di molti – è roba da pochi.
Un sospiro, fievole, uno solo, uno, e le dita si sciolgono lentamente per attentare al proprio padrone.
E’ freddo, l’argento.
Non se n’era mai reso conto, abbagliato dal suo splendore; ed è pesante, lì sul cuore intossicato.
Occhi verdi si sbarrano – sconvolti – sul corpo che gocciola vita; le mani tremano ma la voce non ha parole da sprecare per quello spettacolo così giusto.
La Morte non è davvero così brutta come credeva.
Ha dilapidato la sua vita ad evitarla ed essa lo ha consumato fin dentro le ossa.
Ha scavato, con fredda razionalità, e ha trovato.

Espiazione o forse un’ennesima bugia.


N/A

Vedo che l’ispirazione vaga libera tra i prati, elargendo schifezze.
Beh questa è una sorta di nonsense-introspettiva-centric di Peter aka Codaliscia e infame di professione.
Settimo libro. Sentenza: morte per sopravvivenza di scintilla umana.
La voce è probabilmente quella di James; probabilmente, perché può esser vista anche come un qualcosa di indefinibile, che riporta Peter al passato, alla vera vita.
“Dita gelide della morte”: Peter è già morto, ormai. Da quando li ha traditi tutti, da quando li ha venduti. Era già morto ma non lo sapeva, ecco perché non è brutta come credeva.
Perché – in quel momento – ha deciso lui, è stato il padrone; per l’ultima volta.

   
 
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