Carta
Questo pomeriggio sono un foglio di carta.
Rimango stesa su una scrivania d’ebano,
aspettando una mano che mi accolga
o un soffio di vento che mi prenda con sé.
Candida e ingenua per scelta,
senza fare sbagli,
senza prendere decisioni
che me ne provochino il rischio,
assorbo ogni parola altrui,
mi nutro dell’inchiostro più nero
e gusto ogni frase da esso impressa.
Godo delle carezze
che le dita che reggono la penna
fanno scorrere sulle mie venature più sottili.
Mi lascio consolare dal calore di uno scrittore sconosciuto,
in cambio ascolto paziente ogni suo tormento,
vivo ogni sua emozione,
tralasciando per ventiquattro ore le mie.
Navigo tra le ansie altrui,
dimentica di ogni mio ricordo,
vivendo un capitolo di vita
che resti una novella a sé e da essa mi liberi per poco.
Riprendo fiato,
domani dovrò tornare a scrivere la mia storia.
Riprendo fiato.