Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Daistiny    29/07/2021    0 recensioni
Tutto ebbe inizio con un banale incontro che sarebbe stato in seguito quanto più lontanamente diverso da quanto immaginato.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Levi Ackerman
Note: AU, Soulmate!AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Il freddo aumentava.
Avvolse a torno al suo corpo tremante  il sottile scialle, un miserabile tentativo di proteggersi dalla fredda brezza marina, mentre la luce morente del tramonto sul mare non faceva nulla per trasmettere calore o infonderlo. Tutto era così freddo e distante.
Chantal si biasimava tra se per aver scelto quel abito di raso color panna senza spalline.. che da diverse ore stava indossando, lo aveva considerato solo per poter apparire al meglio, per lui.
Solamente per lui.
I loro incontri privati erano verammente rari, se non pochi e distanti tra loro anche per il poco tempo che trascorrevano insieme. Lei ne cercava di fare tesoro, più della tiara che portava o del suo titolo. O di quei due anelli gemellii che portava sempre con se e dal quale non si separava mai.
Quei due anelli che simboleggiavano tutto il suo passato... ma non quel futuro cosi incerto. Aveva solamente conosciuto la pace e la guerra più di ogni altra cosa.

Ma... oggi non è venuto. Sospirando penso tra se, fissando distante quel tramonto. Non poteva biasimarlo.

Aveva pazientemente aspettato, come gli aveva insegnato lui. Capabia come era... aspetto fin dall'alba in quel luogo fin quando il giorno era ancora giovane, fin quando le onde cerulee dell'oceano si erano gradualmente macchiate di sangue e il buio era appena iniziato  a calare. Il tutto aveva un che di onirico. Lei c'era ormai abituata.
La mite brezza che da prima soffiava leggermente si era stata sostituita da un freddo gelido che invitava chi stava camminando sul bagnasciuga a tornare al caldo focolare delle loro abitazioni. li lontano dalla riva.
Se prima la costa poteva essere affollata ora era deserta, come quel luogo che lei chiamava casa.

Era sola, lo era sempre stata e lo sapeva fin troppo bene.  Non c'era bisogno di costatarlo.

Era scesa con i sandali, sollevando la lunga gonna e facendo molta attenzione a tenere l'orlo merlato sopra il bordo del male, si tolse le scarpe ed immerse i piedi nell'acqua. 
Un piede alla volta, come a voler testarne la temperatura.Tremava per il freddo mentre l'acqua avvolgeva le sue caviglie affusolate e le lunghe gambe.
Lei che nel suo segreto portava il nome di quelle onde.
Entrambi i suoi piedi erano fradici come pure l'orlo del suo vestito in alcuni punti, presentavano alcuni granelli di sabbia che si infilavano nelle piccole pieghe.
Abbassò lo sguardo per trovarsi circondata da motivi misti a rosso e oro, anche il dorso delle sue mani e le lughe ciocce bionde e ondulate dei suoi capelli erano dorate.
Lasciò cadere la gonna, facendo si che le correnti in arrivo la reclamassero... mentre si stringeva le braccia al collo.

Non c'erano battaglie oggi, non oggi almeno, anche quando stava voltando al termine. Era staca delle continue battaglie, ancor prima che alcune dovevano iniziare. Distolse gli occhi da quel poco sole che era rimasto. Desiderava che quel momento potesse durare più possubile. ma era solamente tempo preso in prestito. Prima o poi sarebbe finito.
 
E poi, è arrivato... finalmente era arrivato.


Da lontano poteva vederlo, scorgere la sua piccola ombra scura che si avvicinava... non vi era più il suo fare minaccioso di un tempo che aveva dispezzato, vi era solo familiarità benvoluta che aveva imprato a conoscere e di cui si fidava. Amava?! 
Portava qualcosa una coperta sotto al braccio, mentre lei osservava  completamente  il suo viso, lui doveva averla vista per primo, perche il suo sguardo puntava esclusivamente su di lei - come aveva sempre fatto, guardandola di sfuggita da lontano.
Un dolce  e raro sorriso apparve sul suo volto al posto del suoi solito broncio.

Lei non si era accorta quando un'improvvisa raffica di vendo le aveva strappato il suo prezioso scialle, i suoi occhi erano fissi su di lui, quando lui aveva accellerato il passo per raggiungerla. Incapace di  trattenersi ulteriormente gli corse in contro. 
Le sue dita affusolate si fecero starda tra i suoi capelli mentre premeva le labbra contro le sue. Senti debolmente cadere l'oggetto che lui aveva portato con se, sulla sabbia, mentre le sue braccia le cingevano la vita.
Si potevano solo udire le onde che si infraggevano nelle profondità dell'oceano.


Si poteva sentire calda e al sicuro, al meno per quel breve istante.


 
   
 
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