Non è raro vedere Vincent letteralmente attaccato a Gilbert. Il più piccolo aveva le braccia avvolte attorno al corpo del fratello maggiore, abbracciandolo felice e con un enorme sorriso stampato sul suo volto.
Quel sorriso di gioia non veniva mostrato spesso, solo quando inondava Gilbert di affetto, il che iniziava ad accadere spesso recentemente.
Per quanto riguardava il ragazzo più grande, era scarso nel mostrare il suo affetto per il fratellino. Era solito applicarlo solo quando erano da soli.
Era sorpreso: essere così apertamente affettuosi non era mai stato da Vincent, tranne essere possessivo nei confronti del fratello; quello sì, che è capitato spesso.
Ogni volta che notava qualcuno guardare Gilbert più tempo del necessario, non poteva proprio evitare di attaccarsi al braccio del maggiore così da tirarlo verso di sé. Il tutto mostrando un bagliore omicida verso chiunque potesse mostrare anche il minimo interesse verso la persona più cara che aveva al mondo.
Al contrario, Gilbert risultava alquanto rigido nell’abbracciare Vincent quelle volte in cui lo desiderava.
Sentiva che se lo avesse fatto, avrebbe rischiato di non riuscire più a lasciarlo andare.
Come in quel momento, mentre Vincent era intento a stringere tra le braccia magre il suo fratellone dall’aspetto spaventoso, senza preoccuparsi del resto. Non sembrava avere l’intenzione di volersi staccare tanto presto.
“Gil, sei così freddo. Dai, rilassa un po’ i muscoli. Ti sto abbracciando, non sto cercando di soffocarti”
Lo prese in giro Vincent. Il commento arrivò inaspettato, cogliendo Gilbert di sorpresa.
In risposta, il maggiore si schiarì la voce, rendendosi conto, però, di non avere nulla di adeguato che gli avrebbe permesso di controbattere. Nonostante avesse tante cose da volergli dire come, per esempio, rivelargli quanto lo trovava bello e radioso negli ultimi giorni e questo lo faceva stare più tranquillo. Difficilmente in passato aveva potuto vedere il suo fratellino in quel modo: spensierato.
Inoltre, quel sorriso luminoso gli faceva battere forte il cuore e voleva continuare ad ammirarlo o si sarebbe sentito triste.
Purtroppo non riusciva a trovare in se stesso la forza di riuscire a buttare fuori quei pensieri.
Non era perché era imbarazzato, più o meno, infondo erano soli e poteva lasciarsi andare senza preoccuparsi di nulla.
Poteva dirgli qualcosa del genere, qualcuno di quei pensieri, ma voleva solo aspettare il momento più adeguato per farlo.
Ci teneva davvero a mostrare a Vincent che era in grado di mostrarsi affettuoso nei suoi confronti, come un bravo fratello maggiore. Nemmeno questo era mai riuscito a rivelargli, ma desiderava poter fare tutto quello che i fratelli maggiori fanno solitamente con i fratelli minori. Voleva che il loro rapporto si rafforzasse ma doveva partire da lui il cambiamento, lo sapeva bene.
Gilbert era certo che, se lo avesse detto, Vincent avrebbe risposto con le sue tipiche frasi, come:
“So che sei affettuoso solo quando vuoi tu, Nii-san”
Dopotutto lo conosceva meglio di chiunque altro, anche meglio di Oz.
Alla fine si fece coraggio e parlò:
“Vince”
“Sì?”
Il più piccolo lo guardò, puntando gli occhi eterocromatici sui suoi. Non era sicuro di cosa aspettarsi da Gilbert, ma si trattava pur sempre del suo amato fratellone, quindi sarebbe stato qualcosa di bello.
O almeno, in cuor suo, lo sperava.
“Potresti…lasciarmi andare per un momento?”
Vincent batté un paio di volte le palpebre a quella richiesta, confuso e sorpreso. Inclinò leggermente la testa da un lato, cercando di capire se Gilbert fosse arrabbiato o qualcosa del genere.
Lo aveva abbracciato troppo forte o per troppo tempo? Non gli piaceva che avesse fatto una cosa del genere? Per quanto fosse preoccupato di ciò, lasciò andare Gilbert, nascondendo la tristezza meglio che poteva.
“Ho fatto qualcosa di sbagliato?”
Chiese e la sua intenzione di mostrarsi impassibile non funzionò dato che, dal tono di voce che aveva usato, si percepiva chiaramente il dispiacere che provava.
“No…no, io…volevo solo fare una cosa”
Ora Gilbert era nervoso per quello che aveva in mente. Tuttavia, doveva ricordare a se stesso che non aveva nulla di cui preoccuparsi se davanti aveva Vincent. L’espressione sul volto del più piccolo lo fece sentire in colpa e si sbrigò a risolvere il malinteso.
Nonostante questo, Vincent gli aveva sempre ricordato che con lui era libero di fare tutto ciò che volesse: dal ferirlo al riempirlo d’amore.
Dopo un momento di esitazione, un sospiro venne rilasciato mentre permetteva al suo intero corpo di rilassarsi. A quel punto le sue braccia si allungarono verso il fratellino, avvolgendole attorno alla sua piccola vita e tirandolo contro il proprio corpo.
Vincent, in un primo momento, rimase sorpreso da tale azione, spalancando gli occhi. Poco dopo, riuscendo a calmarsi, sorrise di felicità, ricambiando immediatamente prima che Gilbert si potesse allontanare.
Cosa che non sarebbe accaduta.
Il viso del più grande si scaldò, mostrando un intenso rossore sulle guance causato da quella semplice azione. Sperava che Vincent non lo facesse notare, magari con un sorrisetto e un tono di voce divertito che lo avrebbe solo imbarazzato maggiormente. Il più piccolo si limitava a strofinare il viso contro il suo petto e Gilbert sentiva i capelli biondi fargli il solletico sul collo.
Rimasero in quella posizione per qualche minuto, prima che Gilbert iniziasse a ritirarsi, il che fece in modo che Vincent lo osservasse.
Non appena i loro sguardi si incontrarono ancora una volta, il maggiore si chinò per posare le labbra sulla fronte del fratellino, percependo alcune ciocche della frangia mettersi in mezzo, ma non gli importava.
Voleva farlo.
Certo, non era un bacio sulle labbra come avrebbe tanto desiderato Vincent, ma gli andava bene in ogni caso.
Si tirò indietro, incontrando il volto imbarazzato del più piccolo.
“G-Gil”
Balbettò Vincent, non sapendo come reagire. Vedendolo arrossire così tanto, di conseguenza anche il viso di Gilbert tornò ad imporporarsi.
“Cosa? Pensavo che ti avrebbe fatto piacere”
Rispose Gilbert mentre distoglieva lo sguardo. Ora era il suo turno di preoccuparsi per l’azione appena compiuta, ma quando percepì la stretta di Vincent farsi nuovamente forte attorno al suo corpo, si rese conto di non aver nulla di cui essere allarmato e si fece scappare un sorriso.
“Mi è piaciuto. Solo non mi aspettavo qualcosa del genere da te, Nii-san”
Ammise.
“inoltre…”
Continuò, facendo una breve pausa, prendendo un profondo respiro per sembrare più determinato.
“Voglio farlo anche io!”
Gilbert sembrò sorpreso da quella rivelazione, accennando poi una risata divertita. Dopotutto, c’era da aspettarselo.
Il più grande pensava che, così come aveva fatto lui, anche Vincent avrebbe puntato alla sua fronte, ma si sbagliava.
Infatti, il fratello minore, con un sorrisetto beffardo, puntò un po’ più in basso.
Dato che aveva chiuso gli occhi, Gilbert non poté notare la sua espressione compiaciuta, sussultando nel sentire le morbide labbra di Vincent posarsi sulle sue.
La prima cosa a cui si trovò a pensare Gilbert, fu che fosse bellissimo e Vincent, dio non vedeva l’ora di baciarlo e sentire la scarica di piacere lungo la colonna vertebrale a quel semplice e innocente gesto.
Quando riaprì gli occhi, guardò il fratellino dopo che si fu staccato.
Entrambi sorridevano, rossi in viso.
“Dovremmo farlo di nuovo”
Esclamò Gilbert, godendosi la gioia che traspariva da parte di Vincent.
“Ma per ora…”
Aggiunse, interrompendosi solo per poter avvolgere nuovamente il fratello minore in un altro, caldo abbraccio.
“Per ora lascia che sia io ad abbracciarti per un po’”