Spiffero.

 

Ricordi ancora, ora sospiri, nervoso.
Lei. I suoi capelli lisci, la sua pelle chiara, le labbra rosate e carnose. La sua risata fragorosa, il suo modo di intendere, ribellarsi, contrastare, inventare. Tutto risuona con melodia e dramma all'unisono; non riesci a riprendere quota. Immerso nei ricordi frammentati, nella rimuginazione, nel vortice delle possibilitá, ti guardi allo specchio e non vedi che una sagoma inzuppata di solitudine, di vergogna e paure.
Ma lei ritorna, il suo corpo nudo e sensuale, i lineamenti dolci, la sua passione irrefrenabile, i baci, i suoni mielati dell'amore, quando le sue voglie diventavano tue e non riuscivi a farne a meno e le mani guidavano le vostre emozioni, costringendovi.
Avresti voluto continuare, sì, ma il ricordo s'interrompe, subentra l'agonia, di nuovo la vergogna.

Perché lo hai fatto?

Te lo chiedi cento volte e altrettante volte non riesci a elargirti risposta.
Lei che prodigava per te, che s'adoperava per cercare di capirti, lei che voleva cambiarti ma c'era, non riusciva a lasciarti nonostante le continue lotte, a staccarsi, aggomitolata alla tua essenza, smarrita tra le tue fantasie come una bimba in un universo immaginario, ammaliata dai tuoi giochi... lei... lei... lei. L'unica ad averti toccato così a fondo, ad aver frugato nel tuo io, averlo riscoperto.

"Sono pazza di te."

Basta. È troppo. Non è colpa tua. Era la scelta giusta, l'avevi salvata. Sai benissimo chi sei, i tuoi muscoli contratti ora si rilassano.

Aveva detto che oramai il tuo pensiero era vano, era stata lei per prima ad affievolire i ricordi... o forse no.
Una volta, quando lei ti veniva in sogno, sorridevi.
Oggi non ne sei più così sicuro.
Rannicchiata nel suo odio, immagine che come un flashback irradia nella tua mente.
Dolore.

Uno spiffero, volevi questo, che entrasse da quella dannata porta, eri pronto a riaprirla, a farla entrare, ad avvolgerla tra le tue braccia o nei tuoi silenzi, se lei avesse voluto. Era questa la proposta: uno spiffero, non vi sareste lasciati andare all'indifferenza, non completamente. Ne eri quasi certo, ci avrebbe pensato.
Ma lei chiuse la porta e se ne andò.

"Ti ho voluto un bene nell'anima, credimi."

Chiudi gli occhi.