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Autore: Loribi    19/05/2005    6 recensioni
Questa è una piccola fanfiction, l'ho scritta nel pomeriggio dell'ultimo capodanno; sinceramente non l'ho pubblicata prima perchè non ne ero molto convinta...ma ora, ditemi un pò voi cosa ne pensate:) Aspetto commenti su questa storia ad alto tasso zuccherino...
"Ricordo che la serata del capodanno di due anni fa fu una delle più belle, o forse la migliore di tutta la mia vita, anche se non cominciò benissimo… Mi ero trasferita a Londra da qualche mese, volevo la mia indipendenza, ma anche diventare scrittrice insomma, anche per me era arrivato il momento di abbandonare il nido e costruire qualcosa di concreto, e volevo farlo con le mie mani, da sola. Nonostante ciò ero molto legata alla mia famiglia, era tutto per me, la cosa più importante che avevo. Ecco perché ci rimasi malissimo quando, nel tardo pomeriggio, mi arrivò questa telefonata...
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ricordo che la serata del capodanno di due anni fa fu una delle più belle, o forse la migliore di tutta la mia vita, anche se

A CAPODANNO

 

 

Ricordo che la serata del capodanno di due anni fa fu una delle più belle, o forse la migliore di tutta la mia vita, anche se non cominciò benissimo…

Mi ero trasferita a Londra da qualche mese, volevo la mia indipendenza, ma anche diventare scrittrice insomma, anche per me era arrivato il momento di abbandonare il nido e costruire qualcosa di concreto, e volevo farlo con le mie mani, da sola. Nonostante ciò ero molto legata alla mia famiglia, era tutto per me, la cosa più importante che avevo. Ecco perché ci rimasi malissimo quando, nel tardo pomeriggio, mi arrivò questa telefonata:

-Pronto, sono Emma Johnson, chi parla?- dissi io dopo aver finalmente trovato il cordless che era stato seppellito fra i cuscini colorati del divanetto.

-Ciao tesoro, sono papà-

-Ciao papà che piacere sentirti!- dissi io felice, era da un po’ che non gli parlavo, ultimamente lo avevo fatto sempre con la mamma ed era stato con lei che avevo deciso i dettagli per quella sera; la mia famiglia sarebbe stata a Londra, avremmo trascorso il capodanno tutti insieme, ne ero sicura. Ma si sa, le cose non vanno mai come noi crediamo…

-Come stai Emma?-

-Bene papà e tu? Oh non vedo l’ora di riabbracciarti ! Allora, siete pronti per la partenza?-

-Temo che non ci sarà nessuna partenza Emma, tutti i voli per Londra sono stati annullati per il cattivo tempo-

-Mi stai prendendo in giro vero? Tanto non ci casco, lo so che questo è un altro dei tuoi scherzetti-

-No Emma, mi dispiace, ma non è affatto uno scherzo- mi confermò poi papà serio.

Io non dissi nulla, allora era proprio vero…

-Ce lo hanno comunicato ora, perciò ti abbiamo avvisato così tardi- cercò di scusarsi papà, era mortificato.

-E va bene papà, non è la fine del mondo, ci vediamo prossimamente però-

-Ma certo, sarà questione di pochissimi giorni, poi potremo riabbracciarci tutti-

-Già…e allora auguri di buon anno papà, avrei voluto farteli di persona, ma non fa niente- dissi io con un pizzico di amarezza, stavo cercando di non sembrare troppo triste, lo avrei fatto sentire solo peggio, però ero davvero giù.

-Grazie tesoro, anche a te, ti voglio bene-

-Sei solo o ci sono tutti lì con te?-

-Sono qui, e credo proprio che vogliano salutari, tutti quanti-

A quelle parole sentii una gran confusione, erano i miei cugini più piccoli che facevano a gara per chi doveva parlare prima con me. Come avrei voluto essere lì con loro, forse può sembrare un po’ patetico, ma almeno loro sarebbero stati insieme, a differenza mia. Rimasi a telefono per un bel po’ di tempo, poi fu il turno di nonna Grace per la quale provavo un affetto particolare, mi era sempre stata vicina, mi aveva sempre appoggiata nelle mie scelte…e poi era troppo forte!

-Ciao nonna!-

-Tesoro, come mi dispiace non potere essere lì con te questa sera, è da tanto che non ci vediamo!-

-Già, è un vero peccato-

-Beh però, in compenso, potrai restartene sola soletta con il tuo ragazzo, una bella cenetta a lume di candela e poi…mi raccomando le precauzioni cara- mi raccomandò lei parlando con tutta serenità.

-Ma nonna che dici!- dissi io sorridendo ma anche arrossendo, a pensare che c’era anche papà lì con lei…

-E poi io non ce l’ho il ragazzo- dissi io sospirando, in realtà ero innamorata ma forse, anzi, quasi sicuramente, della persona sbagliata.

Dopo la telefonata mi scaraventai sul divano, che seratina si prospettava:

-E ora che faccio?- mi dissi portandomi una mano alla fronte, non mi aspettavo una cosa del genere, non avevo proprio preso in considerazione l’ipotesi che i miei non fossero stati con me quella sera, ed ora mi sentivo vuota; anche se lo avessi trascorso con i miei amici, non era quello il capodanno che mi aspettavo. Insomma, i miei amici li vedevo tutti i giorni quasi, la mia famiglia no invece.

-E lui sai che mi dice?- sentii aprire la porta di casa e dei passi, era Lana.

-Cosa?- rispose una voce femminile fra le risate, era Erika.

Tanto per chiarirci Lana ed Erika erano le mie coinquiline, le avevo conosciute per caso a Londra, e dato che eravamo tutte e tre in cerca di un appartamento, e dato che a tutte e tre interessava proprio quell’appartamento, decidemmo di condividerlo. Certo, in un primo momento non diciamo che fu proprio una passeggiata, ma poi ci siamo conosciute, abbiamo fatto amicizia e tutto è andato per il meglio; ma torniamo alla storia.

-Mi dispiace signorina, ma questo non è proprio…- poi Lana si interruppe nel vedermi così giù.

-Ehi Emma, che hai? E’ successo qualcosa?- mi chiese poi Erika avvicinandosi a me.

-Mi hanno appena chiamato i miei, non possono venire stasera, hanno annullato i voli per Londra-

-Beh però non è un dramma, tanto li rivedrai presto, no?- cercò di rincuorarmi Lana.

-Si hai ragione tu- dissi poi alzandomi e cercando di non piangermi addosso, d’altronde era l’ultimo dell’anno, non potevo essere giù proprio quella sera!

-Allora vieni con noi?- mi propose Erika.

-C’è quella festa a casa di Josh vero?-

-Già, ci sarà un sacco di gente, e anche una persona che ti può interessare…- disse Lana con sguardo furbo guardandosi intorno.

-Lo so che c’è anche Orlando, ma questo non mi cambia la vita! Lui non mi fila per niente, ma come te lo devo dire?-

-Sarà, però tu non esserne così sicura, io poi non lo vedo così disinteressato- disse Erika dal corridoio che stava attraversando per andare in camera sua.

-Allora ci vieni stasera?-

-Credo proprio di sì Lana, sempre meglio che rimanere a casa, e poi sarà una bella serata, staremo fra amici- dissi io cercando di convincere me stessa di ciò che avevo detto…

 

-Ciao ragazze- disse Josh salutando con un bacio Lana ed Erika appena aprì la porta di casa.

-Ehi Emma, ci sei anche tu, vieni entra!-

La casa di Josh era strapiena di gente, gente che si divertiva, ballava, rideva.

E poi c’era lui, Orlando, come al solito circondato da ragazze però, appena si accorse di me mi guardò con un’espressione piacevolmente sorpresa, e lo vidi venire nella mia direzione.

-E tu che ci fai qui?- mi disse lui salutandomi amichevolmente con un bacio sulla guancia.

-C’è stato un imprevisto, i miei non sono potuti venire qui a Londra- dissi io guardandolo, pendevo dalla sue labbra, e mi odiavo per questo, credetemi, ma non potevo farci niente, ero troppo attratta da lui.

-Mi fa piacere che tu sia venuta- mi disse poi sorridendomi, ma quelle parole furono interrotte dal ciclone Dom, Dominic Monhagan, la persona più fuori di testa (nel senso buono ovviamente) che io abbia mai conosciuto, che gli strinse un braccio intorno al collo e con l’altra mano prese a scompigliarli i capelli:

-Ma è possibile che tu, Orlando Bloom, sei sempre pieno di belle donne? Prima ti ho lasciato con quella schiera di assatanate, poi ti ritrovo qui in compagnia di un bell’angioletto…ma io non piaccio a nessuna?!?-

-E che ci vuoi fare Dom, non tutti abbiamo fascino, e soprattutto modi gentili- disse Orlando per stuzzicarlo dopo essersi divincolato dalla stretta, ma Dom lo guardò interdetto:

-Io ho fascino, e soprattutto modi gentili- gli rispose poi incrociando le braccia in segno di sfida.

Quei due erano fatti così, non facevano che prendersi in giro, ma in fondo erano molto legati; d’altronde Dom era il migliore amico di Orlando insieme ad Elijah.

-Ragazzi non vorrei interrompervi ma guarda Dom, lì c’è un bel mucchietto di signorine che ti mangia con gli occhi- suggerii io sorridendo e indicando con un piccolo cenno della testa un gruppo di ragazze più in là.

-Uh ma quante belle pollastrelle! Mi dispiace amici, ma ora vi devo proprio salutare- disse poi Dom allontanandosi e dirigendosi nel posto che gli avevo indicato.

 

La serata trascorse bene, mi divertii un sacco con Orlando, Dom, Lana ed altri, il tempo passò così veloce che non mi accorsi nemmeno che mancava pochissimo alla mezzanotte però, ad un certo punto, decisi di starmene un po’ per conto mio, lo facevo spesso ed erano i momenti migliori per me, quelli in cui ritrovavo me stessa…e poi dovevo staccare la spina, tutta quella confusione mi stava facendo davvero venire un gran mal di testa!

Così andai in terrazza, in cima al grattacielo dove Josh abitava, c’era un panorama da sogno di giorno, figuratevi la sera, era davvero stupendo vedere tutta la città che brillava di mille luci, i rumori attutiti…e poi quella era la notte di capodanno, c’era qualcosa di diverso nell’aria. Mi appoggiai al muretto incrociando le braccia e socchiusi gli occhi, l’aria era fresca ma non gelida e mi accarezzava delicatamente il viso accaldato dandomi una piacevole sensazione di refrigerio, i capelli lunghi erano sciolti e svolazzanti; erano quelli i momenti in cui mi sentivo libera, serena, stavo bene e poi non ero più triste per quello che era successo, la mia famiglia l’avrei rivista a distanza di quattro, cinque giorni al massimo, e poi alla fine mi aveva fatto piacere stare con i miei amici, pensai, persone che mi volevano bene; anche se da una di loro avrei voluto qualcosa di più…un nuovo anno stava cominciando, chissà cosa mi aspettava, le novità, i cambiamenti, gli amori, le delusioni; a quei pensieri sospirai, ma il mio sospiro diventò un sussulto quando sentii una voce dietro di me:

-Orlando, sei tu, mi hai spaventato- dissi io sorridendogli, ma che ci faceva anche lui lì?

-Disturbo?-

-No, no figurati, stavo solo riflettendo un po’- dissi io tornando a guardare davanti a me aspettando che lui mi si avvicinasse.

-Tutto ok?-

-Tutto ok, ho passato davvero una bella serata-

-Beh e poi sei stata in compagnia di Orlando Bloom, non so se mi spiego, sai quante ragazze avrebbero voluto essere al tuo posto?-

-Ma per favore!- esclamai io non potendo fare a meno di ridere nel notare la sua espressione buffa, era autoironico, non si prendeva mai troppo sul serio, anche questo mi piaceva di lui.

-Stai ridendo di me?- mi chiese Orlando prendendomi a solleticare la pancia.

-No, ti prego Orlando, lo sai che soffro il solletico da morire!- lo supplicai io fra le risate cercando inutilmente di divincolarmi dalla sua salda presa.

Insomma, ridendo e scherzando ci ritrovammo pericolosamente vicini, io stretta fra il muro e il suo corpo. In un primo momento non mi resi conto della nostra posizione così equivoca, sorridevo ancora, ma quando ne presi atto, mi limitai a guardarlo un po’ imbarazzata per poi abbassare lo sguardo; sentivo il suo profumo dolce e delicato...ma quando vidi che Orlando non accennava minimamente a spostarsi, alzai lo sguardo su di lui mentre una folata di vento mi fece rabbrividire, oppure erano le sensazioni che stavo provando in quel momento, ero così confusa che non riuscii a capirlo. Fu un attimo e Orlando, chinatosi su di me, mi diede un leggero bacio mentre sentii cominciare al piano di sotto il conto alla rovescia.

-Ti amo- mi disse guardandomi teneramente.

Scoccò la mezzanotte e il cielo prese ad illuminarsi di brillanti fuochi d’artificio.

Io gli sorrisi, lo baciai abbracciandolo piena di entusiasmo, non me lo aspettavo, non me lo sarei mai aspettata, c’era tempo per parlare, ora volevo soltanto vivere a pieno quel momento.

-Buon anno Emma- mi disse dopo Orlando scostandosi appena per guardarmi negli occhi.

-Buon anno a te- gli sussurrai perdendomi nel suo abbraccio e poi fra i suoi baci.

Era cominciato un nuovo anno, e se questo era l’inizio…

  
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