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Autore: musa07    03/08/2021    2 recensioni
[KuroOi]
"Non ce l’avrebbe davvero fatta a svegliarsi quella mattina.
Soprattutto se poi Tooru si ostina a continuare a fargli i grattini accarezzandogli i capelli mentre lui si trova accoccolato per benino sul suo petto [...]
Nel momento in cui tenta di stiracchiare anche la schiena, si rende conto di avere il consueto peso addosso. È Lucifero. Che non appena ha sentito il suo amato padrone svegliarsi ha iniziato a ridestarsi a sua volta. Appurato che non ci sia nessun segnale di pericolo per il suo corrispettivo umano, Lucifero gira su se stesso prima di acciambellarsi di nuovo e appoggiarsi sulla spalla di Kuroo, puntando gli occhi ambrati su quelli di Tooru. Nella sua testa, Oikawa è il nemico, da tenere sottocchio. E possibilmente eliminare fisicamente.
E Tooru, ovviamente, ricambia l'occhiataccia [...]
- Neko-chan, cortesemente, potresti usare un tono un po' più convinto? Più autoritario e minaccioso. -
E lui gli regala uno dei suoi soliti ghignetti strafottenti muovendo un primo passo flessuoso verso di lui.
- Il tono autoritario e minaccioso lo uso con te. - lo ammonisce divertito [...]"
I miei amori meravigliosi! Li avevo trascurati un po' troppo ultimamente T_T
Special guest star: il ritorno del gatto Lucifero.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tetsurou Kuroo, Tooru Oikawa
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciaossu.
Solito dramma-drammino per trovare il titolo.
Finalmente è arrivato anche Agosto,
- 28 giorni al mio amato Settembre. Anche se dai, tutto sommato, non mi posso lamentare di questa estate.
Informazione del tutto inutile nell'intro di una fic
ma, voglio dire, davvero la KuroOi ha bisogno di presentazione?
Nahhh... ‘sti due bastano con la loro sola presenza.
*muore per epistassi fulminea*

Ah, già! Forse Lucifero ha bisogno di una presentazione.
L’ho già usato in un’altra mia mini one-shotina,
dove era presente il mio Gattaccio adorato
e ovviamente *couf couf* anche il mio cicciolino tooruoso del kokoro,
ed è ispirato al Lucifero nella versione disneyana di Cenerentola.

Bon, detto tutto.
Enjoy

 

 

Ogni giorno è un nuovo inizio

 

 

Non ce l’avrebbe davvero fatta a svegliarsi quella mattina.
Soprattutto se poi Tooru si ostina a continuare a fargli i grattini accarezzandogli i capelli mentre lui si trova accoccolato per benino sul suo petto.
Durante la notte è quasi sempre il contrario, ossia Oikawa acciambellato su di lui in cerca di coccole che lui gli dispensa in grande quantità e con il suo solito infinito amore. Tanto Kuroo è, ovviamente, un animale notturno quindi si addormenta sempre dopo l’altro. E alla mattina la cosa è a parti invertite.
Anche senza vederlo, già ben se lo immagina, in posizione semidistesa, appoggiato allo schienale del letto intento a leggere per non disturbalo ma continuando a stare lì con lui anche se, vedendo l’orologio scorrere, sta di sicuro scalpitando. A differenza sua, Tooru è superattivo con le prime luci dell’alba. Intendiamoci, a Tetsurou non piace rimanere a poltrire fino a tarda mattinata ma almeno aspettare che il sole sia sorto. In estate poi! Oikawa, invece, è come i primi uccelli che iniziano a cantare al momento dell’albeggiare, apre gli occhi e via: balza giù dal letto, già pronto ad affrontare la giornata. Per poi pagare questa sua iperattività mattutina immediatamente dopo il pranzo, quando tenere gli occhi aperti diventa un’impresa epica e allora lo si può vedere, soprattutto duranti i corsi universitari pomeridiani, fissare il vuoto con sguardo perso e vacuo.

Sospira piano, emettendo un piccolo suono gutturale del tutto simile a delle fusa, ma ancora tenendo gli occhi chiusi e sente che le dita lunghe e affusolate di Tooru hanno cambiato la cadenza. Hanno smesso di attorcigliargli una ciocca arruffata di capelli neri che gli punzecchia la punta del naso ed ora sono scese lungo la nuca a fargli i grattini prima di scivolare ancora più in basso a stringerlo delicatamente sulla spalla. Ha posato il libro sul comodino a lato ed è dolcemente scivolato nuovamente disteso, stringendoselo ancora di più addosso. Cosa che lui fa altrettanto, rabbrividendo mentre inizia a stiracchiare le gambe. Nell’incoscienza del dormiveglia, Tetsurou ha sentito quando prima, ritornato dal bagno, Tooru ha tirato su il lenzuolo assicurandosi che fosse coperto per bene.
Nel momento in cui tenta di stiracchiare anche la schiena, si rende conto di avere il consueto peso addosso. È Lucifero. Che non appena ha sentito il suo amato padrone – o meglio: nella sua mente felina, il suo schiavetto personale nel quale ha riposto la sua devozione e la sua dedizione – svegliarsi, ha iniziato a ridestarsi a sua volta. Appurato che non ci sia nessun segnale di pericolo per il suo corrispettivo umano, Lucifero gira su se stesso prima di acciambellarsi di nuovo e appoggiarsi sulla spalla di Kuroo, puntando gli occhi ambrati su quelli di Tooru. Nella sua testa, Oikawa è il nemico, da tenere sottocchio. E possibilmente eliminare fisicamente.
E Tooru, ovviamente, ricambia l'occhiataccia.
“Ma tu guarda questo” sta pensando “io potrei anche morire rantolando e non muoverebbe un solo muscolo mentre basta che Tetsurou inizi a respirare in modo diverso e lui si mette subito all’erta.” Butta fuori l’aria rumorosamente, arricciando le labbra e iniziando ad accarezzare la spalla di Kuroo con piccoli cerchi concentrici, soprappensiero, posandogli un bacio sul capo. E lui inizia a fare altrettanto sul suo fianco.
- Neko-chan… - inizia a lamentarsi nel momento in cui Lucifero inizia a battere ritmicamente la coda. Sul suo volto. E sta ghignando tutto soddisfatto l’infame. Oikawa ne è certo, mentre allunga le dita verso il muso del felino che, prontamente, cerca di morderle e l’alzatore, apposta, inizia a roteare le dita evitando le fauci feline, infastidendolo.
- Too-ru – cantilena lui divertito, facendogli un propottino sull’incavo del collo – ti rendi conto che stai litigando con un gatto? -
- Mi sembra che tu ed io andiamo molto d’accordo invece. E tanto anche. - è la risposta sfacciata che costringe Tetsurou a sollevare il volto su di lui.
- E tu vuoi attentare alla mia vita di prima mattina invece. - notandolo con gli occhiali da vista, che usa sempre per leggere. È illegale, dai! Dovrebbero dargli il porto d’armi per potergli permettere di circolare in quelle condizioni. Fa uno sforzo titanico per non saltargli addosso, deve ancora recuperar in qualche modo le energie dalla notte precedente.
- Il tuo Lucifero, invece, attenta alla mia vita in ogni momento della giornata. - replica Tooru.
- Non è vero, amore. Lucifero gioca. -
E guardarlo come increspa le labbra, adorabilmente contrariato. È un amore! Non è stato in grado di resistergli un solo istante nell’esatto momento in cui l’ha conosciuto. Né avrebbe voluto resistergli. Dove l’avrebbe mai più trovata una persona in grado di tenergli testa in tutto? Con la stessa pungente ironia, la battuta sempre pronta, quella sicurezza in se stessi in grado di farli affrontare ogni cosa con intelligenza e sagacia, adorabilmente provocatori, coinvolgenti e trascinatori delle folle per natura.
E lo stesso era valso per Tooru, che fin dall’inizio aveva sentito che non aveva bisogno di difendersi e proteggersi da Kuroo, che questi non gli avrebbe mai fatto del male, che mai si sarebbe approfittato di lui, che mai avrebbe cercato di sfruttare la sua luce e tentare di infangarla.

- Sai amore – risponde alle sue proteste facendolo scivolare di fronte a sé, con Tooru che gli allaccia una gamba nuda sulla sua, altrettanto nuda, con un movimento sinuoso che è un altro attentato alle sue coronarie – la cosa che mi fa divertire di più è il fatto che tu non sia per niente geloso delle ragazze che mi ronzano attorno, anzi: trovi la cosa oltremodo divertente e le istighi, sapendo benissimo che non c’è storia, ma sei geloso di un gattino piccolo e indifeso. -
- Perché Lucifero è insidiante. Ed inoltre tu lo difendi sempre. E comunque mi permetto di dissentire sul termine piccolo dato che la veterinaria anche l’altro giorno, per l’ennesima volta, ci ha detto che dobbiamo tenerlo a dieta. Dissento anche sul termine indifeso, ovviamente. - con una serietà tale che lui non può far altro che scoppiare a ridere, modulando poi il suo solito sorriso irresistibilmente sexy e al contempo disarmantemente dolce che ha fatto innamorare Oikawa.
È un pacifico di natura, Kuroo, ha proprio quell’indole apparentemente sonnacchiosa ma in realtà sempre attenta su tutto, caratteristica che è propria dei gatti. Ed è astuto ed agile come i gatti. E sa farsi amare proprio per questa suo temperamento mai aggressivo ma sempre sornione che ti regala un senso di pace e tranquillità assurda, perché nulla pare scalfirlo e allora vicino a lui ti senti sempre al sicuro. Protetto.

- Dai, vedo di sfamare questi due gattoni. -
Fa per alzarsi ma Kuroo se lo tira nuovamente addosso, prendendolo delicatamente per un braccio per poi prendergli il volto tra le mani.
- Buongiorno comunque, amore. - prima di depositargli un lieve bacio sulle labbra, che fa fare una capriola al cuore di Tooru. Non si abituerà mai a tutta quella dolcezza, a quelle piccole attenzioni, che gli fanno esplodere il cuore dalla felicità.
È ancora con la testa per aria, mentre sente i cori angelici, per questo non si accorge subito che Lucifero, capendo le sue intenzioni di “sfamamento gattoni”, è balzato giù dal letto insieme a lui ed ha iniziato a camminargli tra le gambe. Forse con il chiaro intento di tentare di assassinarlo, chissà… approfittando di quell’insolito momento di distrazione dei suoi riflessi invece sempre così dannatamente attenti. Riflessi che però lo salvano dal planare di faccia sul pavimento. E allora Lucifero ci riprova. E via di nuovo a zigzagare tra le sue gambe.
- Ma guardalo, Neko-chan, lo hai visto anche tu, no? Cattivo Lucifero, cattivo! - e quale occhiata sogghignante e divertita gli lancia il gatto, continuando a ronzargli in mezzo alle gambe, esasperandolo - Vedi che non mi ascolta? -
Se è indubbio che Lucifero ascolti solo Tetsurou, è altrettanto indubbio che abbia lo stesso identico carattere di Tooru. E allora l’ex capitano Nekoma si trova a dover gestire due testardamente orgogliosi, cocciuti ma adorabili nella loro apparente indifferenza nei confronti del mondo intero e di tutto ciò che gli circonda ma in realtà con un occhio attento a tutto e a tutti, nel loro orgoglioso tentativo di non voler mai pesare sugli altri ma di essere in grado di far tutto da soli in grado di mandarlo in brodo di giuggiole quando vanno in cerca delle sue attenzioni e delle sue coccole in modo sempre più rumoroso ed incalzante.
Ed è meraviglioso vedere come Oikawa abbia sempre tentanto di far amicizia con Lucifero, di come le abbia davvero provate tutte nel momento in cui quella palla di pelo nera è entrata nelle loro vite un anno prima ormai, quando hanno iniziato a convivere al loro primo anno di Università. Le ha provate tutte, ma fallendo sempre miseramente. Con i giochini, con il cibo, con le coccole (che hanno da sempre funzionato benissimo con Kuroo ma che quando ci prova con Lucifero rimedia sempre graffi e morsi). E allora vedere il suo bel volto corrucciarsi è qualcosa che manda in visibilio Kuroo, perché lo trova semplicemente adorabile. Sa quanto ci tenga a farsi benvolere dagli altri, anche se non lo si direbbe mai. E di solito, con il suo naturale carisma e i suoi modi ammalianti, Tooru ci riesce benissimo. L’unico su cui non ha presa è il suo corrispettivo felino. Strano, pensa Tetsurou, era convito che Lucifero si sarebbe innamorato di Tooru all’istante, com’era stato per lui. E invece...

- Ascolta solo te, devi sgridarlo tu. Vai Neko-chan: attacca! - tutto tronfio, attendendo con evidente soddisfazione, appoggiando una mano sul fianco e piegando di poco la testa di lato.
Lui gli lancia un’occhiata divertita, prima di alzarsi pigramente dal letto, in tutta la sua magnifica nudità - fatto salvo per i soli boxer - prendere Lucifero in braccio e portarlo all’altezza del suo volto. Occhi ambrati che si specchiano su occhi ambrati.
- Lucifero, non si fanno queste cose. - lo ammonisce ma sorridendo, vedendo come il micio tenti di strofinargli la testolina addosso, non percependo per nulla un rimprovero dalla voce armoniosa di Kuroo ma anzi: miagolando tutto contento.
E il sorrisetto compiaciuto scompare dal bel volto di Tooru. Inarca un sopracciglio contrariato, incrociando le braccia al petto con fare accusatorio.
- Tetsurou... – inizia, e ohyohyohy la questione è davvero seria e grave! Non lo chiama mai per nome se non in quei momenti, altrimenti è tutta una sequela di nomignoli affettuosi, inventati sul momento dato che la missione di vita di Oikawa pare essere quella di inventare soprannomi per gli altri.
- Cortesemente, potresti usare un tono un po' più convinto? Più autoritario e minaccioso. -
E lui gli regala uno dei suoi soliti ghignetti strafottenti muovendo un primo passo flessuoso verso di lui, mentre Lucifero salta giù con un balzo altrettanto flessuoso.
- Il tono autoritario e minaccioso lo uso con te. - lo ammonisce divertito ma il sorrisetto stirato sulle labbra è indubbiamente una minaccia. Una piacevole minaccia.
Tooru è sempre stato veloce nei suoi riflessi ma l’agilità e la velocità felina di Kuroo hanno la meglio su di lui. E l’alzatore in un attimo si ritrova disteso sul letto, con Tetsurou a cavalcioni su di lui, che lo tiene saldamente imprigionato tra sé e il materasso.
Oikawa ci mette un solo istante a riprendere il controllo e ad accettare sportivamente la sconfitta. Almeno per il momento.
- Vuoi forse fare il cattivo, Neko-chan? - ecco che parte subito al contrattacco, stuzzicandolo, iniziando a strusciargli diabolicamente il ginocchio sulla coscia sinistra, mentre si finge innocentino ed indifeso, alla sua mercé.
- Te lo meriteresti, insolente come sei. - ribatte lui iniziando a posargli dei piccoli baci a schiocco sulle labbra. Quei baci che partono dolci all’inizio ma che poi, in una specie di gioco, di lotta scaturita per decretare la supremazia e il controllo, diventano ben presto ad alto tasso erotico, al limite della legalità.
- Oh, ma a me piace quando fai il cattivo. - incalza l’altro, serio, quando il bacio finisce e proprio perché i polmoni richiedono prepotentemente aria. E lui sgrana gli occhi interdetto per un attimo a quelle parole.
- Ma… ma insomma, amore! - scoppia a ridere, dolcemente imbarazzato, abbandonando il capo sul suo petto, mugolando qualcosa di non meglio precisato e guadagnandosi una dose extra di grattini dietro alle orecchie.
- Sto forse mettendo in imbarazzo il re delle provocazioni e delle freddure? -
- Non mi provocare. - tenta di minacciarlo amorevolmente.
- È proprio quello che sto facendo, pensa un po'. - senza alcuna remora o vergogna, hanno sempre adorato giocare e stuzzicarsi, fin dalla loro prima volta.
- Dimmi che lo vuoi, allora. – gli mormora dispettoso sulle labbra, con voce suadente, come un demone tentatore quale sa essere quando vuole.
- Cosa? Che voglio che tu faccia il cattivo? - e in Tooru si scatena un sorrisetto sghembo perfidamente sensuale mentre socchiude gli occhi per poi riportarli su di lui con una espressione completamente trasformata che lo fanno percorrere da un unico lungo brivido, che lo fa reagire prontamente.
- Sai cosa voglio fare, Oikawa-kun? – torna nuovamente all’attacco Kuroo mordicchiandogli il mento e imprigionandogli i polsi sopra alla testa con una mano, ma sempre ben attento a non fargli male, mentre con l’altra comincia ad accarezzare quell’addome forgiato dagli allenamenti, scolpito nella stessa maniera di una statua greca seguendo con gli occhi il percorso che stanno percorrendo le sue dita con tocchi lievi e leggeri. Tocchi che sono comunque in grado di far sospirare l’altro in maniera sempre più smorzata mentre, inchiodato sotto il suo corpo, l’unica cosa che può fare Tooru è quella di spingere il bacino contro il suo, con l’unico risultato che ogni volta che la sua pelle entra in contatto con quella bollente di Kuroo, la sua voglia aumenta sempre di più. La voglia e il desiderio di entrambi aumentano sempre di più.
- Mi preoccupa sempre quando mi chiami per cognome, Gattaccio. – deve ammettere l’alzatore facendo scappare una risatina squisitamente divertita all’altro.
- Voglio testare la tua pazienza. – confessa con tono fintamente candido.
- Oh, no! – replica Tooru, scoppiando a ridere.

E Tetsurou mantenne fede al suo maligno intento. Ma con enorme piacere da parte di Tooru.

 

FINE

 

 

E niente, amateli vi prego. La KuroOi merita molto più aMMMore.
(Senza nulla togliere alla IwaOi ovviamente che, come avrete notato, ho imparato ad amare tantissimo)
 

   
 
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