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Autore: Padme Mercury    08/08/2021    1 recensioni
Touya non riesce ad accettare che Yukito sia stato creato da Yue. Dopotutto, non si può amare un'immagine irreale, no?
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Touya/Toy, Yukito/Yuki | Coppie: Touya/Yukito
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Il suo cuore batteva.

Touya sentiva il cuore di Yukito battere e questo gli bastava per dirgli che era reale. Yue sosteneva che fosse solo un'immagine riflessa, un pupazzo creato ad arte, ma Touya poteva sentire il battito del suo cuore.
Mosse appena le dita poggiate sul polso liscio e candido di Yukito, che dormiva così profondamente da non accorgersi dei movimenti dell'altro ragazzo. Quando quell'orso gigantesco aveva distrutto la sua casa, Yue aveva modificato la memoria di Yukito, che ora credeva fosse stato a causa di un terremoto. I Kinomoto avevano quindi deciso di ospitarlo, almeno fino a che la sua dimora non fosse stata resa agibile nuovamente.
Sakura si era data tanta pena per farlo sentire a suo agio e cercare di risollevargli il morale. Touya sorrise appena. La cotta della sua sorellina non sembrava voler perdere di forza col tempo, anzi. Era certo che gli avrebbe dato anche il suo letto se non fosse intervenuto prima lui, dicendo che avrebbe dormito in camera sua. Ci era rimasta un po' male, ma si era convinta grazie ad una parola dolce di Yuki. Lui sapeva sempre come prenderla.

Sospirò e osservò la sua figura colpita dai raggi della luna. Quella stessa luna che era il suo elemento, la fonte dei suoi poteri e della sua vita, e che ora lo stava lentamente prosciugando e facendo svanire. Touya non poteva permetterlo. In quel momento odiava Yue con tutto il cuore. Come poteva dire che Yukito non era altro che una falsa creazione? Sentiva il battito del suo cuore, gli parlava, rideva. In quel momento stava dormendo di fianco a lui e la lieve conca del materasso era reale abbastanza da convincere chiunque che Yuki era lì, con lui.
Avrebbe voluto accarezzargli il viso e i capelli dello stesso colore della luna. Voleva sentire la consistenza della sua pelle, quanto era liscia e morbida. Avrebbe voluto continuare a toccarlo, non allontanarsi mai troppo da lui. Aveva paura di chiudere gli occhi e non vederlo più. Se Yue non fosse riuscito a trovare una fonte di magia abbastanza potente... Non poteva continuare a riflettere quella di Sakura. Anche lei era sempre esausta e se avesse dovuto sostenere anche Yue sarebbe crollata. Certo, forse lui poteva...

"Touya," la voce di Yukito ruppe il silenzio e risvegliò Touya dai suoi pensieri, "non riesci a dormire?"

Kinomoto scosse leggermente la testa.

"Scusa se ti ho svegliato," sussurrò. Yuki scosse la testa e gli regalò uno dei suoi soliti sorrisi, così dolce da essere in grado di far sciogliere il cuore di chiunque.

Touya non riuscì a resistere e gli posò una mano sulla guancia. Era lì, era reale, poteva toccarlo. Sei così bello, Yuki, avrebbe voluto dirgli. Ma non ne aveva il coraggio. Gli accarezzò leggermente la pelle col pollice, e fu grato di sentire che non si allontanava. Si guardavano semplicemente negli occhi, Touya non riusciva a staccarsi da quelli di Yukito. Poteva vedere in fondo, molto in fondo, l'ombra di Yue intrappolata nella coscienza di Yuki, ma era solo un'eco lontana.

Fece scivolare un braccio tra il materasso e il corpo del ragazzo, avvolgendogli la vita. Lo sentì sussultare per un secondo, ma subito si rilassò. Erano più vicini di prima, di quanto non fossero mai stati. Avevano avuto contatti molto intimi prima. Touya lo aveva imboccato, spesso studiavano in quella stessa camera con le gambe intrecciate. In quegli ultimi giorni, poi, Yukito aveva dormito più volte con la testa sulla spalla di Touya e un paio di volte sul suo grembo. E avevano anche dormito nello stesso letto altre volte. Tutte le volte che Yuki rimaneva a casa Kinomoto.
Ma quella volta... quel contatto era ancora più intimo, più personale. In quel momento c'erano solo loro due al mondo. Non esistevano più Yue e Clow Reed, non c'era il mondo da salvare. C'erano solo due ragazzi sdraiati su un letto che si guardavano, persi l'uno negli occhi dell'altro.

"Yuki..."

La voce di Touya era poco più che un sussurro appena udibile. Gli occhi di Yuki furono attraversati da un leggero bagliore, ma non disse niente. Aspettava che Touya parlasse, ma dalle labbra del ragazzo non uscì niente. Avrebbe voluto dirgli così tante cose, in realtà. Voleva dirgli che non voleva vederlo sparire. Che era la cosa più bella che avesse mai visto, che voleva tenerlo stretto per sempre. Che avrebbe dato la sua vita e il suo cuore per tenerlo in vita. Che in fondo, il suo cuore gli apparteneva già, che lo amava come non credeva fosse possibile.
Yukito aggrottò le sopracciglia e separò le labbra per chiedergli se qualcosa non andasse, ma Touya non gliene diede la possibilità. Fece scivolare la mano dalla guancia ai capelli, che strinse tra le dita, e avvicinò il suo corpo al proprio. Unì le labbra a quelle di Yuki, neanche un millimetro di spazio tra i loro corpi.
Trattenne il fiato e rimase immobile per qualche istante, temendo che Yukito potesse allontanarlo malamente. Ma quando sentì le sue braccia farsi strada verso la sua schiena e stringergli la maglia del pigiama, finalmente si rilassò.

Prese coraggio e approfondì il bacio. Yukito lo accettò di buon grado, lasciando fuoriuscire anche un piccolo sospiro. Touya voleva interpretarlo come soddisfazione, come se non stesse aspettando altro da tempo. Un po' come lui, d'altro canto.
Quando si separarono - erano passati pochi secondi o un'eternità? - rimasero ancora qualche istante a guardarsi. Yuki era ancora più bello in quel momento, con le guance appena arrossate, le labbra leggermente gonfie e gli occhi brillanti. Certo, avrebbe voluto che il loro primo bacio fosse avvenuto in un luogo e un momento più romantico, ma quella era sembrata l'occasione giusta. E se non avesse trovato il modo di salvarlo, sarebbe stata anche l'ultima.
Yukito sorrise e si strinse al petto di Touya, chiudendo nuovamente gli occhi. Poggiò il meno sulla sua testa e lo abbracciò a sua volta. Teneva gli occhi fissi sulla luna, come se la stesse sfidando.

Yukito era reale. Sentiva il suo cuore battere contro il suo petto. Poteva respirare il suo profumo, percepire il calore del suo corpo, la morbidezza della sua pelle. Quel bacio era reale, così come quegli occhi scuri pieni di dolcezza e bontà. E anche se non fosse così, pensò Touya, il mio amore è reale abbastanza per entrambi.
Strinse di più le braccia attorno al suo corpo, come per proteggerlo, attento però a non fargli male. Yue poteva fare quello che voleva, così come Clow Reed. Touya era pronto. Avrebbe aiutato Sakura come poteva e avrebbe protetto Yukito in qualsiasi modo, anche a costo della sua vita.

Perché Yukito era reale, poteva sentire il battito del suo cuore e il suo sapore sulle labbra. Yue e Clow dovevano solo provarci a portarglielo via. Non ci sarebbero mai riusciti, perché Yuki non apparteneva a loro. Yuki è mio.

   
 
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