chiedo amore a pugni chiusi.
sanguino,
e se sanguino chiedo
di sputare;
di lavare la mia voce
via dal tavolo.
tutti i miei amici
mi pensano senza cuore -
non mi amerebbero, altrimenti.
una battuta, la preferita,
specie se violenta, specie
se gentile, ma mai abbastanza.
la gente non si fida, non dovrebbe.
sono un cane,
non so che mordere
chi mi nutra o colpisca,
è davvero lo stesso.
la gente si fida.
non dovrebbe.
sono una casa in fiamme di fronte una casa in fiamme.
tutto è in fiamme: stiamo ridendo.
ridono loro, rido anc'io,
ridiamo tutti, e molto, e sempre, e
se mordo
sono solo le mie mani.
e il mare forse mi odia ma il deserto
non mi ama, e il cielo
mi vuole a sè,
ma siamo entrambe mute.
e le stelle mi sanno parlare
ma non sanno mai tacere, e
la primavera non arriva,
e se arriva
non la voglio.
tutti i miei amici mi pensano senza cuore -
se mi mordo le mani
se non mordo il mondo.
se sanguino, chiedo permesso.
se parlo, non so di cosa.
note:
vivere per settimane con altre sei persone e con svariate paranoie innescate dal nulla è stata indubbiamente un'esperienza. chiedo scusa ai miei compagni: non vi ho detto nulla ma ehi, almeno ci ho fatto una poesia.
E.
P.S. il mare, il deserto, le stelle e il cielo, e la primavera sono personificazioni dedicate a persone che conosco, di cui parla il testo. sì, ho uno pseudonimo per tutti i miei amici.