Storie originali > Generale
Ricorda la storia  |      
Autore: MaryKei_Hishi    31/08/2009    1 recensioni
...Un anno più tardi io ne avevo tredici e lui era un quindicenne e abbiamo fatto sesso per la prima volta; per me non era la prima volta, per lui non lo so, ma era la prima volta di entrambi con noi stessi.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Nuova pagina 1

 

Titolo: è nata una stella

autore: marykei-hishi  

Raiting: nc-17

Genere: agnst, drama, shot

avvisi: spinoff di “vincent's story”

 

note iniziali: questa shot è del tutto indipendente dalla storia originaria, è solo una piccola parentesi di vita nata come regalo di compleanno per la mia ragazza. Sinceramente non so se chi non ha mai letto la storia principale possa comprendere a pieno la dinamica di questo spinoff, quindi mi tiro indietro su qualsiasi possa essere l'effetto che possa fare su chi la legge;

“è nata una stella” è una shot raccontata direttamente da Vincent, e che parla di molte cose anche se effettivamente si svolge in un lasso di tempo pari ad un paio d'ore nelle quali a conti fatti non si verifica alcun ché.

Grazie dell'attenzione; buona lettura

marykei-hishi.

 

***

 

È nata una stella.

 

***

 

Avremmo avuto dodici anni quando abbiamo fatto vero petting, o meglio: io ne avevo dodici, lui ne aveva quattordici, di anni; ci siamo conosciuti in terza elementare ma lui per problemi legati alla lingua è stato declassato di due anni e ha incontrato me.

 

Mi ha attratto fin da subito, lui con la sua figura, lui con la sua aria stufa del mondo; guardarlo era bello, conoscerlo altrettanto;

un anno più tardi io ne avevo tredici e lui era un quindicenne e abbiamo fatto sesso per la prima volta; per me non era la prima volta, per lui non lo so, ma era la prima volta di entrambi con noi stessi.

 

Ogni volta con lui è stata speciale, ripensandoci; io non permetto a molti di arrivare a me così intimamente; lo permetto solo alle persone speciali... speciali per me, s'intende.

 

Reso speciale dal suo tutto per me, ad oggi non saprei immaginarmi senza di lui al mio fianco.

 

E lui è speciale; lo è da quando quella notte, con quel bacio, è entrato: nella mia vita; ci è entrato e ne ha sempre fatto parte attivamente, come salvatore.

 

Mio salvatore... lui mi ha salvato sempre: dalla pazzia;

da che ricordi lui c'è stato sempre: nei miei alti che sono sempre stati tantissimi, e nei miei bassi che sono stati altrettanti.

 

Io  sono un tipo altamente complicato, a volte risulto complicato anche a me stesso, probabilmente è solo voglia di non sapere cosa realmente mi fa star bene e cosa realmente mi fa star male; come se nel primo caso comprendermi mi farebbe star peggio e secondo risulti come una mera illusione;

io sono fatto di cicli e lui ne fa parte da tanto tempo.

 

Ogni mio ciclo vede lui come compagno di pazzia e salvezza, perché è questo che io sono, un mucchietto d'ossa in preda al tutto che mi spaventa ma che affronto a testa alta come sempre, e come sempre se mi imbatto in qualcosa di più grande di me non mi tiro indietro, magari cado a terra sconfitto, ma l'affronto, io affronto tutto anche a costo di farmi male e a raccogliere i miei pezzi e a rimetterli assieme ci pensa Victor, ormai da sempre.

 

Quello che ci accomuna è un bisogno reciproco che abbiamo l'uno dell'altro; nessuno lo dice ma lo sappiamo tutti e due che è così; il più delle volte tra noi non c'è bisogno di parole, a volte nemmeno sguardi d'intesa sono necessari, ci capiamo quasi fossimo complementari, come se tra noi non ci fosse una divisione netta: dove finisce uno inizia l'altro e viceversa.

 

Una simbiosi perfetta, la nostra; una delle cose che vorrei non cambiasse mai, e, se pur si dice che le persone cambiano con il crescere noi non l'abbiamo fatto, o forse siamo cresciuti, ma l'abbiamo fatto in due in una stessa unità.

 

Era maggio quando me ne sono reso conto, poco meno di un mese fa, i nostri pensieri non sono mai realmente cambiati.

 

Si sono semplicemente adattati alle nostre età che mutavano; le pazzie che abbiamo fin da bambini messo in piedi per sentire l'adrenalina scorrere assieme al sangue per le vene non sono mai realmente cessate, io l'adrenalina la sento ancora scorrere nelle vene e arrivare ai centri nervosi e quel torpore, quei battiti accelerati, li sento sempre se con me c'è lui;

perché lui non è solo un amico, è la persona che da sempre mi è più vicino, molto più di un amico, molto più di un amante, lui è quasi come essere di fronte a me stesso;

lui è colui che conosce ogni centimetro della mia anima, lui è l'unica persona a cui ho dato il permesso di vederla, la mia anima corrotta;

sa tutto di me, io gli ho mostrato tutto; l'ho capito dal primo giorno che l'ho visto che meritava di vedermi come nessuno mai avrebbe potuto.

 

Tutte le volte che mi sono messo a nudo con lui -e non intendo solo fisicamente.- mi ha dato prova che le mie convinzioni fossero esatte, sempre; io a Victor voglio bene, molto.

 

Andando avanti con l'età, nemmeno fossimo due trentenni ora come ora, il crescere, comunque, credo ci abbia temprati senza realmente cambiarci, come se fossimo stati predestinati al trovarci, come se fossimo, come ho già detto, complementari, l'uno dell'altro.

 

Sono passati veramente tanti anni da quando c'è stato il nostro primo bacio quella sera, e lui da allora non ha mai cercato di fuggire da me come hanno fatto tutti gli altri; qualsiasi altra persona, una volta entrata un po' più in me, si allontanava scappando lontano da me e io continuavo a cercare; quando Victor è entrato nella mia vita ho smesso di cercare persone per la vita, continuo a cercare ragazzi da una notte magari, ma per una vita, beh no; mi sono reso conto che per me non esistono persone speciali, apparte Victor, ovviamente.

 

Ho creduto, per un periodo, che nel mondo non ci fosse che feccia; tutto il perbenismo che le persone mostrano è solo una maschera, io quella maschera non ho mai voluto portarla, perché dovrei nascondere la mia anima corrotta?, per avere forse dei falsi amici che non mi conoscono veramente?

 

Ogni volta che mi sono posto tale quesito la risposta è stata semplice quando modesta: meglio soli ma se stessi.

 

Tutti hanno bisogno di amici e persone vicine, anche io, non sono un eccezione su questo, solo che io li voglio in un certo modo e questo certo modo comprende solo Victor.

 

È un amicizia strana e alquanto particolare la nostra, io la considero il top delle amicizie, non delle mie, delle amicizie nel senso quanto più ampio e generale si possa concepire del termine “amicizia”.

 

Per me Victor, come per lui lo sono io, è speciale e mi ha trovato per quel che realmente sono, mi ha visto e mi ha conosciuto in tutta la mia corruzione.

 

“ Essere corrotto” mi considero tale, un essere corrotto; io mi definisco in tal modo, figuriamoci come possono concepirmi gli altri, ma a me, del giudizio altrui non è mai importato molto; male o bene purché di me si parli : lo disse un ben noto personaggio del passato, alquanto egocentrico come lo sono io, e quella frase, quella concezione, io la approvo dalla prima all'ultima lettera, la approvo a tal punto d'averla fatta mia; tipico di una persona egocentrica come me; e Victor la pensa nel medesimo modo.

 

Reduce di me stesso sono fiero di quel che sono, di quel che penso e ho pensato, di quel che faccio e che ho fatto, vivendo così non ho rimorsi ne rimpianti, non sono io a sbagliare, sono gli altri a non comprendere quel che macina in me.

 

Tutto gira attorno a me, come i satelliti di un grande pianeta, e più cose girano in torno al pianeta più questo è grande; io faccio la stessa cosa, faccio girare intono a me tutto così da essere grande, come un pianeta.

 

Egocentrico è un aggettivo che si addice ad entrambi, a me e a Victor: lo siamo, estremamente, tutti e due; per questo lui non gira intorno a me e io non giro intorno a lui, nessuno è il satellite dell'altro, noi siamo due pianeti alla pari  e come io mi appoggio a lui Victor lo fa con me.

 

Stare sull'erba è bello, è fresca e scura, illuminata lievemente dai riflessi lunari; la sera in montagna è bellissimo guardare il cielo, in città non è bello, le luci artificiali sembrano smorzare quel bel cielo che sembra guardarci.

 

Per guardare le stelle dalla città bisogna andare all'osservatorio e lì il cielo artificiale ci guarda dall'alto di una cupola, ma non è come questo, questo è vero, questo è brillante di diamanti immersi nel nero della notte; l'uomo la natura può provare ad imitarla, ma non può prenderne il posto.

 

Ella ci punisce quando esageriamo e sacrifica dei nostri simili pensando così che la razza umana possa capire, me se c'è una cosa che ho capito io è che gli umani sono stupidi, estremamente ed in modi diversi.

 

Raccapricciante; è raccapricciante come la stupidità possa far parte di un popolo e divagare, come dentro un mare, ed espandersi come un epidemia.

 

Ora sono qui in montagna e mi par di essere in una parentesi terrestre solo nostra, sono solo con Victor e pare quasi che siamo noi gli unici abitanti di una natura quasi incontaminata, dove le stelle ci guardano vanitose e l'erba è scusa della notte ma lucida di rugiada e non voglio sprecare pensieri per gli altri; ci siamo solo io e lui per questa settimana; solo noi per noi.

 

Tanto naufragare tra le  belle anime palesate che nascondevano una corruzione quasi paragonabile alla mia, meno nascosta ma più tangibile mi aveva fatto venire voglia di passare un po' di tempo speso in solitudine; con Victor è come stare nel silenzio del nulla, perché lui è come se fosse me; viviamo in una simbiosi bivalente ed è come stare da soli, non in senso negativo, al contrario, è bello stare da soli con una persona che appare come te avendo pur sempre una personalità di spicco; non so immaginarmelo un litigio tra noi.

 

Impossibile; è impossibile immaginarlo, meno impossibile è la probabilità che avvenga; c'è sempre una prima volta, per tutto, litigi compresi.

 

Palese è che ci sono fili invisibili che mi incatenano al passato e lui non vuole che io li rompa, io non potrei farlo e lui lo sa  e nemmeno me lo chiede; lui sa prendermi, sa parlarmi, Victor sa fare tante  cose e io gli voglio bene anche per questo.

 

Il suo modo di essere e il mio sono stati gli artefici della nostra amicizia che solo amicizia non è.

 

A volte capita di soffermarmi a pensare “...e se?” se non lo avessi incontrato, che ne sarebbe stato di me?

 

Ci sono domande al quale, forse, è meglio non trovare una risposta.

 

Ci sono domande che p meglio non porre per non doverla trovare, una risposta; il presente è oggi, il passato è quel che è stato e il futuro di pende da noi nel presente.

 

Inutile quindi domandarsi se ci fosse stato un ipotetico bivio e avessimo imboccato l'altra strada cosa ne sarebbe stato di noi, sono domande per le quali non esistono risposte giuste, ne risposte sbagliate, sono domande a cui non si può avere la presunzione di rispondere.

 

Altre volte credo che per me un bivio non ci sia mai stato e che, per me, così doveva essere e che Victor l'avrei incontrato comunque, magari in situazioni e ambienti diversi ma che comunque con lui sarei entrato in contatto, perché entrambi eravamo predestinati al nostro incontro.

 

Tutte le stelle lassù ci guardano, le vedo luminose e belle  e immerse nel silenzio, sembrano altezzose e vogliose di sguardi ammiratori della loro bellezza, ne sono consapevoli di essere belle e ammirate;

invidia è il peccato che vorrebbero compissimo noi ammirandole lassù nel cielo.

 

Vogliono essere ammirate e decantate perfette e irraggiungibili, e mentre le guardo odiandole lui mi abbraccia e mi guarda e senza che io dica nulla mi comprende, come sempre.

 

Buon compleanno Victor.

 

-sai Vic, oggi è nata una stella.-

 

e ora io mi sono messo a nudo, adesso tocca a te, amico mio;

 

ti vedo che ti alzi e inizi a spogliarti su questo prato scuro, sotto questo cielo stellato che ci guarda voglioso della nostra invidia.

 

Vic, sei incorreggibile.

 

-adesso vin, rendiamo invidiose le altre che sono volute rimanere lassù.-

 

*fu così che il dodici giugno di tanti anni fa cadde una stella sulla terra,

 

fu per incontrare Vincent che ella cadde e per vivere con lui;

 

le altre stelle risero quando ella volle lasciare il il regno celeste per andare nella corruzione del mondo e fu in quel momento che le sue compagne troppo altezzose  per abbassarsi al livello degli umani ne furono invidiose, di quella eccentrica stella caduta.*

 

 

note finali: eccola qui, la shot spin off. ribadisco che è totalmente influente XD

solo una piccolissima cosa da dire sisi: l'ultima parte, le ultime mh 10 righe sono solamente una parte per rendere l'idea di un Vic visto da Vincent nella maniera più irriverente e anticonformista che possono avere quei due, per ovvi motivi Victor NON è una stella né, tanto meno, la shot e la storia principale sono fantasy, quindi prendetela come una cosa buttata lì tanto per dar l'idea di quanto sia Vincent che Victor vadano contro corrente!

grazie di aver letto!

Kiss

marykei-hishi

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Generale / Vai alla pagina dell'autore: MaryKei_Hishi