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Autore: honeysenpai    01/09/2009    3 recensioni
Non avete mai voluto desiderare di fare tutto ciò che volete? Senza preoccuparsi di quello che pensa la gente?
Pensando di essere gli ultimi due esseri umani al mondo? Questo è quello che succederà nel giorno che non è mai esistito.
Fatto sta che quando veniva a casa mia, si metteva seduto sul divano e stava li quieto.
Veniva anche quando avevo gente in casa, si sedeva e rimaneva lì. Qualche volta parlavamo, mi piaceva farlo sorridere.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Axel, Demyx, Roxas
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: The Day That Never Was

Serie: Kingdom Hearts.

Personaggi: Axel, Roxas, Demyx, Sora, Riku, Naminè.

Pairing: Axelxroxas (esplicito) SoraxRiku(implicito) AxelxDemyx(implicito) Naminè x Roxas(implicito)

Rating: Arancione

Genere: Drammatico.

Avvisi: Alternative Universe, One-Shot, Shounen-Ai, Slight Yaoi





N
onostane fosse ancora un ragazzino, si divertiva a uscire con noi "grandi" e noi non c'eravamo mai lamentati.

D'altronde non c'era nessuno di noi a cui non piacesse Roxas.
Era bello e carino allo stesso tempo, non era troppo alto ne troppo basso, e nei suoi occhi blu oceano ci si poteva perdere.
A me piaceva più di tutti gli altri e penso che lo sapessero tutti.
Tutti tranne lui, ovviamente.
Sapete, qualche volta veniva a casa mia.
Diceva che gli piaceva il profumo delle mie sigarette.
Una volta mi ha persino chiesto di provare, tutti noi l'abbiamo guardato titubanti ma poi l'abbiamo lasciato fare.
Come previsto si era messo a tossire incessantemente e da quel giorno non ha più fumato.
Anzi ci guarda anche male quando ne accendiamo una.
Penso di essere l'unica eccezione.
Fatto sta che quando veniva a casa mia, si metteva seduto sul divano e stava li quieto.
Veniva anche quando avevo gente in casa, si sedeva e rimaneva lì.
Qualche volta parlavamo, mi piaceva farlo sorridere.
Sembrava un ragazzo della sua età quando sorrideva.
Di solito teneva sempre uno sguardo serio che allontanava ogni desiderio di voler socializzare con lui.
So di essere anche io una persona che allotana qualsiasi persona , ma mi sembrava sprecato con Roxas.
Era troppo bello per venire usato da persone come noi, persona da una botta e via.
Non per niente avevamo fatto un patto.
Nessuno gli avrebbe mai raccontato che noi facevamo sesso l'un con l'altro.
D'altronde a noi non importava se tu fossi maschio o femmina l'importante era godere.
Nessuno gli avrebbe mai detto che quando non usciva con noi l'unica cosa che facevamo era drogarci.
Sempre e solo per il fatto di provare piacere.
Abbiamo provato di tutto dal fumo normale, passando di livello in livello, quindi alla ganja poi gli acidi, la cocaina e infine l'eroina.
Ma lui non avrebbemai fatto una cosa del genere.
Era troppo perfetto per abbassarsi al nostro livello.
Per abbassarsi al mio livello.


Quel giorno sembrava uno dei tanti, Roxas era a casa mia.
Seduto sulle mie gambe mentre fumavo.
Gli accarezzai la testa con la mia mano libera.
Gli diedi un piccolo bacio sotto l'orecchio.
Ormai era normale coccolarlo.
Per tutti e due.
"Dimmi ma i tuoi genitori non si lamentano se passi troppo tempo con me?"
Strofinai il mio naso contro la sua guancia.
"Non più di tanto, e poi a casa c'è sempre Sora."
Lo guardai negli occhi mentre mi rispondeva.
Erano cosi belli.
Avrei voluto potergli toglierglieli e tenerli rinchiusi dentro un barattolo di vetro..
Solo per me.
Nessun'altro.
"L'altro giorno ho visto Sora con un tizio abbastanza bello."
Lo sentii muovere la testa per guardare la finestra.
"Si, lui è Riku."
Strofinai la mia testa contro il suo collo.
"Sembrava che questo Riku ci stesse provando con tuo fratello."
Si rigirò verso di me stupito.
"Te ne sei accorto?"
Risi vedendo la sua espressione da ebete.
"Se ne accorgerebbe qualsiasi persona, guardandoli anche solo per cinque secondi."
Distolse lo sguardo imbarazzato.
"Già, tutti tranne Sora."
Continuai a baciarlo sulla guancia, passando poi al collo.
"Allora è una cosa di famiglia non accorgersi degli interessi degli altri."
Lo guardai anche se non mi stava guardando.
Continuava a fissare un punto vuoto della stanza.
"Ti piaccio?"
Lo avvolsi tra le mie braccia più forte.
"Si, mi piaci molto."
Gliel'avevo detto.
Avevo appena rovinato tutto.
Allora tanto valeva provarci del tutto.
Girai il suo viso verso di me, la mia mano sul suo mento.
Lo baciai.
Un bacio normale.
Ma in quel momento pensai.
Avevo fatto trenta perchè non fare trentuno?
Morsi il suo labbro inferiore per poi leccarlo.
Lui in cambio aprì leggermente la bocca.
Era un chiaro invito per far incontrare le nostre lingue.
Rimasi sorpreso, meravigliato, sbalordito, stupefatto.
Non importa quanti aggettivi io possa elencare.
Nessuno di quelli potrà mai spiegare cosa provai in quel momento.
Roxas mi stava ricambiando.
La sigaretta mi cadde e finì per sporcare tutto il pavimento.
Con finalmente una mano libera iniziai ad accarezzare il suo addome.
Lui invece le sue mani le appoggio sul mio viso.
Ma ci dovemmo staccare per riprendere fiato.
Lo guardai negli occhi ma non riuscì a capire cosa voleva.
Fissai intensamente quegli occhi blu.
Niente.
Non erano più del colore del mare, sembravano più che altro ghiaccio.
Senza lasciarmi il momento di rendermi conto di cosa stava succedendo,
attaccò le mie labbre
Mordendole con forza.
Non ci feci caso e continuai ad assecondarlo.
Continuai.
Continuammo.
Fin quando Roxas non decise che era ora di tornare a casa.
Sospirai e lanciai maledizioni all'orologio sottovoce.
Lo sentii ridere per poi tornare all'espressione vuota di prima.
Non capivo perchè.
Perchè non era più il mio solito Roxas.


Lo guardai preparsi.
Presi una sigaretta dal pacchetto ormai quasi vuoto di Lucky Strike.
Si mise la sciarpa per poi infilarsi il cappotto.
Lo accompagnai alla porta per poi posare un bacio sulle sue labbra.
Non gli chiesi se sarebbe ritornato.
Dentro me sapevo che lui sarebbe tornato.
Ma più i pomeriggi solitari passavano,
più le notti insonni nel letto di Demyx aumentavano.
Demyx ha sempre saputo di Roxas.
Di quando fossi innamorato di lui.
E per questo aveva provato ad aiutarmi.
Non solo dandomi uno sfogo sessuale ma anche con dei veri consigli.
Ma l'unico consiglio che mi seppe dare questa volta.
Fu di aspettare.
E aspettai.

La stagione ormai aveva preso forma ed era già pieno inverno.
Mi ero appena preparato una tazza di cappuccino caldo per riscaldarmi un pò.
Il campanello suonò.
Imprecando andai ad aprire.
Lo sapevo.
Come al solito era Demyx.
Si era dimenticato di prendere i calzini.
Testa di cazzo.
Presi i suoi calzini e gli misi in testa.
Una volta uscito Demyx mi distesi sul divano con il mio cappuccio.
Guardai fuori dalla finestra,
Aveva appena iniziato a nevicare.
La neve.
Una delle poche cose che potevano calmarmi.
O purificarmi..
La neve per me era una rinascita.
Come se tutti i peccati o le preoccupazioni fossero sparite.
Sobbalzaii.
Sentii un rumore forte provenire da fuori la porta di casa.
Mi alzai incazzato.
Sapevo benissimo che quell'idiota di Demyx stava per farmi uno scherzo.
Aprii la porta urlando.
"DOVE CAZZO SEI BRUTTO PEZZO D...."
M'irrigidì all'istante.
Non era Demyx.
No...
Roxas era davanti a me.
Seduto sul pavimento con ia schiena contro il muro.
Le gambe erano rannicchiate con il mento sulle ginocchia.
Mi fece un sorriso forzato e mi salutò con la mano.
"Ciao..."




**** Vediamo primo capitolo, devo dire che questa mini- fic l'ho iniziato l'anno scorso ma solo qualche settimana fa l'ho ritrovata e ho provato a metterla a posto.
AH! Dato che ci siamo, volevo chiedere un parere in generale, la parola REDBULL non vi fa venire in mente il nostro caro numero O T T O  VIII?
Bè fatemi sapere. S
pero di aggiornare presto...
  
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