I personaggi appartengono a J.K Rowling.
Buona Lettura.
Il signor Derek Brown percorreva la strada piuttosto di fretta.
Era tardi al lavoro e non poteva permettersi di essere licenziato ancora una volta.
Chi l’avrebbe sentita, poi, Sarah?
Era così di fretta e perso nei suoi pensieri che non notò un uomo di circa la sua età che, involontariamente, buttò a terra.
-Mi scusi, mi scusi!- disse, aiutandolo ad alzarsi
-Si figuri- sorrise l’altro.
Derek lo squadrò un attimo, e notò che era vestito in costume da bagno.
Buffo, perché era pieno inverno, e il mare si trovava a kilometri e kilometri da lì.
Ce n’era, di gente buffa…
Ricambio il sorriso. Non poté fare a meno di notare che, anche se ridicolo col costume,
quel signore era piuttosto bello, quasi quanto gli attori che Sarah collezionava formato figurina.
Una punta di gelosia lo avvolse, e si coprì la bocca screpolata dal freddo con la sciarpa.
L’uomo si sistemò, i capelli rossi al vento.
-Grazie mille, eh?Adesso me ne devo andare…salve…- disse
Dalla tasca del costumino spuntava qualcosa, un legnetto.
-Bah- pensò Derek, guardandolo andare.
Poi si girò e tornò alla sua solita, banale ma bella, vita.
Ron Weasley si tolse la brina dai capelli, mugolante dal dolore. Si era Spezzato.
La moglie, Hermione Granger, lo curava, leggermente arrabbiata.
-Sesta volta in un mese!Hai quarant’anni, Ron!Quando imparerai a materializzarti?
-No ho quarant’anni, ne ho trentotto!- puntualizzò, dolorante.
Hermione sospirò. Non sarebbe cresciuto mai. Ma, in fondo, per questo gli piaceva, no?
-Vedi di riprenderti presto, che l’albero di Natale non ho voglia di farlo da sola.
-Fatti aiutare da Rose o da Hugo, no?Forse anche “Scopiuncino” è disposto…
-Non chiamarlo Scorpiuncino, è il ragazzo di tua figlia!
-Bah…- Ron scosse la testa. A differenza di Hermione, doveva ancora abituarsi al idea
che Il Malfoy, per quanto buono e bravo, fosse diventato il ragazzo della sua bambina.
Ma qualcosa gli diceva che doveva abituarcisi molto presto.