Il tuo cavallo bianco mi supera veloce. Sento il vento sulla faccia e vedo i tuoi biondi capelli sfrecciare davanti a me e distanziarmi.

Ti giri e mi guardi per un secondo, gli occhi accesi dalla sfida, il sorriso di chi sa di stare per vincere  l' ennesima volta.

Oscar, non sai che ho imparato a farti vincere da tempo!

Lo faccio per renderti felice, perché mi piace vederti così infervorata nella gara, per ammirare il tuo corpo stupendo cavalcare davanti ai miei occhi mai sazi di te.

Le tue gambe lunghe toniche nei leggeri pantaloni, i tuoi fianchi snelli che si muovono ritmici sulla sella.. Mi manca il respiro e ingoio la mia voglia di te.

“Dai André,  oggi sei più lento del solito!”

La tua risata argentina si fa più lontana, sprono il cavallo a seguirti.

Ti piace la sfida e ti piace sfidarmi... Non capisci che per me è  divenuto un duello fisico e mentale con me stesso.

Un braccio di ferro tra i miei istinti e la ragione.

La mia mente, le mie membra ed il mio cuore sono costantemente in lotta contro il desiderio prepotente di te.

Il mio corpo e il cuore hanno già capitolato in questa sfida, mentre la mia mente cerca di ragionare, di farmi capire che sono solo un servitore, ma gli attimi in cui la ragione si perde nell' ammirazione della tua sublime figura sono diventati troppi e mi lasciano, confuso  e sfinito, col dubbio atroce di dover rimanere al mio posto oppure svelare quello che sento esplodermi dentro e bruciarmi fino alle ossa.

Galoppi veloce, mia amazzone, figlia di Marte, fiera e sensuale allo stesso tempo.

Sei più donna di qualsiasi altra che  abbia mai visto anche se ti nascondi in comportamenti e abiti maschili. Io ti conosco da sempre: sento la tua femminilità, unica e prepotente.

Rimiro le tue forme estasiato e non posso fare a meno di sognarle.

Nel vento, la scia del tuo profumo mi distrae.

I miei sensi sono all'erta ad ogni tuo gesto.

“Ho vinto!” gridi con orgoglio.

Ti fermi e mi aspetti, mentre accarezzi César.

Arrivo da te che mi guardi con i tuoi occhi turchesi, che riescono ad essere ghiaccio e fuoco insieme.

Ora mi stai prendendo in giro. Non ti sto ascoltando: sono abbacinato dalla tua presenza. Guardo le tue labbra muoversi e sento una fitta al basso ventre.

I miei sensi sono completamente stregati da te.

Cosa mi fai?

Mi sento travolgere da troppe emozioni e non trattengo un sospiro di sofferenza.

Sono sconfitto da te!

Prigioniero di te, in agonia, senza alcuna salvezza.

Ti desidero pazzamente come un uomo desidera una donna.

Lascia stare tutto! Sei ancora in tempo: diventa una donna e amami! E’ questo che dovevo dirti: sì, questo!

Amami, Oscar!

Invece sono rimasto in silenzio .

Non me lo perdonerò mai, ne sono certo.

Fine

(Volevo ringraziare le persone che mi seguono e anche te che  hai letto ora questo mio racconto.

Scrivo prevalentemente con il cellulare per cui, ad una prima stesura potreste leggere tutto attaccato.

Per fortuna arriva in mio soccorso la grande Angelica Gasparini che aggiusta il formato con il PC.

Chiedo venia per questo inconveniente.

Amo questi personaggi e li sento mentre mi chiedono insistentemente di uscire del loro mondo  per  rivivere sulla carta.

Spero di avervi tenuto compagnia e di continuare in futuro.)

Un abbraccio Elo.