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Autore: elyblu    12/09/2021    0 recensioni
Se nell'anime Saint Just fosse sopravvissuta all'incidente, come sarebbe stata la vita di Nanako, Kaoru e della stessa Saint Just? Storie di tre ragazze degli anni '90 e dei loro sogni...
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Kaoru Orihara, Nanako Misonoo, Rei Asaka
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sono trascorsi 30 anni da quel primo giorno al prestigioso Seiran Gauken di Yokohama, 30 lunghi anni che sembrano essere trascorsi veramente in un attimo.
Nanako ricorda ancora quando quella mattina si era messa con entusiasmo un vestito dalla gonna svolazzante che si divertiva a far roteare, si era appuntata una bella spilla con una rosa rossa e invece poi che delusione quando sua madre le disse di mettersi la divisa! Le risollevò il morale sentirsi dire dal padre che con la divisa era bellissima.
E poi le emozioni del primo giorno di liceo condivise con la sua amica Tomoko, prima sul treno metropolitano dove si sfogarono perché le loro madri le avevano obbligate a indossare la divisa, e poi la prima volta sull’autobus…..come era intasato…e fu lì che vide per la prima volta la bellissima, eterea, buona e dolce Saint Just…come era intasato…fu letteralmente spinta dalla calca verso la sua Saint Just assorta come sempre nella lettura con quel bel braccialetto scintillante. E se non fosse stato per la sua Saint Just sarebbe scesa alla fermata dopo, meno male Saint Just la tirò per il polso, la sollevò e le raccolse pure il diario.
Fu amore a prima vista : bellissima, dolcissima, dalla voce soave, era stata la sua protettrice, la catturò quel giorno, e che meravigliosa sorpresa quando scoprì che frequentava il suo stesso istituto, Saint Just il fiore, quella rosa rossa in bocca portafortuna mentre suonava una musica ammaliante ma anche profondamente malinconica. Tutte e due avevano scelto per il loro primo giorno di scuola una rosa rossa.
Alla fine del primo giorno non poteva non pensare a lei; le fece sentire tanti campanellini nel suo cuore, fu il suo primo amore, primo e unico, non avrebbe mai immaginato che quella infatuazione sarebbe stata il suo amore per sempre.
Al liceo si hanno infatuazioni, mini flirts, difficile che specie nei tempi moderni il tuo amore del liceo sia quello della vita, eppure…nel suo caso era stato proprio così…quella ragazza surreale l’avrebbe corrisposta e sarebbe stata la sua ragazza per sempre. Proprio lei aveva avuto questo infinito privilegio talmente raro al giorno d’oggi da essere da prima pagina dei giornali!
Forse quella magica attrazione immediata da parte di Nanako c’era stata perché fra di loro c’era già un legame indissolubile. Non esiste il caso né la coincidenza noi ogni giorno camminiamo verso luoghi e persone che ci aspettano da sempre….
Però quante ne hanno passate, quanti pianti, momenti di disperazione, il distacco per due lunghi, interminabili e drammatici anni, ma ne era valsa abbondantemente la pena, perché hanno trascorso tantissimi, un’infinità di momenti felici e indimenticabili, e chissà quanti ne avranno ancora. Tutti quegli anni di emozioni fantastiche hanno cancellato le tristezze del passato, che sono state veramente una briciola rispetto all’incommensurabile gioia vissuta e alla fine – se questo era il percorso per arrivare alla vetta della felicità – quelle tristezze hanno avuto il loro motivo; a volte per arrivare alle stelle si deve passare anche attraverso dei momenti molto difficili. Ogni giorno un’emozione nuova. Una storia così bella da sembrare troppo bella per essere vera : quando si dice la realtà supera la fantasia!
Nanako ha 46 anni : sentimentalmente non può desiderare di più!
 
Sono trascorsi 30 anni da quel primo giorno al prestigioso Seiran Gauken di Yokohama, 30 lunghi anni che sembrano essere trascorsi veramente in un attimo.
Nanako è appena divenuta preside di un altrettanto prestigioso educandato femminile con convitto di Tokyo, dove lavora ormai da 13 anni. In principio è stata insegnante di giapponese antico e inglese nel liceo e istitutrice nel convitto, poi è divenuta direttrice del convitto continuando nelle sue attività di insegnante e istitutrice, quindi una volta ottenuto l’incarico di vice preside ha continuato a insegnare solo giapponese antico, perché con gli incarichi di direttrice del convitto e istitutrice non poteva anche insegnare inglese, infine all’unanimità è stata eletta preside di tutto l’istituto, confermata come direttrice dell’educandato, ma a questo punto ha dovuto lasciare anche l’incarico di istitutrice mantenendo solo l’insegnamento del giapponese antico. È veramente fiera di sé, i suoi genitori e suo fratello sono orgogliosi di lei, per non parlare della sua amoratissima moglie.
Ha sempre amato studiare, ha in comune con suo padre una enorme passione per la letteratura. A lei bastava mettere a frutto i suoi studi di letteratura, avere un’indipendenza economica e fare un lavoro che le piacesse, dando il meglio di sé. E invece…con la passione si rende sempre al massimo e si può arrivare alle vette della carriera. Nanako ama ogni giorno di più i suoi studi al punto di cercare occasioni per approfondire le sue passioni, estendere le sue conoscenze e fra le varie occasioni, alcune – fra cui quelle all’estero, le più formative e importanti – le condivide con l’amore della sua vita, la dolce e bella Saint Just.
All’inizio della sua carriera era stata anche istitutrice proprio nel convitto del glorioso Seiran Gauken, e poi vari incarichi, cattedre, fino ad aver raggiunto con l’inizio di quest’anno scolastico 2021-2022 l’apice della carriera.
Con modestia, massima correttezza, discrezione, bontà d’animo e studio intenso e appassionato è arrivata fin qui.
Ogni giorno è molto impegnativo, con grandi responsabilità ma Nanako adora il suo lavoro in mezzo a tante giovani studentesse, si diverte, non sente sacrificio. Si sente una privilegiata a svolgere ogni giorno un lavoro che le piace e le dà soddisfazioni, il lavoro dei suoi sogni.
 
Sono trascorsi 30 anni da quel primo giorno al prestigioso Seiran Gauken di Yokohama, 30 lunghi anni che sembrano essere trascorsi veramente in un attimo.
Quel primo giorno di scuola conobbe due ragazze che avrebbero per sempre fatto parte della sua vita. Mariko, ragazza triste perché priva di amicizie, capitata sempre in classi disunite con ragazze arroganti e superbe, ingiustamente isolata per il lavoro del padre. A prima vista Mariko ebbe una immediata grande simpatia per lei; non era abituata ad avere amiche, sempre scansata da tutte, all’inizio non seppe gestire la sua amicizia, voleva Nanako solo per sé, aveva escluso Tomoko, ma grazie anche al cuore grande di Nanako alla fine Mariko, Nanako e Tomoko erano divenute un trio inseparabile cui poi si erano aggiunte poco dopo anche Rei-Saint Just e Kaoru formando un grazioso e brioso quintetto.
Già…Kaoru : una ragazza dal cuore gigantesco, protettiva e premurosa con le ragazze in difficoltà, sempre pronta a intervenire contro ingiustizie e prepotenze, contraria a classismi, apparenze e prevaricazioni; proprio Kaoru insieme a lei ha salvato la sua Rei-Saint Just dall’autodistruzione, facendo per lei quello che avrebbe dovuto fare Fukiko : le aveva fatto da sorella.
Una ragazza buona come Kaoru era stata vittima ad appena 16 anni di un assurdo errore medico per una diagnosi di tumore maligno che non c’era, ma quest’errore era divenuto la sua forza, ciò che l’aveva trasformata in una chirurga di fama internazionale, che ridà la vita a chi ormai si sente spacciato, e del resto già al liceo era stata il sostegno e la salvezza di ragazze vittime di ingiustizie a cominciare da Rei.
Infine, coincidenza per eccellenza : Kaoru è la ragazza per sempre - moglie di suo fratello, perché Kaoru ha in comune con Nanako e Rei-Saint Just una cosa di una bellezza straordinaria : è felicissimamente insieme da 30 anni con il suo amore dell’adolescenza, si sono conosciuti da ragazzini, si sono amati già allora, sono cresciuti insieme, ne hanno passate davvero tante insieme nel bene e nel male, mille e più esperienze insieme e ora si ritrovano più felici e uniti che mai!
Con Kaoru e Mariko sono ancora vicine, Tomoko da 13 anni è a Melbourne ma si sentono e vedono sempre con videochiamate, più che con altre amiche rimaste in Giappone.
E il suo super adorato fratello? Un incontro casuale in terza media, il suo insegnante ai corsi per la preparazione agli esami di ammissione al Liceo, fra tante scuole medie e tanti insegnanti si erano incontrati proprio loro due e lei chissà perché aveva avuto l’istinto di chiedergli una corrispondenza da lui accettata volentieri! Chi l’avrebbe mai detto che proprio lui era suo fratello? E chi l’avrebbe mai detto che proprio lui era il fidanzato poi marito di Super Kaoru. Kaoru ovviamente è per Nanako – come del resto per Rei – una vera e propria sorella.
Non esiste il caso né la coincidenza noi ogni giorno camminiamo verso luoghi e persone che ci aspettano da sempre….
Nanako si rende conto di quanto è fortunata : in qualsiasi situazione e circostanza da 30 anni la sua amorata Rei, suo fratello e le sue amiche sono sempre stati e sono tuttora il suo punto di riferimento, la sua stella polare; Nanako ha e ha sempre avuto la certezza che - qualsiasi cosa dovesse accadere - loro ci saranno e che quindi  a lei non può capitare nulla di negativo, non sarà mai sola né nel successo né in remoti contesti tristi.
L’amore di persone così speciali la rende sicura di sé, forte e inscalfibile da eventuali avversità.
Nanako è una donna arrivata, realizzata a tutto tondo, si sente molto riconoscente verso la vita.
 
Sono trascorsi 30 anni da quel primo giorno al prestigioso Seiran Gauken di Yokohama, 30 lunghi anni che sembrano essere trascorsi veramente in un attimo.
Come 30 anni fa e come ogni anno quando in Giappone inizia un nuovo anno scolastico i ciliegi sono in fiore. Uno spettacolo semplicemente sublime che rende sereni, che affascina e cattura l’animo.
Anche al Seiran erano piantati maestosi ciliegi, i cui petali venivano smossi dal vento creando soavi e dolci vortici rosa che facevano perfettamente da sfondo alle musiche malinconiche suonate da Saint Just Il Fiore.
Nanako ogni anno è sempre ammaliata da quello spettacolo rosa, quel rosa che fa vedere tutto positivo e infonde ottimismo, per lei l’anno scolastico non potrebbe iniziare meglio.
In un contesto diverso Nanako quest’anno avrebbe voluto organizzare una bella reunion per festeggiare questi appassionanti e indimenticabili 30 anni insieme, ma la pandemia anche quest’anno detta regola e non ha concesso neppure i picnic in occasione della fioritura dei ciliegi!
L’ultima volta che Nanako e Rei si sono recate al parco per la contemplazione e il godimento della bellezza dei ciliegi in fiore - hanami - era stato 3 anni prima; nel 2019, infatti, si trovavano in Italia proprio durante la fioritura dei ciliegi, anche se con l’occasione avevano avuto comunque un hanami italiano al parco dell’Eur a Roma; nel 2020 tutti stavano a casa per la pandemia; quest’anno finalmente si può uscire a ricontemplare i ciliegi sakura giapponesi e i loro fiori stupendi.
Le spose del nostro cuore non vogliono assolutamente perdere quest’occasione; desiderano recuperare in pieno gli arretrati e appena possono dedicano un po’ di pomeriggio o – se capita - la prima serata a guardare i loro amati ciliegi in fiore. Stando a Tokyo si recano prevalentemente allo Shinjuku Gyoen National Garden dove i ciliegi fioriscono fino a maggio e quest’anno potranno andarci ogni volta che avranno un po’ di tempo.
Per un sabato pomeriggio di inizio aprile organizzano anche un incontro con Mariko e Kaoru al parco per condividere con loro l’hanami.
Ovviamente durante l’incontro con Mariko e Kaoru non mancherà la videochiamata con Tomoko!
“Mi dispiace soltanto che staremo insieme giusto un paio di ore e a distanza”, commenta sconsolata Nanako.
“Quest’anno è andata così, sempre meglio dell’anno scorso quando dovemmo stare a casa e potevamo godere dei ciliegi solo attraverso la TV; vedrai che l’anno prossimo sarà ancora migliore, potremo festeggiare, e poi ciò che conta è poter fare ancora progetti insieme e vedere le persone care”.
“Io per l’occasione indosso questa giacca rosa ciliegio, ci tengo a essere in tinta”.
“Nanako, dopo l’incontro con le nostre amiche ti devo chiedere una grossa cortesia. Ho saputo che lunedì finiranno di radere al suolo il mio rione, ormai tutti se ne sono andati, vorrei dargli un ultimo saluto, desidererei tanto mi accompagnassi. Sai, c’erano dei bei ciliegi anche lì. Poi dopo torniamo in città”.
“Qualsiasi cosa con te è bella”.
Nanako fa una carezza alla moglie, la ama come il primo giorno, qualsiasi cosa faccia con lei, anche una banalità come andare a fare la spesa o a pagare una bolletta per lei è bellissima. È questo il segreto di una unione felice ed eterna : non stancarsi mai e vedere speciale ogni attimo trascorso insieme per il semplice e unico fatto che si è appunto trascorso insieme.
 
Con Mariko e Kaoru, che ha un sabato pomeriggio libero prima di tornare in sala operatoria, le ragazze trascorrono un paio di ore divertenti e piacevoli, le giornate si stanno allungando e solo verso le 19 comincia il calare del sole.
Si incontrano a Yokohama, il luogo dove 30 anni prima è nata la loro amicizia, dove sta ancora Mariko e che comunque è vicino alle altre che abitano a Tokyo.
Si trovano sulla passeggiata Kishamichi dove camminano scherzando, come ai tempi della scuola.
“Guardate” esclama Kaoru “come mi piace la ruota panoramica sullo sfondo, non vedo l’ora di tornarci con Take, me lo ha promesso!”.
“Quanto mi sono mancati questi ciliegi in fiore da vicino, trasmettono un misto di pace e allegria, e quanto mi mancano i nostri incontri” commenta Mariko.
“Tomoko, ho preso la linea!”, Nanako è sempre particolarmente esuberante quando si connette con Tomoko.
“Ragazze ciao fatemi vedere questi ciliegi, mi mancano tanto, purtroppo nel periodo della fioritura dei ciliegi non ho mai modo di venire, è 13 anni che non li vedo più, e solo ora che non posso più godere di loro, ne apprezzo il valore, la bellezza; le cose belle spesso le apprezziamo solo quando non le abbiamo più”, Tomoko è malinconica.
Nanako fa una panoramica dei ciliegi che si affacciano sulla passeggiata Kishamichi.
Super Kaoru con l’esuberanza di quando era una ragazzina di 17 anni, con il suo argento vivo addosso ancora suo connotato speciale, esclama “Ragazze ci pensate che da 30 anni siamo amiche, 30 lunghi anni! Questo è un premio magnifico, significa che siamo state proprio brave a rimanere unite, perché non è facile mantenere un legame per tutto questo tempo, e come l’abbiamo mantenuto poi, le mie migliori amiche siete sempre rimaste voi! Almeno per me non è cambiato nulla in questi 30 anni!”
Le ragazze ridono e anche Tomoko dopo un attimo di malinconia ritorna la ragazza gioviale di sempre.
“Se non fosse per il virus vi abbraccerei tutte, perché quello che ha detto Kaoru vale anche per me” sorride Nanako.
Le altre tre esclamano entusiaste “anche per me vale la stessa cosa” “anche per me”.
“Quando ci conoscemmo c’erano i ciliegi in fiore come oggi, era un giorno piovoso, i petali di ciliegio avevano sollevato un bel vortice rosa romantico e malinconico come quella suonata al piano di Saint Just Il Fiore” scherza Mariko.
“30 anni, e non ce ne siamo accorte”, dice Rei/Saint Just.
“Perché siamo sempre delle ragazzine ottimiste e amanti della vita come quando eravamo adolescenti”, spiega Kaoru. “Alla fine l’età non è quella della carta di identità, ma quella che abbiamo nel nostro cuore e io per quanto mi riguarda sono rimasta ai miei 17 anni, quando posso vado a correre la mattina prima di entrare in ospedale e di tanto in tanto faccio un salto in palestra per qualche canestro”.
“Salutista il nostro dottor Kaoru”, commenta Rei.
“Sono rimasta ai miei 17 anni soprattutto perché amo infinitamente la vita come allora, faccio continui progetti a lungo termine come allora, e perché vivo come se non esistessero le negatività; già le negatività ci sconvolgono la vita, se in più pensiamo a loro anche quando non ci sono ci rattristiamo e angustiamo inutilmente; la vita va goduta pienamente, si deve essere tristi solo quando accadono realmente cose tristi, e sia per le mie esperienze passate sia per il mio lavoro posso dire che il semplice e unico fatto di essere in buona salute è già di per sé un motivo per essere felici”.
“Dottor Kaoru non si smentisce mai”, chiosa Rei.
“Anch’io sono ferma a 30 anni fa, ai miei 16 anni, sono praticamente coetanea di mia figlia Eiko” dice solennemente Mariko, facendo ridere tutte.
Terminata la telefonata con Tomoko, le ragazze comprano qualche dolcetto tipico ai fiori di sakura e si avviano verso il parco Kamonyama.
“Non vedo l’ora tornino le ciliegie e farci delle torte”, dice Kaoru.
“Anche in questo sei uguale a quando avevi 17 anni, Kaoru, l’ossessione per le ciliegie!” scherza Nanako.
Sulla collina del parco c’è molta pace e da lì le amiche contemplano il panorama della città. Hanno scelto questo parco perché vicino alla passeggiata, per la visuale sulla città, l’atmosfera di pace e il fatto che non è mai troppo affollato, è un luogo essenzialmente contemplativo, adatto in particolare agli adulti.
Ma il tempo vola e Kaoru deve entrare in ospedale. I contatti vanno poi limitati in questo periodo, ma le ragazze sono rimaste comunque soddisfatte del loro pomeriggio insieme.
 
Come promesso, le sposine del nostro cuore si recano al rione di Rei. Rei questa volta ha il cuore in gola. Sa che troverà il quartiere svuotato; ora sui quotidiani on line ha seguito l’iter del suo rione e non ha potuto trattenere le lacrime quando ha visto le strade del quartiere vuote.
Le ragazze parcheggiano dentro il rione dove ora c’è anche troppo parcheggio, le gru sono in funzione a lavorare.
Ci sono anche lì dei bei ciliegi, che fortunatamente non saranno abbattuti proprio per l’importanza quasi sacrale che i ciliegi hanno in Giappone.
“Nanako guarda come sono belli questi ciliegi, i fiori sono particolarmente rosa e il tronco è così robusto, quanto ci siamo arrampicati”.
Si avvicina la sera e si alza un leggero venticello che proprio qui al rione solleva un piccolo vortice di petali rosa, che emoziona le spose.
“Rei è un vortice uguale a quello che si sollevò nel nostro liceo quando ci conoscemmo”, Nanako è emozionata.
Vedono degli operai entrare nei condomini e commentare arrabbiati “questi occupanti abusivi, non solo si sono attaccati alla luce per rubare elettricità, ma l’hanno pure lasciata accesa quando se ne sono andati”.
“Povero quartiere mio” pensa Rei.
Rei si rattrista nel vedere raso al suolo l’istituto dove aveva fatto scuola materna, elementari e inizio scuola media, nel vedere ormai tutto il rione ridotto a un fantasma. Nanako le stringe il braccio.
“Sono rimasti solo i ciliegi”, commenta Rei.
I petali vengono incontro alle spose, consolazione di un taglio netto col passato.
“La mia infanzia ormai è solo un ricordo, ormai è finita davvero, sarà tutto sostituito dall’ennesimo centro commerciale e da strade asfaltate”.
“Ci sono i ciliegi che rimarranno a testimoniare la vostra infanzia, il vostro mondo autarchico, saranno l’ancoraggio col passato, e comunque il rione vivrà sempre nei vostri cuori attraverso i vostri ricordi, perché i vostri ricordi non possono essere rasi al suolo da nessuno”, Nanako cerca di consolare Rei.
“Voglio vedere la mia casa prima dell’abbattimento”.
Le ragazze camminano un po’ in silenzio finchè non arrivano allo stabile dove abitava Rei.
“Abitavo al terzo piano a sinistra. Visto che ora il condominio è svuotato, oggi voglio salire”.
“Vengo con te”, risponde Nanako.
Lo stabile, a 4 piani, ha l’aspetto squallido, ma un tempo era curato nella sua essenzialità. Nanako lo sa perché l’aveva già visto quando accompagnò Rei al suo quartiere dopo il diploma. Allora tutto il condominio era abitato, compreso l’appartamento dove era cresciuta Rei, e aveva un aspetto normalissimo, ora è irriconoscibile.
“Guarda che pareti ingrigite, erano di un avorio brillante quando ci stavo io, si correva sempre per le scale, gli inquilini ci brontolavano per la confusione che facevamo e noi si rideva ancora di più”.
Le porte sono tutte socchiuse, proprio perché gli operai controllano prima dell’abbattimento che non vi siano oggetti o collegamenti pericolosi, armi, e cose simili.
Arrivate al terzo piano, le ragazze entrano nella casa di Rei.
“Era 33 anni che non entravo qui, ci voleva l’abbattimento del mio amato rione per rivedere la mia prima casa; guarda : i successivi inquilini avevano cambiato la disposizione delle stanze”.
Comincia a far buio e, approfittando dell’allaccio abusivo alla luce fatto dagli ultimi occupanti, le ragazze accendono la luce.
“La camera dove dormivo io : lì c’era una cesta coi miei giochi. Qui c’era la camera da letto di mia madre; accanto al letto c’erano delle foto dei suoi parenti a cui lei accendeva candele e incensi. Mamma, sono passati 33 anni ma per me è come tu fossi morta ieri”.
A Nanako si stringe il cuore. Ha l’ulteriore riprova che la perdita della madre da piccoli è una ferita che poi ci si trascina dietro per tutta la vita. Si sente coinvolta, perché quando Rei è triste, si rattrista a sua volta. “Cara andiamo, hai dato il tuo saluto finale; vieni, oggi dobbiamo stare fra i ciliegi, ci aspetta lo yozakura – i ciliegi illuminati di sera, tua madre non vorrebbe vederti così”.
“Hai ragione, ma sentivo di dover dare un ultimo saluto specie alla mia casa, meno male ci sei tu con me.”
“Andiamo amore dolce” le ripete Nanako.
Quando le ragazze escono dal condominio, la sera è scesa dolcemente. La luna è molto brillante e per fenomeni astronomici del momento è rosa, anche se di un rosa diverso da quello dei ciliegi, ed emana una luce anch’essa rosa. Sono tre rosa diversi : quello della luna è un rosa classico reso luminoso dal giallo della luce con zone color glicine in corrispondenza dei mari e delle parti più scure della luna; una luce rosa salmone filtra dalla luna e infine c’è il rosa confetto dei ciliegi. È veramente incantevole! La luce rosea della luna illumina e fa risaltare ancora di più quei ciliegi rosa che in questo contesto sembrano fosforescenti e si stagliano contro il cielo blu elettrico. È sera, ma con queste luci rosa sembra quasi l’alba.
“Che bel contrasto questo blu elettrico del cielo con il rosa candido dei ciliegi. E questa luna è così luminosa e rosa che amplifica il rosa dei ciliegi e li illumina come una lampada elettrica; è così suggestivo vederli illuminati in maniera naturale. È tutto molto romantico e ammaliante”, commenta Rei.
“Io stavo pensando che l’unione fra il rosa dei ciliegi e della luna e questo blu elettrico del cielo dà come risultato il viola ametista dei tuoi occhi”.
“A me, invece, viene in mente che il giorno in cui ci mettemmo insieme avevi un rossetto rosa confetto come i petali di questi ciliegi, e poi lo mettesti anche a me mentre ci baciammo”.
Le spose ridono ripensando al giorno del loro fidanzamento e contemplano ancora i ciliegi; guardando verso l’alto Rei dà un’ultima occhiata al suo appartamento “Oddio Nanako, che distratta sono, ho lasciato la luce accesa nella camera della mamma”.
Nanako alza gli occhi “E’ vero, vieni ti accompagno a spengerla”.
Rei e Nanako affrettano il passo verso il portone dello stabile tristemente abbandonato e prossimo all’abbattimento. Rei alza di nuovo lo sguardo verso la finestra con la luce accesa scuotendo la testa per la sua distrazione e si ferma di scatto.
“Nanako sbaglio oppure ora la luce è spenta?”
Nanako alza lo sguardo e si stupisce : la luce è spenta davvero. È senza parole. Se non l’avesse vista accesa due secondi prima, penserebbe a un momento di confusione di Rei, ma non possono essersi confuse entrambe.
“Nanako eppure io sono sicura era accesa, sono anche rimasta male per essermene scordata, l’hai visto anche tu era accesa, mentre tutte le altre finestre dello stabile erano e sono ancora buie, quindi non è neanche da dire possa essermi confusa con un’altra finestra”.
Nanako è esterrefatta e riesce solo a dire “è spenta…forse un contatto elettrico dovuto ai lavori in corso”.
“Chiediamo agli operai”.
Rei si avvicina a un gruppetto di operai e spiega l’accaduto.
“E’ impossibile; se le luci sono spente non possono accendersi e poi rispengersi da sole, tanto più che non stavamo neanche lavorando ai pali a cui è allacciato quello stabile. Piuttosto verificheremo non ci siano altri occupanti abusivi, anche se controlliamo più volte al giorno in ogni stabile e proprio quello è stato uno dei primi a vuotarsi. Ormai non c’è veramente più nessuno in questo quartiere, è un rione fantasma”.
È proprio il caso di dirlo!
“Forse mi è sembrato, mi scusi, buon lavoro”, dice Rei nel salutare gli operai.
“Andiamo via Rei, è buio”, Nanako parla d’istinto. Non è impaurita, ma è comunque sottosopra, confusa, non riesce a realizzare quello che è successo, vuole andarsene da quel posto ormai in estinzione con le ore contate e tornare alla realtà comprensibile; si sente a disagio.
Rei invece appare all’improvviso serena “E’ la mamma, mi ha dato un ultimo saluto. Ora possiamo andare, sì, andiamo a vedere lo yozakura, c’è anche la luna rosa”, fa un sorriso smagliante, lo stesso sorriso di quando era al liceo. Dà un bacio sulla fronte alla moglie, la prende per mano e si avvia con lei verso l’auto.
Nanako guarda la moglie. È bellissima come 30 anni prima, quando aveva 17 anni, Rei si riconosce sempre dopo 30 anni perché alla fine è rimasta sostanzialmente uguale. Rei dopo l’incidente di 30 anni prima perse l’aria triste e abbandonata per riacquistare l’espressione sbarazzina e spensierata confacente a un’adolescente, e a tutt’oggi ha lo stesso aspetto dolce e sereno di allora. Eppure in fondo al suo sguardo è rimasto quel leggero velo di malinconia, che colgono solo gli osservatori più attenti, perché in fondo al suo cuore forse un po’ piove ancora come nella famosa poesia di Verlaine; piove per gli episodi drammatici del suo passato vissuti in un’età in cui non dovrebbero mai essere vissuti per nessun motivo e che pertanto l’hanno necessariamente cambiata.
Nanako ripensa a Kaoru, quando le parlò di Rei 30 anni prima; Rei aveva all’epoca uno sguardo rivolto al di là del mondo concreto, sembrava guardare l’al di là vero e proprio, proiettata verso la morte. Quando ricevette l’amore che meritava, riacquisì lo sguardo vivo e vitale che aveva prima delle sue sventure e che poi le è rimasto…eppure…in questo momento Nanako pensa alle parole di Kaoru. Forse la sua amorata moglie è rimasta coinvolta in quest’esperienza necessariamente legata all’aldilà perché ha ancora una certa attrazione verso l’altra dimensione a causa delle ferite irrisarcibili del suo cuore? O forse perché è particolarmente sensibile e certe entità si manifestano solo a chi sa comprenderle? O sua madre voleva rasserenarla e farle capire che le è sempre rimasta accanto, che solo le cose materiali finiscono ma le anime permangono in eterno e quindi anche l’anima del rione e del passato di Saint Just sarebbe durata in eterno indipendentemente dalla costruzione del centro commerciale? O forse per tutte queste cose insieme? Nanako è sconvolta, non capisce, è scombussolata, è un’esperienza davvero incomprensibile.
Rei è particolarmente allegra dopo aver assistito a questo fenomeno e mentre guida verso il giardino Sankei-en parla con Nanako “Bambolina che hai fatto? Mica ti sei spaventata? Non c’è da spaventarsi, c’è da gioire perché vuol dire che dopo la morte l’anima continua a vivere, a stare vicino ai propri cari, e anche se non può dialogare coi vivi, però può trovare il modo di attirare la loro attenzione o comunque di aiutarli, ho avuto la conferma che mia madre mi è sempre rimasta accanto e ti ha messa di proposito sul mio cammino, e infatti stasera si è manifestata a entrambe. Sono felice, dopo questa esperienza non temo più nulla, ora andiamo a contemplare lo yozakura”.
Scendono dall’auto.
Appena scesa, Nanako le dice “Hai ragione, soltanto che è la prima esperienza … non so neanche definirla…, e forse hai ragione tu : dobbiamo gioire, anzi sicuramente hai ragione tu amore dolce”.
Questa volta è Rei ad essere protettiva e le mette un braccio sulla spalla avvicinandola a sé “sei molto tenera, ma cherie la poupee, vedrai che quando ci rifletti sarai felice come mai prima d’ora”; si mette a ridere. “Abbiamo condiviso anche questa esperienza, e io sono felice anche perché eri con me”.
Nanako trasale “Rei : ti ricordi? Quando rischiasti la vita durante l’incidente tu apparisti a Kaoru che si stava allenando”.
“E’ vero. La mia anima si stava staccando e per precauzione dette un saluto a Kaoru. Lo sapevamo già di aver avuto esperienze su altre dimensioni, ma non ci avevamo mai riflettuto!”
“Forse a 16 anni non ci facemmo caso, eravamo troppo felici perché stavi bene, non demmo importanza alla cosa”.
“E a proposito poupee, ti ricordi quando Kaoru partì per andare a studiare lontano da casa e sentisti odore di alcol etilico?”.
“Già, anche se Kaoru era viva e stava bene”.
“Ma non era con noi, né tanto meno c’era alcol intorno. Si allontanava dall’altra parte del paese e sentisti l’odore tipico del lavoro che si apprestava a fare. Per non parlare delle tue intuizioni su Takehiko, i tuoi sogni la notte del mio incidente, il fatto che mi chiami come mia madre. Di che ti meravigli, ma cherie la magicienne? Quest’esperienza potevo condividerla solo con te!”
“E’ tutto vero, forse da ragazzi ci pensiamo meno, siamo meno riflessivi, e quindi ci impressioniamo meno, anche se in tutti quei casi non c’era nulla di legato alla morte, qua è stato davvero lampante”.
“Le esperienze appartenenti ad altra dimensione esistono, prima o dopo avranno anche la loro spiegazione scientifica e finalmente saranno universalmente riconosciute nella loro normalità. Se non le hai vissute, non ci credi proprio perché allo stato attuale non si spiegano; la paura dell’ignoto e della morte ci fa rifiutare l’esistenza di queste esperienze. Noi invece da oggi siamo ancora più forti, ci sentiamo protette e non abbiamo più paura di nulla proprio perché le abbiamo sperimentate. Nanako è successo sullo sfondo dei nostri amati ciliegi, in una sera molto suggestiva perché è rosa pure la luna, guarda che spettacolo tutto questo rosa di sera in cielo e in terra”. Rei a 46 anni all’improvviso tira fuori il suo lato fanciullesco e prendendo per mano Nanako cammina veloce quasi correndo verso il centro del giardino; le ragazze procedono velocemente, sembrano correre insieme come il giorno in cui marinarono la scuola, forse per scaricare l’adrenalina data da questo picco di felicità.
Nanako è tornata ragazzina, corre con la moglie - la luna rosa in cielo - fra quei ciliegi particolarmente attraenti perché sono illuminati artificialmente da apposite lampadine e allo stesso tempo in maniera naturale dalla luna; le spose sembrano ballare da come sono leggiadre col viso perso in quei ciliegi magici illuminati a giorno e stagliati sul cielo ormai blu.
All’improvviso Nanako si sente tanto allegra, le sembra di toccare il cielo con un dito, vorrebbe cogliere quei fiori di ciliegio e perdersi nel loro rosa. È allegra anche per l’amore infinito verso la moglie.
Tanti – troppi ricordi…
Il giardino è in stile giapponese, i petali rosa hanno completamente ricoperto i ruscelli e gli stagni che diventano viola come gli occhi di Rei, non è un semplice accostamento fra blu e rosa come al rione di Rei, qua i colori si sono già fusi. L’architettura tradizionale del giardino e gli edifici caratteristici richiamano il passato più che mai.
Prese entrambe dall’ebbrezza di essere state in mezzo ai ciliegi pomeriggio e sera, di aver visto le amiche in un periodo di crisi pandemica, di aver condiviso un’esperienza con l’aldilà, alla chiusura del giardino alle 21 proseguono un giro in macchina verso altri ciliegi, si mettono a cantare le canzoni che preferiscono inventando parole al posto di quelle che non ricordano, dando qualche steccata di cui ridono.
Parcheggiano per una camminata lungo il fiume Oka anch’esso ricoperto di fiori di ciliegio e infine loro che amano il mare non possono non dirigersi di nuovo verso il mare al parco Yamashita lungo e stretto con i suoi ciliegi illuminati che si stagliano verso il mare, i gabbiani e questa dolce e speciale luna rosa; vicino c’è la Torre Marittima, accanto alla quale festeggiarono il loro matrimonio, che illumina a intermittenza con flashate a giorno. Lo spettacolo è veramente unico. L’indomani domenica mattina le ragazze saranno libere e ne approfittano quindi per restare a fissare i ciliegi illuminati contro il mare fin quando non saranno stanche. E poi quando ricapiterà di vedere lo yozakura con la luna rosa?
Le spose si abbracciano davanti al mare, entusiaste e sedotte da questo spettacolo.
Nanako appoggia spontaneamente il suo viso sul collo della moglie; era da molto tempo che non lo faceva.
Vuole fermare il tempo per sempre, un momento magico, lei e sua moglie abbracciate, realizzate nella vita privata e nel lavoro, davanti a uno spettacolo rosa di fiori di ciliegio che rappresenta una perfetta cornice per le loro vite così felici e ottimiste, uno spettacolo che non stanca mai e affascina sempre come le loro vite che con sacrificio ed amore per la vita hanno costruito.
I ciliegi illuminati slanciano il loro rosa ottimista verso la luna a sua volta rosa che si fonde con loro attraverso la sua luce rosea; il rosa dei ciliegi e della luna spiccano poi sul mare e il cielo fusi a loro volta nel loro infinito e sereno colore blu. Il rosa dei ciliegi sulla terra e il blu del mare si ricongiungono nell’alto : nel rosa della luna e della sua luce e nel blu del cielo. Un velo rosa scende soavemente su tutto dalla luna. La Torre Marittima scaglia a intervalli un bianco abbagliante che riassume tutti i colori…luci e colori che emozionano…
Nanako vuole dichiarare a sua moglie ancora una volta il suo amore, perché non stanca mai sentirselo dire. “Ti amo Saint Just”.
Rei l’abbraccia ancora di più e le risponde “Ti amo ma cherie la poupee e ci ameremo davvero per sempre perché ora l’abbiamo visto : nulla potrà fermare il nostro amore”.
Sorridono allegre e con un braccio l’una sulla vita dell’altra passeggiano nel parco rasentando il lungomare, guardando i loro ciliegi illuminati di notte sul mare, lasciandosi illuminare ora dal rosa della luna ora dal bianco del faro.
Attraverso i ciliegi, il cielo e il mare ammirano estatiche la loro serenità, il loro ottimismo e la loro felicità protrarsi all’infinito, sanno di essere ogni giorno più forti di tutto anche di ciò che rappresenta la fine perché la fine non c’è e non ci sarà mai.
 
  
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