Fumetti/Cartoni americani > Hazbin Hotel
Segui la storia  |      
Autore: Thanos 05    15/09/2021    2 recensioni
[Hazbin Hotel]
(Spin-off di Radioactive)
Semplicemente, la routine di un nazista passato a miglior vita
Genere: Comico, Commedia, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo I

Un'altra alzataccia, un'altra notte insonne, causata dai molesti rumori provenienti dalla camera della mia vicina, che molesti rumori che cercherò di non ricordare per amore della mia sanità mentale.
Stupida cagna rossa.
Mi alzo dal letto in tutta fretta non posso rischiare di sprecare minuti preziosi pensando a certi demoni e i loro disgustosi passatempi, ho un lavoro da fare e se c'è qualcosa che tutti apprezzano è la puntualità!
<< Vediamo il calendario. >>
Non so quanti demoni tengano almeno un calendario in casa, nessuno sembra preoccuparsi del passare del tempo.
Beh, io sì.
<< Mh, oggi allora è quel giorno. >>
Mi sa che sarà una giornata più lunga del previsto, ho tante cose da fare.
Vado nel bagno del mio monolocale ... è abbastanza piccolo, e la mia stazza certo non facilità le cose.
La mia testa tocca il soffitto, così tanto che devo tenerla abbassata per guardare dove sto andando, ma non è tutto: devo costantemente controllare la mia forza per lasciare la stanza intatta.
Faccio rientrare la mia mano robotica all'interno dell'arto metallico, ne esce uno spazzolino:
Un miracolo della tecnologia tedesca, sono molto riconoscente a quel tipo...
<< Ora Innozenz ... Piano... >>
Come ho detto, ho col tempo imparato a controllare la mia forza e questo consiste anche nel non spremere troppo il tubo del dentifricio.
Fatto questo mi pulì i denti con meticolosità, ormai non avrei più motivo di farlo, denti ormai danneggiati sono e così rimarranno, ma le abitudini sono dure a morire, ogni giorno prima di dormire faccio una piccola preghiera, già in vita avevo smesso di essere un fervente devoto, ma la preghiera rientra in quelle piccole abitudini dure a morire.
Entro nel box doccia, giro la maniglia e il mio corpo viene investito da una doccia acida, altro accorgimento del mio capo. Una volta finito ed essermi messo l'accappatoio vado al mio armadio per vestirmi.
<< Vediamo, cosa potrei indossare oggi... >>
Alla fine vado sul classico e scelgo la tuta protettiva color blu acciaio.
Sistemo il mio pigiama con cura e metto subito la tuta scelta collegando i tubi appositi con la scatola meccanica da mettere sul petto che contiene le sostanze chimiche apposite per ogni evenienza, senza vestiti, e aggeggi adatti sarebbe stato questione di tempo prima di incorrere nella.. degenerazione.
Per fortuna, essa tende a operare lentamente nei momenti meno movimentati, così che per dormire avevo bisogno soltanto di uno specifico pigiama-tuta e un respiratore per inalare la mia medicina.
Dal cassetto del comodino prendo la maschera del colore abbinato e da quello sotto scelgo poi che tipo di occhiali indossare, penso che quelli dalla visiera rossa ciclopica rettangolare si abbino bene al completo.
Riprendo il dispositivo di areazione, che avevo tolto una volta alzato per andare a prepararmi, e lo ricollego tramite due spessi tubi al mio dispositivo di ossigeno che si trovava sulla schiena, potevo rimanerne senza solo per poco tempo, vestirmi e svestirmi non era semplice ma almeno ero sicuro di non rimanere a poltrire.
Per finire, mi metto il guanto alla mano sinistra e gli stivali, tutto nero come la pece, un colore adatto per lavorare se volete la mia prospettiva.
Un'ultima occhiata allo specchio e son pronto, come ogni mattina odio questa parte, vedere cosa sono diventato, il mio corpo mostruosamente gigantesco, la mia mano monca sostituita da un (seppur rimarchevole) rimpiazzo metallico, nonostante dovessi continuamente ammettere la genialità dell'invenzione, essere costretto a indossare una tuta protettiva e miliardi di tubi per non cadere a terra e sputare sangue... sono pochi i momenti che mi fanno scordare per qualche istante di come sono diventato, e questo include leggere un bel libro sulla MIA poltrona e una tazza di cioccolata calda, spero di finire in orario e potermi godere questa piccola grazia.
<< Su, Innozenz, è un nuovo giorno, e anche se l'inferno è quello che è tu rimarrai sempre te stesso, non ti farai piegare dal disordine di tale postaccio, ricorda. Ordine, puntualità, eleganza. Neanche il regno di Satana potrà privarti dei tuoi principi. >>
Prendo il mio borsone a tracolla con tutto ciò che mi sarebbe servito, era ora di essere produttivi!
Esco, sempre dovendo abbassare la testa per attraversare la porta, e mi ritrovo nel corridoio di questo scadente condominio, e come ogni volta non posso fare a meno di chiedermi perché vivo ancora lì:
Sono così attaccato alle mie abitudini che anche un cambio di abitazione è troppo per me?
O semplicemente non posso permettermelo?
Facevo vari lavori, ero una sorta di mercenario qui all'inferno, sfrutta ciò che Dio ti ha donato diceva papà, bhe ora stavo sfruttando cosa il Diavolo mi aveva donato, ma comunque siano le cose i lavori non bastano mai per tutto e alla fine devo arrangiarmi con sconti e buoni pasti, e il mio lavoro principale, il mio VERO lavoro, mi regala vere soddisfazioni ma non è che il salario era alto... o regolare.
Scegliendo di non pensarci, procedo per la sala mensa: la colazione, il pasto più importante della giornata, mai saltata in vita, e certamente non lo farò nella morte!
Ecco cosa dovrebbe apprendere quella sfaticata della mia vicina comunista, quella cagna rossa non sa manco usare una sveglia a quanto pare.
<< Ciao Innozenz! >>
<< Buongiorno Betty >> Rispondo al saluto di un demone a forma di pedone che andava saltellando con una valigia in mano e un cappello da ballerina dei bei tempi andati.
<< Buongiorno anche a te Augusto >> Saluto una vecchia tartarugona, grande e dalla folta e lunga barba, che stava tutto il giorno su una poltrona con rotelle.
Come ogni giorno, non ricambia il saluto, forse perché era sordo o perché muovere anche solo un muscolo di quel decrepito e abnorme corpo è uno sforzo troppo grande per lui.
Viene poi il turno di Vincent, Lilly, Penelope e il restante gruppo di mattinieri che decora un po' ogni mia mattina, non sono tanti e non parliamo spesso, ma non è male avere qualcuno con orari normali da salutare, mi riporta ai miei tempi al servizio del Führer con i colleghi: persone semplici, formali e di poche parole, bei tempi...
Mi preparo un pranzo veloce e poi mi sedetti a tavola era difficile maneggiare i fornelli con le mie mani, contando che una era anche meccanica, ma nel corso del tempo, come per le altre cose, ho imparato.
Due wrustel fumanti, preztel e un succo d'arancia, la colazione dei campioni come la chiamava mia madre!
Con la mano trasformata in forchetta infilzo la carne, tenera, ma non troppo, il giusto equilibrio.
Una buona colazione per iniziare la giornata con il piede giusto
Esco dopo essermi rilavato i denti, infondo avevo mangiato, e posso così prendere un respiro, si fa per dire, dell'aria mattutina di questo posto, che perlopiù include smog, nicotina, profumi a basso prezzo, acido e tutte le cose di cattivo odore mai esistite, sento anche un retrogusto di formaggio marcio ma chissà.
Questo è l'inizio della mia routine, non penso cambierà mai.
Ma almeno posso fare in modo di svolgere un esistenza produttiva anche intrappolato qui, dalla mia tasca prendo la lista di cose da fare, con una scaletta precisa, e mi avvio.
<< Comprare gli alimenti >>
Bhe, un povero tedesco deve pur mangiare.
Mi fermo alla fermata dell'autobus nella speranza che arrivi, ovviamente gli orari all'inferno sono pura formalità, quindi non serviva qui essere puntuali, bisogna essere fortunati nell'esserci quando l'autobus passava... se passava.
Ma a quanto pare Dio non ha ci ha dimenticato del tutto, il bidone su ruote arriva, un mezzo veramente in uno stato pietoso, ripugnante oserei dire, sporco, ammaccato e sicuramente non rispettoso dei minimi standard di sicurezza, igiene e decenza!
I demoni passeggeri (o anche quelli che ci vivono sopra), non sono differenti rispetto ai loro compaesani che incontro ogni giorno: rumorosi, chiassosi, sporchi e veramente irresponsabili, tutti intenti ad affacciarsi fuori come cani.
Noto subito che uno in particolare mi sta guardando con espressione arrabbiata, ha i capelli lunghi e sporchi, una maglia di mille colori, occhiali colorati che fanno vedere i suoi occhi a spirale, barba incolta, una lunga stramba pipa in mano e una corona di fiori marci in testa, ho imparato presto a capire a che genere di gruppo appartenevano gente del genere... hippie.
Mi guardava storto, arrabbiato, fumo colorato usciva dalle sue orecchie, poi puntò il dito contro di me.
<< FASCISTA! >> Urla indicando esattamente la fascia con la svastica sul mio braccio, credo che era il momento di farlo un attimo ragionare.
<< Signore, per favore, non mi paragoni agli italiani, sono un nazista non un fascista, c'è una non finissima differenza! >>
La mia posatissima risposta basta a far ritirare il pezzente all'interno del bus.
Come sempre, la calma prima di tutto.
Anche se in parte italiano lo sono, lì sono nato e lì ho fatto le mie vacanze, ma la mia vita è stata tutta in Germania, sono e sarò sempre tedesco!
Salgo sul mezzo e mi accomodo, chi mi vede arrivare si allontana mentre mi appoggio su due sedili (uno non basterebbe a contenere il mio volume) che per effetto del peso si abbassano un po'.
A quel punto mi metto comodo, in attesa, sperando di non dover fermare il bus con la forza per scendere alla mia fermata.
Ma il viaggio diventa presto insopportabile, le canzoni oscene dei passeggeri iniziano a darmi al cervello...
Devo porvi rimedio!
<< Sentite gente, non potremmo fare tutti meno rumore per poter fare un tranquillo viag- >>
Un pomodoro mi si schianta in faccia mentre le risate si fanno più forti, capisco che le buone maniere non sono sufficienti.
Mi tolgo i residui del frutto dalla visiera e punto il braccio metallico verso i demoni, ora trasformato in un cannone.
Al suono di ricarica, molti si nascondono dietro i sedili, altri supplicano, altri ancora si lanciano dai finestrini, ma anziché sparare contro di loro, punto il cannone in alto: il tetto salta in aria.
<< OK. Ora statemi a sentire tutti, feccia senza disciplina! In nome del Fuhrer ora prendo il comando di questo mezzo fino a quando non saremo al negozio di alimentari! Quindi ora seguirete OGNI MIO ORDINE. Per prima cosa voglio che buttiate ogni che possa essere associata alla droga! >>
Comincio a ispezionarli, facendo incetta di spinelli, polvere bianca, erba e bong che presto lancio fuori dal finestrino.
<< Aspetta!!! Quello è il mio corpo! >>
Noto che il bong che sto tenendo in mano in realtà è un demone.
<< Scusi. Ma non fumare durante il viaggio!>>
Torno davanti ai posti a sedere e mi rimetto a ispezionare i passeggeri.
<< Ora voglio che mettete il vostro braccio in avanti e che dite senza sosta "HAIL HITLER" in modo che il Fuhrer, ovunque egli sia, possa sentire il nostro supporto anche in questa landa di tenebre! E se qualcuno ha qualche problema, lo dica pure. >>
Assottiglio lo sguardo, la mia grandezza non faceva che intimidire qualche ebreo non tanto felice, o qualche comunista che non apprezzava l'ideologia del grande Führer.
<< Ora ripetete insieme a me! HAIL HITLER! >>
<< HAIL HITLER >>
<< Più forte femminucce! Voglio sentire il vostro amore per il FUHRER!! >>
<< HAIL HITLER!!! > Le loro espressioni erano cariche di disagio e di paura.
<< Ora è il momento dell'inno >> Tiro fuori dal mio borsone una busta di plastica, dalla busta tiro fuori dei fogli e inizio a distribuirli.
<< Chi non ha ricevuto il foglio vada a leggere dalla persona più vicina, vi avverto, so che probabilmente non siete avvezzi al canto ma se supererete la soglia della sopportazione... >>
Improvvisamente iniziano a rileggere con attenzione.
<< Bene! Ora un po'di musica! >>
Punto il dito verso un paio di demoni che sembrano la triste fusione tra delle persone e degli strumenti, oggi è il mio giorno fortunato.
Poi, tiro fuori una penna, e la penna diventa una stecca, una bacchetta per dirigere l'orchestra.
Sì... ammetto di essermi preparato in anticipo.
<< Ok, ora uno, due tre! >>
<< Die Fahne hoch! Die Reihen fest (dicht/sind) geschlossen! SA marschiert Mit ruhig (mutig) festem Schritt! >>
Sono stonati e il loro tedesco è pessimo, ma è sempre qualcosa!
L'importante è che all'inferno c'è un... decente coro che cantava l'inno del Partito Nazionalsocialista Tedesco dei Lavoratori! Diretto da me! Innozenz!
Finalmente della musica accettabile.
Continua... 

Note dell'autore:
A causa della mia pigrizia questa storia è uscita molto in ritardo ma alla fine meglio tardi che mai! Ecco a voi la prima avventura con protagonista Innozenz, che avete già potutopotuto ammirare nella storia radioactiveRadioactive di Manuel_00
Che dire, spero che abbiate apprezzato questo nazista puntiglioso amante dell'ordine, e ora potremmo assisterlo nella sua routine mentre fa le faccende di tutti giorni, come andare a fare la spesa o ritirare il suo vestito dalla tintoria! 
Ringrazio poi Manuel_00 per le correzioni grammaticali di questo capitolo e di quelli che arriveranno e per i suggerimenti! 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Hazbin Hotel / Vai alla pagina dell'autore: Thanos 05