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Autore: S_marti_es    01/09/2009    6 recensioni
La mia prima storia, una one-shot sui Malandrini e su Piton, incentrata su "uno di quei rari, rarissimi momenti della sua vita in cui James Potter si fosse trovato in seria difficoltà"... spero che vi faccia sorridere!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Severus Piton
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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DISCLAIMER: Questi personaggi non mi appartengono, ma sono proprietà della straordinaria J. K. Rowling;  questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro

 

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“Ecco…io…posso spiegare…” questo era uno di quei rari, rarissimi momenti della sua vita in cui James Potter si fosse trovato in seria difficoltà.

Il professor Sherborne, insegnante di Difesa contro le arti oscure nella prestigiosa scuola di magia e stregoneria di Hogwarts era odiato da tutti i suoi studenti per la severità e la totale incapacità nell’insegnare e ora gli stava rivolgendo uno sguardo carico d’odio, causato (molto probabilmente) dal fatto che avesse appena letto sul manuale di Difesa contro le arti oscure di James le seguenti parole:

 

Grifondoro rosso-oro…

Corvonero bronzo-blu…

Sherborne sembra un troll di montagna

e puzza molto ma molto di più…

 

“Ah davvero?” disse il professore con un ghigno che rasentava il sadico “allora prego signor Potter mi spieghi pure…”

“Ehm…”James prese tempo mentre gli ingranaggi del suo cervello si mettevano in moto “…Quel libro non è mio”.

Da dietro le spalle del professore Sirius Black lo guardò come se si fosse aspettato una scusa migliore, Remus Lupin parve trattenersi a fatica dall’alzare gli occhi al cielo e sospirare, mentre Peter Minus sembrava stesse trattenendo il respiro da parecchio tempo.

Insomma i suoi tre migliori amici non erano d’aiuto. Non avevano potuto nemmeno dargli una mano quando Severus Piton (soprannominato “Mocciosus” dai quattro compari) aveva fatto in modo che il libro di James finisse tra le mani dell’insegnante con un Wingardium Leviosa al momento giusto, senza che il proprietario, impegnato in una importante discussione sulle gelatine TuttiIGusti+1 con Peter, se ne accorgesse.

In effetti era molto facile definire il rapporto tra James Potter e Severus Piton. Non è che non si stessero simpatici. No, quei due si odiavano.

“Potter, se è vero che questo non è il suo libro di Difesa contro le arti oscure le consiglio di provarmelo portando qui il suo testo…Immediatamente! No” aggiunse poi “i signori Minus, Black e Lupin resteranno qui con me nel frattempo…”

James corse a perdifiato ripetendosi “devo trovare un mio compagno di corso, devo trovare un mio compagno di corso, devo trovare un mio comp…” “Oh…Mocc…ehm Piton!” esclamò “Mio caro compagno di Difesa contro le arti oscure!”.

“Cosa vuoi Potter?” domandò l’altro diffidente.

“Senti vado di fretta…mi presti il tuo libro di Difesa?” chiese James con semplicità.

Un sorriso si distese sulle labbra di Piton. “E perché mai dovrei farlo?” domandò.

“Uff…Mocciosus…possibile che con te non si possano mai usare le buone?” disse tirando fuori la bacchetta. Con un preciso levicorpus Piton si trovò sospeso in aria; la borsa gli cadde ma fu subito presa al volo da James (non per niente era il miglior cercatore della scuola da anni) che trovò all’interno quello che stava cercando.

“Grazie mille Mocciosus! Sapevo che di te mi posso sempre fidare!” esclamò correndo via con il libro di Difesa di Piton.

Una volta arrivato dal professor Sherborne gli consegnò soddisfatto il manuale.

“Questo è il tuo libro di Difesa contro le arti oscure Potter?”

“Certamente professore”

“Ah…certo…” disse l’insegnante con un sorrisetto malvagio tendendogli il volume aperto.

Sulla prima pagina c’era il disegnino di un ragazzo con un paio di occhiali che si tirava la propria scopa in testa e a fianco era scritto a lettere cubitali: IO ODIO JAMES POTTER.

“E questo come lo spieghi?” continuò il professore con aria soddisfatta

“Ehm…scarsa autostima?”

“PUNIZIONE POTTER! NEL MIO UFFICIO QUESTA SERA ALLE 8! E NON OSI AVERE NEMMENO UN SECONDO DI RITARDO!!!”

 

 

   
 
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