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Autore: Lady Moon    22/09/2021    1 recensioni
[...]Vedevo quei pezzi di carta librarsi in aria per poi disperdersi per la stanza. Seguii la loro rotta, fino a quando non toccavano terra, mi sembrava ci impiegassero una vita, anche le lancette del mio orologio credo avessero iniziato a rallentare.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mezzogiorno.

 

Sai, James, quel giorno guardai l'orologio, quello in alto nella mia stanza, segnava mezzogiorno, e sai cosa ho pensato?
Al vuoto. I colori delicati e pastello delle lancette erano in forte contrasto con le mie percezioni.
Era questione di tempo, mi aveva raggiunta. Di nuovo, il vuoto. E si era stranamente fatto più grande, più esteso, come un cancro maligno.
Mezzogiorno.
Dovevo tirarmi su dalla sedia, mi appoggiai con le mani sulla scrivania, spinsi con tutte le mie forze, come se non camminassi da tanto tempo e fossi stata a lungo in terapia. Ero ancora a costringermi a fare l'impossibile, ma ero così stanca che l'ira era diventata l'unica difesa e risoluzione al vortice impetuoso che in modo pantagruelico divorava la mia mente.
Come si bloccava una tempesta, James? Tu avresti saputo farlo?
Eppure dovevo.
Così - in un attimo - ritrovai la forza, mi drizzai e scaraventai tutto al suolo, poi rimisi in ordine e poi rovesciai di nuovo la mia scrivania. Vedevo quei pezzi di carta librarsi in aria per poi disperdersi per la stanza. Seguii la loro rotta, fino a quando non toccavano terra, mi sembrava ci impiegassero una vita, anche le lancette del mio orologio credo avessero iniziato a rallentare. Erano attimi di un'inquietante pace, ossimoro lecito, perché la veritá era che i miei pensieri sbarellavano, ero solo troppo intorpidita per ascoltarli.
Disorientata, dunque, alzai gli occhi, riscoprii davanti a me il muro del silenzio; pareva minacciarmi, ora tutta la stanza iniziava ad apparirmi più piccola e fosca.

Capirai che ero arrivata al punto che riassettare tutto mi fu impossibile.
Vedi, se la manica di una giacca accidentalmente si sfila, puoi ricucirla una volta, non ti dispiace. Una seconda, va bene. Ma alla terza volta inizi ad avere noia, i tuoi pensieri esordiscono frasi come "forse sbaglio qualcosa o forse è il filo, l'ago, la tecnica che non va bene". È sfiancante, davvero.

No. Non c'è niente che non vada a parte l'impredibile corso della vita. E basterebbe accoglierla. Io non sapevo farlo, James.
Io avrei ripreso ago e filo una centesima volta, noncurandomi di certo delle dita che gocciolavano sangue, tuttavia dopo pochissimo tempo il mio destino sarebbe stato di riporre la giacca nel mio vecchio armadio, arrendendomi.

Era proprio questo che dovevo fare, ci arrivai in un secondo istante, che mi parve appartenere ad un'altra era: arrendermi, sì, rassegnarmi, accettare. Guarire dalle mie ferite.

Mezzogiorno e cinque.
Un po' di luce solare trapelò sulle pareti.

   
 
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