01/09/2009
1 recensioniIpocrisia
Ricordo ancora il giorno in cui vendetti l'anima al diavolo.
O meglio, il giorno in cui decisi di voltare le spalle in maniera definitiva a quella che la gente comune chiama etica per concentrare tutte le mie energie alla realizzazione di un bene superiore.
Il bene superiore, ovvero la "purificazione" di tutti gli eretici.
Ovviamente per "purificazione" intendo una cosa piuttosto radicale e definitiva. Credo che non debba dare ulteriori spiegazioni.
Il mio altro non è che un lavoro oltre che una missione.
Un lavoro duro che odio fare e che amo allo stesso tempo.
Lo odio perchè mio padre mi costrinse ad incominciarlo, finendo poi ipocritamente all'altro mondo.
Lo amo perchè è perfettamente in sintonia con il mio essere e con la mia indole.
Già, perchè io, superato l'orrore inziale, ho scoperto di amare l'omicidio.
Non il senso di onnipotenza che quest'azione comporta al momento massimo del suo compimento, ma è la sensazione che provo mentre mentre vedo i corpi morti delle mie vittime andarsene che mi fa "assaggiare" il "retrogusto amarognolo" della morte e l'oblio prima di ritornare in vita che mi piace. Credo che sia uno dei piaceri più belli che abbia mai provato nella mia esistenza immortale e non me ne vergogno di confessarlo.
E perchè dovrei?
Comprendo che una persona qualunque inorridirebbe al sol pensiero di fare quello che faccio io, ma sinceramente, non sa cosa si perde.
Lo so, quello che ho appena detto è sbagliato, e che, secondo la morale, solo un essere abbietto da eliminare dalla faccia della terra affermerebbe una cosa simile.
Ma oramai è da tanto che ho imparato che meglio fottersene della morale.
Qulla ci rende solo cechi e restinge di gran lunga le nostre vedute e non fa altro che definire stereotipi stupidi come quello del buono e del cattivo.
Già, perchè basta vivere solo un po' in questo mondo di merda per capirlo: il buono non esiste e nemmeno il cattivo, esistono solo persone che fanno i propri interessi.
Questo è evidente.
Per questo anche i ninja definiti "coraggiosi" in realtà sono solo una massa di peccatori.
Anche loro uccidono, anche loro rovinano famiglie, ma nessuno li accusa.
Lo hanno fatto per il loro paese e questo basta.
Non che non basta.
Loro sono uguali a me e lo sanno bene, per questo inorridiscono per le mie azioni.
Che ipocriti.
Dicono che tutto quello che hanno fatto era per portare a compimento i loro ideali.
Allora non siamo affatto diversi perchè anch'io uccido per il mio ideale.
Dicono che loro fanno di tutto solo per proteggere le persone a loro care.
Ebbene, io faccio lo stesso: io proteggo l'unica entità che mi è cara e che mi è rimasta.
E che posso tristemente affermare che sia l'unico che possa considerare della mia "famiglia" poichè, grazie ai poteri dontemi mi ha sempre protetto.
Ho ragione a definirti tale, vero Jashin-sama?
In fondo siamo uguali entrambi difendiamo le nostre convinzioni con le unghie con i denti.
Ma loro non capiscono e non capiranno mai questa nostra somiglianza.
Sono troppo ipocriti ed hanno troppa paura del giudizio altrui per ammettere di essere uguali ad un mukenin traditore come me.
Lo so perchè, prima di convertirmi, ero esattamente come loro.
Per questo li uccido, perchè ho dovuto morire anch'io per capire.
Per questo ricordo ancora il giorno in cui vendetti l'anima al diavolo, perchè è il giorno in cui compresi la verità.
Fine
Ho scritto questa fan fiction all'una di notte ed immagino che si veda.
Spero che vi possa piacere, anche se qui ritengo Hidan un po' (tanto) OOC...
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
(Mi farebbe veramente piecere sentire la vostra opinione sia positiva che negativa. Per favore ci tengo davvero molto!)
Vale92
O meglio, il giorno in cui decisi di voltare le spalle in maniera definitiva a quella che la gente comune chiama etica per concentrare tutte le mie energie alla realizzazione di un bene superiore.
Il bene superiore, ovvero la "purificazione" di tutti gli eretici.
Ovviamente per "purificazione" intendo una cosa piuttosto radicale e definitiva. Credo che non debba dare ulteriori spiegazioni.
Il mio altro non è che un lavoro oltre che una missione.
Un lavoro duro che odio fare e che amo allo stesso tempo.
Lo odio perchè mio padre mi costrinse ad incominciarlo, finendo poi ipocritamente all'altro mondo.
Lo amo perchè è perfettamente in sintonia con il mio essere e con la mia indole.
Già, perchè io, superato l'orrore inziale, ho scoperto di amare l'omicidio.
Non il senso di onnipotenza che quest'azione comporta al momento massimo del suo compimento, ma è la sensazione che provo mentre mentre vedo i corpi morti delle mie vittime andarsene che mi fa "assaggiare" il "retrogusto amarognolo" della morte e l'oblio prima di ritornare in vita che mi piace. Credo che sia uno dei piaceri più belli che abbia mai provato nella mia esistenza immortale e non me ne vergogno di confessarlo.
E perchè dovrei?
Comprendo che una persona qualunque inorridirebbe al sol pensiero di fare quello che faccio io, ma sinceramente, non sa cosa si perde.
Lo so, quello che ho appena detto è sbagliato, e che, secondo la morale, solo un essere abbietto da eliminare dalla faccia della terra affermerebbe una cosa simile.
Ma oramai è da tanto che ho imparato che meglio fottersene della morale.
Qulla ci rende solo cechi e restinge di gran lunga le nostre vedute e non fa altro che definire stereotipi stupidi come quello del buono e del cattivo.
Già, perchè basta vivere solo un po' in questo mondo di merda per capirlo: il buono non esiste e nemmeno il cattivo, esistono solo persone che fanno i propri interessi.
Questo è evidente.
Per questo anche i ninja definiti "coraggiosi" in realtà sono solo una massa di peccatori.
Anche loro uccidono, anche loro rovinano famiglie, ma nessuno li accusa.
Lo hanno fatto per il loro paese e questo basta.
Non che non basta.
Loro sono uguali a me e lo sanno bene, per questo inorridiscono per le mie azioni.
Che ipocriti.
Dicono che tutto quello che hanno fatto era per portare a compimento i loro ideali.
Allora non siamo affatto diversi perchè anch'io uccido per il mio ideale.
Dicono che loro fanno di tutto solo per proteggere le persone a loro care.
Ebbene, io faccio lo stesso: io proteggo l'unica entità che mi è cara e che mi è rimasta.
E che posso tristemente affermare che sia l'unico che possa considerare della mia "famiglia" poichè, grazie ai poteri dontemi mi ha sempre protetto.
Ho ragione a definirti tale, vero Jashin-sama?
In fondo siamo uguali entrambi difendiamo le nostre convinzioni con le unghie con i denti.
Ma loro non capiscono e non capiranno mai questa nostra somiglianza.
Sono troppo ipocriti ed hanno troppa paura del giudizio altrui per ammettere di essere uguali ad un mukenin traditore come me.
Lo so perchè, prima di convertirmi, ero esattamente come loro.
Per questo li uccido, perchè ho dovuto morire anch'io per capire.
Per questo ricordo ancora il giorno in cui vendetti l'anima al diavolo, perchè è il giorno in cui compresi la verità.
Fine
Ho scritto questa fan fiction all'una di notte ed immagino che si veda.
Spero che vi possa piacere, anche se qui ritengo Hidan un po' (tanto) OOC...
Comunque fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!
(Mi farebbe veramente piecere sentire la vostra opinione sia positiva che negativa. Per favore ci tengo davvero molto!)
Vale92