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Autore: annapuff    28/09/2021    1 recensioni
Maybe it's a fate... ed ecco il secondo volume!
Avevamo lasciato Yoongi e Isabel separati, per via di un destino crudele!
Ed eccoli pronti a iniziare un 2016!
Se pensate che tutto sia stato tragico in passato... beh non avete ancora visto nulla!
altri quattro anni prima che si rincontrino nel 2020!
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio
Note: AU, Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Maybe it's fate'
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CAPITOLO 1: KOBE

3 GENNAIO 2016
Yoongi si trovava da solo a Kobe aveva lasciato la sua guardia del corpo all’ingresso dello stadio e stava girando senza alcuna metà precisa per il posto.
Era arrabbiato con se stesso per non essere riuscito a salire sul palco, si era incolpato di tutto. Il lavoro era l'unica cosa in cui riusciva e ora si trovava così con un vuoto dentro e senza sapere bene se mai sarebbe riuscito a salire sul palco.
Si ritrovava di nuovo lì, su quel palco in cui aveva fallito.
Si sedette a terra abbassò la mascherina e si tolse il cappello, l’aria fredda lo invase e rimase fermo a guardare gli spalti e nella testa un ricordo si palesò, eccola la voce di lei.
FINE AGOSTO 2013
“La smetti di essere sempre di cattivo umore” sbuffò Isabel stesa sul letto con la testa sul suo petto completamente nuda.
“Io non sono di cattivo umore” disse lui sbuffando con le mani dietro la testa e gli occhi chiusi reduce dalla sessione di sesso che avevano appena fatto, che era sembrata come tre ore di prove di ballo con Hoseok.
“Genio Min Yoongi, sei incazzato nero” disse lei conoscendolo bene
“Non è vero!” disse lui risentito, certo era incazzato nero un po’ per tutto
“Il sesso di poco tempo fa mi fa dire di sì” sbuffò lei rimanendo ferma con l’orecchio sul suo petto
“è stato brutto??” chiese lui scostandola per farsi guardare in faccia, sapeva di essere stato un pochino troppo irruento, di solito facevano l'amore dolcemente
“Non ho detto questo, è stato parecchio movimentato, avevi bisogno di sfogare caro??” lo prese in giro lei
“Sono stato violento??” chiese lui strabuzzando gli occhi per poi guardarla meglio e vedere che sul corpo di lei c'erano parecchi segni rossi, tornò a fissarla negli occhi ma lei era tranquilla e ammiccava sorridendo
“Aigoo!” esclamò nervoso
“A me non è dispiaciuto farlo così" sorrise lei suadente per poi baciarlo con foga “Dovresti farlo più spesso così, sembravi molto rude come le rime che scrivi” sussurrò lei vicino al suo orecchio per poi mordere leggermente il lobo
“Isabel vuoi fare un altro round??” disse lui spostandola sopra di lui e facendo aderire meglio i loro corpi
“Vorrei sapere cosa passi per questa testolina, e si dopo fare un altro round come quello di prima, se vuoi andiamo a distruggere la cucina” disse lei accarezzando i capelli di lui e creando di un contatto visivo amplificato
“Perché che abbiamo distrutto?” chiese lui confuso lei si alzo da sopra di lui staccandosi e guardò la stanza, il pavimento era ricoperto di coperte e piume provenienti da un cuscino e tutto ciò che prima era sulla scrivania giaceva a terra come la sedia
“Aigoo, che disastro!! Siamo stati noi?” esclamò lui stranito
“Non ti sei accorto di nulla? Sai penso che il soggiorno non sia messo molto bene, abbiamo incominciato da quella stanza” ridacchio lei tra una frase e all’altra per poi tornare baciarlo come se nulla fosse
“Mi dispiace” disse lui tra le labbra di lei
“Di cosa di avermi fatto avere quattro orgasmi? Se devi distruggermi casa per rendermi così felice fallo pure” lo prese in giro lei
“Non sei arrabbiata?”
“Yoongi tu sei scemo!” rise lei
“Ma cosa ti ho riempita di marchi e distrutto casa” esclamò lui
“Perché continui a farti problemi dove non ci sono per me?” chiese lei alzando il sopracciglio
“Scusa io…”
“Vuoi dirmi cosa c’è che non va è perché sei arrabbiato?” chiese lei dolcemente
“Non sta andando bene” disse
“Cosa??” chiese lei baciando la sua guancia
“Tutto, la carriera tu che partirai per la Cina a breve”
“Io non devo essere un tuo problema, io tornerò qui, e per la tua carriera sei all'inizio, non pensare che già dall’inizio possa andare bene”
“Lo so ci vuole tempo per farsi conoscere e per avere agganci ma ho paura di esibirmi e di fallire, questa diavolo di coreografia la odio, c’è un pezzo che non riesco a fare” disse arrabbiato mentre lei lo accarezzava dolcemente
“Okay, hai la base della canzone?” chiese lei comprensiva
“Si, ho sempre le basi di tutto sul mio cellulare, alcune le ho passate sul tuo computer” disse lui
“Okay, vestiti almeno con le mutande e il pantalone della tuta, la proviamo insieme” disse lei
“Ma tu non la sai!” disse lui confuso
“Okay nel senso che la provi tu, e provi il pezzo che sbagli, lo facciamo per tutta la notte, provo ad impararla anche io… se riesci ti do un premio” disse lei ammiccando
“Sono stanco!” si lamentò lui
“Bene allora farai in modo di farla bene subito per non starci le ore, prima fai bene quel pezzo prima finirai. E per il palco non avere problemi, quando hai paura della folla puoi pensare che ti stai esibendo solo per me, e che a me qualunque cosa tu farai andrà bene” disse lei baciandolo
“Non è vero che ti va bene tutto” disse lui
“Si invece, perché lo sai io ti accetto per quello che sei e con me sei libero di essere chiunque tu voglia come io con te, è sempre questa la nostra regola ricordi?” disse lei
“Si ricordo, come la regola del non essere fidanzati” disse lui sbuffando
“Aigoo, smettila di fare il permaloso, sei qui no? Io sono qui no?”
“Si ma poi andrai via” disse lui guardandola negli occhi
“E poi tornerò sempre da te” disse lei
“Promettilo” disse con tono greve
“Prometto, troverò sempre un modo per tornare”
“Okay e se non lo dovessi trovare lo troverò io per riprenderti” disse lui
“Si è così. Ora in piedi dobbiamo ballare!” esclamò lei dandoli un altro bacio e tirandolo per un braccio poi.

PRESENT DAY
Riaprì gli occhi, forse era giunto il momento di essere se stesso anche davanti agli altri e non vergognarsi più, era stanco di nascondersi. Era arrivato il momento di andare avanti, di riprendersi, non poteva stare male. Lei sarebbe tornata prima o poi, o lui l’avrebbe ripresa quando sarebbe stato più potente. Ci sarebbe riuscito. Doveva solo brillare, doveva solo metterci tutto se stesso, niente più cedimenti, niente più paranoie.
Doveva smetterla di essere autocritico fino al distruggersi. Era il momento di alzarsi combattere e andare avanti e far vedere a tutte quelle persone che lo criticavano che lo commiseravano che lui era Min Yoongi e valeva tanto.
Era pur sempre un umano imperfetto, ma avrebbe fatto si di essere orgoglioso di tutte le sue imperfezioni. Era il momento di accettarsi e di far si che le sue debolezze diventassero i suoi punti di forza.
Guardò quel palco, quello stadio, sarebbe tornato in quel posto e si sarebbe esibito, avrebbe avuto le sue rivincite. Era il momento di rinascere.
 
10 GENNAIO 2016
Era pomeriggio ed  Isabel era dovuta andare a cena con delle figlie Chaebol si trovavano in un ristorante di lusso, mangiavano insalatine e ridacchiavano bevendo Vino Italiano esportato.
“Ultimamente mi piace molto il gruppo K-pop dei BTS” disse  Park Yeona
“Io sono sempre fedele agli EXO” disse Lee Mi-cha
“Io anche mi sto appassionando a loro!” esclamò Lee Mi-hi la sorella più piccola di Mi-cha
“Isabel non piacevano anche a te i bts, l’avevo letto su un’intervista” disse Yeona
“Io, ultimamente non sento molto musica” disse Isabel mentre mangiucchiava l’insalata controvoglia e continuava a bere con la testa altrove
“Ah, tutto bene cara, sembri non esserci molto” disse Mi-cha con risentimento nella voce
“Si, tutto bene, scusate ho un importante riunione per degli acquisti fra un paio di giorni e sono parecchio stanca ultimamente” disse Isabel provando a sorridere cordiale
“Ah, sarà per questo che sei sparita ultimamente, o è sempre per Do-yoon?” chiese sempre Mi-cha stridendo i denti gelosa
“Per Do-yoon? Perché dovrei sparire a causa sua?” chiese lei alzando il sopracciglio
“So che passate parecchio tempo insieme” disse l’altra cercando d’indagare sorridendo come un’arpia
“Ah, si passo del tempo con lui, è un problema per te?” chiese Isabel sorridendo con finta preoccupazione nel tono di voce
“No perché dovrebbe esserlo?” disse la ragazza punta sul vivo
“Non so forse perché te lo sei portato a letto?” disse Isabel con un tono velenoso andando all’attacco
“Come ti permetti!” trillò la ragazza
“è la verità la sappiamo tutti, smettila di urlare come una ragazzina, a me non importa sinceramente, e non dovrebbe neanche a te” disse Isabel con un’alzata di spalle versandosi di nuovo da bere
“Ci vai a letto anche tu?” chiese quella arrabbiata
“No, o non starei tanto nel suo giro, dovresti saperlo per esperienza che Do-yoon va a letto solo una volta con le ragazze, e non ci diventa amico subito dopo. Io e lui abbiamo affari soltanto. Quindi puoi smetterla di avercela con me per il nulla” Disse Isabel sbuffando bevendo un sorso
“Io non ce l’ho con te”
“Certo come no, come vuoi tu” disse lei chiudendo gli occhi stanca 
“Dai ragazze non litigate” disse Yeona
“Io non litigo, ma non mi piacciono le insinuazioni fatte per gelosia” disse Isabel
“Aigo! Mi è arrivata una notifica di un twitter super lungo dei BTS, è di Suga” esclamò Mi-hi incominciando a leggere.
 “Salve, chi vi parla è SUGA. In molti si staranno chiedendo come ho passato il mio tempo libero; per farla semplice, ho camminato, dormito e pensato molto. Prima di rilasciare il mio mixtape ho voluto fare un viaggio per mettere in ordine i miei pensieri. C’era un solo posto che avrei voluto visitare.
Ho voluto fare questa cosa non come il 24enne SUGA dei BTS ma come il 24enne Min Yoon gi. Era il momento di guardarmi indietro. Quello che sto dicendo ora non lo sto dicendo come artista ad un fans o come un BTS alle ARMY; ho iniziato questo dialogo perchè ho voluto instaurare una semplice conversazione da una persona ad un altra.
Quando ho a che fare con molte persone mi rattristo perchè ho difficoltà nel relazionarmi (con tutte quelle persone) allo stesso modo. Non vorrei fare del male a nessuno ma a volte mi capita di farlo. Credo ancora d’essere un inadeguato essere umano”
A Isabel cadde la forchetta a terra ma per fortuna nessuna delle ragazze se ne accorse, lui si sentiva ancora inadeguato come essere umano, lui che secondo lei era la persona più perfetta del mondo con tutti i suoi difetti.  Non pensava poi che lui si sentisse triste a non riuscire a relazionarsi con le persone, era convinta che a lui andassero bene pochi ma buoni.
“Il secondo giorno di concerti a Kobe… dopo quel giorno, non credo di aver più avuto sonni tranquilli. Potrebbe essere per il fatto che ho ferito molte persone, quindi ogni volta che mi addormento (poco dopo) mi sveglio sudato fradicio.
Mi è già capitato di fare del male a molte persone non potendo salire su un palco, così ho deciso che sarei salito sul quel palco non importa come. Ma tutti mi hanno detto di non farlo.
Sono scoppiato in lacrime, non mi sarei potuto esibire.”

Lui era scoppiato in lacrime, stava male e lei era sempre più lontana, se solo avesse fatto parte della sua vita se solo non l’avesse dovuto lasciare. Forse lui avrebbe avuto la forza di non stare così male.  
“Sarebbe facile sopprimere il mio dolore. Ma è difficile farlo quando ci sono altre persone che soffrono. Ancora una volta, ho mandato in mille pezzi il cuore delle persone che amo. Se potessi tornare in dietro nel tempo, sarei salito su quel palco a tutti i costi senza pensare alle consequenze”
Lui soffriva, per aver causato del dolore alle persone, e si dava le colpe per non essere salito sul palco, e lei non era potuta stare al suo fianco, anche lei si sentiva profondamente in colpa. Capiva perfettamente, provava anche lei a sopprimere il dolore ma non poteva farlo quando sapeva che aveva mandato in mille pezzi il cuore di lui che l’amava.
È per questo che era necessario che io visitassi un luogo. Nel mio tempo libero sono stato a Kobe. In molti hanno tentato di fermarmi ma non ci sono riusciti, non sarei stato in grado di affrontar me stesso (se non fossi partito per Kobe). Cosi mi sono diretto a Kobe.
È la seconda volta che mi rtrovo a visitare una sala concerti dopo la conclusione di un evento.
La prima volta fu quando visitai la “AX Hall” dopo il nostro primo concerto, “Red Bullet”, la seconda è stata la visita alla “Kobe’s World Memorial Hall”, dove non ho potuto esibirmi sul suo palco.

Odio essere dimenticato. Naturalmente non dovrei pensare a queste cose in giorni gloriosi come questi, giorni dove molte persone mostrano d’amarmi. Non volevo essere dimenticato.
Lui odiava essere dimenticato, che stupido si disse Isabel una volta che conosci Min Yoongi è impossibile dimenticarlo, lei lo sapeva bene. Era lui che ancora non si rendeva conto di quanto valesse di quanto fosse speciale.
Così, ancora una volta, ho percorso la strada verso la “AX Hall” e la “World Memorial Hall”.
Mi è piaciuto stare in piedi sul quel palco e continua a piacermi. Anche quando da 17enne mi esibivo davanti ad una folla di sole due persone, mettevo su un’esibizione audace e mantenevo un contatto visivo. Ma dopo il debutto, non penso mi sia stato più possibile essere così audace con me stesso. Potrebbe anche essere che io rimanevo l’unico a sapere in cosa mancavo.
E per la prima esibizione on stage di “The Most Beautiful Life On Stage”, sono stato in grado di incontrare confidenzialmente gli sguardi del mio pubblico.
Ma così non è stato dopo il secondo giorno di concerti a Kobe, quando non sono potuto salire ad esibirmi su quel palco. È per questo che ho visitato Kobe; dal momento in cui sono arrivato alla palazzetto, ho vagato per la zona fino al momento prima di iniziare il nostro spettacolo.
Dal botteghino, all’entrata, in ogni angolo della sala, ho voluto sentire tutto quello che voi avevate sentito. Ho provato molte emozioni. Felicità, il sentirmi sulle spine prima nell’attesa dell’inizio dello spettacolo, tristezza, risentimento, rabbia e delusione e tanto altro. Volevo capirvi, e vi ho capito.
È per questo che mi dispiaccio e mi dispaccio ancora. Perché sono un essere umano imperfetto.

Perchè sono un essere umano che pretende d’essere forte nonostante sia debole e mi sento ancora una volta imperfetto. Anche se non sono religioso ho pregato. Quel finale, già stato scolpito nella roccia, ha fatto si che quelle sensazioni diventassero indimenticabili.
Avete preso una significante parte di me, una parte che ha tentato più volte di restare sola. Non mi importano la vostra età, sesso, nazionalità, religione o che lingua parlate (vi sono grato per ciò che mi avete fatto). Oggi è il giorno in cui parteciperemo inaspettatamente al “Music Bank” quindi sto rientrando (a Seoul) con un giorno d’anticipo.
Sono tornato dopo aver organizzato i miei mille pensieri. Ho realizzato ancora una volta d’essere benedetto e che devo vivere la vita sempre con gratitudine.
Chissà se fosse vero che stesse meglio ora, Isabel in cuor suo sperava di si, sperava anche che lui vincesse ai Music Bank, sapere in quel momento che lui avesse passato un brutto periodo e che lo stesse dicendo al mondo intero, faceva si che lei provasse diversi sentimenti da essere confusa, al sentirsi preoccupata per lui e anche in colpa per non esserci e per essere stata causa del suo dolore in passato e forse ancora lo era. Ma si sentiva anche orgogliosa nel vedere quanto lui si stesse mettendo in gioco dimostrando di essere se stesso e provando a non vergognarsi delle sue debolezze.  
Grazie d’avermi trasformato in un essere umano benedetto, ARMY. Anche se non ve lo dico perchè mi imbarazzo (lo penso spesso).
Vi rivelo i miei pensieri, ancora una volta, attraverso questo banale scritto. Perchè sono sempre un essere umano imperfetto, vivro sempre, ogni momento con gratitudine. Vi amo ARMY”.
Essere umano imperfetto, lui non aveva idea invece di quanto fosse perfette agli occhi di lei e di quanto lo sarebbe sempre stato.
“Waoo, è fantastico!” esclamò Yeona
“Poverino! Deve essere stato molto male!” esclamò Mi-in
“Scusate ma io devo andare, pago io per questa volta” disse Isabel alzandosi
“Perché vai via?” chiese Mi-chan
“Mi scoppia la testa”
“Troppo vino?” disse Mi-chan
“Forse, vado, ci organizziamo di nuovo per la settimana prossima” disse prendendo la borsa e allontanandosi, sfuggendo anche solo dal sentire nominare il nome di Yoongi. Avrebbe tanto voluto non sentire quel post.
 
11 GENNAIO 2016 03:00
“Entra è aperto” disse Dashimen sdraiato sul divano
“Come facevi a sapere che fossi  io?” chiese Isabel entrando e chiudendosi la porta alle spalle, per poi togliersi le scarpe e andarsi a mettere anche lei sul divano vicino a lui che indicava la grande televisione con la visione delle videocamere dell’hotel, per poi tornare a giocare con il Nintendo.
“Sei uno stalker?” chiese lei ridacchiando, dando poi una controllata anche al gioco che stava facendo
“Ogni tanto do una controllata, tranquilla nelle stanze dell’albergo non ci sono telecamere solo nella suite dove fa i  party, e nei corridoi” disse lui tranquillo spegnendo il Nintendo e porgendole la lattina di birra
“Mi sa che ho bevuto troppo” sorrise lei al ragazzo prendendo la birra comunque
“Ah quindi non hai potuto vedere nelle stanze?” incominciò a ridere lei
“No, mi sono perso un bello spettacolo immagino” disse ammiccando verso di lei
“Omo!” rise ancora di più lei “No, non era granché questo modello” disse ridacchiando di nuovo e coprendosi la faccia con una mano rossa in viso
“Ah, è andata male? Per questo sei qui?” chiese lui ammiccando
“Per un secondo round?” rise lei
“Ti ha presa a ridere stasera eh?” la prese in giro lui
“Non hai risposto alla domanda” disse lei avvicinandosi al suo viso
“Vuoi un secondo round?” chiese lui accarezzandole i capelli e lei inclinò la testa per osservarlo meglio pensierosa “Sbaglio o non andavi a letto con le tue clienti?” chiese lei
“Infatti non ci vado” disse lui “Non amo le storie d’amore”
“Anche a me non piacciono, non sono fatta per l’amore”
“Solo per il sesso?” chiese lui
“Per il buon sesso” ammiccò lei “Sei bravo anche in questo?” chiese suadente avvicinandosi all’orecchio di lui
“Sei ubriaca” disse lui
“Quando mai non lo sono” sussurrò lei
“Dovresti bere di meno principessa, ti fa male”
“Ti preoccupi Dashimen?” provocò lei e lui si staccò per guardarla negli occhi
“Anche se stai ridendo e sei ubriaca, hai sempre gli occhi tristi” disse dando voce ai suoi pensieri
“è un sì al ti preoccupi” disse lei staccandosi e diventando gelida improvvisamente
“Non vuoi?” chiese lui studiandola
“Chi si preoccupa per me si fa male, non voglio questo” disse secca
“Non mi farò male, puoi starne sicura” disse lui tornandole vicino e acchiappandola poggiando poi una mano lungo la schiena di lei e incominciando ad accarezzarla
“Non sono sicura di nulla in questa vita” disse lei
“Di me puoi stare sicuro, hai detto solo sesso? Solo sesso sarà” sorrise lui
“Waoo, speravo saresti stato così diretto” tornò a sorridere lei  
“Beh o ora o mai più” ghignò lui
“Cosa vuol dire?” chiese lei mentre si accingeva a salirli a cavalcioni sopra
“Che fra qualche giorno parto per l’America” disse lui tranquillo
“Mmmh a fare?” chiese lei mentre li era seduta sopra
“Vari corsi di aggiornamento, prima o poi dovrò cercarmi un lavoro vero, mi servono le qualifiche scritte, oltre a già quelle che ho” sorrise lui “Poi ho un amico che mi deve insegnare un paio di trucchetti”
“Ottimo, fai quello che vuoi, vivi libero!” esclamò lei
“Vieni a vivere libera con me?” propose lui
“Aish, avevamo detto niente storie d’amore e ora mi fai questa proposta”
“Ah giusto dovrei fartela dopo il sesso se mai sarà decente”
“Decente?” disse lei risentita “Sarà eccezionale il migliore che tu abbia mai fatto” rise lei per poi incominciarlo a baciarlo con foga.
 
“Avevi ragione è stata eccezionale” Si ritrovò a dire Dashimen steso sul pavimento
“Quando dico una cosa, quella è” disse lei
“Niente sentimenti quindi?” chiese lui
“No, nel mio mondo non posso permettermi sentimenti. Tu provi qualcosa?”
“No, ma penso di poterti giudicare un’amica, beh un’amica con cui fare sesso” disse lui
“Allora alla prossima volta quando tornerai, direi che sono finite anche le lezioni di informatica” disse lei
“Si per il momento, ti farò sapere quando torno se ti va” disse lui
“Si, direi che puoi farlo, ma non mandare messaggi quando sei in America o penserei che ti sei preso una cotta” rise lei
“Tranquilla, non farò niente del genere. Abbiamo un accordo?” chiese lui
“Ci rivediamo quando torni” disse lei stesa sempre a terra guardando il soffitto pensierosa
“Isabel?”
“Si?” rispose lei girando il capo per guardarlo
“Se avessi bisogno di un posto dove non essere te stessa per un momento, un posto dove rifugiarti, puoi sempre venire a casa mia ti lascio il pin della porta” disse lui serio
“Perché?” chiese lei
“Perché se io avessi la tua vita, vorrei qualcuno che mi facesse scappare, vorrei trovare una scappatoia a tutto questo. Quindi ti lascio questo posto, qui puoi scappare e non essere Kim Isabel la principessa dei ghiacci, o non so puoi anche non essere la vecchia Isabel del tuo passato che ti causa dolore. Qui puoi essere niente e non sentire niente, non provare nulla” disse lui
“Grazie Dashimen” disse lei sorridendo gentile per poi tornare a guardare il soffitto con lui al suo fianco che sorrideva sperando di aver fatto qualcosa di buono per lei, alla fine dei conti lui si era affezionato a quella ragazza che aveva incominciato a vedere in quei due mesi, le piaceva Isabel era una ventata di aria fresca nella sua cantina.
 
 
Angolo dell’autrice:
Avevo questo foglio bianco da mesi e mesi, sapendo che avrei dovuto scrivere della crisi di Kobe e del twitter, i capitoli venivano creati e impostati anche quelli dopo ma questo rimaneva bianco… poi è arrivato in due pezzi, prima quello di Twitter, poi Dashimen. E in una giornata in metro il flashback… è stato scritto tutto velocissimo e pensare che volevo togliere il pezzo!
Ma non potevo realmente doveva arrivare il momento Kobe, dove hanno annullato il concerto perché Suga e V stavano male… io non so perché collego The last il singolo di Suga a quel momento quando dice “Quel giorno in cui avevo paura delle persone e stavo affrontando me stesso, nascondendomi nel bagno” lo ricollego a Kobe sarà perché nel twitter dice che è scoppiato a piangere o lo collego che stava in un bagno nascondendosi…
Il ricordo che lui ha è di fine Agosto 2013 poco dopo Look e stars e prima di  Lonley.
Non avevo messo la data a Look a stars quindi si può dire che è situato verso il 16 AGOSTO e dopo c’è questo pezzo e poi Lonley dove sono a casa e vedono la tv insieme e poi litigano per Ha-rin.
È tutto! E così inizia il 2016 con un Yoongi pieno di coraggio e rabbia che vuole riprendere in mano la sua vita e vincere. Isabel leggermente in crisi e con Dashimen che era diventato suo amico in questi mesi (anche se non si è visto) e ora che se ne va.
Tranquilli c’è sempre Do-yoon con lei…. Ehm ehm 
Capitolo lungo come anche il commento dell’autrice ^_^ a SABATO!

   
 
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