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Autore: Prettybene9816    03/10/2021    0 recensioni
I protagonisti sono diversi, ma è consigliato leggere prima i sequel per capire meglio i protagonisti.
All'interno del libro ci saranno vari protagonisti, altre storie che vi illustrerò mano a mano. Iniziamo con la prima coppia:
Flora non ha scampo, Khalil, il suo stalker dall'età di 14 anni, ha un obiettivo...vuole umiliarla, distruggerla, farle passare l'inferno, vuole che strisci per terra come un animale, vuole denudarla di emozioni, anima e vita.
Lei si sveglia in una stanza buia ed estranea, non sa cosa possa succedergli, e chi o perchè le stanno facendo ciò, ma lei è forte, furba e caparba...sa che quello è il suo inferno, ma meglio regnare all'inferno che servire in cielo.
Seconda coppia:
Jamal è testardo, Swarna è volubile, Jamal è burbero, Swarna è affabile, Jamal è arrogante, Swarna è timida, Jamal non prova più emozioni, Swarna dà il cuore alle persone, Jamal ama il potere, Swarna ama la semplicità, Jamal vuole tutto, Swarna non vuole nulla...cosa hanno in comune?
Jamal ha perso il suo migliore amico Farid, Swarna ha perso sua sorella Bekka...ogni responsabilità sulla bambina appena nata dall'unione di Farid e Bekka ricade su di loro, sono di colpo genitori e non si sopportano a
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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Un amore contro ogni mia ragione. FLORA'S POV: "Pulce?" sento dire sopra di me. Spalanco gli occhi corrugando la fronte, ho sentito bene? Mi giro di scatto e faccio cadere la penna per terra... "Non è possibile" mormoro vedendo Khalil sveglio che cerca di mettersi seduto. Si stacca i fili dei macchinari da dosso e abbassando lo sguardo a me dice "Dobbiamo sbrigarci, non abbiamo molto tempo" "Cosa? Tu...non capisco, che sta succedendo? Credevo che..." "Dopo amore, dopo ti spiegherò tutto. Adesso devi aiutarmi a mettere questi" dice indicando dei vestiti sulla sedia accanto. Mi sembra tutto così surreale. "Io..sì, ok. Sì" mormoro dandomi una mossa. Corro alla sedia e prendendo i vestiti, lo aiuto a indossarli...non tocco Khalil da anni, mi sembra di sognare tutto. "Ci penso io ai pantaloni, tu intanto indossa il camice" "Dove?" "Là...è appeso" "Oh, si...ok" indosso immediatamente il camice e chiedo "Presumo che io debba fingere di essere il medico e tu il mio paziente" "Amo la tua perspicacia" dice lui scendendo dal letto, ma barcolla subito. "Non stai ancora bene" borbotto con tono di rimprovero correndo ad aiutarlo. "Aiutami a sedermi lì" mormora lui indicandomi la sedia a rotelle. Annuisco e caricandomelo sulle spalle, lo poso delicatamente sulla sedia. "E adesso?" "Adesso devi fare una scelta e dalla tua scelta, dipenderà la mia" "Che scelta?"chiedo corrugando la fronte. "Io scapperò via sparendo dalla tua vita e tornerò all'organizzazione oppure..." allunga una mano per prendere la mia e mormora "Oppure mi dici che vuoi cominciare una nuova vita lontana da qui insieme e io lascerò tutto, qualsiasi cosa...saremo solo noi due, non mi serve altro" "No, non voglio lasciarti andare" dico decisa scuotendo la testa. Lui mi bacia la mano e posando sulla sua guancia sussurra "Allora scappiamo insieme? Ricominciamo tutto da capo, lontano da tutti e da tutto. Ci stai?" Gli sorrido e sedendomi sulle sue gambe, gli prendo il viso "Ci sto " Khalil si sporge e lasciandomi un bacio geme su queste "Cazzo, quanto mi sei mancata." ringhia rubandomi un altro bacio. Afferra i miei fianchi e intensifica il bacio inserendo la lingua, è affamato e vorace...se non fossimo in una brutta situazione, faremmo l'amore qui e adesso. "Non dovevamo sbrigarci?"chiedo ridendo sulle sue labbra. Lui mi morde il labbro inferiore e rilasciando poco dopo sospira "Ok, sì...hai ragione. Puoi controllare se trovi un pezzo di carta?" "Sì, cer..." faccio per dire alzandomi, ma lui mi trattiene su di lui e mi ruba un altro bacio ancora "Era l'ultimo, lo giuro" Gli sorrido e lasciandogli altri tre baci a stampo, mi alzo e vado alla ricerca di un pezzo di carta. "Trovato!" esulto prendendo una specie di taccuino dall'armadietto. "Ottimo, prendi la penna per terra e scrivi una breve lettera d'addio" "Ok...cosa scrivo?" chiedo recuperando la penna per terra, la stessa con cui stavo per morire. "Qualsiasi cosa, poi scrivi che hai pensato alla crematura del mio corpo, così non andranno a fondo nella questione" "Va bene...ci penso io" mormoro scrivendo poche righe ringraziando i ragazzi e firmando alla fine. Sospiro riposando la penna...mi aspetto di pentirmi della mia scelta, ma la realtà è che non m'importa di nient'altro. In questo periodo di solitudine ho capito tante cose, ho conosciuto mio fratello...lui e i ragazzi non lasceranno mai in pace Khalil con me e io al momento non ho nessun'altra priorità se non il benessere di Khalil. E' la mia vita e senza la sua presenza mi sento soffocare. Pensavo fosse abitudine, un attaccamento macabro al mio rapitore, invece no...io amo quest'uomo con tutta la mia anima, con ogni fibra del mio essere e sono pronta a qualsiasi cosa per lui. "Fatto" dico posando la lettera sul comodino. "Perfetto, adesso indossa la cuffietta e la mascherina. Anzi,aspetta... prima di indossare la mascherina, dammi un bacio. Cazzo, non riesco a contenermi" borbotta Khalil impotente indossando un cappellino. Ridacchio e dandogli un bacio, gli sorrido...non smetto di farlo da quando l'ho visto svegliarsi. Sentiamo improvvisamente bussare alla porta e io scatto a proteggere Khalil. "Va tutto bene, è la dottoressa" mi spiega lui accarezzandomi la coscia. Come non detto, è la dottoressa che entra con un uomo coperto da un lenzuolo e dice una cosa in arabo a Khalil. Lui annuisce e indossando gli occhiali da sole chiede "Hai il telefono con te?" "Sì, perchè?" "Lascialo o ci rintracceranno" "Oh..ok" dico prendendo il cellulare dalla tasca e posandolo sul tavolino. Khalil dice un'altra cosa alla dottoressa che annuisce e gli consegna una busta. "Andiamo" mormora lui prendendo la busta. Trascino la sua sedia a rotelle mentre Khalil sussurra "Sguardo basso, non alzare mai gli occhi alle telecamere" "Sì, va bene" mormoro andando dritto verso l'ascensore. Fortunatamente è vuoto ed entrando clicco per il pianoterra, mentre le porte dell'ascensore si chiudono e vedo Melisa svoltare nel corridoio...mi starà cercando. I miei occhi diventano subito lucidi, finchè Khalil mi accarezza il polso e cerca di darmi forza...ha visto anche lui Melisa. "Sei sicura di voler venire con me?" chiede piano. Mi asciugo subito una lacrima e annuisco "Più che sicura" Le porta si chiudono e stringo le spalle di Khalil chiudendo gli occhi...è dura, ma non posso permettere che facciano del male a Khalil. Non lo permetterei mai. "Ti amo, lo sai? Qualsiasi cosa deciderai di fare"chiede lui facendomi sorridere. Mi abbasso e a lasciandogli un bacio sulla tempia sussurro "Anch'io, tantissimo." Le porte si aprono poco dopo e uscendo dall'ascensore, vado dritta all'ingresso dietro a un altro infermiere che esce col suo paziente. Una volta fuori, adocchio Kemal e Juan che discutono...svolto dall'altra parte e quasi mi metto a correre. "Dove vado?"chiedo nel panico. Se Juan ci dovesse scoprire, sarebbe la nostra fine...Khalil si ritroverebbe con un proiettile in testa in meno di due secondi. "Vai dritto e scendi al sottopassaggio" "Dottoressa?"sento chiedere dietro di me. Mi paralizzo di scatto mentre mi giro di poco e vedo un agente di polizia "Sì?"chiedo con tutta la calma di questo mondo. "Tutto bene?" "Certo agente...le serve qualcosa?" "Stiamo per scortare fuori un criminale, è meglio che rientri col paziente" "Ah...adesso?" "Possibilmente sì" Abbasso lo sguardo a Khalil e rialzandolo subito dopo dico "E' che il mio paziente ha bisogno di prendere aria proprio adesso, sa..." mi avvicino all'agente sussurrando "Ha un'operazione al cervello tra un'ora e questa potrebbe essere la sua ultima passeggiata, capisce che non posso rimandare?" L'agente fa subito una smorfia di pena e annuendo con la testa mormora "Va bene, però si allontani da quest'area" "Va benissimo, farò il giro lungo. Grazie della comprensione" dico sorridendogli e scappando via. "Mi scusi?" richiede l'agente facendomi sospirare. "Sì, mi dica " le chiedo gentilmente rigirandomi. "Non sarà un buon momento ma...posso chiederle il numero? Non ho mai visto degli occhi così belli" Alzo lo sopracciglia incredula e alzando la mano dico "Grazie del complimento agente, ma sono sposata" "E suo marito è in città?" Sento Khalil schiarirsi la voce e abbozzando un sorrisino mormoro "E' più vicino di quanto creda" "E' un medico anche lui?" "Una specie" "Ho capito...mi scusi per il disturbo allora. Buona giornata" dice l'agente levandosi di torno finalmente. Riprendo a trascinare la sedia a rotelle e mi ritrovo presto a ridere quando sento imprecare a sottovoce Khalil, non è cambiato di una virgola. Raggiungo il sottopassaggio e scendendo, chiedo "Dove vado?" "Alla Ford nera, è nostra" dice indicandomi la macchina in fondo. Corro alla Ford e aiutandolo a mettersi al posto del passeggero, mi metto al posto guida. "Dove andiamo?"chiedo inserendo le chiavi e levandomi la mascherina. Lui invece mi assale le labbra e prendendomi il viso sorride di gioia "Ancora non mi sembra vero che sei qui con me" "Non ti lascerò più andare via" dico mentre lui appoggia la fronte sulla mia e sussurra "Dimmi una meta e andremo lì per ricominciare la nostra vita" "Parigi?"chiedo con gli occhi che mi si illuminano. "Come Pierangelo e Stella?"chiede lui confermando il fatto che abbia continuato lui la mia storia. Annuisco con delle lacrime che scorrono sul mio viso "Sì, ricominciamo da lì. Insieme." "Eh va bene, va bene tutto se sarai al mio fianco" Gli lascio un bacio dolcissimo e mettendo in moto, esco dal parcheggio. "Cosa c'è nella busta?" chiedo svoltando a destra superando i cancelli dell'ospedale. "Passaporti finti" "Avevi previsto tutto" "La dottoressa faceva parte dell'organizzazione, l'avevo aiutata a superare il confine e oggi ha ricambiato il favore" "Quindi...sei stato tu a rapire Bella e..." "No, assolutamente no. Sono stato rapito dai figli di Ahmed" "Cosa? Quando?" "Pochi mesi fa, l'organizzazione è a terra ormai e i figli di Ahmed volevano dichiarare guerra a Bilel" "E tu cosa c'entravi?" "Ho molti uomini con me, avremmo potuto battere Bilel. Quando gli ho detto che non ero intenzionato a combattere, quei stronzi mi hanno drogato e torturato finchè avrebbero avuto il mio consenso" "Non l'hanno mai avuto il tuo consenso" "No" dice Khalil scuotendo la testa. "Perchè? Tu odi Bilel" "Ma amo di più te, so che sei molto legata a loro e Juan fa parte ormai degli uomini di Bilel" "L'hai fatto per me quindi?" Lui annuisce mentre io scuoto la testa accostando in una stradina. "Ehi, che succede?" chiede subito allarmato Khalil. "Ho abortito, non è vero che ho perso accidentalmente il bambino" confesso con gli occhi lucidi. Khalil rimane paralizzato alla mia rivelazione e deglutisce piano. Scoppio a piangere e mi porto le mani al viso. Sento le sue mani prendere le mie per scoprire il mio volto e stringendole forte mormora "Ti ripugnava l'idea di avere un figlio da me?" "Cosa? No! No...è che non ero pronta. Non stavo tanto bene e tutte le mie preoccupazioni sarebbero ricadute sul bambino. Me la stavo vivendo davvero malissimo e...io, ecco...scusami tanto ma..." "Non devi scusarti di nulla. Sono molto dispiaciuto, ma avremo ancora tantissimo tempo per riprovarci, no? Stavolta ci sarò io con te, ok? Non ti lascerò più sola, neanche se me lo chiederai, ti avverto" Sorrido annuendo con la testa mentre lui mi asciuga le lacrime dal viso e sussurra ancora "Quando ti sentirai più pronta, ci riproveremo. Non c'è fretta, io sarò qui, al tuo fianco, qualsiasi cosa dovesse succedere. Mi prenderò curo io di tutto, non devi più avere nessuna preoccupazione, va bene?" Annuisco ancora abbracciandolo forte. "Mi dispiace che ci abbia impiegato un po' a capire che sei tu e sei sempre stato tu la mia casa" "Dovevo farmi perdonare per quello che ti ho fatto, non ti pentire di nulla. Mi merito questo e altro per averti fatto soffrire" "Adesso basta però, abbiamo sofferto troppo lontani l'una dall'altra...abbiamo perso un sacco di tempo insieme, recupereremo tutto, ricominceremo tutto da capo senza segreti, inganni e bugie, me lo prometti?" Lui annuisce con la testa "Promesso" Suggelliamo la nostra promessa con un bacio e un abbraccio lunghissimo, ci stiamo lasciando alle spalle il nostro passato, tutto quello che siamo fatti, la nostra vendetta, tutto quanto. "Ti amo da impazzire pulce" mormora Khalil al mio orecchio accarezzandomi i capelli. "Io di più mostro" sussurro sfregando la guancia sul suo petto, sul luogo in cui mi sento più sicuro al mondo...fra le sue braccia. PARIGI, DOPO 15 ANNI: "Bonsoir" saluto Paul, il nostro vicino di casa che esce dall'ascensore e mi sorride. "Merci" lo ringrazio quando richiude le porte dell'ascensore. Lui fa un occhiolino e va via, mentre l'ascensore incomincia a salire e corrugo la fronte notando che Khalil non risponde alle mie chiamate. Volevo proporgli di andare a cena insieme stasera, anche se non ho prenotato da nessuna parte e a quest'ora sarà praticamente impossibile trovare un tavolo nei ristoranti del quartiere. Arrivo all'ultimo piano e uscendo, richiudo le porte dell'ascensore. Apro la borsa e frugando dentro, afferro le chiavi...oggi è stata una giornata intensa di lavoro allo studio e questo weekend devo andare a Edimburgo per tenere un congresso e incontrare il professor Fassbender, uno dei psicologi contemporanei più famoso degli ultimi tempi. Non vedo letteralmente l'ora. In Francia ho avuto modo di arricchire il mio bagaglio culturale e fare approfondimenti sulla riabilitazione psichiatrica. Ho incontrato delle persone brillanti e grazie all'aiuto economico di Khalil, otto anni fa aprì il mio studio. Sono molto soddisfatta del mio percorso, ho modo di seguire molti pazienti e continuare a studiare, non si finisce mai di imparare. "Che strano" mormoro notando che la chiave non entra nella serratura. Riprovo ma nulla...prendo il cellulare per chiamare Khalil, ma noto che è scarico. Maledizione. Rimetto un'ultima volta la chiave nella serratura e finalmente entra, com'è possibile? Giro la chiave e riuscendo ad aprire la porta, entro in casa. Mi levo subito il cappotto e appendendolo insieme alla borsa, procedo nel corridoio dell'ingresso...di solito i bambini corrono a salutarmi appena sentono la porta chiudersi, Khalil addirittura li scavalca per avere un bacio per primo. "Sono a casa, ehi!" grido affacciandomi in cucina e non trovando nessuno. Molto strano. Apro l'ultimo cassetto del mobile all'ingresso e tirando fuori una scatoletta di metallo, metto la combinazione giusta del lucchetto e afferro la pistola dentro. Riposo tutto dentro il cassetto e impugnando la pistola procedo avanti. "C'è nessuno?"grido avanzando passo dopo passo. Arrivo quasi al salone quando sento uno strano rumore, come uno starnuto... "Chi c'è lì!" grido nel buio per poi cercare alla cieca l'interruttore della luce. "Fermi o sparo!" urlo una volta accesa la luce quando all'improvviso da dietro il divano sbucano fuori Khalil e i nostri quattro figli: Adriano, il maggiore di 13 anni; Karl di 10, Malcolm di 6 e la principessa di casa Sole che ha soli 2 anni. "Sorpresa!" gridano mentre Malcolm saltella e urla "Mamma ha una pistola vera!" "Mamma?"chiede Adriano non capendo. Sposto lo sguardo a Sole che è in braccio a Khalil e lui che se la ride. Mi sblocco e deglutendo dico "Non ci sarete mica cascati...è una pistola finta" "Sparami allora" dice Karl mentre Malcolm continua a saltellare eccitato. Malcolm è il matto della casa, da grado vuole fare il soldato solo per poter maneggiare armi...penso che sia una passione trasmessa dal padre o non mi spiego. Karl invece è l'intellettuale che passa le sue giornate a divorare libri e disprezzare i suoi coetanei perchè tutti stupidi. Adriano invece sta attraversando la sua fase d'adolescenza e non mangia nulla per mettere massa, spesso si allena con Khalil in palestra, anche se non riesce a stargli dietro con gli allenamenti...delle volte vado a spiarli e quel mostro mi provoca sempre, inutile dire che lo provoco anch'io sgattaiolando sotto la doccia dopo gli allenamenti. Mi guardo attorno e vedo il salone addobbato con tantissimi palloncini, nastri e la scritta "Bon anniversaire Mamma" "Avete fatto tutto voi?"chiedo indicando le decorazioni. "Certo mamma, chi altri sennò?" chiede Karl ovvio sistemandosi gli occhiali. "Ma siete stati bravissimi! Venite ad abbracciarmi!" esclamo posando la pistola dietro di me e allargando le braccia. Malcolm è il primo a buttarsi fra le mie braccia, seguono poi Adriano e Karl. "Grazie bimbi, è tutto bellissimo" mormoro abbracciandoli forte. "Mamma?"chiede Malcolm. "Sì, tesoro?" "Posso provare a sparare con quella pistola" "Assolutamente no" "Ma dici che è finta" "E' lo stesso pericoloso" borbotto alzandomi per posare quella dannata pistola. Khalil mi segue con in braccio Sole e appoggiandosi al muro mentre riposo la pistola nella scatola chiede " Rimarrai sempre una peste" Capisco che si riferisce al fatto che gli abbia fregato una pistola e facendogli un sorrisino furbo, mi rialzo mordendomi il labbro. "Metti che s'intrufolava un ladro in casa..." cerco di difendermi. "Certo, come se non avessimo già mille allarmi installati in casa" "Metti che è un ladro professionista, magari uno stalker..." "Signorina Vignoli, vedo che è in vena di provazioni oggi" Sorrido e stampandogli un bacio, gli sussurro all'orecchio "Non solo..." Prendo Sole in braccio e facendogli un occhiolino, torno in salone. "Vieni mamma, abbiamo aiutato papà a fare una cena spaziale per il tuo compleanno" dice Malcolm strascinandomi nella sala pranzo. "Wowo!" esclamo vedendo la tavola imbandita ad arte con tantissime pietanza e una torta al centro. "Le spegniamo ora le candeline?" propongo mentre Khalil entra nella sala pranzo e annuendo, accende tutte le candeline. "Anch'io voglio accenderne una!" esclama Malcolm. Khalil gli fa accendere due candeline e io mi posiziono tra loro felice. "Tanti auguri a te, tanti auguri a te, tanti auguri a mamma, tanti auguri a te!" cantano tutti insieme mentre li osservo estremamente grata del dono che mi ha fatto la vita e spengo le candeline. Rialzo lo sguardo a Khalil che mi sorride e mima con le labbra "Ti amo pulce" "Io di più mostro" mimo ancora commossa. Finiamo di cenare dopo un'oretta e divoriamo letteralmente tutto, Khalil è un cuoco fenomenale, oltre a essere un marito perfetto. Da quando sono nati i bambini si è sempre occupato lui della casa facendomi avere il pasto pronto a tavolo e occupandosi dei bambini. Non avrei mai immaginato che potesse essere così bravo come padre, sembra che sia nato solo per fare questo. Delle volte mi pento di non essere spesso a casa per via del lavoro, ma Khalil mi ha sempre incoraggiata a dare il mio meglio professionalmente e non fa mancare nulla a me e ai bambini. Non mi sono mai pentita della decisione che presi quindici anni fa...tornassi indietro nel tempo, riscapperei con Khalil da Palermo. Mi manca? Un po', mi mancano soprattutto il sole, il mare e ovviamente i miei cari. Delle volte parlo al telefono con le ragazze e Juan...cerchiamo di restare a contatto, anche se non sanno niente della mia famiglia. Una volta pensai di svuotare il sacco con Melisa, ma pensai al fatto che le sarebbe potuta scappare un parola davanti a Kemal e tutti i sacrifici fatti, non sarebbero serviti a nulla. Khalil e i bambini sono la mia vita e farò qualsiasi cosa per proteggerli. "Buonanotte piccoli" sussurro spegnendo la luce della loro stanza e chiudendo la porta. "Sole è collassata" mormora Khalil venendomi incontro. "Quindi...." "Abbiamo via libera" completa la mia frase Khalil prendendomi in braccio. "Amore!" esclamo ridendo mentre mi porta in camera e mi posa al centro del letto. Inizio a spogliarmi quando però lui si gira per prendere qualcosa dal comodino e risalendo sul letto, mi porge un cofanetto e una busta. "Per me?"chiedo mentre lui gattona raggiungendomi e inizia a spogliarmi. Ridacchio sentendo i suoi baci sul collo, sulla spalla nuda...sgancia il reggiseno e inizia a massaggiarmi i seni. "Aspetta, fermo" sussurro divertita aprendo il cofanetto. "Quanto luccica" dico sorpresa dal bellissimo anello con un enorme fiori tempestato di diamanti rosa. "Ti piace, ho pensato subito a te quando l'ho visto" chiede lui abbracciandomi da dietro. "Lo amo" dico prendendo l'anello e provandolo subito. "Incantevole" commento ancora la bellezza dell'anello, sono davvero senza parole. "Sono felice che ti piaccia" mormora Khalil lasciandomi dei baci sulla testa e dietro l'orecchio. "Cosa c'è nella busta?" chiedo prendendola e aprendola subito spinta dalla curiosità. "Le ho trovate in uno scatolone" mi spiega lui mentre apro la busta e ci trovo delle foto. "Ma queste le ho scattate io" mormoro felice guardando tutte le foto. "Ti ricordi del nostro viaggio a Las Palmas?" "Come no, mi tenevi ancora come ostaggio nello yatch" Ci sono foto di persone a caso che passeggiano, foto di cibo, chiese, vestiti..."Questa è bellissima" scoppio a ridere vedendo la foto di Khalil che mangia un gelato. Ricordo quando mi disse di smetterla perchè lo infastidivo. "Peste" ribadisce Khalil mordendomi la spalla. "Aii! Piano!" rido mentre lui si allunga a baciarmi le guance. Scorro altre foto finchè prendo l'ultima e sorridendo mormoro "Questa è la mia preferita" Ci siamo io con la maglietta di Khalil e lui che mi bacia la spalla con una torta in primo piano...anche in quel caso mi aveva organizzato una sorpresa per il mio compleanno, aveva fatto venire Valerio sullo yatch per cenare con me...anche in quel caso scelsi Khalil e piantai in asso Valerio, perdendo la mia possibilità di dirgli la verità sul mio rapimento. "Quanto tempo è passato da questa foto..." "Per fortuna tanti" "Perchè per fortuna?"chiedo posando il mento sulla mia spalla. Anche lui si sporge sulla mia spalla e spiega scostandomi una ciocca di capelli sulla schiena "Perchè ancora non avevamo tutto questo...tu eri confusa sui tuoi sentimenti e io così incazzato perchè non riuscivi a capire quanto ti amavo" Mi accarezza la pancia nuda e mormora ancora "Adesso sto così bene...con la mia famiglia che amo più di ogni altra cosa al mondo" Sorrido e girandomi per mettermi a cavalcioni su di lui, mi sporgo per baciarlo. "Ti amo , ti amo e ti amo" mormoro sulle sue labbra agganciando le mani sulla sua cintura. Lui invece afferra le mie mani per incrociare le dita alle sue e mormora fra altri baci "Anch'io...tantissimo, ti amerò per sempre mia preziosa pulce" "Mamma? Papà?" sentiamo chiedere alla porta. Mi porto di scatto le coperte sul seno e Khalil paziente chiede "Karl tesoro...che succede?" "Non riesco a dormire bene, posso stare con voi?" mormora il piccolo stropicciandosi gli occhi. "Karl!" sentiamo gridare insieme a dei passetti e Malcolm che si affaccia nella nostra stanza. "Oh...state giocando?" Chiudo gli occhi sospirando mentre Khalil mi passa una sua maglietta e si alza dal letto sentendo Sole piangere, probabilmente dal trambusto che stiamo facendo. "Ok, ho capito. Venite qui" dico battendo un colpo sul lettone. I bimbi non se lo fanno ripetere due volte e si buttano sul letto. "Che succede?"chiede anche Adriano affacciandosi nella stanza. "Pigiama party" borbotto mentre anche Khalil rientra in stanza con Sole in braccio. "Guarda! Ci sono mamma e papà!" esclama Karl prendendo le foto sul letto. "Vediamo" dice Adriano buttandosi sul letto insieme a tutti quanti. Guardo Khalil che si avvicina a me sul lettone e mi sussurra all'orecchio "Forse lo yatch mi manca un po'..." Scuoto la testa divertita mentre Adriano chiede "Come vi siete conosciuti voi due? Non ce l'avete mai raccontato" Sposto subito lo sguardo a Khalil e mordendomi il labbro scoppiamo a ridere insieme. "Perchè ridete? E' così divertente?"chiede perplesso Karl. "E' una lunga storia ragazzi" dice Khalil accarezzando i capelli di Malcolm per poi alzare lo sguardo a me e aggiungere "Un po' incasinata, ma incontrare vostra madre mi ha reso l'uomo che sono adesso" Una lacrima mi scende furtiva sulla guancia e Khalil asciugandomela col pollice, si allunga a darmi un bacio dolcissimo. "Mamma perchè piangi?"chiede Karl. "Perchè amo da impazzire vostro padre" singhiozzo con gli occhi lucidi. "E vostro padre ama da impazzire vostra madre" replica Khalil lasciandomi un bacio sulla fronte, dritto alla mia anima. FINE.
   
 
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