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Autore: Wolfgirl93    10/10/2021    0 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Tatuaggio
Numero Parole: 1486
Coppia: Childe x Aether
Rating: Giallo
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo:' “Abbiamo finito, puoi guardarti allo specchio.” La ragazza gli sorrise mentre gli indicava il grande specchio alle sue spalle.
Aether si alzò lentamente e si posizionò di fianco verso lo specchio ammirando le due piccole ali che ora gli ornavano le spalle.
“Direi che ti donano molto.” La voce di Childe arrivò alle sue spalle e il biondo osservò il suo riflesso allo specchio mente sentiva le sue braccia stringerlo.
“Non avrei mai pensato di farmi un tatuaggio ma devo ammettere che queste ali sono davvero belle.” Ammise prima di voltarsi nell’abbraccio di Childe e baciarlo dolcemente.(...)'
Genere: Dark, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Aether, Scaramouche, Tartaglia
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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Aether aveva sentito spesso parlare della Yakuza e dei suoi uomini, persone che all’apparenza sembravano comuni ma che erano accomunati da due cose: enormi tatuaggi su tutto il corpo e infine una sete di sangue impareggiabile.

Quando incontrò Childe per la prima volta lo vide solo come un ragazzo un po’ eccentrico, era troppo gentile e molto spesso il suo carattere cambiava in pochi secondi passando da dolce a freddo e calcolatore in tempo zero.

Aether decise che avere un amico eccentrico non era di certo una cosa strana e in più trovava intrigante questo lato un po’ particolare del rosso, però un giorno d’inverno quando andò a trovare l’amico nella sua tenuta – fin troppo grande per un ragazzo della sua età – capì cosa realmente si nascondeva dietro quella maschera da bravo ragazzo.

 

Era dicembre quando Childe gli aveva detto che sarebbe tornato a casa sua a Snezhnaya e il biondo gli aveva chiesto con curiosità il suo indirizzo, l’idea di ammettere che voleva fargli una sorpresa a pochi giorni dal Natale e andarlo a trovare lo rendeva nervoso ma decise comunque di prepararsi per bene per quel giorno.

 

Aveva comprato un vino buono, o almeno Diluc gli aveva detto così, un vassoio di tartine miste e qualche salatino e infine aveva indossato un completino intimo davvero fin troppo succinto sotto ai vestiti; un consiglio di Lumine che gli aveva detto che sicuramente con quello avrebbe fatto un regalo a Childe, ovviamente molto più gradito del vino e del cibo.

Perchè nonostante fossero amici c’era un legame particolare che li legava, avevano fatto l’amore diverse volte ma il rosso non si era mai deciso a dichiararsi e Aether si sentiva troppo incerto sulla loro relazione ma quella sera voleva prendere in mano le redini e magari far capire all’altro – o anche dichiararsi se l’altro non avesse fatto la sua mossa – quanto ci tenesse e quanto lo volesse.

 

Era così che era arrivato con un taxi fino alla villa dell’altro, aveva suonato il citofono dicendo chi fosse, Childe gli aveva detto di aver avvertito i suoi uomini e che il biondo sarebbe sempre stato il benvenuto da lui; quando l’enorme cancello si aprì, Aether si ritrovò a trattenere il fiato di fronte a quello sfarzo, c’era un viale alberato che conduceva verso la grande villa e il giardino che la avvolgeva sembrava immenso.

Entrò con calma dentro mentre le guardie lo osservavano da dietro i loro occhiali scuri, sentì una voce oltre l’enorme porta intagliata della sala e senza aspettare oltre l’aprì, tutto ciò che stava per dire gli rimase bloccato in gola a quella scena.

 

“Sai bene che ciò che è mio non deve essere toccato, giusto? Quindi perché sfidarmi? Perchè hai osato toccare Aether, eh? Vuoi davvero che ti tagli quelle mani o vuoi semplicemente morire per mano mia?” Childe era chinato con una lama premuta sulla gola di un ragazzo, i capelli scuri erano imbrattati di sangue e anche il suo viso era tumefatto, quasi irriconoscibile; quando Aether lo guardò per bene però notò un particolare tatuaggio violastro e trattenne il fiato, Scaramouche!

Childe alzò gli occhi dalla sua vittima fino ad incontrare lo sguardo con Aether e subito un sorriso gli impreziosì le labbra, fece un cenno con la mano e uno dei suoi uomini prese il povero Scaramouche portandolo via dalla sala.

Il rosso era vestito con una camicia bianca che però aveva diverse macchie di sangue, le maniche erano arrotolate fino al polso mettendo in bella vista i suoi intricati tatuaggi che aveva sulle braccia e con alcuni bottoni aperti notò anche come sul suo torace quell’ipnotico disegno proseguisse abbracciando il corpo del ragazzo.

Faceva parte della Yakuza e vedendo come tutti sembravano ubbidirgli ciecamente, Aether capì che doveva essere uno dei tanti capi.

“Cosa ti porta qui Aether?” Chiese avvicinandosi al biondo con tranquillità, come se quello visto poco prima fosse una normale prassi.

Il biondo fece qualche passo indietro trovando solo la porta chiusa a bloccargli la strada “Ho… Ho pensato di venirti a trovare e ho portato delle cose da mangiare e da bere.” Era terrorizzato eppure dentro di lui qualcosa sembrava scaldarsi, Childe era così bello con i capelli in disordine e quel sorrisetto sul viso e in più, vederlo mentre lo rivendicava come suo lo aveva terrorizzato e eccitato allo stesso tempo.

Il rosso posò una mano contro la pesante porta impedendo a Aether ogni via di fuga, si chinò su di lui e gli baciò delicatamente l’orecchio. “Hai il viso tutto rosso e penso tu sia felice di vedermi o sbaglio?” Chiese con una nota di divertimento nella voce mentre lasciava cadere una mano fino a sfiorare il profilo del cavallo dei pantaloni di Aether dove si poteva bene notare un lieve rigonfiamento.

Il biondo provò subito a nascondersi ma Childe irruppe in una risata che lo fece rabbrividire

“Che ne dici se prima ci divertiamo e poi pensiamo a mangiare e bere?”

Aether stava pendendo da quelle labbra e quando sentì quelle parole non poté che dire di sì, una parte della sua mente gli urlava di andarsene e magari chiamare la polizia ma l’altra lo stava obbligando ad annuire con le guance rosse.

 

La camera da letto di Childe era immensa il letto a baldacchino rosso era enorme e quando Aether vi fu spinto sopra quasi affondò nella morbidezza del materasso.

“Sai mi sei mancato tanto e in più ho saputo che troppe persone ti stavano addosso...” Sussurrò il rosso sfiorandogli i capelli lunghi ormai sciolti e sparpagliati sulle lenzuola.

“Se ti riferisci a Scaramouche ha solo fatto un po’ lo stupido con me ma non è cattivo.” Ammise sentendosi un po’ in colpa, stava facendo tutto quello per lui.

“Non pronunciare il suo nome!” Fu un ringhio che fece sobbalzare Aether mentre osservava Childe guardandolo con lo sguardo serio “Ha osato toccare ciò che è mio e quindi dovrà pagare, ma basta parlare di un rifiuto come lui, parliamo di te… Parliamo di noi.” La voce di Childe divenne così dolce da far venire i brividi lungo tutta la schiena di Aether, come poteva quel ragazzo avere così tanto potere su di lui?

 

Ci misero poco ad abbandonare i loro vestiti e a mostrare l’intricato tatuaggio per Childe e il completino intimo di pizzo rosso per Aether; lo sguardo del rosso divenne più scuro mentre guardava, quasi come se volette divorarlo, il corpo del biondino sotto di lui.

 

Fecero l’amore con più passione del solito o forse fu solo l'eccitazione del momento a dargli molto più piacere, si ritrovarono stanchi ma felici in quel letto fin troppo grande e con le palpebre calanti e il corpo esausto Aether iniziò ad accarezzare il corpo di Childe lentamente.

Il rosso sembrava così docile in quel momento quasi indifeso mentre teneva gli occhi chiusi lasciandogli la libertà di esplorare il suo corpo senza barriere.

“E’ un’insieme di balene, narvali e onde.” Spiegò dolcemente Childe tenendo ancora gli occhi chiusi, poteva sentire le dita delicate di Aether tracciare il suo tatuaggio magari provando a capire cosa raffigurasse.

“E’ molto bello e particolare.” Ammise sincero il biondo. “Quindi fai parte della Yakuza.” Chiese un po’ incerto, quella parte sarebbe dovuta arrivare prima o poi e forse ora che l’altro sembrava con la guardia abbassata sarebbe stato il momento migliore.

Gli occhi azzurri di Childe si aprirono e si fissarono sulla figura nuda abbracciata a lui prima di sospirare. “Immagino sia un ostacolo per te, giusto?” Non era la prima volta che succedeva, quando si entrava in quel mondo la solitudine era quasi una prassi e l’idea che anche Aether volesse allontanarsi gli fece stringere il cuore.

“No, cioè mentirei se ti dicessi che mi hai spaventato quando ti ho visto prima, ma so che non mi faresti mai del male e forse sono egoista ma a me va bene così.” Ammise Aether accoccolandosi fra le sue braccia.

Il rosso gli baciò dolcemente i capelli e rimase in silenzio, sentiva il cuore colmo di gioia a quelle parole e per quel momento voleva solo tenerlo fra le braccia e lasciare che quel momento non finisse mai.
“Promettimi solo che non farai del male a qualcuno solo perché mi si avvicina o mi parla.” Chiese Aether facendo ridere il rosso che rispose con un semplice ‘vedremo.’ prima di stringerlo forte a sé.

 

 

“Abbiamo finito, puoi guardarti allo specchio.” La ragazza gli sorrise mentre gli indicava il grande specchio alle sue spalle.

Aether si alzò lentamente e si posizionò di fianco verso lo specchio ammirando le due piccole ali che ora gli ornavano le spalle.

“Direi che ti donano molto.” La voce di Childe arrivò alle sue spalle e il biondo osservò il suo riflesso allo specchio mente sentiva le sue braccia stringerlo.

“Non avrei mai pensato di farmi un tatuaggio ma devo ammettere che queste ali sono davvero belle.” Ammise prima di voltarsi nell’abbraccio di Childe e baciarlo dolcemente.

   
 
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