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Autore: Nihal    02/09/2009    2 recensioni
Bella lo guardò irritata. Aveva di nuovo glissato sull’argomento. Incrociò le braccia al petto e, guardandolo male – effetto guastato dal fatto che le sue guance si erano tinte di un rosso acceso –, disse: “Edward…”
Il vampiro la interruppe.
“Ti amo anch’io, Bella.”
Forse, per quel giorno, Bella avrebbe rinunciato alla sua campagna.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Edward Cullen, Isabella Swan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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FOREVER


Non riusciva ancora a crederci. Mentre passeggiava nel bosco, solitaria, l’unico pensiero che le sfiorava la mente era quello.
Non riusciva ancora a crederci. Immersa nel verde, ascoltava i rumori della foresta, che arrivavano ovattati alle sue orecchie.
Edward aveva davvero scelto lei.
“A cosa stai pensando?”
Si voltò velocemente e per poco non perse l’equilibrio. Tipico di lei.
Non si era neanche accorta dell’arrivo di Edward, che la guardava corrucciato, probabilmente infastidito dal fatto che la sua mente non fosse accessibile, per lui.
Lei lo guardò, rapita. Possibile che le facesse sempre quell’effetto?
“Bella?” la squadrò, interrogativo.
“Eh?”
Edward scoppiò a ridere. Era proprio imbranata, la sua Bella.




“E…dward, mi dispiace…”
Il vampiro, in quel momento, sembrava una statua di pietra. Non muoveva neanche un muscolo. Si sforzò di sorridere, per infonderle un po’ di coraggio.
“Di cosa ti dispiace? Di essere imbranata? Non preoccuparti, mi piaci così.”
Le sue iridi – ormai nere – si restrinsero. Era davvero difficile resistere a tutto quel sangue – il suo sangue – che si stava dilagando sul lurido asfalto. Bella chiuse gli occhi, si sentiva stanca.
“Bella resisti! L’ambulanza sta per arrivare!”
Ormai aveva abbandonato il suo tono calmo e stava quasi urlando. Vederla stesa per terra, senza poter fare nulla, lo straziava. L’avrebbe portata lui stesso all’ospedale, ma il minimo movimento avrebbe compromesso le sue, già remote, possibilità di salvezza.
“E…dward…” per un attimo, riuscì di nuovo ad ammirare quegli occhi color del cioccolato. Stava lottando, Bella.
“Shh, non ti sforzare a parlare…”
Avrebbero parlato dopo. Lei ce l’avrebbe fatta e lui avrebbe ucciso quel pirata che aveva osato investirla, scappando come un codardo. Sarebbe sopravvissuta, da umana. Non aveva preso neanche lontanamente in considerazione l’idea di trasformarla. Non avrebbe dannato la sua anima.
“E…dward, sto morendo, vero?” pronunciò queste parole con fatica, ormai le mancava il fiato.
Edward la guardò, stesa sull’asfalto, i capelli imbrattati di sangue, come il suo volto e i suoi vestiti. Si sentì un mostro. L’amore della sua vita stava morendo e l’unica cosa che riusciva a pensare era che il suo sangue era davvero appetitoso. Si odiava per quello, ma non riusciva quasi a resistere a quella dolce fragranza che gli attraversava le narici.


“Edward, staremo insieme per sempre?”
In quella domanda c’era la richiesta implicita – neanche tanto – di essere trasformata, di diventare come lui. Edward scelse di non comprendere quella pretesa.
“Io non ti abbandonerò mai.”
Bella lo guardò irritata. Aveva di nuovo glissato sull’argomento. Incrociò le braccia al petto e, guardandolo male – effetto guastato dal fatto che le sue guance si erano tinte di un rosso acceso –, disse: “Edward…”
Il vampiro la interruppe.
“Ti amo anch’io, Bella.”
Forse, per quel giorno, Bella avrebbe rinunciato alla sua campagna.




“E…dward, trasformami…” pronunciò quelle parole come una supplica. Aveva avuto troppo poco tempo per stare con la persona che amava. Gliene serviva di più, le serviva l’eternità, per amarlo appieno.
Lui non poteva trasformarla, però. Non lo capiva che sarebbe stata dannata per sempre? Preferiva trascorrere la sua eternità in solitudine, piuttosto che donare un biglietto di sola andata per l’inferno all’unica persona che amava.
“Bella…”
“Edward… Non dirmi di no!” ormai era in preda all’ansia. Sapeva che il suo tempo stava per scadere.
Perché quella maledetta ambulanza non arrivava?
“Staremo insieme per sempre?”
Quella domanda gli ricordò quel giorno. Bella voleva essere trasformata. Era una sua decisione, dopotutto. Lei voleva stare con lui e lui voleva stare con lei.
Dov’era il problema, allora?
Si sentiva pronto per un passo del genere? Si sentiva pronto per dannarla?


“Non capisco come faccia a piacerti il sangue. Io non lo berrei mai!”
Bella inorridì al solo pensiero. Era davvero disgustata dal sangue. Quell’odore, così ferroso, le dava la nausea.
“Non sarebbe più salubre un bel piatto di lasagne?”
Edward scoppiò a ridere. Riusciva ad essere davvero divertente e, soprattutto, riusciva a scherzare su argomenti che avrebbero terrorizzato la maggior parte del genere umano.
Era davvero strana, Bella.
“Mh… Io trovo più appetitosa te delle lasagne, se devo essere sincero.”
“Davvero? Allora dovrei propormi come menù in qualche ristorante. Magari piaccio anche agli altri.”
“Non se ne parla. Solo io posso assaporarti.” Disse baciandola.
Quel contatto improvviso fece fremere Bella. Non riusciva proprio ad abituarsi. Le sue labbra – calde – si modellarono su quelle di lui – fredde e marmoree – in un bacio che interruppe le funzioni nervose di Bella. “Ti amo, Edward.”
“Io di più.”




“Edward…”
“C’è qualcosa che non va?”
Se avesse potuto, in quel momento avrebbe pianto. Ormai sapeva che per Bella non c’era scampo, si stava arrendendo, la stanchezza la stava sopraffacendo.
“Come fai a dire che il mio sangue è buono? Ha davvero un brutto odore!” riusciva a scherzare anche in quel frangente. Edward le sorrise.
“Tutto è buono di te, Bella.”
L’espressione di Bella cambiò, repentina.
“Allora perché mi stai lasciando morire? Perché?”
La sue voce era disperata. Cercava di rimanere aggrappata alla vita, ma allo stesso tempo non ce la faceva più. Un senso di colpa indescrivibile, attanagliò le viscere di Edward e in quel momento lo realizzò. Stava uccidendo l’amore della sua vita. Era un assassino. Non sarebbero mai più stati vicini.
Ricordò le parole che aveva detto una volta Carlisle e una strana pace lo pervase.
“Non preoccuparti, Bella. Staremo insieme per sempre, te lo prometto.”
Gli occhi di Bella si spalancarono. Era tutto ciò che voleva.



“Per favore, uccidetemi.”
I Volturi lo squadrarono interrogativi. Edward poteva sentire i loro pensieri.
‘Che spreco.’
‘Perché dovremmo fare un favore ad un Cullen?’

‘Mh.’ A quanto pareva nessuno dei tre era propenso ad accontentare la sua pretesa.
“Sappiate che farò qualsiasi cosa per morire. Anche distruggere completamente la vostra città.”
Non potevano rischiare. Edward aveva la vittoria in mano, avrebbero acconsentito alla sua richiesta.



“Edward, noi non siamo dannati. Tutto dipende da ciò che facciamo, non da ciò che siamo.”
“Se lo dici tu.” Disse, più per mettere fine alla discussione che per vera convinzione.
“Prima o poi lo capirai anche tu.” Concluse Carlisle, uscendo. Doveva andare a compiere le sue buone azioni quotidiane.




Intorpidito dal potere di Alec, non sentiva più nulla.
Almeno se ne sarebbe andato in pace. Forse, non era davvero dannato.
Forse, avrebbe potuto mantenere quella promessa.
“Bella, staremo insieme per sempre.”




Azzus che depressione. Un lieto fine no, eh? Purtroppo a me piacciono in particolar modo le storie tristi in questo periodo. Sono dell’umore: ‘scriviamo-shot-deprimenti-a-più-non-posso’ quindi mi sa che dovete sorbirvele. Boh, non so neanche come mi è venuta fuori questa. Spero che vi piaccia, comunque. Leggete e ditemi cosa ne pensate!^^ Mata ne!^^
  
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