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Autore: Wolfgirl93    20/10/2021    1 recensioni
Questa storia partecipa al #Writober 2021 di Fanwriter.it (Lista pumpNIGHT)
Prompt: Sentiero
Numero Parole: 1208
Coppia: Katsuki x Izuku
Rating: Verde
Tutti i personaggi sono maggiorenni
Dal testo:'Quando Katsuki entrò in casa rimase spiazzato per qualche secondo, dall’entrata poté osservare come la sala fosse messa sottosopra: i cuscini del divano erano alzati e alcuni erano a terra, le coperte che vi erano sopra erano alcune a terra, altre sparite chissà dove, la cucina era completamente lasciata a sé con dei piatti ancora da lavare nel lavello e quando provò a fare dei passi verso la camera da letto notò come ci fossero delle coperte o dei cuscini per terra creando una specie di percorso verso la stanza.
La mente del biondo fu assalita dalla paura, che fossero entrati dei ladri e avessero messo tutto a soqquadro per cercare soldi o qualcosa di valore? Beh sarebbe stata un’idea se il televisore a schermo piatto da 85 pollici non fosse più lì, ma invece era ancora al suo posto e sembrava intonso.(...)'
Genere: Hurt/Comfort, Introspettivo, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Izuku Midoriya, Katsuki Bakugou
Note: AU | Avvertimenti: Mpreg
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Quando Katsuki entrò in casa rimase spiazzato per qualche secondo, dall’entrata poté osservare come la sala fosse messa sottosopra: i cuscini del divano erano alzati e alcuni erano a terra, le coperte che vi erano sopra erano alcune a terra, altre sparite chissà dove, la cucina era completamente lasciata a sé con dei piatti ancora da lavare nel lavello e quando provò a fare dei passi verso la camera da letto notò come ci fossero delle coperte o dei cuscini per terra creando una specie di percorso verso la stanza.

La mente del biondo fu assalita dalla paura, che fossero entrati dei ladri e avessero messo tutto a soqquadro per cercare soldi o qualcosa di valore? Beh sarebbe stata un’idea se il televisore a schermo piatto da 85 pollici non fosse più lì, ma invece era ancora al suo posto e sembrava intonso.

“Izuku?” Chiamò il nome del compagno sentendo l’ansia avvolgerlo, che qualcuno fosse venuto a rapire il suo Omega? “Tesoro? Sei in casa?” La voce di Katsuki era ormai tremante mentre camminava fin troppo lentamente verso la loro camera da letto come se avesse paura di vedere una scena a cui mai avrebbe voluto assistere.

Aveva letto diversi articoli di giornale in cui parlavano di persone che irrompevano nelle case di alcune coppie e facevano del male agli Omega accoppiati, ma sperava che quello fosse un caso diverso, sperò che aprendo quella stanza trovasse solo Izuku placidamente addormentato sul loro letto e che magari tutto quel trambusto fosse stato causato dall’Omega stesso magari durante una crisi di nervi o qualcosa del genere – sapeva bene che era un’ipotesi impossibile ma provò a pensare a quello e non al peggio come il suo sesto senso stava continuando a urlargli -.

L’odore dell’Omega era molto più forte ad ogni passo in cui si avvicinava alla stanza ma c’era qualcosa di diverso, una punta aspra nel suo solito odore che indicava una paura oppure un bisogno di qualcosa che non poteva avere.

‘Potrebbe essere odore di sangue.’ Irruppe nella sua mente il suo Alpha interiore già ringhiando all’idea di qualcuno che aveva anche solo toccato il suo compagno, Katsuki scosse il capo scacciando quel pensiero dalla mente e con la mano tremante la posò sulla maniglia senza trovare la forza di tirarla per aprire la porta.

Non si era neppure cambiato dalla sua tenuta di lavoro, aveva ancora il completo nero addosso e con la mano libera si allentò quella dannata cravatta che proprio qualche settimana prima Izuku gli aveva sistemato alla sua maniera, ricordava ancora il modo buffo in cui gliela aveva allacciata e il nodo strano che aveva fatto ma a lui andava bene così; mentre sentiva l’ansia invaderlo si portò il tessuto della cravatta al naso e inspirò quel profumo calmante sperando che gli desse la forza per fare quel passo e aprire la porta.

 

Con un movimento deciso aprì la porta e rimase fermo a fissare lo spettacolo che gli si parava davanti: il letto era come spogliato di tutto lasciando solo il materasso spoglio sulla struttura, le coperte erano a terra e con esse anche la maggior parte dei loro vestiti, gli armadi erano tutti aperti lasciando cadere maglie o pantaloni da essi.

“Izuku...” Sentiva la voce venirgli meno mentre guardava quello spettacolo, c’era qualcosa sotto quel mucchio di vestiti e coperte ma aveva una tremenda paura a scoprire cosa fosse.

“Amore ti prego rispondimi.” Katsuki era sull’orlo di una crisi di nervi, lì dentro l’odore del compagno era più forte e come prima aveva una nota di paura nel suo profumo, cosa che fece diventare il biondo quasi isterico al solo pensiero che qualcuno gli avesse potuto fare del male.

 

Dopo aver preso un respiro profondo si avvicinò al mucchio di coperte e con le mani tremanti iniziò a spostare i vari strati fino a trovare dei riccioli scuri sotto di essi; il viso di Izuku era sereno e quando alzò tutto il resto dei tessuti lo trovò rannicchiato in posizione fetale ma sembrava respirare anche se lentamente.

“Izuku!” Quasi urlò speranzoso che l’altro fosse ancora vivo, gli accarezzò la guancia e la trovò fredda. “Amore apri gli occhi, ti prego.” Katsuki non era un tipo che piangeva ma in quel momento sentì le lacrime pizzicargli gli angoli degli occhi nella speranza che il suo compagno riaprisse i suoi begli occhioni verdi e lo guardasse come aveva sempre fatto.

 

Passarono diversi secondi prima che l’Omega aprisse pigramente gli occhi, cercò di mettere a fuoco l’immagine sopra di lui e si aprì in un lieve sorriso mentre guardava il suo Alpha.

“Kacchan...” Sussurrò dolcemente senza alzarsi, sembrava come immobilizzato in quella posizione e il biondo capì che c’era qualcosa che non andava.

“Stai bene? Riesci ad alzarti?!” Chiese nel panico il biondo mentre provava a toccare il corpo del compagno che però si ritirò dalla sua presa e si rannicchiò su se stesso maggiormente. “Izuku, che ti hanno fatto?”

“Prometti che non ti arrabbierai con me?” Chiese con la voce lieve l’Omega guardando Katsuki da sotto le sue lunghe ciglia.

“Certo, amore, non potrei mai arrabbiarmi con te.” Perchè gli stava chiedendo quella cosa? Cos’era successo? E soprattutto perché Izuku temeva che si sarebbe arrabbiato con lui?

 

Passò almeno un minuto, minuto che per Katsuki sembrò quasi un’eternità mentre aspettava che l’altro alzasse appena il busto che si mettesse seduto, teneva le mani strette sul suo addome come se fosse ferito – o come se qualcuno lo avesse ferito -.

“Aspetto un cucciolo.” Quelle parole erano state dette come un sussurro, Izuku si strinse nelle spalle mentre guardava il biondo che era impassibile. “Scusa se ho messo sottosopra tutta la casa ma volevo averti vicino e molte cose avevano il tuo odore… Solo che però dopo qualche giorno l’odore spariva quindi ho deciso di venire qui e avvolgermi con le nostre coperte e i tuoi vestiti per stare al caldo e averti vicino… Scusa...”

 

Katsuki sentì il suo viso diventare di almeno una decina di colori, dapprima sentì il gelo avvolgerlo, poi un caldo allucinante e successivamente di nuovo il freddo.

“Diventerò padre...” Disse incerto, aveva capito bene, giusto? Non si stava sbagliando, era una bella notizia quella che aveva dato Izuku, giusto? “Diventerò padre.” Disse ora più convinto mentre guardava il suo compagno che gli annuiva lentamente con un timido sorriso sulle labbra. “DIVENTERÒ PADRE!” Quasi urlò dando finalmente sfogo a tutta l’ansia che aveva accumulato quando era entrato in casa, abbracciò dolcemente Izuku e pianse come un bambino mentre gli sussurrava dei ‘grazie’ commessi al solo pensiero che avrebbero avuto un cucciolo tutto loro.

 

Rimasero fermi l’uno fra le braccia dell’altro mentre piagnucolavano di felicità per quella notizia e dopo essersi ripresi decisero di sistemare – Katsuki sistemò e ordinò a Izuku di non alzare neppure una coperta visto che doveva riposarsi – l’intera casa, quella sera il biondo cucinò il piatto preferito di Izuku e quella stessa sera fecero l’amore dolcemente sussurrandosi ‘ti amo’ nel buio della loro stanza, la paura che aveva avvolto il biondo quando era entrato quella mattina era ormai passata e adesso non era più la sua casa ad essere sottosopra ma il suo cuore che batteva ad un ritmo insostenibile all’idea di formare una famiglia con la persona che amava.

 

   
 
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