CARIBBEAN BLUE:
AVVENTURE TRA I PIRATI
Eurus
Afer Venus
So the world goes around
with all you ever knew
They say the sky is high above
is Caribbean Blue
If every man says all he can,
if every man is true,
do I believe the sky above
is Caribbean Blue
Boreas
Zephyrus
If all you told was turned to gold
if all you dreamed was new,
imagine sky high above
is Caribbean Blue
Eurus
Afer Venus
Boreas
Zephyrus
Africus
CAPITOLO I
Non riuscivo a credere alla nostra fortuna. Poter trascorrere un intero mese in
una meravigliosa isola dei Caraibi. Li avevo sempre sognati, immaginandoli
mentre leggevo storie di pirati ambientate in quei luoghi magici.
I nonni di Miranda possedevano una casa lì, che avevano comprato parecchi anni
addietro e quell'anno avevano pensato di invitare la nipote. Per non farla stare
sola, le avevano detto che poteva portare qualche amica e così lei ci aveva
proposto di accompagnarla. Non ce l'eravamo fatto ripetere due volte. In meno di
due giorni eravamo pronte in aeroporto, cariche di valigie ed elettrizzate come
non mai.
Siamo sempre state inseparabili noi quattro. C'eravamo conosciute a scuola e da
allora niente ci aveva diviso. Era fine agosto quando partimmo. Questo
significava che avrei festeggiato lì il mio diciottesimo compleanno.
Il viaggio in aereo fu tranquillo, nonostante i continui borbottii di Rowena sul
fatto che sentiva quelli che lei chiamava "rumori sinistri" un po'
dappertutto. Virginia non parlò molto, non perché non fosse contenta ma credo
perché sapeva che se avesse aperto la bocca avrebbe vomitato tutta la
colazione. Così stavamo sedute lì ad ascoltare Miranda che sparava 100 parole
al minuto, presa dall'eccitazione della vacanza ai Caraibi.
Una volta scese dall'aereo ci guardammo attorno con curiosità. Prendemmo un
taxi per arrivare a casa dei nonni di Miranda. La loro casa era a pochi passi
dalla costa, a ridosso della quale vi era un porto pittoresco ricolmo di bar con
insegne folcloristiche. Da un lato, la casa era fiancheggiata da un gruppo di
tipiche palme caraibiche. Solo qualche passo di là da esse, cominciava uno
strato di sottile sabbia bianca.
I nonni di Miranda erano persone in gamba e ci permettevano di stare fuori sino
a notte fonda, poiché in quel piccolo paradiso non c'era niente da temere.
Quel pomeriggio visitammo il ricco "Museo dei Pirati" nei pressi del
porto. In passato, infatti, quel piccolo paese sulla costa era un rifugio per
pirati d'ogni genere, una sorta di porto franco. Nel museo c'era una mostra di
oggetti appartenuti a pirati, per lo più armi o piccoli oggetti personali. In
più erano stati allestiti tanti pannelli, ognuno dei quali recava il ritratto
di un famoso pirata, il suo nome e la sua storia. Uno solo di questi pannelli
era senza ritratto.
- Chissà perché qui non c'e' il ritratto… - mi lasciai sfuggire, esprimendo
ad alta voce il mio pensiero.
- Perché il vecchio Sparrow odiava farsi ritrarre - disse la guida che ci
accompagnava.
- Sparrow? - ripeté Rowena, avvicinandosi.
- Si, Jack Sparrow - proseguì la guida indicandole il pannello - Un pirata
molto crudele. Non aveva un briciolo di pietà, per nessuno. Secondo le antiche
cronache aveva così pochi scrupoli che si era diffusa la terribile leggenda che
non ce l'avesse proprio il cuore.
- E che fine ha fatto? - chiesi io.
- Oh, i pareri sono discordi - proseguì la guida allegramente - Secondo alcuni
morì da solo in una bettola.
- Non aveva nessuno? Una…moglie? - azzardò Virginia
La guida scoppiò a ridere dicendo che il suo cuore doveva essere così piccolo,
secondo le storie che si raccontavano su di lui, da esserci spazio a malapena
per il suo gatto.
Rimanemmo tutte scosse dalla storia di quel pirata e più tardi nel bar de
"Il capitano Kidd" discutemmo su quale potesse essere stato il suo
aspetto.
- Forse portava una benda sull'occhio, come molti pirati - disse Miranda alzando
le spalle.
- O forse era semplicemente brutto - concluse Rowena
- Però mi dispiace per lui, morire così… - fece Virginia
- Ma che dici, Vi, era un pirata!! - le rispose Rowena
- Tu che ne pensi, Serena? - la domanda di Miranda cadde nel vuoto.
Non l'avevo neanche sentita.
- Ehm, Serena? Sei tra noi?
- Cosa? Si, si , ecco io ci stavo pensando...in fondo c'e' tanta gente a cui non
piace farsi fotografare. Ma questo non significa che siano brutti..
Continuammo ancora un po' a parlare, a discutere sull'aspetto del pirata.
Miranda ci fece fare un sacco di risate quando disse che forse non voleva farsi
ritrarre perché aveva il labbro leporino, come il nostro prof. di filosofia che
portava un paio di folti baffi "da pirata" per nasconderlo.
Alla fine della serata, verso la mezzanotte, decidemmo cosa fare il giorno dopo.
La scelta unanime cadde su una bella passeggiata sulla spiaggia che circondava
l'intera isola.