Sono un tantino maturata
per sentirmi sola ed emarginata
Ma l’unica cosa che vorrei ora
è poetare con te fino all’aurora
 
Dimenticandoci chi siamo
Intessere, dei pensieri, il ricamo
Dimenticandoci i nostri problemi
Ridere a lungo come due scemi
 
Dimenticandoci le nostre pare
In penombra vederti fantasticare
Dimenticandoci i nostri doveri
Dell’anima riempire i crateri.
 
Ad esser nudi davanti all’universo
L’animo mio si sente un po’ perso
Ma, cosparso di polvere di cielo stellato
Mai si è sentito più appropriato.
 
Ormai liberi delle nostre maschere
Ci tuffiamo nelle strane pozzanghere
Di nuovi mondi, vergini e puri
Come la “Foresta” dei mondi futuri *1
 
Per poter essere solo chi siamo
“Quelli di dentro” che nascondiamo
Quel cuore pulsante e fluorescente
Che il Tutto partorisce dal Niente.
 
Quel cuore intriso di sangue e magia
Che per natura tende all’entropia
Quel cuore che mira e rimira le stelle
Che sta in fondo alle cose, indomabile e ribelle. *2
 
Voglio essere sola e incompresa,
negli inferi miei continuare la discesa
Ubriacarmi di solitudine altezzosa
Che dopotutto, con la tua si sposa.
 
*1 riferimento alla Foresta di Mezzo de “Le cronache di Narnia – Il nipote del Mago”
*2 riferimento alle parole di Aslan in “Le cronache di Narnia – L’ultima battaglia”: “bisogna guardare al cuore delle cose”.