Stiles stava giocando con il fuoco lo sapeva bene, ma si stava divertendo troppo per smettere. Per lo meno se fosse morto lo avrebbe fatto con un sorriso.
Quella mattina era arrivato presto al loft pronto a dare inizio al suo piano “Stuzzichiamo il lupo che dorme”. Aveva trovato Derek in cucina che si preparava il caffè ancora mezzo addormentato, in boxer e canottiera, inutile dire che prima di procedere con il suo piano si permise un momento per godersi la vista. Fatto ciò procedette con il piano che consisteva nel… tastare brevemente suddetta vista. Camminò rapido dietro Derek, dirigendosi verso la credenza per prendere una tazza, e nel farlo gli mollò uno schiaffo sul culo seguito da un divertito: «Buongiorno belle chiappe!» Approfittò dei riflessi momentaneamente rallentati del lupo per rubargli la caffettiera, versarsi del caffè e correre a sedersi sull’isolotto.
«Stiles…» Un ringhio basso uscii dalla gola del lupo, ma prima che potesse dire o fare altro, sentirono la porta del loft aprirsi e un branco adolescenti entrare rumorosamente. Stiles ne approfittò per passare a Derek la sua tazza mezza vuota e fuggire in salotto dagli altri.
Derek guardò male la tazza prima di finirne il contenuto. Aveva la sensazione che sarebbe stata una lunga giornata.
 
Non si sbagliava. Stiles sembrava per qualche motivo deciso ad innervosirlo, in più di un modo sfortunatamente. Durante gli allenamenti non gli tolse gli occhi di dosso, rendendolo nervoso e distratto.
Durante una delle pause gli si avvicinò, approfittando di un momento in cui era ad una discreta distanza dal resto del branco, e con la scusa di portargli da bere gli lasciò un bacio veloce dietro l’orecchio che gli mandò di traverso l’acqua che stava bevendo. Quel dannato moccioso, sapeva benissimo che effetto gli faceva quando toccava quel punto. Allungò una mano, intenzionato a dare a Stiles un assaggio della sua stessa moneta, ma il ragazzo era già corso via, finendo di distribuire da bere al resto del branco. I loro occhi si incrociarono per un secondo e Stiles gli fece l’occhiolino. Quel moccioso non sapeva in che quai si stava cacciando.
 
Il resto della giornata non andò migliorando. Stiles riusciva sempre a trovare il momento giusto per allungare le mani, o per sussurrargli qualcosa di lascivo. Lo stava davvero innervosendo. La cosa che più gli dava ai nervi e che non era ancora riuscito a mettergli le mani addosso e, con il branco li per una serata cinema, sarebbero passato alcune ore prima che potesse avere il ragazzo tutto per sé. Decise che non aveva intenzione di aspettare così tanto, voleva almeno un assaggio.
 
A metà film si alzò per prendersi una birra e notò subito che Stiles fece lo stesso. Il branco era completamente preso dal film, era la sua occasione. Fece finta di nulla, aprii il frigo, prese la birra e la stappò con i denti, i vantaggi di essere un lupo nato.
Avvertii presto le braccia di Stiles avvolgerlo e lo vide allungarsi per posare l’ennesimo bacio in quel punto particolare, ma quella volta non glielo permise. Posò la birra, lo afferrò per la vita e lo sollevo sul bancone, inchiodandolo in posizione con le sue braccia. I loro visi erano a pochi centimetri e nonostante la posizione Derek riusciva ancora a sovrastare piacevolmente l’altro ragazzo. Derek si avvicinò lentamente e con fare predatorio al suo orecchio.
«Farai meglio a smetterla.» Stiles si contorse sotto di lui e quando l’altro si scostò leggermente gli diede il suo miglior sguardo innocente, rovinato però da una punta di malizia che mostrava che sapeva benissimo cosa stava facendo.
«Smetterla di fare cosa? Non capisco Der.» Ridacchiando si allungò per posargli un bacio scherzoso sul naso.
«Dannato moccioso.» Derek mandò tutto al diavolo e si allungò per divorare le morbide labbra dell’altro ragazzo, che lo avevano attirato per tutta la giornata. Approfondii il bacio, spingendo Stiles ad aprire le labbra e farlo entrare. Passò le mani sotto la camicia sgualcita e sfiorò con la punta delle dita il petto dell’altro sentendolo rabbrividire. Si staccò dal bacio lasciando l’umano ansimante. Derek non perse tempo e prese a mordere la spalla e le clavicole, sapendo bene quanto fossero sensibili. Continuo a mordere e leccare finché non lo sentii gemere e accasciarsi contro di lui, il profumo di eccitazione che si espandeva per la cucina. Rise e si scostò da Stiles, lasciandolo li eccitato e confuso.
«Der?» Gli posò un bacio sulla fronte e gli sussurrò un’ultima cosa prima di tornare in salotto con il resto del branco.
«Ti avevo detto di smetterla. Ti conviene calmarti in fretta, presto gli altri si accorgeranno della tua assenza.»