#Writober
2021 ~ pumpBLANCK list ~ 31 ottobre,
prompt: Missing Moment
La
rinascita di Jack Mouton
I
bambini felici non avrebbero mai voluto addentrarsi di notte dentro un cimitero,
correre tra le lapidi illuminate semplicemente dal chiarore della luna piena, ma
lui, Jack, non era felice.
Si
era sempre sentito come un’ombra all’interno della propria famiglia, non vedeva
altro che i successi di suo fratello gemello e lo odiava per questo. Iniziava a
detestare persino la sua stessa voce, poiché un giorno sarebbe potuta cambiare
di tono e ciò avrebbe rappresentato probabilmente una
disgrazia.
Doveva
morire – o meglio – doveva rinascere come una creatura delle tenebre. In questo
modo avrebbe sicuramente bloccato la sua crescita: sarebbe stato
meraviglioso.
L’aveva
visto aggirarsi in quel cimitero vicino casa e aveva capito subito che si
trattava di un vampiro, sì, proprio come un protagonista delle storie di terrore
che lui e suo fratello avevano letto per caso un giorno.
«Ehi!
Buonasera, signore, lei è fighissimo! Posso chiederle un favore?» domandò con la
sua vocina carezzevole, trattenendolo.
«Lasciami
il braccio, moccioso!» esclamò contrariato il vampiro
incappucciato.
«Non
finché non mi avrai reso come te!» confessò Jack stringendo le
palpebre.
«E
che cosa ci guadagno?» s’incuriosì, pur mantenendo un’espressione
intimidatoria.
«Sono
bravo a cantare! E poi sono disposto a tutto!» assicurò, senza lasciare la
presa.
Saga
riuscì a staccarlo da sé e poi gli alzò il mento con una
mano.
Jack
pensò che non aveva mai visto nessuno più affascinante di lui, nevvero. Era
ipnotizzato dalla sua altezza, dal suo viso e da quell’intenso sguardo che forse
era cattivo solo in apparenza – o almeno così gli sembrava in
fondo.
«Moccioso,
come ti chiami?» chiese.
«I-io
mi chiamo Jack, signore», rispose, in soggezione.
«Sei
sicuro di volermi offrire la tua vita, Jack? Guarda che se esaudisco il tuo
desiderio non si torna più indietro. Apparterrai a me qualunque cosa accada da
ora in poi, per moltissimo tempo».
«Certamente!
Puoi contare su di me!» confermò la sua decisione definitiva, scoprendosi solo
il collo.
Sebbene
si trattava di infrangere una regola importante per i vampiri, Saga ritenne che
per una volta potesse trasgredire e poi desiderava da sempre potersi nutrire di
sangue umano direttamente da un collo invitante e pulsante di
vita.
Quel
bambino, Jack, si offriva a lui su un piatto d’argento e poi la sua
testardaggine l’aveva colpito. Sentiva che non si trattava di semplici capricci
di un moccioso: lui voleva davvero rinunciare alla sua
umanità.
Così
successe. Il vampiro mostrò i canini affilati, si nutrì del suo sangue, lo rese
come lui e si ferì dopo averlo fatto.
E
quando ebbero finito, un Saga dolorante usò i propri poteri per materializzarsi
nella sua camera, deporlo sul letto dalle lenzuola candide e ricordargli che gli
concedeva solamente un’ora per poter dire addio a quella casa e anche agli
esseri umani che ci abitavano.
Il
vampiro Jack annuì, per poi fissare estasiato con i suoi occhi rossi la grande
luna del medesimo colore fuori dalla finestra aperta. Era la prima volta che la
vedeva e non sarebbe stata di certo l’ultima. Era veramente
stupenda.
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Un missing
moment semplice e senza troppe pretese su come immagino che Jack sia diventato
vampiro. Avrei voluto metterci più impegno, ma non ho altro tempo
^^’
Così finisce il
mio writober <3 non sono stata sempre costante, ma è stato bello, mi sono
divertita **