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Autore: Roe Jaeger    04/11/2021    1 recensioni
Modern!AU | Ereri
Levi ama Eren, ma non riesce a troncare con il suo attuale ragazzo, Erwin Smith. Pertanto, quando viene invitato a cena fuori, non gli resta altro da fare che andarci.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Erwin Smith, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Sono qui a pubblicare questa Ereri per festeggiare il mio cambio nick avvenuto stanotte!
Spero vi piaccia, buona lettura,
Roe.

 
Pin errato, riprovare

L’uomo lanciò un’occhiata a Eren, che dormiva placidamente accanto a lui, nel letto, e si mise seduto cercando di celare un brivido di freddo: stare nudo tra le lenzuola con i riscaldamenti spenti, ora che la passione tra loro era scemata, non era proprio il massimo. Buttò un’occhiata al suo orologio da polso abbandonato sul comodino: le 19.30. Avrebbe fatto meglio ad andare a prepararsi, se non voleva che Erwin lo sgridasse per il ritardo, né che lo scoprisse. 
Essere scoperto proprio quel giorno in cui aveva deciso di mettere ordine nella sua vita e smettere di fingere, non gli andava affatto bene. 
Nonostante avessero un appuntamento romantico, Levi andò a fare una doccia veloce e indossò i primi vestiti che gli capitarono a tiro, badando solo ad abbinare bene i colori, ma non ad altro. 
Già con il cappotto indosso, tornò nella propria camera in cui Eren stava ancora dormendo. Si avvicinò silenziosamente al letto e posò un dolce bacio sulla fronte di quel ragazzo ancora addormentato tra quelle lenzuola che lo avevano visto tradire il suo ragazzo e gli sussurrò: «Cercherò di tornare il prima possibile, amore mio. Aspettami qui.» 
Eren mugugnò una risposta affermativa nel dormiveglia e poi si girò dall’altra parte. 
 
L’aria fredda della sera e il vento gelido, per Levi furono come uno schiaffo in pieno viso. Decise di raggiungere il locale a piedi, più per rimanere da solo con i suoi pensieri che per una vera necessità di non prendere l’automobile, e si incamminò verso il ristorante. 
Stando agli ultimi avvenimenti e alla propria prudenza, Erwin non si era ancora accorto di Eren, né sospettava nulla, e la cena di quella sera serviva solo a festeggiare qualcosa di cui Levi non riusciva ancora a ricordare la natura. 
In una decina di minuti raggiunse il locale e aveva notato l’automobile di Erwin parcheggiata poco distante. Il fatto che lui fosse in anticipo, gli fece ricordare quanto il suo ragazzo fosse preciso in tutto ciò che faceva. 
Alla cameriera che lo accolse all’ingresso diede il cognome di Erwin dicendo che ci sarebbe dovuto essere un tavolo prenotato a quel nome, e così era infatti. Anzi, la ragazza lo rimproverò anche del ritardo, mentre lo scortava verso il tavolo. 
Erwin era così bello, seduto a quel tavolo da due, e sfoggiava un’eleganza che per un attimo tolse il fiato a Levi. Ma durò poco, perché poi il giovane Ackerman si ricordò di chi avesse lasciato a casa a dormire nel suo letto, e le sue intenzioni per quella sera. Doveva fare in modo che tutto fosse indolore per Erwin, non voleva farlo soffrire più del necessario. 
La cameriera prese le ordinazioni, per poi allontanarsi, così che i due rimasero soli. Un’insolita tensione s’instaurò tra i due e nessuno dei due parlava. 
«Sei arrivato in ritardo.» gli fece notare Erwin dopo un po’. «Non è da te, solitamente sei sempre tu il primo ad arrivare.» 
«Il lavoro mi sta uccidendo e mi sono addormentato senza metter la sveglia, scusa.» Il che in parte era vero, solo aveva omesso con chi fosse stato dopo il lavoro. 
«Oh, vedrai che prima o poi riuscirò a convincerti a metterti in ferie, e fare una vacanza con me da qualche parte.» Erwin sorrise, sapeva che Levi avrebbe colto i doppi sensi che lui stava celando. Il ragazzo annuì distratto e sorrise alla cameriera che stava servendo il vino. 
«Sai che ora come ora non posso proprio muovermi.» spiegò Levi, sorseggiando un po’ di quella bevanda alcolica. 
Erwin lo imitò. «L’azienda non cascherà se ci prendiamo una settimana di ferie.» 
Quando arrivarono gli antipasti, la bottiglia di vino era già oltre la metà, ma i due sembravano non preoccuparsi della cosa, sebbene gli effetti si cominciassero a notare: Levi era diventato insolitamente logorroico ed Erwin stranamente troppo impiccione. Gli stava facendo domande insolite, mai poste prima, e alla fine dei primi piatti, quando il cellulare di Ackerman squillò, osò persino chiedergli chi fosse al telefono, sebbene non avesse mai avuto quell’abitudine. 
«Noie variegate.» aveva mentito Levi, mentre il nome di Eren lampeggiava sul display che stava abilmente nascondendo a Erwin. 
Tuttavia, dal tono di Levi e dalle sue parole, quella telefonata secondo Erwin non era affatto elencabile nelle “noie variegate”, anzi, Levi aveva troppa confidenza con il suo interlocutore, e il tono dolce con cui ci stava parlando insospettì il più grande. 
Levi chiuse la telefonata lasciandosi sfuggire un “A domani” che catturò l’attenzione del maggiore. 
«So che è scortese, Levi, ma ripeto la domanda: chi era al telefono?» 
«Mi sembra di averti già risposto.» disse lui, posando il cellulare nella tasca destra del cappotto. 
«Sì, avevo come l’impressione che mi avessi già mentito, in effetti.» 
Levi gli lanciò un’occhiataccia carica di astio, tuttavia non ribatté nulla; invece si alzò. Erwin lo fissò con sguardo interrogativo. 
«Vado in bagno, torno subito.» disse, e quando Erwin annuì lui si allontanò dal tavolo. 
 
Levi era scomparso dalla sua vista, pertanto prendere il suo cellulare dal cappotto doveva essere abbastanza sicura come mossa, senza rischiare di essere scoperto. 
Senza chiedersi se fosse giusto o sbagliato curiosare nelle chiamate recenti del proprio ragazzo, afferrò il cellulare e scorse la schermata di blocco, arrivando al momento dell’inserimento PIN di quattro cifre, che lui conosceva benissimo. Scrisse rapidamente 1410 sulla tastiera – Levi doveva amarlo tantissimo per tenere come sblocco del proprio cellulare il giorno del suo compleanno – stupendosi non poco di come il PIN fosse errato. 
Erwin sbatté le palpebre perplesso, fino a quando ricordò che, qualche giorno prima, Levi a casa sua bestemmiava contro il cellulare che gli imponeva il cambio PIN. 
«Lo vuole per forza, diamine!» 
«Metti 2512, il tuo compleanno.» 
«Metto 2003, l’anno in cui è cominciata la nostra relazione.» 
Ed Erwin aveva annuito, compiaciuto da tutto l’amore che Levi provava per lui. 
Levi ancora non era tornato, quindi digitò il nuovo PIN sulla tastiera del telefono di Levi, accorgendosi troppo tardi di un errore di battitura: complice la fretta, aveva scritto 3003 anziché 2003. Si stupì, e non poco, quando al posto di PIN Errato il telefono gli si sbloccò tra le mani. Ma non c’era tempo per porsi domande, Levi sarebbe potuto tornare da un momento all’altro, quindi aprì la lista delle ultime chiamate ricevute. Era salvato semplicemente come Eren, senza un cognome. Erwin divenne rosso dalla rabbia quando lesse: “Eren ♥” 
Ma non c’era tempo per porsi molte domande, Levi sarebbe tornato da un momento all’altro, quindi si allungò al suo cappotto e, dopo aver messo il blocco alla tastiera del telefono, lo infilò nella sua tasca. 
«Ehi Erwin, ti è caduto qualcosa sotto al tavolo?» chiese Levi ricomparendo davanti a lui. Aveva notato quanto fosse buffo piegato verso destra, come a voler recuperare qualcosa a terra. 
«L’ho già recuperata, tranquillo. Volevo solo vedere se fosse caduto altro. Tutto bene a te? Mica hai rimesso?» 
Levi annuì, mentre si sedeva. «Perdonami, ultimamente rovino ogni singola cena insieme per colpa del mio stomaco in subbuglio.» Prese la forchetta, intenzionato a riprendere a mangiare almeno una parte di quello che aveva davanti. Non voleva lasciare tutto il secondo nel piatto, gli sembrava brutto. 
«Non preoccuparti.» gli sorrise Erwin, comprensivo. «Spero solo che non rovini anche quelle con Eren, per lui più che altro.» aggiunse ghignando. 
Levi si bloccò con la forchetta a mezz’aria. No, non aveva sbagliato a capire per colpa del liquore che aveva in corpo; no, Erwin davvero aveva pronunciato il suo nome. Da quanto sapeva? 
Non sapeva cosa dire, non sapeva come rispondere. Portò istintivamente una mano sulla tasca sinistra del cappotto dov’era il cellulare, e non lo sentì al tatto. Chi gli aveva spostato il cellulare nell’altra tasca? La soluzione alla sua domanda era davanti a lui, e la cosa lo infuriava e rattristava allo stesso tempo. 
Era vero che lui aveva un altro uomo, ma Erwin sembrava non avere fiducia in lui se era andato a controllare le chiamate recenti. Ma... la data di nascita di Eren, lui, come la conosceva? Gli tornò in mente il problema del cambio PIN a casa di Erwin e in fondo, tra 2003 e il compleanno di Eren ci passava una cifra, bastava un errore nel premere i tasti e… 
«Non mi sembra di averti mai autorizzato a prendere il mio telefono senza che io sia presente.» Levi lo disse aspramente, mentre abbassava la forchetta. Improvvisamente, gli erano passati voglia di mangiare e appetito. 
«Ti rendi conto che mi tradisci, Levi? Mentre tu ti appelli al fatto del telefono, io continuo a investire su una relazione senza futuro, la nostra.» 
Levi non rispose e calò il silenzio. 
Finirono di mangiare senza scambiare più una parola, neanche quando la cameriera portò il liquore alla fine della cena e neppure quando Levi pagò il conto. 
 
Fuori, all’aria fresca della sera, si guardarono negli occhi, forse l’ultima volta. Sapevano a cosa stavano andando incontro. 
«Finisce così?» chiese Levi, un sussurro appena udibile. 
«Stiamo insieme da dieci anni, Levi, è giusto essere almeno sinceri l’un con l’altro e soprattutto rispettarci.» 
«Tre anni.» Erwin lo guardò senza capire. «Sono tre anni che sto con Eren, che faccio l’amore con lui e che lo amo.» 
«E lo vieni a raccontare a me?» 
«Almeno avrai una ragione per la nostra rottura.» disse il più piccolo, accendendosi una sigaretta e facendo un cenno di saluto con la mano. Sapeva che non si sarebbero visti più, ne era certo, ma non si allontanò dal locale finché non vide l’auto di Erwin sparire nell’oscurità della notte. 
Finalmente, poteva tornare da Eren, e restare con lui per sempre.
   
 
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