Serie TV > Altro
Ricorda la storia  |      
Autore: SellyLuna    10/11/2021    1 recensioni
[Squid Game]
Passi difficili. Lacrime agli occhi. Groppo in gola. Peso sulla coscienza. E sangue sulle mani.
Il fardello di essere sopravvissuto.
Così Sang-Woo, Sae-byeok e Gi-Hun avevano varcato la soglia.

[Inerente all'episodio 6]
Genere: Angst, Introspettivo, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 

 

Passi difficili

 

 

 

 

 

 

 

 

1.

«Sang-Woo?»

La voce di Ali Abdul lo fece arrestare sui propri passi. Anche senza voltarsi, non era difficile immaginare la sua espressione del viso. Era incredulo, deluso e ferito. Come se non si aspettasse questo da lui.

Nella sua voce una domanda, un flebile rimprovero.

Fai questo a me dopo tutto quello che abbiamo passato? Dopo che mi avevi promesso che saremmo usciti vivi da qui, tutti e due. Eravamo una squadra.

Avevano fatto i turni di guardia insieme, avevano parlato, avevano legato. O questo, quanto meno, era quello che aveva creduto il pakistano.

Gli aveva ricordato che l’aveva aiutato, gli aveva dato i soldi per prendere l’autobus per tornare dalla sua famiglia.

Ma questo era possibile fuori, non lì. In questo mondo, le regole erano diverse; non tutti sopravvivevano. Ognuno doveva pensare per sé; le alleanze si formavano e si rompevano dal giorno alla notte, in base all’esigenza del momento.

E forse da codardo qual era, Sang-Woo l’aveva mandato in giro a perlustrare le altre squadre con al collo un sacchettino pieno di sassi al posto delle sue diciannove biglie così da non essere testimone della sua morte.

Aveva vinto senza far uso della violenza, ma questo sarebbe bastato per zittire la sua coscienza?

 

 

 

 

 

 

2.

«Grazie. Per aver giocato con me.» Sorriso sulle labbra. Un sorriso che nemmeno la morte riuscì a scalfire.

Le aveva assicurato che non sapeva quello che avrebbe fatto, una volta fuori di lì, ma Sae-byeok non era d’accordo: più di una volta Ji-yeong aveva fantasticato di fare qualcosa insieme, si era proposta di mostrarle che era possibile divertirsi in Corea del Sud.

E Sae-byeok pensò che avrebbero potuto essere amiche, perché si capivano, perché entrambe avevano sofferto; erano sole contro il mondo.

Ji-yeong era più forte di lei. Sae-byeok non era sicura che si sarebbe sacrificata al suo posto. Lei aveva un fratello minore all’orfanotrofio e una madre in Cina. Aveva una missione: riunire la sua famiglia.

Il gioco stava diventando sempre più difficile. Le regole cambiavano – chi si aspettava di giocare contro il proprio compagno di squadra? – e la posta in gioco era sempre più alta.

Ma, alla fine, ne sarebbe valsa la candela?

 

 

 

 

 

 

3.

«Ti devo ringraziare, perché mi sono divertito fino alla fine.»

L’anziano signore era stato troppo buono con lui, fino al suo ultimo respiro.

In più di un’occasione lo aveva ritenuto l’elemento più debole, ma proprio per questo, ogni volta, tornava a tendergli la mano. Per rispetto della sua età, della sua saggezza ed esperienza.

O forse era un modo per riscattarsi per tutte le volte che si era comportato male con sua madre. Quella povera donna, dalla pazienza infinita! Continuava a prendersi cura di lui e della casa in cui vivevano, andava a fare la spesa e le varie commissioni con quel dolore lancinante ai piedi, che gli aveva tenuto nascosto per non farlo preoccupare. Erano in una situazione così precaria, che non potevano permettersi le cure – sua madre lo sapeva e non voleva essere un peso.

«Andrà tutto bene» lo consolò il giocatore 001, lui che dì li a poco sarebbe passato a miglior vita.

Si era accorto che lo aveva ingannato per ottenere le sue biglie – Gi-Hun non ne andava fiero, ma doveva tornare a casa. Lo aveva perdonato e da perfetto Gganbuamico speciale – gli aveva consegnato l’ultima biglia.

Aveva scelto come andarsene, tra i propri ricordi felici, in quella che era stata la sua casa, nella mente il ricordo del figlio felice mentre giocava con i suoi amichetti.

«Mi sono ricordato. Il mio nome è Il-nam Oh.»

Il-nam Oh se ne era andato da gran signore, su questo Gi-Hun ne era convinto.  

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Passi difficili. Lacrime agli occhi. Groppo in gola. Peso sulla coscienza. E sangue sulle mani.

Il fardello di essere sopravvissuto.

Così Sang-Woo, Sae-byeok e Gi-Hun avevano varcato la soglia.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Heilà! C:

Che posso dire? Come avrete capito sono alle prese con la visione di Squid Game. Sono arrivata al sesto episodio. Quello più commovente e straziante. TT.TT

E mi ha colpito così tanto che mi sono ritrovata a scriverci su due righe.

Se vi va di lasciare un parere, mi farebbe davvero piacere, mi aiuterà a migliorare. ^^

In ogni caso, grazie per essere arrivato/a fino a qui!♥

E niente, questo è tutto. ;)

Passo e chiudo. :D 

Selly

 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Altro / Vai alla pagina dell'autore: SellyLuna