Dreaming

 

Shikamaru si passò una mano sul viso pulito e liscio, sfogliando un altro libro della sezione criptografica di Konoha.

Erano ora che leggeva libri su libri. Guardò accanto a sé notando che nella penombra delle stanza, la pila di libri accanto a lui sembrava più grossa di quanto già non fosse.

Decise così di concedersi qualche minuto di pausa. Spostò lo sguardo castano sull’orologio appeso nel fondo della stanza, accorgendosi che era ormai ora di pranzo. Stracciò un piccolo pezzo di carta da un foglio bianco, posandolo tra le pagine, per fungere da segna libro.

Dei passetti si fecero vicini al ragazzo: passetti timidi, e capì subito che era l’introversa Shiho, che stringeva dei rotoli di pergamena al petto.

Si fece vicina al tavolo titubante.

 

-Ahm…Shikamaru-kun…?- il moro si voltò, alzandosi e riponendo la sedia sotto al tavolo di legno, rivolgendo un piccolo sorriso di cortesia alla ragazza.

 

-Salve, Shiho. Serve qualcosa?- poggiò le mani nelle tasche giocherellando con dei pezzetti di carta che aveva dentro.

La ragazza si aggiustò timidamente gli occhiali da vista sul naso.

 

-Ecco…ti andrebbe di pranzare insieme?- abbassò la testa nascondendo il lieve rossore sulle guance.

Shikamaru sbottò una risata.

 

-Certo- mosse qualche passò poi voltandosi verso di lei per aspettarla.

Shiho si appoggiò al tavolo, stando attenta a non far cadere la pila di libri, pericolosamente in bilico. Lentamente fece scendere gli spessi occhiali da vista, mostrando due occhi verdi brillante. Shikamaru la fissò un secondo. Quegli occhi li conosceva troppo bene. Quella luce sadica che pervadeva le iridi.

Con fare lento e sensuale la ragazza posò una mano sui capelli color carota, che si dimostrò essere una parrucca, mostrando i capelli color sabbia raccolti nei tipici quattro codini, che si muovevano sinuosi al ritmo della testa.

Il moro non poteva credere a ciò che vide.

 

-Allora, andiamo crybaby?-

 

Uno scatto di reni e Shikamaru era seduto sul letto, con la fronte che grondava sudore.

Sbatté due volte le palpebre, guardandosi intorno.

 

-Dannata seccatura…-