Le luci sul palco lo abbagliavano ed era impossibile discernere chiaramente i volti nel mezzo della folla urlante.
Si disse che era meglio cosí, visto che, fra quei volti, sarebbe mancato l´unico che avrebbe voluto vedere. 
Aveva agito con lei in un modo che gli era innaturale, cercando di sfoderare armi di seduzione che non gli erano familiari, le aveva chiesto di essere sua, anche sapendo che sua non lo sarebbe mai stata.
Futaba …
Per un attimo gli sembró di vedere il suo viso, gli occhi scintillanti di ammirazione, le labbra distese in un sorriso estasiato.
Sapeva bene che non era possibile. 
L´avrebbe resa felice, se glie lo avesse permesso. Ma sapeva che lei aveva scelto l´altro, l´altro che le aveva spezzato il cuore.
Nell´illusione di vedere il suo viso, nella disperazione del saperla lontana, Kikuchi cominció il suo canto, pieno di una gioia che ormai non esisteva piú.
Aveva scritto quelle parole per lei, era sicuro che il suo amore l´avrebbe guarita, ed in quel testo, di un amore appena sbocciato, lo sentí invece sfiorire, sulle corde del basso e quelle del suo cuore.