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Autore: MiaBlack    03/09/2009    2 recensioni
Ginevra è stata abbandonata dalla sua famiglia e a trovarla è un cacciatore di taglie che le insegnerà il mestiere di Killer… Cosa succederà se una volta diventata grande un uomo le commissionasse da uccidere un ragazzo? (diciamo anche un gran bel pezzo di ragazzo *ç*) sarà così facile per Gin riuscire a resistere al suo fascino e portare a termine la missione?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Draco/Ginny
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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GRAZIE DI CUORE A ALEXYA379  CHE HA BETATO LA STORIA!!   

In attesa che l’altra beta torni dalle sue vacanze e mi mandi il capitolo corretto di un anno da ricordare inizio con il posare questa storia, per chi già mi seguiva la riconoscerà perché già completamente inserita, ora è corretta.. bene buona lettura!

 

Angel of Death

 

Now Toon paesino della periferia di Londra, sembrava uno di quei posti fantasma che si vedono nei vecchi film, nulla si muoveva e per strada regnava un silenzio assoluto, probabilmente dovuto all’ora tarda o al fatto che pioveva incessantemente da quel pomeriggio.

Qualcosa però si muoveva silenziosamente all’interno della villa che troneggiava sulla cittadella addormentata.

All’interno della casa, più precisamente nella camera del proprietario, un respiro regolare segnalava che qualcuno stava dormendo, la casa era completamente al buio, un fulmine illuminò la grande camera e mostrò la presenza di una persona avvolta da un mantello nero che celava la sua identità, aiutata dalla luce del fulmine si avvicinò al letto dove l’uomo dormiva, un tuono rimbombò con prepotenza comprendo uno sparo, la figura vestita in nero sorrise le sue labbra rosse spiccano da sotto il cappuccio e si incurvano in un sorriso cattivo, mentre una pozza di sangue si forma vicino al corpo appena caduto, il buio avvolse nuovamente la casa.

Un secondo fulmine illuminò ancora la stanza, la figura misteriosa era scomparsa nel nulla lasciando dietro di se solo un corpo privo di vita.

 

A parecchi chilometri di distanza una ragazza era appena tornata a casa, ad accoglierla un piccolo elfo domestico

- Ben tornata signorina Ginevra… - disse l’elfa facendo un profondo inchino

- Tieni, lavalo. – disse la ragazza togliendosi il mantello sporco di sangue e dandolo all’elfa

- Si mia signora, Isa lo lava subito.. Isa si è permessa di farle preparare la vasca… - disse l’elfa facendo un altro inchino

- Hai fatto bene Isa - e così dicendo la ragazza salì in camera con aria soddisfatta.

Afferrò la cartellina gialla che era sul tavolo e si immerse nella vasca, una volta dentro prese le foto che vi erano all’interno e diede loro fuoco

“Un altro lavoro ben fatto” pensò.

 

 

La mattina dopo il Sole brillava e un raggio dispettoso si infiltrò tra le tende della villa, in una stanza una ragazza si sveglio infastidita dal fascio luminoso, la sua irritazione aumento quando sentì bussare alla porta

- Avanti – fece la ragazza infastidita, una piccola figura entrò nella stanza e si inchinò facendo battere il suo grosso naso a terra

- Fai che sia importante Kik - l’elfo si strusciò le mani nervoso

- Signorina Ginevra, c’è un uomo che la desidera - disse l’elfo

- Digli che arrivo subito e fallo accomodare in ufficio – l’elfo stava per andare quando la ragazza lo fermò

- Ah non lasciarlo solo Kik. Adesso vai! - l’animale annui e poi uscì dalla stanza, la ragazza si alzò dal letto sbadigliando, se c’era una cosa che detestava era essere svegliata la mattina dopo una serata di lavoro, si vestì velocemente senza presentare attenzione a cosa indossava.

Percorse i corridoi che la separavano dall’ufficio velocemente, entrata si trovò di fronte un uomo dai lunghi capelli biondo platino, fece un segno a Kik il quale, dopo un inchino, scomparve

- Cosa posso fare per lei signor…. – la ragazza si sedette dietro la scrivania facendo segno all’uomo di fronde di fare altrettanto

- Sono Lucius Malfoy, e vorrei chiederle di fare un lavoro per me, naturalmente sarà ben ricompensata - disse l’uomo

- Cosa dovrei fare? – chiese lei accomodandosi per bene sulla poltrona, l’uomo le passò un fascicolo

- Lo voglio morto - la ragazza fece passare la sua attenzione dal fascicolo all’uomo davanti a se

- Non mi interessa il prezzo non ci sono problemi, l’importante è che sia fatto con discrezione – la ragazza scrutò l’uomo sospettosa, era stato fin troppo svelto a dire ciò che voleva, solitamente usavano tutti termini molto controllati, lui invece era arrivato al nocciolo della questione subito, non si fidava per nulla di quel tipo

- Non so di che cosa stia parlando - rispose calma la ragazza appoggiando la schiena alla spalliera della poltrona senza smettere di fissare l’uomo

- Su via MacBack, o forse è meglio Weasley? Sa perfettamente di che cosa sto parlando - gli occhi della ragazza si dilatarono dallo stupore, nessuno sapeva dei suoi veri genitori.

Un sorriso divertito comparve sulle labbra dell’uomo cosa che fece infuriare ancora di più la ragazza

- Sorpresa Ginevra? La tua fama ti precede angelo della morte, o forse devo pensare che sei un incapace proprio come i tuoi genitori? – continuò Lucius

- Non ho nulla a che spartire con quelli, lo consideri già morto. Adesso se ne vada ho da fare - la ragazza afferrò il fascicolo e lo aprì senza però leggere realmente cosa c’era scritto al suo interno, l’uomo uscì dalla stanza così come lei aveva ordinato.

- KIK! – tuonò la ragazza, il piccolo elfo entrò nella stanza all’istante

- Mi dica signorina - disse lui

- Cosa sai di Malfoy? – chiese la ragazza mentre si avvicinava alla finestra

- Malfoy signorina? – chiese l’elfo stupito

- Si Kik, Malfoy.. –

- Il padrone, vostro padre signorina, non si è mai voluto mischiare con gente come lui signorina, si dice che sia oscuro…. – disse rabbrividendo

- Intendi dire che era un mangiamorte? - Chiese lei

- Si signorina, prima che voi-sapete-chi morisse lui era il suo braccio desto, si dice anche che abbia ucciso la moglie perché convinse il figlio a schierarsi contro di loro, quell’uomo è meschino, tende a sbarazzarsi di chi fa un lavoro per lui – disse l’elfo preoccupato

- Vuol dire che presi i soldi lo farò fuori prima io, così non correrò rischi – le labbra si incurvarono in un sorrisetto cattivo

- Se permettete una cosa, vostro padre signorina non sarebbe contento di sentire ciò, non vorrebbe che accettaste il caso – gli occhi verdi della ragazza si illuminarono di una luce malvagia, l’elfo terrorizzato si accorse di aver osato troppo e si congedò con un profondo inchino, lasciando la padroncina da sola.

Rimasta sola nella stanza Ginevra aprì il cassetto e prese una foto dove c’erano un uomo e una bambina che ridevano felice, la bambina con i capelli rossi abbracciava l’uomo che la stringeva a se facendole il solletico, Ginevra sorrise nel ricordo dei bei momenti passati con Hiei, suo padre adottivo.

 

 

                                 “Flash Back Gin”

 

Ginevra sedeva alla scrivania e guardava il padre preoccupata, le aveva detto che aveva bisogno di parlarle, ma ancora non aveva detto una sola parola, si limitava a guardarla con aria indecisa

- Ginevra tesoro.. – iniziò l’uomo appoggiandosi allo schienale della sedia con un’ espressione grave sul volto

- Ti devo dire una cosa davvero molto importante e vorrei che tu prestassi molta attenzione a ciò che sto per dirti – continuò l’uomo

- Papà? Ho fatto qualcosa di sbagliato? – domandò la piccola ancora più preoccupata

- No tesoro tu non hai fatto nulla, ora ti racconto una storia ok? – la bambina annui

 

                   “Flash Back Hiei “

(lo so il flash back dentro il flash back è un po’ strano e patetico ma concedetemelo… NdA ^^”)

 

Era una notte di10 anni fa, una notte d’estate fredda come non si era mai viste, la pioggia cadeva incessante sulla città di Londra, le strade erano vuote, le uniche luci erano quelle delle case e dei lampioni, il silenzio riempiva le strade della città..

 Nella periferia però il silenzio era stato interrotto dai pianti di un bambino, i capelli color rame, le guance rosse e due occhi di un verde intenso, il piccolo  era avvolto in una coperta bianca che lo proteggeva dal freddo di quella notte.

CRAK,  un rumore improvviso seguito da una nuvola di fumo biancastro, il pianto si interruppe per poi rincominciare, dalla nuvola di fumo uscì una persona, un uomo per la precisione, alto si e no un metro e settanta, gli occhi celesti e i capelli neri, portava un paio di stivali neri e sopra un mantello, anch’esso nero, che lo proteggeva dalla pioggia, si avvicinò al bambino che alla vista dell’uomo smise di piangere e sorrise,

- Ma che bel bambino -  l’uomo lo prese in braccio e sorrise a sua volta;, da un risvolto della coperta usci un ricamo “Ginevra”

- Anzi che bella bambina - la piccola inizio a giocare con un lembo del mantello mentre l’uomo si avviava verso casa sua…

 

                          “Fine flash back Hiei “

 

La bambina rimase a fissare l’uomo di fronte a lei senza dire una parola, poi, con un filo di voce, riuscì a riordinare le proprie idee quel tanto che bastava per pronunciare una frase

- Mi stai dicendo che tu non sei il mio papà? – chiese con gli occhi verdi pieni di lacrime, l’uomo annuì triste

- Perché me lo hai voluto dire? – chiese la bambina con la voce strozzata dalle lacrime

- Vedi piccola mia, in questi anni ho cercato i tuoi veri genitori… - iniziò l’uomo

- E… E li hai trovati? – chiese lei temendo quasi la risposta

- Si, sono i Weasley, una famiglia di maghi molto numerosa, hai ben sei fratelli  tutti più grandi di te, non è una famiglia benestante, purtroppo tirano avanti con difficoltà - disse Hiei senza guardare la piccola

- Mi.. Mi vuoi mandare via? – gli chiese lei, ormai con le lacrime che le rigavano il volto, non voleva credere a quello che il padre le stava dicendo, non era vero, non poteva essere vero.

- No tesoro non lo farei mai, ti voglio bene e per me sei mia figlia, ma la decisione è tua, comunque sappi che qui te troverai sempre la porta aperta e il mio affetto per te non diminuirà se vorrai tornare a casa dai tuoi veri genitori – la bambina uscì dalla stanza a testa bassa rimuginando su ciò che le aveva appena detto il padre

 

 

Erano passati una decina di giorni da quando aveva saputo la verità sulla sua famiglia, e adesso Ginny era davanti alla porta dell’ufficio del padre.

Bussò decisa

- Avanti – a sentire la voce la bambina ebbe un attimo di esitazione, ma poi entrò dentro a testa alta e si sedette sulla poltrona davanti al padre

- Dimmi tesoro – la incitò il padre vedendola sedersi e fissarlo serio

- Non ho nulla a che spartire con quelli, se mi hanno abbandonato, vuol dire che non mi vogliono e quindi io non voglio loro, sei tu la mia famiglia! – la bambina sorrise e si butto tra le braccia del padre

 

                                               “Fine flash back Gin”

 

Di suo padre ormai le era rimasto solo tanti bei ricordi, Hiei, infatti, era stato assassinato due anni prima proprio nel suo ufficio, era stata Ginevra a trovare il corpo, uno sparo di fucile gli aveva trapassato il cranio da parte a parte (scusate per la scena macabra… NdA ^.^”””””) facendolo morire all’istante, Ginevra aveva giurato sulla sua tomba che sarebbe riuscita a vendicarlo, Kik le aveva assicurato che nessuno era entrato, o almeno non era entrato dalla porta d’ingresso, ma era sicuro di averlo sentito discutere con qualcuno, il problema era che non era facile ristringere il cerchio per scoprire il colpevole, in molti volevano vedere Hiei morto, in quanto come cacciatore di taglie si era fatto parecchi nemici.

Ginevra, nel corso della sua vita, si era fatta una pessima fama, peggiorata dopo la morte del padre. La prima volta che aveva impugnato una pistola era stato a 11 anni, un uomo a cui il padre aveva rifiutato i suoi servizi l’aveva presa come ostaggio per costringere il padre a fare quello che voleva lui per poi uccidere lei e il padre, se non avesse avuto la prontezza di prendere la pistola che era caduta a terra al padre e sparare all’aggressore sarebbero morti. Da quel giorno Ginny insistette con il padre per lavorare con lui, guadagnandosi così il nomignolo di Baby killer.

Ginevra aveva preso in mano l’attività del padre dopo la sua morte, era diventata una Cacciatrice di taglie, alcune volte accettava anche lavoretti per i privati (cosa che aveva aumentato le dicerie sul suo conto) anche se erano veramente pochi.

Durante la guerra contro l’Oscuro Signore era rimasta fuori dal conflitto non volendo avere a che fare con nessuna delle due parti, l’unica cosa che in quel momento le sembrava importante era vendicare il padre.

Li aveva passati così gli anni della guerra, cercando di trovare indizi su chi fosse stato.

  

Continua…..

spero commentiate in tanti!! vi prego!!
alla prossima settimana un bacio

Xellesia_moon_black

   
 
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