Gelosia. Per anni l’aveva trovata un sentimento stupido, senza senso, che non aveva ne un fine ne uno scopo. Eppure in quel momento non faceva altro che capire il suo significato. 

Odiava non riuscire a controllare un sentimento che per tanto tempo aveva considerato così banale. Adesso però sapeva che non lo era, ma soprattutto adesso lo capiva.

Prima di lui non lo avrebbe mai capito, forse se non lo avesse conosciuto non lo avrebbe mai fatto, non lo avrebbe compreso come faceva in quel momento.

Com’era possibile che lei, la regina dal cuore di ghiaccio, il sogno proibito di molti ragazzi, si sia innamorata proprio di lui così tanto da esserne così gelosa. 

Lo guardava parlare con lei, sorridere con lei, scherzare con lei ed odiava questa cosa. Lui era il suo ragazzo, era suo, non di lei. 

Aveva deciso lei di mantenere tutto segreto ma non ci riusciva più, voleva abbracciarlo, baciarlo, stringerlo e amarlo anche davanti agli occhi degli altri, senza la paura di essere giudicata. Quando però la vide stringersi in torno al suo braccio non ce la fece più. In quel momento non le importò più di fare la figura della fidanzata gelosa. Lei era Astoria Greengrass e nessuno poteva giudicarla, ne tantomeno prendere ciò che le apparteneva.

Si diresse a passo svelto verso di lui che parlava con i suoi due migliori amici, anche se la ragazza più che amica voleva essere qualcos’altro. 

-ehi!- fu l’unica cosa che riuscì a dire una volta arrivata di fronte i tre amici, che la guardavano con aria sorpresa, in quel momento si sentì una completa idiota, e lei mai si era sentita così, “cosa mi stai facendo?” si ritrovò a chiedersi. 

-ciao- le fece lui non capendo che cosa ci stesse lei lì, d’altronde era Astoria ad aver deciso di tenere la loro relazione privata. 

-Granger, Potter, potete lasciare me e Ron da soli per favore?- Chiese cercando di essere il più gentile possibile. 

-e perché mai?- Rispose con una domanda un’hermione visibilmente infastidita, specialmente per il fatto che la Greengrass aveva chiamato Ron per nome. 

-se ho chiesto di stare sola con lui vuol dire che quello che gli devo dire riguarda noi e non voi. Pensavo che la strega più intelligente della sua età ci arrivasse a questo ragionamento.- La gelosia iniziava ad avere il sopravvento e a lei questo non andava affatto bene. 

Hermione guardò Ron sicura di ottenere un appoggio da lui, ma ci rimase visibilmente male quando il rosso disse:

-andate, ci vediamo dopo va bene? 

Harry annuì e la riccia dopo aver sbuffato, per far vedere al Weasley il suo disappunto, se ne andò seguita poi dal primo nominato, che per una volta sembrava aver capito qualcosa ancora prima della sua migliore amica. Infatti Ron gli aveva accennato il fatto che adesso stava con una ragazza, ma che non gli avrebbe detto chi era. 

-Astoria sei impazzita? Harry avrà già capito tutto me lo sento, e Hermione molto probabilmente ci arriverà presto con qualche suo strano ragionamento, non potevi parlarmi in privato quando ero da solo?- La Greengrass non smise di sorridere tutto il tempo, a lui non era mai importato di tenerlo nascosto o no, lo faceva solo perché lei non si sentiva pronta a dirlo a tutti. 

-Meglio così, almeno si scolla un po’- Fece poi quando le tornò in mente il motivo del perché lei si era avvicinata. 

-Aspetta aspetta, sei per caso gelosa?- fece Ron.

-IO? Macché, pff stupidaggini.- Una delle cose che più odiava era che a lui non sapeva mentire, come poteva farlo quando lui la guardava con quei suoi occhi che sembravano il mare? -ok va bene, hai vinto.- Sul volto di Ron apparve un ghigno -e non fare quella faccia!- continuò poi. 

-Senti mi sono stufata di tenere tutto nascosto, io ti amo e non voglio accontentarmi di te solo quando sei da solo o quando nessuno può vederci- disse la Greengrass senza rendersi nemmeno conto di ciò che usciva dalla sua bocca. Sul volto di Ron apparve un sorriso enorme. 

-mi ami?- chiese continuando a sorridere come un ebete, in un modo che praticamente mai gli aveva visto fare. Astoria ormai rossa in viso annuì, temendo la risposta del rosso che pensava non sarebbe arrivata. Abbassò il capo per non guardarlo negli occhi.

-Ti amo anch’io.- In quel momento se ne fregò che tutti avrebbero potuto guardarli, gli mise le braccia attorno al collo e lo baciò come se nessuno in quella stanza potesse guardarli o sentirli. Si sentì stringere la vita dalle sue forti braccia. 

Quando si allontanarono notarono tutti gli occhi puntati su di loro ma l’unica cosa che fecero fu scoppiare a ridere come mai avevano fatto.

​                                 FINE.