Cupi sappiamo essere nel momento del cordoglio.

Siamo tutti figli di Odino, in fondo.
Nati con ambizioni diverse.
Otri vuote, da riempire col vino,
o col sangue di chi non teme.

C’è chi combatte per amore,
chi per profitto.
Chi per il Valhalla.

Infine noi, che
vogliamo e pretendiamo
tutto.

Perché la vita è una scoperta,
spingersi in Terre mai viste prima,
saccheggiarle e prendere,
gozzovigliare e banchettare.

Vogliamo tutto, e oltre.

Lo sentiamo nel sangue,
la voglia di eguagliare l’irraggiungibile,
quell’Oblio…
Costruire cose mai viste prima,
dedicarci a ciò che un uomo normale non potrà mai ottenere.

Plasmati nelle fiamme,
senza timore,
affrontiamo la vita nella morte.

Creati dalla terra,
figli del tamburo che suona.

Con le risate della Morte,
nostra Sorella,
che ci accompagna nell’eterno sonno.  

Siamo Tutti figli di Odino,
e di Freyja, e Thor, e Loki, e Heimdallr.

Nel sangue bramiamo,
ardiamo di desiderio,
di vendetta,
di guerra.

Nulla può battere la paura del rombo del tuono in lontananza,
presagio del fulmine che presto  si abbatterà,
con tutta la sua furia,
sul suolo di una Terra mai sazia di carne.

Odino è con noi, se va tutto bene.
Odino è contro di noi, se va tutto male.

Tra il bene e il male c’è l’ardore,
la volontà di rendere omaggio al dono più grande
che la vita possa offrire…
Combattere per essa.

Proliferiamo,  
figli e figlie nascono
e nascono
e nascono,
affinché il nostro nome
perduri.
 
Combattiamo p
er affondare il nostro seme in un’anima
che arda in risonanza con la nostra,
per dedicare il fuoco più bello
a Chi lo vedrà per sempre splendere.

Se vuole che la Guerra sia la base per edificare,
saremo i primi a fare
ciò che nessuno aveva mai creduto possibile.

Se non vuole darci benefici,
allora lotteremo
e lotteremo
e lotteremo…

Perché ci ha dato le mani e le gambe,
per combattere e vincere.

E in assenza di questi
ci ha donato l’astuzia,
affinché non potessimo addurre alcuna scusa.

Ogni Dono datoci,
è un dono benedetto.
Ogni Maledizione,
è una verità nascosta nella nostra memoria.

Non chiniamo il capo.
Né quando la birra cade a fiotti,
né sotto i colpi impetuosi della scure.

Solo colo sorriso in volto e la rabbia nel cuore
potremo brindare con i nostri Avi,
al fianco di chi ci ha preceduto.

Se saremo morti con onore,
potremo continuare a vivere.
E il mio nome, e il suo nome
saranno incisi nel bagliore fulgido del futuro.

Saremo sempre lì.
Tra scudi frantumati, ossa rotte,
e desideri falliti del vuoto cosmico
che circonda la nostra natura riottosa.

Se potremo stringerci al focolare del fabbro
per saggiare il filo della nostra lama,
una volta ancora,
allora Odino è con noi,
e a Lui dedicheremo ciò che abbiamo.

Nel cuore della notte che passa,
e il nuovo giorno che sorge, urleremo:
Odino è con noi!