Anime & Manga > Naruto
Ricorda la storia  |      
Autore: Amber    04/12/2021    2 recensioni
[...] -Se tu permetterai che si compia il piano Occhio di Luna cambierà tutto. Nessuno odierà più Sasuke, tutto sarà dimenticato e lui sarà al sicuro da tutti coloro a cui ha fatto del male; nel suo cuore l’odio, il rancore e la vendetta verranno spazzati via e lui sarà a casa, felice insieme alla sua famiglia, insieme a Itachi e non avrà più motivi per andarsene e…- Lo osservò apertamente –Lui sarà tuo finalmente- [...]
Una SasuNaru senza pretese con la determinante partecipazione di Obito e dei nostri amici della Foglia.
Genere: Angst, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Naruto Uzumaki, Obito Uchiha, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Naruto Shippuuden
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Io non so perché mi voglio fare così tanto male. Fatto sta che stanno dando Shippuden in televisione e mi sono ripartiti i feels SasuNaru, maledetta me.
È scritta senza pretese, giusto perché mi andava e dovevo sfogarmi da qualche parte in un qualche modo. È una what if grande come una casa, ma ho adorato l’idea nel momento stesso in cui mi ha sfiorato. Siamo durante la guerra che ho reso giusto un pelo più lunga rispetto a come si è svolta nella realtà. I come, i dove, i perché e i come mai non ci interessano, prendetela così senza farvi troppe domande.
Come sempre, che la dea delle ship sia con voi e ricordate sempre, quella cosa non è davvero sempre una stronza.
 
Oswari
Amber
 
QUELLA COSA
 
Naruto Uzumaki è l’eroe di Konoha che ha sconfitto Pain ed è l’unico che, grazie al potere della Volpe a nove code, può sconfiggere Madara e impedire il piano Occhio di Luna.
Non è una speranza, è una verità risaputa da tutti e, nel corso della guerra, una certezza che ha colpito persino lo stesso Madara
-Avevi ragione- aveva mormorato un giorno l’uomo a Obito mentre scrutava il campo di battaglia –Lui è troppo pericoloso, può rovinare tutto-
Ma c’era qualcosa che neppure il vecchio Madara aveva intuito. Una cosa di cui solo Obito aveva sospettato mantenendolo per se. Nulla di strano in realtà, il vecchio Madara non sapeva nemmeno cosa significasse quella cosa.
Se c’era un luogo che Obito nel corso degli anni aveva continuato a tenere d’occhio assiduamente, in modo morboso aveva scherzato una volta Zetsu senza allontanarsi troppo dalla realtà, era senz’altro Konoha e i suoi abitanti.
L’aveva vista riemergere dalle proprie ceneri 16 anni prima dopo l’attacco della Volpe, aveva visto, notato e seguito ogni bambino degno di attenzione, aveva visto il clan Uchiha sprofondare in un nero oblio per poi scomparire lasciando indietro un fratello spezzato e un vendicatore di cui già prevedeva il futuro quando avrebbe scoperto la verità. Aveva seguito il suo ex compagno di squadra con i suoi primi veri allievi e nel susseguirsi delle vicende, degli scontri e delle parole non dette, era lì che lo aveva notato, quella cosa che lui conosceva benissimo. Aveva osservato abbastanza il biondo da sospettare perfettamente qual era il suo punto debole, la cosa che lo avrebbe portato alla rovina, soprattutto dopo gli ultimi avvenimenti.
Era arrivato il momento di usare quell’informazione a loro vantaggio.
Chissà però se Naruto lo sapeva?
 
-Perché mi hai fatto venire qui?- chiese Naruto guardingo, osservandosi intorno
-Sono solo, proprio come ti avevo anticipato nel mio messaggio. Non posso dire lo stesso di te però- lo riprese Obito con le braccia lungo i fianchi, le mani aperte per dimostrargli che era disarmato. Non che un Uchiha potesse essere realmente disarmato, ma quelli erano dettagli.
Erano al centro di una spaziosa radura, aperta e ariosa, in modo da evitare nascondigli o agguati. Il luogo era stato appositamente scelto da Obito in zona neutra così da poter avere il tempo di parlare con il ragazzo con calma
-Kurama è dentro di me. Non posso separarmi da lei- rispose il biondo imitando la sua posa. Le spalle rigide per la tensione gli facevano male mentre la Volpe, dentro di lui, tornava a ricordargli quanto aver accettato quell’incontro da solo con il nemico fosse da stupidi “Non sono da solo. Ci sei tu con me” gli rispose rassicurato –Ora dimmi cosa vuoi-
-Tu puoi sconfiggere Madara e fermare il piano Occhio di Luna- dichiarò l’uomo e Naruto sbatté le palpebre, sorpreso da quell’inizio inatteso
-Sei qui per tradire Madara?- domandò
-No. Sono qui per ribadire una paio di verità- rispose e il biondo assottigliò gli occhi nervoso
-So di poter sconfiggervi entrambi e di fermare questo vostro pazzo piano. Dovreste arrendervi. Basta con i morti, dall’inizio della guerra non abbiamo fatto altro che seppellire centinaia di persone-
-Questa realtà è insignificante- gli ricordò l’uomo rilassato –Tutte le persone che sono morte vedranno la vita nel nuovo mondo che costruiremo che sarà senza dolore e senza guerre. Cosa credi che mi importi di ciò che lasceremo qui?-
-Perché mi hai fatto venire? Di sicuro noi non ci arrenderemo, io non mi arrenderò- affermò Naruto con forza –L’Alleanza vi sconfiggerà-
-E dopo? Cosa accadrà dopo che ci avrete sconfitto e avrete impedito il piano Occhio di Luna, ci hai pensato?-
Il biondo lo osservò, nemmeno fosse l’ultimo dei ritardati
-Ovviamente ricostruiremo e riprenderemo tutti le nostre vite. Saremo in pace finalmente- rispose
Obito rise scuotendo il capo
-Oh, sei proprio un ingenuo- lo accusò e alzò le mani in segno di resa quando il chakra di Naruto mutò in modo impercettibile ma minaccioso
-Cosa mi renderebbe ingenuo? Senza di voi a muovere questa guerra noi tutti torneremo ad essere in pace, con il nostro libero arbitrio nell’unica realtà esistente- ringhiò
-Ascoltami- lo invitò l’Uchiha ignorandolo –In tutto questo tuo pacifico piano, Sasuke dov’è?-
-Sasuke? Lo riporterò indietro, a casa- dichiarò sicuro il biondo
-Giusto, perché il giovane Uchiha sicuramente si lascerà convincere da te- commentò ironico
-Si. Alla fine di questa guerra lui capirà senz’altro che il suo posto è a casa, a Konoha-
-Molto bene. E Konoha lo accetterà?- domandò Obito
-Si. Parlerò con tutti, con Tsunade-baba e andrà tutto bene, avrà la grazia. Dopotutto adesso ci sta aiutando- affermò il giovane senza nessun dubbio a muovere le sue parole –Non mi piacciono le tue domande. Arriva al punto, altrimenti me ne vado e questo inutile incontro finisce qui- sbottò il biondo facendo un passo indietro
-Tu hai una vaga idea di quante persone vogliono Sasuke morto? Nemmeno l’Hokage e il Kazekage, che ti adora e farebbe di tutto per te, possono fare qualcosa a riguardo. Senza contare che, mi dispiace aprirti gli occhi, lui non tornerà mai a Konoha- ribadì
-Non lo puoi sapere- sibilò
-Oh fidati, io lo so-
-No, tu non sai niente!- esclamò stringendo i pugni
-Il tuo, Naruto Uzumaki, è un sogno ad occhi aperti. Quando e se riuscirai a fermare questa guerra, Sasuke tornerà ad essere il nemico numero uno giurato di tutti. Solo perché adesso le ricerche su di lui si sono fermate e lui vi sta aiutando come dici tu, non vuol dire che le persone abbiano dimenticato le atrocità che ha commesso o il suo tradimento- gli spiegò con calma
-Smettila- gli ordinò –Sasuke non è affar tuo, non lo devi neanche nominare-
Obito sospirò e si tolse la maschera osservando più apertamente l’ostinato ragazzo davanti a se. Aveva il viso trasformato dalla rabbia, il corpo rigido, sull’attenti, pronto ad attaccare
-Quello che tu insisti a non vedere è che Sasuke è un vendicatore, ha il cuore avvelenato colmo d’odio e di risentimento. Ricordi? Te lo avevo già detto tempo fa- gli ricordò –Lui non tornerà mai nel luogo che ha distrutto suo fratello e la sua famiglia e non smetterà mai di cercare vendetta. Ucciderà chiunque si contrapponga a lui e al suo obbiettivo e quando lo avrà raggiunto ed eliminato troverà qualcos’altro su cui accanirsi- La premonizione era talmente vivida e reale che persino Naruto poteva toccare con mano quella verità che gli si stava delineando davanti agli occhi. La brutalità di quelle parole furono come un pugno nello stomaco mentre l’uomo continuava imperterrito –E sai cosa succederà nel frattempo? I nemici di Sasuke che lo vogliono morto si moltiplicheranno e lui, semplicemente, un giorno soccomberà a causa di uno di loro. Morirà-
Il biondo strinse le labbra in una linea dura
-Riuscirò a impedire tutto questo, a farli ragionare. Troverò il modo… di sicuro salverò Sasuke e lo riporterò indietro. Troverò senz’altro il modo- ripeté ma aveva la bocca secca, la voce arida
-Il modo c’è- Obito fece un passo verso di lui, impaziente, e gli occhi azzurri turbati del ragazzo si scontrarono con i suoi –Se tu permetterai che si compia il piano Occhio di Luna cambierà tutto. Nessuno odierà più Sasuke, tutto sarà dimenticato e lui sarà al sicuro da tutti coloro a cui ha fatto del male; nel suo cuore l’odio, il rancore e la vendetta verranno spazzati via e lui sarà a casa, felice insieme alla sua famiglia, insieme a Itachi e non avrà più motivi per andarsene e…- Lo osservò apertamente –Lui sarà tuo finalmente-
Preso in contropiede, Naruto sbatté le palpebre confuso
-Mio?- domandò e l’Uchiha annuì una sola volta, immobile –Perché mai dovrebbe essere mio?-
Il più grande piegò la testa di lato, come se fosse in ascolto di qualcosa, e i suoi occhi si tinsero di mera compassione
-Oh Naruto, davvero non lo sai?-
-Io…-
-Ti osservo da molto tempo per non notare la cosa. Puoi mentire a te stesso se questo ti permette di andare avanti, ma la verità non può essere negata a lungo. Quella cosa è una stronza, ci fa agire in modi inimmaginabili- Naruto scosse il capo più volte, come se dovesse schiarirsi le idee e il più grande sospirò –Pensaci a quello che ti ho detto, al fatto che lui potrebbe essere tuo. Ti assicuro ragazzino che Sasuke in questa realtà un giorno morirà. Se non saremo noi sarà uno dei suoi nemici che si farà lungo la strada, perché non si fermerà mai-
-Io non vi aiuterò mai, mi hai capito? Mai!- gridò.
Il chakra di Kurama divampò come un fuoco e Obito saltò via dal suo raggio di azione
-Nel caso cambiassi idea chiamami- gli disse e finalmente se ne andò, scomparendo.
Sicuro di essere solo Naruto dovette sedersi prendendo dei lenti respiri profondi, l’attacco di panico che gli stava stringendo lo stomaco e la gola in una morsa
“Mio. Sasuke, mio?”
 
-Kurama… perché lui dovrebbe essere mio?-
La Volpe non poteva saperlo. Non aveva sentimenti umani con la quale consigliargli.
 
-Kakashi-sensei… perché dovresti volere qualcuno come tuo?-
-Beh, credo sia perché lo ami Naruto-
 
-Sakura-chan, tu vorresti che Sasuke fosse tuo?-
-Naruto ma cosa mi chiedi?!-
-Per favore, rispondimi-
-Ecco… si. Vorrei che lui fosse mio e vorrei che anche lui volesse che io sia sua-
 
-Iruka-sensei… cosa succede quando qualcuno è tuo?-
-Romanticamente parlando, se due persone si vogliono bene e si amano allora stanno insieme, come una coppia-
-Romanticamente? E se non si sta insieme?-
-E’ doloroso. Non è una ferita visibile no, fa male… qui. Naruto, stare separati dalla persona amata fa male al cuore-
 
-Shikamaru, tu e Temari vi amate è vero?-
-Ah?-
-Voi due state insieme-
-Eh-
-E quando non state insieme è doloroso qui?-
-…Un po’-
-Questo vuol dire che tu sei suo e che lei è tua?-
-Credo si possa dire anche così-
-E come hai fatto a capirlo? Che lei era tua-
-Mmh… beh, quando sei innamorato di una persona e questa ti ricambia è naturale designarsi l’uno all’altro. Come te, che sei innamorato di Sakura-
-Come?-
-Sei innamorato di Sakura no? Non vorresti che lei fosse tua se ti ricambiasse?-
-…-
-Mmh… se non la ami va bene lo stesso Naruto, dopotutto non siamo più bambini. Forse c’è qualcun altro che vorresti ti ricambiasse e fosse tuo?-
 
-Tsunade-baba… come posso capire se sono innamorato? Tu hai amato tanto in passato-
-Se vuoi tenere al sicuro quella persona e vuoi che sia felice, se è la prima persona che vuoi vedere al mattino e l’ultima prima di andare a dormire, allora in linea di massima si può dire che la ami ma… Naruto, spiegare l’amore a parole è sempre molto riduttivo-
-Starci lontano mi fa male qui e voglio vederlo, sempre-
-Ragazzino…-
-E se la felicità di questa persona causasse sofferenza?-
-Naruto, tutti noi soffriamo ad un certo punto della vita se no non sarebbe vita-
-Tsunade-baba… credi che una persona possa mentire a se stessa per anni? Mi sembra di aver tenuto nascosto la testa sotto la sabbia per un sacco di tempo-
-A volte può semplicemente non essere il momento giusto per accorgersene-
-… Sasuke avrà la grazia alla fine di tutto questo, non è vero?-
-Naruto…-
-Non è vero?-
-…Ci proveremo ma sarà davvero molto difficile ragazzino-
-Capisco-
 
-Eccoti il tuo ramen figliolo-
-Grazie. Itadakimasu-
-Mmh, perché quell’aria abbattuta ragazzo? Non ti piace?-
-No è ottimo come sempre. Ecco, di recente ho realizzato che c’è una persona che vorrei fosse mia. E vorrei che provasse lo stesso per me ma… non so come fare per saperlo-
-Bisogna dichiararsi, è chiaro!-
-Dichiararsi? E come si fa?-
-Vai da questa persona e glielo dici, con il cuore-
 
C’è un accampamento appena fuori Konoha dove l’Alleanza è riunita in attesa della prossima battaglia. E lontano da quell’accampamento c’è una tenda.
È la tenda di cui tutti sanno l’esistenza e ubicazione ma della quale nessuno parla. C’è un ordine non scritto ma sussurrato con decisione da tutti i Kage di tenere d’occhio l’occupante ed evitare contatti non necessari, fare rapporti regolari e scortarlo alle riunioni di guerra.
L’occupante e l’alleanza sanno di avere bisogno l’uno dell’altro e sanno perfettamente che per non far finire il mondo nel caos devono trovare un punto di incontro, una sottile linea di fiducia reciproca.
Gli amici di sempre avevano lottato per evitare quell’emarginazione così netta e palese, ma avevano dovuto rinunciare presto
-O così, o non se ne fa niente- era stato detto e, per iniziare, si erano accontentati
-Meglio di niente- aveva dichiarato ottimista Sakura e anche Naruto aveva condiviso quel sentimento, ma era stato ovvio sin da subito che nulla era cambiato anche se la guerra aveva creato un fronte comune.
Sasuke con loro non parlava. Per quanto tutti loro andassero lì a cianciare e a riempirlo di chiacchiere e di novità, lui semplicemente li ignorava
-Perché ti sei unito a noi se devi comportarti in questo modo? È una bella seccatura- aveva chiesto Shikamaru un giorno irritato. L’Uchiha si era limitato a deriderlo con i suoi evoluti occhi rossi e non aveva risposto.
Così, come naturale conseguenza, la tenda e il suo occupante erano state pian piano evitate ad eccezione di Sakura, Naruto e occasionalmente Kakashi che non demordevano nell’intento di trovare un punto di incontro con il moro.
Quella sera Naruto ci andava con un’offerta di pace. Ignorò le sentinelle e senza darsi pensiero entrò nella spaziosa tenda.
Sasuke era seduto in un angolo, la katana a portata di mano, le gambe incrociate in meditazione, immobile, gli occhi chiusi
-Ti ho portato dei pomodori- annunciò il biondo posando la ciotola piena su un angolo libero del tavolo –So che ti piacciono, anche se continuo a non capire come sia possibile, e non è che puoi morire di fame- Andò a sederglisi davanti, imitando la sua posizione. Sasuke nemmeno si degnò di aprire gli occhi –Per tua informazione non ho aggiornamenti, siamo ancora in attesa degli ordini dal comando supremo anche se immagino che presto ci muoveremo. Ho visto un certo movimento su negli uffici. Speriamo solo che il tempo tenga, non ho affatto voglia di combattere sotto la pioggia non credi? Come dice Shikamaru sarebbe proprio una seccatura- Puntellò i gomiti sulle ginocchia e posò il volto sulle mani scrutandolo a fondo, in contemplazione. Sasuke era molto bello. Non che fosse una novità chiaramente. Ma poterlo osservare con calma era davvero una rarità. Dopo aver parlato con tutti i suoi amici era scesa su di lui una certa calma, una consapevolezza che aveva reso molto chiaro quello che voleva fare… e dire. Si sentiva senza paura, come nei momenti prima di una battaglia, quando tutto diventava più nitido e definitivo –Ho parlato con Obito- annunciò. Sasuke spalancò gli occhi puntandoli sui suoi e Naruto rimase immobile, compiaciuto di averlo scosso. Lo sharingan che brillava alla luce fioca delle candele –Oh, una reazione Sasuke?-
-Cosa vuol dire che hai parlato con lui?- chiese
-Parlato. Chiacchierato. Uno parla e l’altro risponde, controbatte e l’altro torna a parlare. Hai presente?- domandò ironico
-L’hai ucciso?- riprese ignorandolo
-No- Il moro si limitò a un verso che poteva voler dire tutto o niente. Naruto allungò la mano verso il suo viso e Sasuke gliela schiaffeggiò via prima che potesse toccarlo –Non mi chiedi di cosa abbiamo parlato?- mormorò dopo un istante
-Ci hai parlato e non lo hai ucciso. Non mi interessa di cosa avete parlato- sputò con disprezzo Sasuke.
-Torna a Konoha, Sasuke-
Il moro lo fissò, gelido. Gli occhi azzurri di Naruto erano da sempre troppo grandi per il suo volto, anche ora che erano cresciuti era un dettaglio che non era cambiato.
Sasuke avrebbe voluto chiuderglieli così da impedirgli di osservarlo in quel modo, così fiducioso e limpido, così da Naruto
-Che hai detto?-
-Torna a casa con me- specificò
-A casa- lo canzonò ridendogli in faccia –Casa mia è morta e sepolta-
-Ti prego-
-Quanto puoi essere stupido se ancora non hai capito usuratonkachi? Vattene se non vuoi che ti sbatta fuori io- ringhiò irrigidendosi, la mano sull’elsa della katana
-E se ti dicessi che voglio che tu sia mio? Torneresti se io volessi essere tuo?-
Sasuke lo osservò socchiudendo gli occhi e il biondo rilasciò il respiro mentre contava i secondi
-Cosa stai dicendo-
Naruto allungò la mano e di nuovo venne allontanato, sprezzante
-Ho detto che voglio che tu sia mio e che voglio essere tuo- ripeté e, testardo, allungò la mano fino a sfiorargli la sua che stringeva l’elsa della katana –Hai capito cosa sto dicendo, teme?-
-Stai dicendo che rinunceresti al tuo sogno di diventare Hokage, che rinunceresti al villaggio e a tutto quello in cui credi per stare con me? O stai chiedendo a me di rinunciare a tutto ciò in cui credo per stare con te?- gli chiese deridendolo, ben consapevole della risposta.
Naruto sapeva per esperienza che essere trafitti al petto da quella stessa mano che stava stringendo faceva decisamente meno male di quella sottile ironia. Lo lasciò di scatto e si tirò indietro, ferito
-Questa strada non ti porterà da nessuna parte, perché non lo vedi? Ti farai ammazzare se continui così- ringhiò
-E allora?- gli chiese atono.
Naruto sussultò spalancando gli occhi atterrito. Non aveva mai pensato all’eventualità che Sasuke volesse morire
-No. No, tu non… non starai dicendo…- balbettò
-Sono un vendicatore, non uno stupido-
Naruto lo spinse in un secondo atterrandolo e gli si mise a cavalcioni sopra senza trovare resistenza. Lo afferrò per l’abito e lo scosse con forza cercando di fargli inutilmente entrare del sale in quella zucca vuota
-Tu dovresti voler vivere al di sopra di ogni cosa, maledetto bastardo che non sei altro!-
-Non dopo che la mia vendetta sarà compiuta- sibilò afferrandogli i polsi e ribaltando le posizioni con un unico gesto.
Naruto lo fissò, ansante, tenendo ben salda la stretta sulla sua veste. La terra nuda sotto la sua schiena era fredda e la luce irradiata dalle candele era troppo debole per abbattere le tenebre e tenere alla larga il gelo della notte. Si chiese, osservando il suo volto in penombra, senza alcun filo logico, come Sasuke potesse resistere, lì da solo in solitudine al freddo.
Il moro dava per certa la sua vendetta in un modo assoluto, come se sapesse già come fare a raggirare tutti gli abitanti e l’Alleanza stessa per arrivare a distruggere il villaggio della Foglia. Aveva un piano, quello era certo. Stava solo aspettando il momento giusto per attuarlo alla fine della guerra o…
-Tu sai già come fare- comprese e il moro non si mosse. O forse non avrebbe neppure aspettato la fine della guerra. Forse stava fingendo di aiutarli solo per arrivare al suo scopo? Faceva tutto parte di un suo piano nascosto? E nel momento in cui avrebbe distrutto tutto, tutti si sarebbe rivolti contro di lui uccidendolo –Sei un bastardo- disse. Lo attirò a se e lo baciò, con tutta la disperazione che sentiva allargarsi nel cuore dopo aver raggiunto quella consapevolezza. Sasuke rimase passivo a subire quel bacio e il biondo lo allontanò quel tanto per prendere un respiro allentando la presa su di lui –Per me Sasuke. Dovresti voler vivere per me-
Il moro si avvicinò a lui spontaneamente e il giovane sotto di lui non poté far altro che trattenere il fiato, gli occhi ben aperti per guardarlo mentre lo sharingan abbandonava il suo sguardo
-Non sei abbastanza per farmi rinunciare alla vendetta dobe- Gli sfiorò il naso con il suo e continuò, senza gentilezza –E di sicuro io non sono abbastanza per te da rinunciare al tuo sogno di essere Hokage-
Naruto sentì una stretta al cuore quando Sasuke lo baciò mentre gli passava le dita tra i capelli.
C’era una consapevolezza nuova nello stringersi e nell’abbandonarsi l’uno all’altro, come se quella fosse stata l’ultima notte della loro vita. E forse era realmente così.
“Dopotutto” pensò Naruto qualche ora dopo, il capo posato sul gomito piegato mentre osservava Sasuke rivestirsi “La cosa ci fa agire in modi immaginabili” ricordò
-Vattene finché puoi-
Naruto si rivestì in silenzio, poi lo raggiunse piazzandoglisi davanti
-Non mi chiedi di cosa abbiamo parlato io e Obito?- domandò un’ultima volta
-Non mi interessa-
-Dovrebbe- Avvicinandosi si concesse l’ultimo bacio dove indugiò mettendoci tutto il tempo di cui aveva bisogno per poterlo lasciare andare –Ultima chance- gli ricordò. Sasuke non gli rispose nemmeno scrutandolo con lo sharingan ripristinato e Naruto sorrise tristemente –Ci vediamo dall’altra parte teme-
 
Obito se lo aspettava.
Non così presto certo, ma la certezza era la stessa di quando accendi una candela e sai che questa arriverà a consumarsi in breve tempo
-Allora hai capito- Non era una domanda, non ce n’era bisogno.
Naruto strinse il coprifronte dell’Allenza nella propria mano. La radura era proprio come l’avevano lasciata durante il loro ultimo incontro, verdeggiante e ariosa
-Si-
-Andiamo?-
Pensò a Sasuke che voleva morire. Al villaggio che avrebbe distrutto di lì a breve e a tutto quello che avrebbe comportato, come una valanga che non si ferma travolgendo ogni cosa fino ad esaurirsi del tutto
-Andiamo-
Sparì prima ancora che il coprifronte dell’Alleanza toccasse l’erba ai suoi piedi.
L’Alba quella mattina era più radiosa ed abbagliante che mai.
 
 
FINE
 
  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Naruto / Vai alla pagina dell'autore: Amber