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Autore: Yuki__    03/09/2009    5 recensioni
Non ci si può pentire se si decide col cuore. Non si può portare rancore, se si ha una scelta.
Ci si può solo sentire persi, qualche volta, quando, dopo tanto lasciarsi trascinare, si rimane soli in quella corrente; ma lo spettacolo deve continuare, basta solo saper rivalutare le proprie posizioni...o i propri ruoli.
Comparsa o protagonista?
Dicevi che era così tra noi, fuoco e ghiaccio, due opposti che si attraevano tra loro e a quella frase sorridevo ogni volta, con la mente libera da qualsiasi altro pensiero. Eravamo io e te. Ma c'è mai stato un noi? Ora a mente fredda riesco a pensarci, riesco a capire ogni sbaglio che ho fatto. Ma lo sai qual è la cosa buffa? Se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto, ogni errore lo ripeterei, ogni notte ricadrei tra le tue braccia e non me ne pentirei. Mai.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senza di te


L'aria fredda punge la mia pelle mentre cammino in quella strada non ancora illuminata dai raggi del sole del mattino. Una morsa di dolore stringe la mia gola e gli uccelli appena svegli cantano al mio passaggio. Sono qui nel viale, ma tu non ci sei. Non ci sarai più, non è vero? Ti ho dato tante possibilità, ogni volta ti ho perdonato contro ogni ragione e coscienza. Nessuno mi capiva più, perfino i tuoi migliori amici mi davano della pazza a continuare, ma non li ho ascoltati. Non ho mai ascoltato nessuno, se non un'unica persona, quella persona che poteva permettersi di prendere il mio cuore tra le mani e schiacciarlo quanto voleva senza che io dicessi nulla. Ma è passato quel tempo. Ti ho seguito ovunque, sono diventata un'altra persona, mi sono modellata alla tua figura creando quella personalità che credevi mia, ma la cosa che non sai è che nonostante tutto nel mio cuore parte di me resisteva; la sentivo brillare ogni volta che mettevo piede in quel locale dalle luci appannate dal fumo, la sentivo respingermi ogni volta che facevo qualcosa contrario ai miei principi. Ma tu, te ne sei mai accorto? Hai mai provato qualcosa per me che andasse al di là di semplice attrazione? Credo di no, per entrambe le domande.


Tu sei mio questa notte. La musica è alta. Sono vicina a te e mi lascio trascinare. Sussurri impossibili da trattenere escono dalle mie labbra quando cingi con le mani i miei fianchi e mi attiri a te. Ti sento su di me, sento il tuo respiro sulla pelle e incuranti degli altri ci muoviamo lentamente. Satisfaction...Satisfaction…

Ancheggio leggermente mentre, spostando i capelli su una spalla, lascio che le tue labbra si poggino sul mio collo scoperto in piccole scie di fuoco. Mi allontano leggermente continuando a ballare e a muovere i fianchi sotto le tue mani. Ti lancio occhiate fugaci e cariche di desiderio. Tu sei mio questa notte. Mi segui con lo sguardo, ti ho in pugno lo so bene. Con un passo annulli la distanza creatasi tra noi e mi sfiori delicatamente una guancia, lasciando poi scivolare la mano sul profilo del mio corpo. Sento dei brividi lungo la schiena, ma non interrompo quel gioco. Appoggio un indice sulle tue labbra che al contatto si schiudono leggermente. Sorrido maliziosa portando con lentezza calcolata quel dito alla mia bocca e leccandolo. So di essere provocante ed è quello che voglio. Tu non hai occhi che per me e nel mio cuore non c'è altro che felicità, sincera e pura. Tu sei mio questa notte.


Ti ho dato tutta me stessa, ti ho venduto la mia anima, ma quando mi prendevi sentivi il mio cuore? Sentivi l'amore che lasciavo fluire in quei baci rubati?

Mi hai usata, ero il tuo "piccolo giocattolo erotico"..mi chiamavi così con i tuoi amici, no? Ma stranamente ti lasciavo fare, perché in quella stanza c'eravamo solo tu ed io. Non m’importava nient'altro, quando incrociavo i tuoi occhi nocciola ogni sospetto spariva. Il tuo profumo m’inebriava, il tocco delle tue mani sulla mia pelle era un fuoco che sanava ogni ferita. Dicevi che era così tra noi, fuoco e ghiaccio, due opposti che si attraevano tra loro e a quella frase sorridevo ogni volta, con la mente libera da qualsiasi altro pensiero. Eravamo io e te. Ma c'è mai stato un noi? Ora a mente fredda riesco a pensarci, riesco a capire ogni sbaglio che ho fatto. Ma lo sai qual è la cosa buffa? Se tornassi indietro rifarei tutto quello che ho fatto, ogni errore lo ripeterei, ogni notte ricadrei tra le tue braccia e non me ne pentirei. Mai. Sono arrivata di fronte alla stazione, ti cerco con lo sguardo, nascosta dietro a un pilastro. Sei lì, con la tua valigia appoggiata a terra e lo sguardo fisso nel vuoto. Stringo tra le dita l'anello d'acciaio che mi desti quel giorno e silenziosamente sospiro, continuando ad ammirare il tuo profilo.


Il tuo sguardo è assente, le labbra sono serrate. Lentamente continui a piegare i tuoi vestiti e a sistemare ricordi in quella valigia blu notte.

- Fai sul serio allora. Te ne vai.- la mia non è una domanda. Le cose stanno così. Questa è l'ultima volta che ti vedo.

- Si -

Restiamo in silenzio. Ti aiuto a sistemare, ma non penso davvero a quello che sto facendo. Quando abbiamo finito di inscatolare, facciamo una piccola pausa. Non parliamo, i nostri occhi parlano da soli. Avremmo così tanto da dirci, ma le parole muoiono in gola. Perché sono venuta? Per dirti addio e per ridarti l'anello. Lo sento pesante nella tasca dei jeans, come un piccolo fardello. Quello è stato il regalo forse più sciocco ma più apprezzato che abbia mai ricevuto. Mi hai fatto tanti regali, tra lingerie, fiori e qualche gioiello...quello è stato una sciocchezza al confronto. Lo portavi sempre al pollice e io adoravo giocarci, faceva parte di te e come ogni tuo tratto era perfetto, benché semplicissimo. Un giorno me lo regalasti, senza tante spiegazioni. Era come un marchio, un timbro che dichiarava la mia appartenenza a te e da allora l’ho portato al collo con una catenina, è troppo largo per indossarlo e non ho voluto rischiare di perderlo. Ora te lo dovrei ridare, sarebbe giusto così. Te ne andrai e porterai con te tutto ciò che ti appartiene. "Tranne me" mi dico.

- Luca - al richiamo alzi lo sguardo su di me. Rimango un attimo in silenzio combattuta tra i miei desideri. Metto una mano in tasca e sento l'acciaio freddo ricordarmi ciò che sarebbe meglio fare.

- Devo andare ora - aggiungo con voce tremante. Dio quanto è difficile.

- Ok - eppure nessuno dei due si muove. Passano minuti che sembrano ora prima che mi decida ad andare verso la porta, ma non riesco ad uscire. Non riesco ad appoggiare la mano su quella maniglia e a salutarlo per l'ultima volta.

- Luca -

- Dimmi -

- Ti auguro di essere felice. Non metterti nei guai ok? - Dio quanto mi sembrano banali le mie parole. Sento le lacrime stuzzicarmi gli occhi, ma le ricaccio indietro. Non voglio che il tuo ultimo ricordo di me sia di una ragazzina piagnucolona.

- Non lo farò. Grazie -

- Posso abbracciarti un'ultima volta? - la mia voce è roca e titubante, come non è da molto tempo ed è nell'istante in cui i nostri corpi si toccano che sento emergere uno squarcio di te. I tuoi occhi brillano e vedo il ragazzino che mi ha fatto innamorare tanti anni fa. Quanto sei cambiato Luca? Ti stringo a me, appoggiando la guancia nell'incavo del tuo collo. Sento il tuo profumo così dolce e vanigliato da farmi girare la testa. So di avere gli occhi lucidi, ma non m’importa. Voglio solo un ultimo bacio. Alzo la testa e appoggio le labbra sulle tue. Sento il bacio farsi più profondo, ma non c'è la solita passione...più voracità, come se fossimo l'uno l'ossigeno dell'altro e avessimo bisogno di respirare a pieni polmoni dopo una nuotata. C'è anche dolcezza, amore, ma soprattutto disperazione, segreti mai rivelati e desiderio. L'orologio suona con un gong quando arrivano le sei. Ci stacchiamo lentamente, come se non volessimo farlo. Ti guardo per un'ultima volta. Permettimi di odiarti, ti prego. Fai in modo che ti disprezzi più di chiunque altro, fai in modo che riesca a lasciarti andare. Ma non accade nulla.

- Addio Luca - ti lancio un sorriso triste e senza aggiungere nient'altro esco da quella porta. Corro scendendo le scale e nella via. L'anello è ancora qui nella mia tasca, alla fine ho dimenticato di ridartelo, ma è meglio così. Sarà l'ultimo ricordo che avrò di te. Perché tu te ne vai, mentre io...rimango qui. Cosa farò ora? Cosa farò quando non ci sarai più?


Verrà mai il giorno in cui non avrai alcun effetto su di me? Non lo so e neppure lo saprò mai. Questa sarà l'ultima volta che ti vedrò. Un suono assordante mi riempie la testa ed il treno si ferma. Vedo la gente che sale. Una signora con un fazzoletto rosa in testa e una borsa di lana sale lentamente cercando di evitare la marmaglia di gente che frettolosamente si addensa all'entrata. Le persone hanno sempre troppa fretta. Tu sei ancora lì, aspetti il tuo turno in fila. Appena prima che gli sportelli si chiudano ti guardi attorno per fissarti nella mente i particolari del tuo passato. Per un attimo i tuoi occhi si posano su di me. Mi hai vista? Ti sorrido, ma sembri non notarlo. Avrai pensato ad un'allucinazione. Gli sportelli si chiudono, il treno riparte portando con sé il mio cuore e colui che lo possiede.


-Luca?-

-Si?-

-Ti amo -

-Anche io - e in questo bacio finisce la nostra storia.


E ora inziamo a vivere.


Storia nata mentre ascoltavo la libreria di I-tunes in ordine casuale, prima Nobody's Home di Avril Lavigne, poi Ad occhi chiusi dei Finley, poi Satisfaction di qualcuno che ora non mi ricordo, poi una dei Metallica...Poi boh, le idee sono venute così! ^^
Ci tengo a precisare che è nata per essere una Shot, un unico capitolo. Sapete perché? Perché penso che ciò che possa essere interessante sia già successo. La sua vita ora sarà finalmente normale, con le sue scelte e le sue difficoltà come tutti. Semplicemente smetterà di vivere sotto una cappa e potrà respirare davvero. Ma chissà...il punto di vista di LUI ancora è confuso. Forse un giorno potrete aspettarvi qualcosa su quel fronte ^_^



Fatemi sapere cosa ne pensate, ok?

Alla prossima, Yuki**

  
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